olocausto: Turchia 96 anni fa'

Da: www.mattino.ch/3979/lolocausto-che-non-fa-tendenza

L'olocausto che non fa tendenza

cg - 25 aprile 2011

96 anni fa, il 24 aprile 1915, i turchi diedero inizio al primo genocidio della storia, quello del popolo armeno. Una "shoah" cristiana che continua a essere negata dal governo di Ankara ed è totalmente ignorata da molti altri Stati che rivendicano per sè il primato della sofferenza, a cominciare da Israele.

Quando si parla di persecuzioni, stragi, campi di concentramento, volontà di annientamento di alcuni popoli, si indicono giornate della memoria, si trasmettono documentari e film per settimane (prima e dopo quella data), si allestiscono dibattiti e le rievocazioni abbondano in ogni sede e in ogni dove. Chi avanza dubbi finisce dritto in galera.

Ma il primo genocidio della storia nel continente Euroasiatico è quello contro il popolo armeno - un popolo cristiano - e che ieri, una giornata chiave per tutti coloro che credono in Gesù Cristo, sarebbe stato opportuno ricordare come si deve, proprio perché ricorreva nel giorno di Pasqua. Invece nisba. Silenzio assoluto. Massacrare cristiani non è così grave.

Eppure, quello armeno era un Paese che pagò proprio per il fatto di essere europeo e cristiano. Un olocausto costato la vita a un milione e mezzo di persone, e di cui nessuno studente svizzero ci saprebbe dire un solo particolare. Perché nelle scuole politicamente corrette, dove imperano gli estremisti radicalsocialisti del laicismo, l'olocausto armeno è tabù. Che diamine, la Turchia è un alleato prezioso, tanto che molti la vogliono come Stato dell'Unione europea, è un faro di laicità. Meglio non toccarla, no?

Questo Paese, però, non solo impone il negazionismo di Stato in patria, ma pure all'estero, Svizzera compresa, e punisce chi osa sostenere che la shoah contro gli armeni ci fu. Ci sono stati cittadini turchi che hanno pagato persino con la vita questa ovvietà storica. E altri che, ancor oggi, marciscono in galera per reati d'opinione (che, in realtà, opinione non è, ma fatto accertato). Le nazioni che hanno riconosciuto ufficialmente l'olocausto degli armeni, sono state de facto bandite e messe su una lista nera dal governo di Ankara.

Nessuno ha mai costretto la Turchia al riconoscimento del suo più grande crimine, a indennizzare gli eredi delle vittime, a restitutire i beni confiscati illegalmente. Queste cose le ha dovute fare solo la Germania. I turchi, invece, contrariamente ai tedeschi, sono intoccabili. Per questo, oggi, possono continuare a perseguitare anche i curdi senza pietà. Sanno di potere farla franca. Perchè hanno un governo che ha fatto della laicità dello Stato (anche se con Erdogan le cose hanno preso sviluppi differenti rispetto al passato) un dogma, che combatte il radicalismo musulmano come il peggiore dei crimin, che è il miglior alleato degli Usa e di Israele nell'area (almeno fino alla strage perpetrata dagli israeliani contro una nave pacifista, in cui sono stati assassinati diversi volontari turchi diretti in Palestina).

Eppure gli armeni hanno dato una lezione a tutto il mondo. Una lezione di pace, tolleranza, democrazia, di cui nessuno parla mai. Hanno persino rinunciato, senza colpo ferire, all'Azerbaigian, al Nagorno Karabagh e ad altri territori che hanno sempre fatto parte dell'Armenia storica (gran parte dell'Armenia storica è stata annessa alla repubblica turca nel 1923.

Non hanno compiuto vendette, non hanno bombardato interi edifici in cui vivono sospetti terroristi, non massacrano donne vecchi e bambini, non cercando di far morire di fame e di sete popoli di cui hanno occupato la terra. Insomma, non sanno tenere in scacco il mondo. E il mondo, Paese più, Paese meno, per ringraziarli ha decretato che il loro olocausto non fa tendenza.