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Netanyahu in Europa per boicottare l’accordo Fatah-Hamas


dana74
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Netanyahu in Europa per boicottare l’accordo Fatah-Hamas

Oggi al Cairo la storica firma del presidente palestinese Mahmud Abbas del leder islamico Khaled Meshaal

Matteo Bernabei

Oggi il presidente dell’Autorità nazionale palestinese e leader di Fatah, Mahmud Abbas, e il capofila di Hamas, Khaled Meshaal (insieme nella foto), si siederanno insieme allo stesso tavolo e dopo cinque anni metteranno fine al conflitto che ha straziato la Palestina. O almeno così dovrebbe essere. Ieri i rappresentanti delle altre undici fazioni politiche della Cisgiordania e della Striscia di Gaza hanno sottoscritto lo stesso accordo in attesa che questo venga siglato anche dai due leader dei maggiori schieramenti palestinesi rendendolo così effettivo, ci dovrebbero essere pochi dubbi quindi riguardo alla possibilità che si attui presto una vera riconciliazione.
Tuttavia destano molta preoccupazione le enormi pressioni che il governo israeliano dal giorno dell’annuncio del possibile rappacificamento fra Fatah e Hamas, sta esercitando sulla comunità internazionale affinché il processo di unificazione non vada in porto. Troppe volte in passato, infatti, fattori esterni hanno condizionato gli sviluppi politici palestinesi e questa volta il premier di Tel Aviv Benjamin Netanyahu sembra intenzionato più che mai impedire la riconciliazione. Così dopo aver incassato il sostegno degli Stati Uniti, i quali hanno annunciato ieri la sospensione dei fondi destinati all’Anp in attesa di conoscere la composizione e gli obiettivi del prossimo governo di unità palestinese, il primo ministro israeliano ha deciso di intraprendere un tour in Europa che lo porterà a incontrare i maggiori capi di Stato del Vecchio Continente per convincerli a cambiare l’approccio, a suo avviso troppo morbido, mostrato nei confronti dell’accordo fra Fatah e Hamas. “L’Accordo tra Abbas e Meshaal infligge un duro colpo al processo di pace e deve preoccupare non solo tutti gli israeliani, ma anche coloro che vogliono la pace tra noi e i nostri vicini palestinesi”, ha ribadito Netanyahu nel corso del colloquio con l’inviato del Quartetto per il Vicino Oriente (Usa, Ue, Russia e Onu), Tony Blair. Un messaggio che il premier di Tel Aviv intende ripetere anche al presidente francese Nicolas Sarkozy e al primo ministro britannico David Cameron durante i faccia a faccia che avrà con loro nel corso della settimana.
Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri londinese, William Hague, aveva espresso soddisfazione “in via di principio” sull’accordo di riconciliazione, mentre quello francese Alain Juppé si era limitato ad affermare che Parigi non ha escluso a priori di lavorare “con un governo di unità, impegnato sulla via della non violenza e di un accordo di pace”. Chissà, forse Netanyahu si sarebbe aspettato di più almeno da quest’ultimo, fervido sostenitore dell’aggressione alla Libia e pronto a colpire la Siria. Dal canto loro sia gli esponenti di Fatah che quelli di Hamas hanno definito l’azione israeliana una “intromissione inaccettabile” nella politica palestinese nonché un “atto di pirateria” la decisione di Tel Aviv di bloccare l’erogazione delle tasse che Israele raccoglie per conto dell’Anp.
Ad ogni modo i preparativi per la creazione di un governo di unità nazionale proseguono. I delegati del movimento islamico che governa la Striscia di Gaza hanno fatto sapere di avere già pronta una lista di possibili ministri da discutere con le altre fazioni. Se l’accordo dovesse concludersi positivamente, come sperato, l’esecutivo dovrà disporre nuove elezioni sia legislative, sia presidenziali, entro i prossimi dodici mesi. Purtroppo anche qualora le elezioni dovessero tenersi, superando tutti gli ostacoli posti da Israele, il futuro della Palestina resterebbe comunque incerto. Gli Stati Uniti a riguardo sono stati fin troppo chiari affermando che non riconosceranno alcun governo che non sia guidato da Mahmud Abbas e visto che già una volta non hanno esitato a sostenere l’iniziativa armata per rimetterlo sul trono anche stavolta si è costretti a temere il peggio. Perché è questa la democrazia “made in Usa”.

04 Maggio 2011 1200 - http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8024


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dana74
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ps ma come fanno gli Usa a dire sfacciatamente riconoscerò un gov legittimo se vincerà Abbas?
E parlano di libere elezioni quando esigono carte truccate? Ma si può?


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helios
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ps ma come fanno gli Usa a dire sfacciatamente riconoscerò un gov legittimo se vincerà Abbas?
E parlano di libere elezioni quando esigono carte truccate? Ma si può?

e come no....d'altra parte si sono perfino inventati per loro un destino manifesto nel quale possono fare tutto quanto je pare e piace 😕
Già questa è una carta truccata in partenza visto che per questo sono stati sterminati gli indigeni nord-americani 😥

Comunque loro possono perchè gli altri glielo lasciano fare 8) e già questo è preoccupante considerato come il mondo sia incanalato vero il nulla oltre che seguace del vil denaro.


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dana74
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ps ma come fanno gli Usa a dire sfacciatamente riconoscerò un gov legittimo se vincerà Abbas?
E parlano di libere elezioni quando esigono carte truccate? Ma si può?

e come no....d'altra parte si sono perfino inventati per loro un destino manifesto nel quale possono fare tutto quanto je pare e piace 😕
Già questa è una carta truccata in partenza visto che per questo sono stati sterminati gli indigeni nord-americani 😥

Comunque loro possono perchè gli altri glielo lasciano fare 8) e già questo è preoccupante considerato come il mondo sia incanalato vero il nulla oltre che seguace del vil denaro.

già....che schifo ...che merde...ma possibile che non possiamo liberarci?!?!?!!?!?!?


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helios
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ps ma come fanno gli Usa a dire sfacciatamente riconoscerò un gov legittimo se vincerà Abbas?
E parlano di libere elezioni quando esigono carte truccate? Ma si può?

e come no....d'altra parte si sono perfino inventati per loro un destino manifesto nel quale possono fare tutto quanto je pare e piace 😕
Già questa è una carta truccata in partenza visto che per questo sono stati sterminati gli indigeni nord-americani 😥

Comunque loro possono perchè gli altri glielo lasciano fare 8) e già questo è preoccupante considerato come il mondo sia incanalato vero il nulla oltre che seguace del vil denaro.

già....che schifo ...che merde...ma possibile che non possiamo liberarci?!?!?!!?!?!?

me lo chiedo ogni anno il 25 aprile.

Ma intanto la Clinton oggi è andata dal maestro di sci....pardon....presunto ministro degli esteri Frattini il quale si è regolarmente inchinato alla 'potenza USA'. Come da prassi per tutti quelli che sono al parlamento dopo l'invasione anglo-americana.
Temo di dover aspettare ancora per la liberazione.
Più che schifo per me come popolo CI FACCIAMO tanta pena.


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dana74
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non posso purtroppo che constatare il tuo pensiero helios.
Ieri Franceschini mi pare su la7 ma non sò che ora fosse, ha detto che noi non avevamo a causa del governo credibilità in politica estera.

PERCHE'? SIAMO AUTORIZZATI AD AVERNE UNA AUTONOMA?!?!?!?!!? 👿


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helios
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non posso purtroppo che constatare il tuo pensiero helios.
Ieri Franceschini mi pare su la7 ma non sò che ora fosse, ha detto che noi non avevamo a causa del governo credibilità in politica estera.

PERCHE'? SIAMO AUTORIZZATI AD AVERNE UNA AUTONOMA?!?!?!?!!? 👿

ma anche Franceschini è in parlamento. Ci viene pure a dire che a causa del governo non abbiamo credibilità in politica estera quando lui è fra i primi a sapere che la politica estera italiana è dettata da villa taverna?
Qui mi pare che ormai i parlamentari ci stiano trattando tutti come dei poveri coglionazzi ... altrocheè...
Intanto anche Franceschini vada a vedere che cosa ne sa Frattini di politica estera (oltre che stendersi a zerbino ogniqualvolta vede qualcuno arrivare dal nord-america) e poi capirà che anche quella fa parte della svendita della sovranità nazionale da 60 anni a questa parte. E'evidente che occorrono le palle per cambiare lo stato delle cose e non fare quattro strusciate al colonizzatore che arriva a vedere come funziona la colonia.


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