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Perlomeno senza inganni


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Senza riserve né inganni, il Segretario di Stato USA, ha parlato su Cuba nell'ambito del 46 Foro Economico Mondiale, tenutosi di recente nella città svizzera di Davos.

Nel suo discorso, davanti alle principali personalità che dirigono l'economia mondiale, John Kerry ha fatto riferimento alla situazione attuale delle trasformazioni nell'economia cubana, e ha rivisto i principali temi di politica internazionale nell'ultimo anno.

Riferendosi a Cuba, ha affermato che nel corso del 2015 il numero di statunitensi che hanno viaggiato all'isola è cresciuto del 50%, rispetto all'anno precedente, e come un qualcosa che riempia di soddisfazione l'amministrazione del suo paese ha detto: "sempre di più, c'è un settore privato più potente a Cuba".

Per illustrare i presunti progressi ha aggiunto: "c'è già il primo accordo di messaggistica attraverso i telefoni cellulari, tra una società USA e una cubana, situazioni che possono contribuire ad un cambiamento di comportamento della popolazione cubana.

Ma, a che comportamenti si riferisce il Segretario di Stato?

La risposta sta in ciò che espresse il presidente Barack Obama il 01.07.2015, quando informò sull'apertura dell'ambasciata a Washington e L'Avana: "... potremmo aumentare in maniera significativa il nostro contatto con il popolo cubano. Avremo più personale, e i nostri diplomatici potranno partecipare più estesamente in tutta l'isola ... compresa la società civile e i cubani in cerca di una vita migliore". ... nessuno si aspetta che Cuba si trasformi dalla notte alla mattina, ma credo che l'impegno USA, attraverso la nostra ambasciata, aziende e soprattutto, il nostro popolo, è il modo migliore per rappresentare i nostri interessi, e sostenere la democrazia e i diritti umani ".

Per raggiungere quell'anelata trasformazione della società cubana, che contribuisca al progressivo smantellamento del socialismo, Obama ha aumentato il numero di licenze di viaggio a Cuba, al fine di trasferire i valori della sua società e influenzare i cubani.

A questo proposito, la Casa Bianca è stata molto esplicita, quando il 17.12.2014 emise un Comunicato argomentando il cambiamento di politica nei confronti di Cuba. In detto documento si espongono, tra gli altri, i seguenti argomenti: "I cambi introdotti dalla nostra nuova politica rafforzeranno ulteriormente il nostro obiettivo di potenziare il popolo cubano". "Le nostre politiche in materia di viaggi e rimesse contribuiscono a fornire, ai cubani, nuove fonti di informazioni, opportunità di lavoro autonomo e l'accesso ai beni di proprietà privata, oltre a rafforzare la società civile indipendente". "Queste misure serviranno ad incoraggiare ulteriormente i contatti personali, sostenere con più forza alla società civile a Cuba..." "I nostri sforzi sono focalizzati a promuovere l'indipendenza del popolo cubano affinché non debbano dipendere dallo stato cubano". "Il Congresso USA finanzia la programmazione della democrazia a Cuba per fornire assistenza umanitaria, promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali e appoggiare il libero flusso di informazioni in luoghi dove è limitata e censurata". "L'amministrazione continuerà ad attuare i programmi USA, destinati a promuovere un cambiamento positivo a Cuba, ed amplierà riforme, nel nostro impegno d'alto livello con i funzionari cubani". "Alla fine, i cubani condurranno le riforme economiche e politiche. È per questo che il presidente Obama ha preso misure per aumentare il flusso di risorse e informazioni ai cittadini cubani comuni ... "

Questo è il motivo per cui John Kerry, ha detto davanti al Forum quello che stanno facendo per rovesciare le basi del socialismo cubano, poiché, come ha dichiarato nell'agosto 2015, a Miami, Hillary Clinton, candidata alla presidenza USA: "ho potuto capire che la nostra politica di isolare Cuba stava rafforzando l'artigli di Castro al potere, piuttosto che indebolirli, il che danneggiava i nostri sforzi per ristabilire la leadership degli USA nell'emisfero ..." "... stavamo aiutando il regime affinché mantenesse Cuba come una società chiusa e controllata, invece di promuovere l'apertura positiva all'influenza esterna nello stesso modo come abbiamo fatto in modo efficace con l'ex blocco Sovietico e altrove..."

A Davos, Kerry, ha appena garantito: "Gli USA e Cuba sono ancora molto distanti su alcune questioni, ma sono sempre più vicini per risolverli in modo rispettoso."

Tutto è detto con grande rispetto, ma senza inganni; gli USA affilano il loro trapano per perforare la società cubana, con l'intenzione di estrarle la sua storia, modificarne i suoi valori e il senso di appartenenza alla Rivoluzione, che gli ha ridato l'indipendenza e la dignità, obiettivo irraggiungibile, perché i cubani non perderanno mai la memoria, e come avrebbe detto José Martí: "Nei cubani c'è massa politica, che conosce e onora la libertà, che la parla e la scrive, che la ragiona e la predispone a ciò che è vero, che la difenderà con le unghie e con i denti ..."


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