COSA STA SUCCEDENDO IN BRASILE? QUAL È IL MOTIVO DELLE MANIFESTAZIONI POST-ELETTORALI?
Brasile, 28 novembre 2022.
La popolazione brasiliana, qui rappresentata da gruppi e movimenti di donne, religiosi, famiglie, contadini, indigeni, avvocati, studenti e attivisti in difesa della libertà, presenta al mondo la cronologia dei fatti che hanno scatenato l'attuale situazione di agitazione popolare in Brasile. Vi chiediamo caldamente di trasmettere questi fatti alla stampa del vostro Paese e ai vostri contatti.
Nel 2017, dopo le indagini su numerosi indizi di corruzione da parte degli organi giudiziari, l'ex presidente del Brasile, Luís Inácio Lula da Silva, è stato condannato dai tribunali brasiliani. È stato presidente del Paese per due mandati consecutivi, dal 2003 al 2010, riuscendo poi a eleggere il suo successore, la presidente Diima Roussef, il cui secondo mandato è stato interrotto (impeachment) per gestione fraudolenta (pedaladas fiscais). Nell'aprile 2018, un anno dopo la sua condanna, l'ex presidente Lula è stato arrestato, dopo aver cercato di appellarsi a tutte le istanze della giustizia brasiliana nei suoi numerosi casi. Tuttavia, in modo incredibile, Lula è riuscito a lasciare il carcere l'8 novembre 2019, dopo 580 giorni di detenzione. La sua liberazione è stata il risultato di una strana decisione della Corte Suprema Federale (STF), che ha deciso con 6 voti contro 5 che, anche se era stato condannato in diverse istanze, aveva ancora il diritto di continuare a difendersi fuori dal carcere.
Il fatto che ha iniziato a generare maggiore stranezza e grande indignazione tra la popolazione brasiliana è stata una nuova decisione del Supremo Tribunale, questa volta nell’imminenza di nuove elezioni presidenziali: la Corte suprema del Paese ha deciso di annullare tutte le condanne dell'ex presidente rendendolo sorprendentemente in grado di candidarsi alle elezioni. Il tribunale ha sostenuto che Lula è stato inizialmente processato nel tribunale sbagliato, in uno Stato diverso da quello in cui è stato commesso il reato. Così, la Corte Suprema ha deciso di qualificare un ex detenuto come candidato alle elezioni più importanti della nazione. Il dettaglio che la popolazione mondiale e la stampa internazionale devono conoscere è: la maggior parte dei giudici che hanno sorprendentemente ritirato le condanne dell'ex presidente, sono stati nominati da lui, da Lula o dai loro successori quando erano presidenti del paese. Tutto ciò, di per sé, renderebbe già questi giudici sospetti nel giudicare questo caso.
Così, a causa di tutta questa instabilità giudiziaria, il processo elettorale brasiliano si è svolto in modo molto tumultuoso, pieno di sospetti e sfiducia. A partire dal modello di voto scelto, attraverso urne che contraddicono la legge brasiliana perché non consentono il conteggio pubblico o il doppio conteggio, cioè il conteggio senza la partecipazione della popolazione. Altre questioni che si sono verificate durante il processo elettorale meritano di essere condivise con la comunità internazionale:
- Il candidato Lula non è riuscito a mobilitare molti sostenitori nel corso delle sue apparizioni pubbliche, mentre il suo avversario, Jair Bolsonaro, attuale presidente del Brasile, è stato acclamato da enormi folle nel corso delle sue apparizioni.
Ecco i motivi perché la vittoria di Lula era matematicamente improbabile;
- I sondaggi elettorali non sembravano riflettere la realtà delle strade e l'impressione era che non presentassero dati veritieri, proponendo sempre il candidato Lula come vincitore con cifre fuori della realtà sociale. Tutti hanno sbagliato le loro previsioni;
-Il Supremo Tribunale ha continuato a indagare e censurare i principali influencer e sostenitori del presidente Bolsonaro, mentre nessuno dei sostenitori del candidato Lula è stato molestato. Anche le stazioni televisive, radiofoniche e i documentari sono stati censurati. Parlamentari, leader di partito e religiosi hanno visto cancellato il loro profilo per ordine giudiziario;
- È emerso che migliaia di spot del presidente Bolsonaro non sono stati trasmessi (censurati), mentre la campagna del candidato Lula ha trasmesso più spot di quanti ne avesse diritto per legge;
- La stampa brasiliana, in particolare la TV Globo e il quotidiano Folha de São Paulo, hanno deciso di schierarsi, formando una dichiarata opposizione all'attuale presidente, insistendo su narrazioni di attacchi e fake-news contro Bolsonaro, e su storie a sottile sostegno del candidato Lula;
- La giustizia elettorale, guidata da alcuni membri del Supremo Tribunale, ha iniziato a non accettare alcun tipo di contestazione sulla trasparenza dei risultati e sulla sicurezza delle urne e ha iniziato una persecuzione di tutti i sostenitori del presidente Bolsonaro che hanno contestato i risultati. Anche le manifestazioni sono state condannate e sono state imposte molte sanzioni e censure ai cittadini e ai mezzi di informazione (anche you-tube è stato oscurato su ordine giudiziario).
Alla luce di ciò, sulla base di un risultato che apparentemente non rifletteva la realtà percepita durante tutta la campagna elettorale, che ha generato interrogativi tra gli studiosi di matematica, di statistica e altri esperti nel campo della tecnologia, il tribunale elettorale ha finito per assegnare la vittoria al candidato Lula.
Indignata da tutti questi fatti, dopo l'annuncio del "presunto" risultato, la popolazione brasiliana insoddisfatta è scesa in piazza e si è recata nelle caserme militari per chiedere aiuto in relazione alla sicurezza e alla trasparenza delle elezioni e alla protezione dalla censura. Il presunto conteggio è avvenuto il 30 ottobre e da allora la popolazione brasiliana è davanti alle caserme a protestare, sulle strade e nelle piazze della maggiori città brasiliane.
Questi sono i fatti che la popolazione brasiliana vuole far conoscere alla comunità internazionale.
Ho pubblicato questo importante documento con uno scopo ben preciso: la popolazione brasiliana che sta manifestando nelle strade e nelle piazze di tutto il Brasile non lo fa perchè in preda ad un furioso sentimento anti-comunista: è vero che il documento è stato redatto da un'organizzazioni di destra, o con idee conservatrici, MA L'INDIGNAZIONE E' CONTRO UN SISTEMA GIUDIZIARIO CORROTTO, COMPLICE DI UNA CRICCA DI POLITICI CORROTTI, CONDANNATI NEL PASSATO DA TUTTI I TRIBUNALI, INCLUSA LA SUPREMA CORTE.
Che poi questi giudici siano tutti di sinistra, perchè nominati durante i precedenti governi comunisti, non ha fatto che aumentare l'indignazione popolare, anche perchè l'ultimo Presidente di sinistra è stato rimosso dalla carica, a seguito di un voto del Congresso (Parlamento e Senato in seduta plenaria) per comportamenti illeciti e irregolai nella politica finanziaria. Per concludere in Brasile sinistra è sinonimo di truffa, corruzione, furto.
L'ipotesi che Lula torni alla carica di Presidente, fa temere il peggio, soprattutto un crollo della fiducia popolare e dei paesi esteri nella politica, nella moneta e nella sovranità di una di dei paesi più ricchi del mondo. Macron e Biden stanno già facendo l'occhiolino a Lula.
E' importante che il lettore italiano sensibile a tutte le implicazioni e le conseguenze della pandemia e dell'uso dei vaccini sappia che in Brasile la gestione della pandemia e delle vaccinazioni durante il governo Bolsonaro è stata fatta con prudenza senza pregiudicare la libertà della persona e la libera scelta sia nella cura, sia nella vaccinazione. E' bastato il riapparire sull'orizzonte politico di un governo di sinistra e la ripercussione è stata immediata: si è tornato a parlare di uso obbligatorio di mascherine e di vaccinazione obbligatoria. Ciò conferma quanto già si sapeva: la sinistra sia a livello mondiale che nazionale è agli ordini della globalizzazione finanziaria e del grande reset.
Una cosa interessante è vedere il numero bassissimo, quasi zero, di persone di colore in queste manifestazioni. E sappiamo che gli afrodiscendenti in Brasile sono il 50 per cento della popolazione totale
Un assessore di Bolsonaro
Brasilia: recente manifestazione a favore di Bolsonaro (non mi è stato possibile contare quanti neri vi partecipavano).
Un consigliere politico di Bolsonaro
@ mystes. " in Brasile sinistra è sinonimo di truffa, corruzione, furto".
Non solo in Brasile, purtroppo. Glielo posso garantire dal mio posto di spettatrice qui nell'italietta. Ormai la loro cifra, con lievi sfumature, è riconoscibile ovunque.
Brasilia: recente manifestazione a favore di Bolsonaro (non mi è stato possibile contare quanti neri vi partecipavano).
Facile, te lo dico io: quasi nessuno
Conta qui e dimmi se ne vedi il 10 per cento. Puoi ingrandire la foto
Brasilia: recente manifestazione a favore di Bolsonaro (non mi è stato possibile contare quanti neri vi partecipavano).
Facile, te lo dico io: quasi nessuno
Grazie! Io non sono così bravo in aritmetica e non ci sarei riuscito!