l'europa alla scuola dei vecchi democristiani italiani

Sui giornali  oggi si legge che la francese Renault abbia ascritto a bilancio una perdita di 2,4 miliardi di euro per la cessione obbigatoria delle sue attività in russia. Naturalmente  tale costo è sostenuto anche dai cittadini francesi visto che lo stato francese è azionista al 15% di Renault. 
Secondo la russa Interfax, la Renault starebbe trasferendo la propria quota di controllo del 68% di Avtovaz all’istituto russo di ricerca automobilistica Nami per la simbolica cifra di un rublo, poco più di 10 centesimi di euro.

I francesi hanno però posto la condizione di poter ricomprare la partecipazione nella società russa entro sei anni (sperando che per allora  la guerra sia finita) proponendo lo stesso importo di un rublo per il riacquisto. Ovviamente il ministro russo dell’industria Denis Manturov si è fatto una grassa risata ed ha messo in chiaro che per il riacquisto se ne parlerà a tempo debito  e che di sicuro non ci saranno regali per nessuno.

E' proprio vero che tutta l'europa ha imparato bene dai vecchi democristiani italiani: gli europei prima hanno studiato come fregare le sanzioni che essi stessi hanno imposto e poi hanno anche provato a fregare i propri partner commerciali.

Da lassù, o da laggiù fate voi, il divo Giulio approva con benevolenza.