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Lotta alla fame. Venezuela e Brasile pochi virtuosi


Tao
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LOTTA ALLA FAME. Venezuela e Brasile in cima alla lista dei pochi virtuosi

Sradicare la povertà estrema e la fame. Assicurare l'istruzione elementare per tutti. Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e l'autonomia delle donne. Ridurre la mortalità infantile. Migliorare la salute materna. Combattere l'Aids, il paludismo e altre malattie. Preservare l'ambiente. Mettere in campo un partenariato mondiale per lo sviluppo. A cinque anni dalla scadenza fissata, gli 8 obiettivi del Millennio per lo sviluppo stabiliti nel vertice mondiale del 2000 e adottati dall'insieme degli stati membri delle Nazioni unite, sono ancora dichiarazioni di principio. Tantopiù che - accusano i paesi in via di sviluppo - gli stati che tengono i cordoni della borsa non li considerano una priorità: «Abbiamo bisogno di 45 miliardi di dollari l'anno per gli investimenti in agricoltura - ha detto il direttore generale della Fao, Jacques Diouf -: poca cosa in confronto ai 1.250 di spese militari annuali».

E perciò, anche questa volta, al di là degli auspici del segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon (gli obiettivi del millennio sono «realizzabili») o del moderato ottimismo fornito dal rapporto Sofi sul leggero arretramento della fame nel mondo (l'anno scorso gli affamati erano 1 miliardo e 23 milioni, oggi sono 98 milioni in meno), sul piatto resta l'iniqua distribuzione delle risorse: tra nord e sud del mondo e nei singoli paesi che non destinano abbastanza fondi per gli ammortizzatori sociali.

Così, il 9,6% in meno di malnutriti, primo calo da 15 anni, si deve più alla crescita economica di India e Cina e a congiunture favorevoli, che a politiche efficaci di redistribuzione sociale. La Cina, risulta prossima al raggiungimento del primo obiettivo del Millennio, già realizzato in Asia da Armenia, Myanmar e Vietnam. Nell'Africa subsahariana - la regione con la più alta proporzione di affamati (30% su 239 milioni di persone) - Congo, Ghana, Mali e Nigeria avevano già raggiunto il primo obiettivo del Millennio tra il 2005 e il 2007, Etiopia e altri paesi sono quasi al traguardo.
Ruanda e Zambia hanno ridotto della metà i casi di paludismo, mentre l'accesso alle cure contro il virus dell'Hiv nei paesi a reddito debole o medio, in cinque anni è stato moltiplicato per 10. Nell'insieme, i paesi in via di sviluppo fanno meglio in materia di istruzione e parità fra i sessi: nel 2008, si contava una media di 96 ragazze su 100 ragazzi nella scuola elementare, e di 95 su 100 in quella secondaria. Il tasso di mortalità materna è invece stato ridotto solo dell'1% invece del 5,5%.

In America latina, l'indice di povertà estrema è stato ridotto dell'85%. Venezuela e Brasile sono i paesi che hanno maggiormente ridotto le disuguaglianze. In 10 anni di governo Chavez, il Venezuela ha già realizzato diversi obiettivi del millennio. Nei posti di governo, le donne sono il 46,8%, a fronte del 53,2% di uomini.

Geraldina Colotti
Fonte: www.ilmanifesto.it
21.09.2010


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