Obama taglia le tasse «solo ai ceti medi»

Obama taglia le tasse «solo ai ceti medi». Insorgono i Tea Party

Il presidente francese Nicolas Sarkozy «assediato» in Europa per la politica di espulsione dei Rom, cerca di rifarsi una verginità all'Onu. Annuncia a sorpresa di volere introdurre una minitassa su tutte le transazioni finanziare. Davanti ai 140 capi di Stato - che discutono di povertà - dichiara che «quando avrà la presidenza del G8, si adopererà per raggiungere l'obiettivo».

Nella polemica tra i repubblicani del Tea Party e la proposta di Obama di ridurre le tasse solo alle classi medie, si inserisce la proposta fatta ieri dall'Ocse di «mettere più attenzione alla ripresa Usa e adoperarsi per favorire la crescita attraverso una serie politica monetaria e il consolidamento fiscale». Il segretario Angel Gurria non avanza proposte precise ma ricorda che «le famiglie statunitensi hanno perduto un quarto del loro patrimonio dalla metà del 2007 a inizio del 2009». Crisi e recessione non sono ancora superate e un gruppo indipendente di economisti del National Bureau of Economic Research sottolinea che «è la più lunga recessione dopo la Grande Depressione del 1929». L'economista Premio Nobel Stiglitz, invece, insiste che «è necessario ancora un pacchetto di stimoli per la ripresa». Parole più che tempestive visto che la fiducia dei costruttori è rimasta ancora ai minimi ovvero a 13 a settembre (il valore più basso da marzo del 2009). Considerato che oggi la Fed riunirà il Comitato monetario (Fomc) per non variare ancora una volta il tasso di interesse fermo tra 0-0,25%. Alla vigilia di questo incontro, la moneta europea ha guadagnato terreno portandosi a 1,3077 dollari da 1,3045 della chiusura di venerdì. Più vicino il tasso tra dollaro-yen che resta a 85,68 contro 85,77 della scorsa settimana. Possono aver avuto effetto, invece, le pressioni del governo Usa affinché Pechino si adoperasse a una rivalutazione dello yuan. La Banca centrale del Popolo ha fissato il livello di cambio giornaliero al massimo a 6,7110 yuan per dollaro contro 6,7172 di venerdì.

L'andamento della bilancia commerciale italiana fotografa la situazione della nostra economia. A luglio del 2010, l'attivo commerciale, dati Istat, era di 1,8 miliardi di euro, in peggioramento rispetto a quello di 3,6 miliardi di euro registrato nello stesso mese dell'anno precedente. Inoltre, risulta che le esportazioni sono aumentate del 12,2% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, con andamenti più positivi per il mercato non comunitario (più 16,7%). Le importazioni sono cresciute del 32,3% dai paesi extra Ue e del 12,2% per i paesi comunitari. In un mese si è registrato una flessione pari allo 0,6% delle esportazioni e una riduzione dell'1,6% per le importazioni.

Dalla Russia, infine, arriva una notizia che dovrebbe far risparmiare un miliardo di euro allo stato: in tre anni saranno tagliati i posti di lavoro di 10 mila funzionari pubblici.

Maurizio Galvani
Fonte: www.ilmanifesto