Miliziani palestinesi rispondo all'uccisione del capo militare di Hamas con il lancio di razzi. La reazione di Tel Aviv con raid aerei: almeno 13 morti e decine di feriti nella Striscia.
L'uccisione del capo militare di Hamas Ahmed al-Jabari ha scatenato uno scontro militare aperto fra gli islamici di Gaza ed Israele. Questa mattina i miliziani palestinesi hanno ripreso a colpire con razzi le principali città israeliane nel Sud di Israele: Beer Sheva, Ashdod, Ashqelon. Da ieri sono stati lanciati oltre 100 razzi Grad e Qassam. Un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, è stato colpito da un razzo: ci sarebbero tre morti. Altre persone sarebbero intrappolate nella struttura. A riferirlo un portavoce della polizia, Louba Samri. Le tre persone uccise si trovavano in una palazzina residenziale di quattro piani a Kiryat Malachi. Nell'attacco, riferiscono i media israeliani, sono rimaste ferite altre due persone, tra le quali un bambino.
Durissima la risposta israeliana: almeno venti i raid aerei, almeno tredici i palestinesi uccisi e una trentina i feriti. Secondo un'attivista italiana che si trova nell'ospedale di Gaza, tra le vittime ci sarebbe anche una bambina. "La città è nel caos, le ambulanze arrivano in continuazione, abbiamo contato oltre dieci feriti, tra i quali donne e bambini", ha aggiunto la donna.
Fonti palestinesi da Gaza, citate dal sito israeliano Ynet, hanno riferito che imbarcazioni militari dello Stato ebraico hanno sparato contro alcuni obiettivi nel nord-ovest della Striscia palestinese. Da parte sua la aviazione israeliana continua con insistenza i raid nella striscia di Gaza contro infrastrutture di Hamas e contro cellule impegnate nel lancio di razzi. Una di queste è stata colpita stamane a Khan Yunes (nel sud della Striscia): tre miliziani sono rimasti uccisi.
Israele a questo punto potrebbe estendere la sua operazione sulla Striscia di Gaza, mentre il gabinetto ha autorizzato il richiamo dei riservisti dell'Idf, le forze armate israeliane. Nel sud di Israele, fino a 40 chilometri da Gaza, le scuole sono chiuse. In tutto il territorio israeliano e in Cisgiordania la polizia ha elevato lo stato di allerta, paventando attentati terroristici. L'esercito israeliano ha intanto elevato lo stato di allerta lungo i confini con Libano e Siria.
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Nessuna azione intrpresa dalle Nazioni Unite
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha tenuto una riunione di emergenza a New York, per discutere degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza, ma non ha intrapreso alcuna azione, mentre Israele minaccia un’escalation di aggressioni.
L’ambasciatore indiano Hardeep Singh Puri, presidente del Consiglio di Sicurezza nel mese di novembre, ha dichiarato ai media che nella riunione di 90 minuti, a porte chiuse, i membri si sono accordati soltanto sulla stesura di un comunicato che afferma si è tenuta una riunione di emergenza.
Il governo di Gaza, l’Anp di Ramallah, il governo egiziano, che mercoledì ha richiamato il proprio ambasciatore da Tel Aviv, così come altri nel mondo, insieme alla Fratellanza Musulmana, hanno chiesto alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di fermare la mattanza israeliana contro la Striscia di Gaza.
ci sarebbero tre morti.
Prima tre milioni X 2, poi 3 mila, adesso 3 col condizionale.
La storia fa progressi! Non servono più neanche le scuse per fare ogni sorta di porcata. Basta l'intenzione.