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Pietro Ingrao

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ancona_pietro
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Pietro Ingrao

forse era l'ultimo superstite di una generazione di giganti alla quale sono subentrate generazioni di mediocri di insufficienti ed ora di nani.
E' rimasto coerente sempre alla sua fede anche se il Partito nel quale era entrato cedendo alle lusinghe di Bertinotti non era proprio comunista ed ha avuto sbandamenti enormi sopratutto nelle questioni internazionali dalla pace, della guerra a cominciare dalla questione della Libia.
Ingrao è stato grande nella lotta per la pace e per i diritti dei lavoratori.
Era molto amato dal popolo comunista dai giovani dagli intellettuali dai lavoratori.
Nel 56 da direttore dell'Unità appoggiò l'intervento della URSS in Ungheria. E fece bene perchè la rivolta fu fomentata dallo Occidente e poggiava sulle radici fasciste dell'Ungheria che proprio in questi giorni ritornano ad affiorare nelle posizioni di Orban sulla questione dei migranti. In seguito si penti di questa posizione ed avallò la tesi ritornata poi per i fatti della Cecoslovacchia della rivolta democratica per la libertà negata dal pesante regime comunista. E qui non solo sbagliò ma perse l'orientamento specialmente quando si inoltrò nella critica allo stalinismo. Non capiva che la natura dell'URSS era alterata dalla necessità di difendersi dal nemico esterno lo stesso nemico che l'aveva invasa nel 1917 con una coalizione di 14 nazioni europee più il giappone che con oltre un milione di soldati devastò l'URSS per quasi sei anni fino al 1923.
Se gli USA di Bush negli anni 200O si dotano di una legge come la patriot Act perchè la Russia di Stalin che aveva spesso il nemico in casa ed alle porte non doveva fare altrettanto?
La sua critica allo stalinismo era in contraddizione con la sua piena dedizione alla causa dei lavoratori e del socialismo.
E' stato la coscienza critica del PCI allo stesso modo con il quale Riccardo Lombardi lo era del PSI. Ma la sua testimonianza di fede negli ideali non era sorretta da una forte capacità politica di guida e di indirizzo del Partito. Capacità che abbondava invece in Giorgio Amendola che riusciva a condizionare la direzione centrista del PCI anche se bisogna riconoscere che la linea migliorista si adattava assai di più allo ambiente politico di una Italia nella Nato e nell'Occidente mentre quella di Ingrao la estraneava.
La causa del comunismo ha ricevuto un danno incommensurabile dal XX Congresso del PCUS dal rapporto Kruscev nel 1956 e poi, a distanza di oltre trenta anni, dalla politica estera di smobilitazione dell'area mondiale comunista fatta da Gorbacev in combutta con Reagan poi Bush e Papa Woitila.

Il comunismo veniva dipinto come un mostro specialmente quello di Stalin. Ma era stata l'URSS a salvare il mondo dal nazismo. La caduta dell'URSS ha liberato gli spiriti animali e la brutalità del capitalismo. Da allora ad oggi l'imperialismo anglosassone ha fatto milioni di morti ed oltre cinquanta milioni di profughi. L'URSS riusciva a contenere le spinte criminali dello Occidente ed aveva dato una fortissima prospettiva ai paesi del terzo mondo sostenendo la conferenza di Bandung e appoggiando il movimento anticolonialista ed antiimperialista mondiale.

Venti anni dopo la caduta dell'URSS il mondo è un mattatoio in cui gli USA massacrano in nome del loro stile di vita la libertà e la vita dei popoli.

Ingrao non aveva percepito che nella rivendicazione all! URSS di libertà e democrazia si celava l'artiglio insanguinato dello imperialismo, artiglio che ha lacerato la Libia l'Iraq, l'Afganistan e che sta martirizzando la Siria.

Nè lui nè altri dirigenti della sinistra italiana hanno saputo analizzare fino in fondo le conseguenze per il mondo della caduta dell'URSS e del postcomunismo.
Oggi siamo nel pieno dominio dell'imperialismo USA, un paese che fa IETRvivere una parte della sua popolazione nelle fogne e che viene spacciato come il campione della libertà e della democrazia magari mentreb programma i suoi omicidi politici.

Per quanto Pietro Ingrao sia stata una figura adamantina di comunista e di combattente per la pace e per la libertà non lascia dalla sua lunga vita l'eredità di una analisi di ciò che ci è successo e del perchè siamo giunti a Renzi e di come prendere la luna che ha detto di volere. Ci dà indicazioni sbagliate sul rapporto tra libertà e socialismo. Resta di lui la profondità del suo sentimento di giustizia sociale per tutti il suo anelito verso una società di eguali e di liberi, la sua incontaminata fede nel socialismo che resta l'ideale più alto di redenzione umana.


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Gracco
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ma come fai a dire che era un gigante quando poi giustamente metti in luce i suoi errori anche tremendi soprattutto negli ultimi anni ma anche prima?
Cosa ce ne facciamo della profondità del suo sentimento di giustizia sociale per tutti, il suo anelito verso una società di eguali e di liberi, la sua incontaminata fede nel socialismo quando il suo pensare ed agire vanno in senso opposto alle lotte di liberazione su scala mondiale?


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spadaccinonero
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cito da un altro post

“compagni, è vero che sul terreno della lotta di classe siamo stati irrimediabilmente sconfitti, però su quello della lotta di genere, dei diritti dell’individuo, delle libertà ecc. siamo stati vincenti! “

ho detto tutto

Ancò suvvia


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AcidBoy
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Ma era stata l'URSS a salvare il mondo dal nazismo. La caduta dell'URSS ha liberato gli spiriti animali e la brutalità del capitalismo. Da allora ad oggi l'imperialismo anglosassone ha fatto milioni di morti ed oltre cinquanta milioni di profughi.

guarda guarda...allora forse il comunismo a qualcosa è servito...vaglielo a spiegare ai "nazi x caso" che non vedono aldilà del loro...naso (la rima è voluta) 😆


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spadaccinonero
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certo che è servito a qualcosa...

a far danni...


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AcidBoy
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grazie per avermi confermato di essere nel giusto..


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radisol
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Per Ingrao vale la pena rompere un attimo il silenzio-stampa ....

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Un giudizio politico personale ...

Nella seconda metà dei settanta era il Presidente della Camera ... ed anche se innegabilmente, proprio come temperamento personale, col "compromesso storico" non aveva nulla a che fare .... non fece significativamente nulla per opporsi, in qualche modo trincerandosi dietro l'incarico istituzionale "super partes" ... del resto qualcosa di simile era già avvenuta nel 1969 quando furono espulsi dal Pci gli esponenti del "Manifesto", tutti suoi allievi prediletti e lui nulla fece per evitarlo ... era, in un caso e nell'altro, la "fedeltà alla linea", un culto per il "partito-moloch" di cui pure certamente non condivideva le scelte .... ma quella generazione di comunisti era così, nel bene .... e anche, come nei casi citati, nel male .... era un elemento comune a tutti pur nelle enormi differenze .... in vecchiaia però si è rifatto .... dal 1989 ad oggi non ha mai risparmiato critiche, personali dissensi, persino anatemi ... anche se sempre sommessamente e mai gridando ... era figlio, per quanto "eretico", di quella storia e di quella generazione di comunisti ... a volte "dura" al limite del cinismo nelle scelte, ma sempre estremamente cortese, persino dimessa, nelle forme ...

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Un giudizio politico di una esponente storica della destra romana, Flavia Perina ...

Sulle bacheche degli amici miei di destra, quelli antichi, l'elogio e il rispetto per Ingrao raccontano molte cose. L'ingraismo fu stato d'animo prima che linea politica, e fu lo stato d'animo dei gruppi umani che misero sale nella sbobba dei partiti trasformandoli in qualcosa di più e di meglio di un'assemblea di condominio. Scrive oggi Rondolino sull'Unità che fu "la forma più raffinata di rinuncia alla politica". Noi sappiamo che senza gli Ingrao a sinistra (e a destra i Rauti, così ci metto un riferimento preciso) qualche milione di persone avrebbero fatto altro, molti milioni di libri non sarebbero stati scritti, comprati e letti, molti milioni di riviste non sarebbero mai uscite, e la politica avrebbe interessato solo chi la faceva con un pennacchio in testa, o aspirava a conquistarselo. Più o meno come oggi.

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Un ricordo personale ...

Era il 1983 o 1984, non ricordo bene.
In Bnl, con un gruppo di compagni, avevamo messo in piedi una rivista, "Quale Sinistra ?", che durò 8 o 9 anni.
Formalmente, sotto il titolo, già in sè significativo di un atteggiamento molto "aperto", in copertina c'era scritto "a cura della cellula del Pci della Bnl". In realtà era invece molto "eretica" e vi collaboravamo in molti, tra cui anche il sottoscritto, che col Pci non avevano nulla a che fare.
La rivista si reggeva finanziariamente sui contributi mensili, con tanto di disposizioni periodiche permanenti, di molti lavoratori della Bnl e fu a lungo una voce importante nell'ambito aziendale ed in genere bancario e non solo aziendale e bancario.
In quel periodo come rivista sostenevamo una campagna di sottoscrizione a favore del quotidiano "Il Manifesto" e di Radio Radicale, entrambi messi a rischio nella loro esistenza dalla cronica mancanza di soldi . E nè il quotidiano nè la radio avevano nemmeno loro nulla a che fare col Pci.
Ci venne in mente, per sostenere questa campagna, di invitare Pietro Ingrao ad un dibattito nella splendida cornice della sede di allora del Cral Bnl che era situata in Via Sicilia.
E Pietro Ingrao non fece la minima difficoltà. Il fatto poi che si trattasse, oltre che di un ospite in sè prestigioso, anche dell'ex Presidente della Camera fece si che alla iniziativa partecipassero anche alcuni degli allora massimi dirigenti Bnl.
Non ricordo granchè del dibattito.
Ricordo però che Pietro Ingrao si complimentò molto della iniziativa, che pure era certamente un pò "eretica" rispetto alle linee del partito di cui era comunque all'epoca uno dei massimi dirigenti, e della rivista della quale gli avevamo preventivamente fatto avere alcuni numeri ed infine anche della bellissima sala - ed era bella davvero ! - in cui avevamo organizzato il tutto.
Mi rendo conto benissimo di non star facendo chissà quale retorica celebrazione di uno dei padri, sia pure sempre molto "critico", della nostra democrazia, forse l'ultimo che era ad oggi ancora in vita.
Ma mi piaceva condividere con altri questo mio piacevolissimo ricordo personale.

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Il ricordo personale di un amico carissimo ...

Ricordi, pezzi di vita, persone e sogni... Che fai resti a pranzo? C'è anche nonno Pietro...
Io a pranzo con Ingrao? Che gli dirò? Che mi dirà? Niente... Timido, riservato, dopo una tazza di brodo, salutò cortesemente e andò a riposare... Passai un interessantissimo pomeriggio di racconti e foto con la moglie...


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Tornato? meno male 😀


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spadaccinonero
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grazie per avermi confermato di essere nel giusto..

come può rappresentare il giusto un'ideologia malata che ha ucciso milioni di innocenti?

@Tem

non è tornato, ha solo mandato un saluto al "compagno"


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radisol
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Sicuramente ho fatto altre cazzate, persino alcuni mesi tra il 1974 e 75 in un gruppo mao/stalinista che si chiamava Stella Rossa ...brevissima esperienza che però, per una serie di complessi motivi e coincidenze, ha finito per segnarmi significativamente l'esistenza anche privata ..... e poi due anni e passa di militanza, anche con incarichi direttivi, in Rifondazione tra il 2006 ed il 2008 .... le uniche due cose di cui mi "pento" della mia storia assai più complessa ed articolata di attività politica e sociale che data ormai circa 45 anni ....

Certamente però in vita mia non sono mai stato "ingraiano" ..... figurati, sono come impostazione un inguaribile settantasettino ancora oggi ...... ma questo che c'entra ? Ho semplicemente ricordato un episodio vissuto personalmente ed in un ambiente quantomeno inconsueto come una banca ed il suo Cral ... ed ho pubblicato altri due interventi, molto personali ed assai poco "politici", non certo di "ingraiani" ... uno addirittura di una ex militante di Ordine Nuovo e poi del Msi ... mica ho fatto elogi e panegirici di sorta .... almeno io ...

E comunque nemmeno mi devo giustificare con nessuno di quello che dico e scrivo ... ci mancherebbe pure questa ....

Comunque, è vero, non sono "tornato" .... è che avevo letto sta cosa di Ancona su FB ed ho immaginato subito l'avesse messa pure qua ... e mi è parsa quantomeno molto fuorviante ... ed allora ho detto, in forma alquanto sommessa, la mia sul personaggio .... Ingrao sarà certamente stato a suo tempo uno "stalinista" ... lo sono stati persino Nenni e Pertini che pure non erano comunisti ma "stalinisti" invece si ... ma, almeno dal 1968, invasione Urss della Cecoslovacchia, non lo era certamente più ... casomai era un "socialdemocratico", anche se in una versione, almeno teorica, molto molto "radicale" ...

Matterlo quindi in parallelo, addirittura nel titolo, con quel panegirico del "socialismo reale" che ha scritto Ancona non mi sembrava proprio il caso .... tutto qua ...

P.S. Quanti miliardi di persone ha ammazzato ed ancora ammazza il capitalismo ?


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spadaccinonero
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cito

"in Rifondazione tra il 2006 ed il 2008"

hai conosciuto l'ex sen Nando Rossi?

che opinione hai di lui?

p.s. non mi sembra di aver mai difeso il sistema capitalista...


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radisol
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Nando Rossi, quando stavo io a Rifondazione, era un senatore eletto come "indipendente" nelle liste del PdCi di Cossutta e non in quelle di Rifondazione ... e personalmente non l'ho mai conosciuto ...

Non escludo possa essere stato precedentemente di Rifondazione, magari prima della scissione fatta dai cossuttiani, per sostenere il governo di D'Alema, nel 1998 ... ma non lo so di preciso ... e comunque era stato eletto parlamentare solo nel 2006 ...

Subi, come Turigliatto che invece era un senatore di Rifondazione, una allucinante persecuzione nel 2007 ... tutti e due per aver votato contro il finanziamento alle missioni militari italiane ... mettendo per un attimo in minoranza il secondo governo Prodi ...

Turigliatto fu espulso, peraltro del tutto al di fuori delle regole interne al partito, praticamente lo decise Bertinotti e basta ... Rossi, invece, essendo "indipendente", non potè essere formalmente espulso dal PdCI, non era proprio iscritto, ma subì un allucinante pestaggio su un treno da parte di un altro senatore del partitello di Cossutta ... e, proprio in quella occasione, Pietro Ingrao fu uno dei pochissimi che espresse solidarietà sia a Rossi che a Turigliatto ... dei personaggi "di grido" della storia della sinistra fu praticamente l'unico a farlo ...

E certamente quella vicenda fu una delle tante che mi convinsero che far parte di Rifondazione era una cazzata ... anche se poi, illudendomi che la battaglia congressuale vinta nei mesi successivi contro Vendola e Bertinotti avrebbe potuto significativamente cambiare le cose, mi attardai in quel partito un altro annetto ...

Il Rossi successivo a quella vicenda ... però francamente non mi ha mai convinto ... più o meno come Costanzo Preve, del quale però certamente Rossi non ha nè lo spessore culturale nè il carisma personale ... ha reagito ad una carognata subita ... praticamente buttandosi mani e piedi con i "giri" dell'estremo opposto ...


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spadaccinonero
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sapevo che mi avresti scritto certe cose... 8)

io l'ho conosciuto personalmente e dire che sia passato dall'altro sponda mi sembra alquanto eccessivo

certo non è Preve però anche lui interpreta nella stessa maniera l'idea di superamento del classico dx-sx che spesso viene scambiato come mero fascismo

fin da tempi non sospetti è stato fortemente contrario all'eu e all'euro per questo è uno dei pochi rossi che apprezzo

considerando che la benini fa parte di una commissione del 5s penso che anche lui sia vicino a quell'ambiente

ecco una cosa che mi ha profondamente deluso

ho contattato entrambi per sapere di questo cambio di rotta ma nulla, nessuna risposta


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mincuo
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Per completezza storica visto che nessuno lo dice:
Pietro Ingrao vince il secondo premio di poesia ai Littoriali della cultura del 1934. Era iscritto ai GUF (Gruppi Universitari Fascisti, che erano su base esclusivamente volontaria) di Roma.
Sempre nel 1934 vince, ai Bagni di Lucca, il premio di G. Ciano “I poeti del tempo di Mussolini”.
Partecipa poi ai Littoriali del 1935 con il GUF di Littoria, come fiduciario del GUF di Formia.
Infine si classifica 10°, dopo Luigi Longo, al Convegno di Organizzazione Politica del PNF, del 1935


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spadaccinonero
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Per completezza storica visto che nessuno lo dice:
Pietro Ingrao vince il secondo premio di poesia ai Littoriali della cultura del 1934. Era iscritto ai GUF di Roma.
Sepre nel 1934 vince, ai Bagni di Lucca, il premio di G. Ciano “I poeti del tempo di Mussolini”.
Partecipa poi ai Littoriali del 1935 con il GUF di Littoria, come fiduciario del GUF di Formia.
Infine si classifica 10°, dopo Luigi Longo, al Convegno di Organizzazione Politica del PNF, del 1935

io non sapevo manco chi fosse

8)

p.s. grazie per le info


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