Mettiamo... la Cina al posto del Canada

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Dove finirebbe una 'dissidenza' negli USA finanziata dalla Cina? A Guantanamo?

Immaginiamo un gruppo di cittadini/e, un partito o gruppo di partiti negli USA che promuovessero un cambio, in quel paese, verso un sistema simile a quello della Repubblica Popolare Cinese

Che il governo cinese assegnasse, ogni anno, centinaia di milioni di yuan per fomentare un progetto di "transizione politica".

Immaginiamo inoltre che la Cina stesse dove oggi è il Canada, avesse una popolazione 30 volte maggiore e 233 volte più potente degli USA. E, infine, che da mezzo secolo cercasse -con tutti i modo immaginabili- di cambiare l'ordine costituzionale USA.

Come reagirebbe il governo di Washington? Considererebbe questo gruppo di cittadini/e -chiamiamoli "dissidenti" - un movimento di opposizione legittimo, con pieno diritto ad esercitare i loro diritti civili? Avrebbero spazio su The New York Times, CNN e The Washington Post?

Oppure, al contrario, sarebbero portati direttamente alla base navale di Guantanamo, senza processo e senza protezione legale? Oppure, nel migliore dei casi, sarebbero accusati di collaborare con una potenza straniera, applicando loro le severe sanzioni ai sensi del Codice Penale?

Dunque quello che in nessun modo sarebbe consentito dagli USA nel suo territorio, gli USA lo cercano di fare, da 60 anni, a Cuba. Lì, la chiara illegittimità di quello che chiamano "dissidenza" non ha nulla a che vedere con il normale dibattito interno di idee.

Ma con il ruolo che questa "dissidenza" svolge come forza subordinata - e, di conseguenza, mercenaria - al servizio dei suoi sponsor e finanziatori ... negli USA.