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Rivista USA: E' ora di riconoscere a Cuba le sue conquiste mediche mondiali


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Stephen Bartlett cubainformazioni.it

Pubblicato dalla rivista Salon/ Tradotto da Dariena Guerra per CubaDebate

Molte persone mai hanno sentito come alla fine del 2016, 38 medici della Brigata Henry Reeve di Cuba sono ritornati a casa dopo due instancabili mesi a curare gli haitiani. Sono stati inviati per prestare appoggio alle equipe mediche permanenti cubane ad Haiti dopo l'uragano Matthew.

Dopo la morte del Comandante in Capo Fidel Castro, i grandi media sono stati ossessionati nel rappresentare Fidel come il cervello di un "regime dittatoriale". Tuttavia, la morte del leader storico offre un'occasione per celebrare le vittorie dei 56 anni della Rivoluzione cubana, per cui tante persone, in tutto il mondo, sono profondamente grate e persino devono la loro vita.

I rapporti di Haiti, Chernobyl, Africa Occidentale e molti altri luoghi raccontano gli straordinari contributi dell'internazionalismo medico di Cuba. Nel 2014 c'erano 50000 medici ed infermieri cubani che lavorano in 60 paesi in via di sviluppo, secondo la ricerca dell'autore canadese, John Kirk, pubblicata nel suo libro L'internazionalismo medico cubano ha salvato milioni di vite. Ma questa solidarietà, senza precedenti, a malapena si è registrata nei media occidentali.

"Dio mio, Cuba ha fatto molto per Haiti!" Disse Ivon Rebelisa, una haitiana di 46 anni nativa di Semillera, dipartimento di Artibonite, che lavora come bracciante in una fattoria nella Repubblica Dominicana. "Alcuni dei miei vicini furono curati, con successo, per il colera nella città di Gonaives da medici cubani. Altri che non giunsero per tempo alla clinica cubana, mio ​​cugino e sua moglie, sono morti. I cubani ci insegnarono come evitare il contagio, lavarci spesso le mani, bollire e trattare l'acqua, non mangiare cibo di strada che non sia stato sufficientemente riscaldato".

Cuba, nel 1999, fondò la Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) e offrì 10000 borse di studio a studenti "nei paesi in cui le equipe mediche cubane stavano aiutando i sistemi sanitari locali .... L'idea alla base dell' ELAM è che i laureati, eventualmente, rimpiazzino i medici cubani nei loro paesi ", secondo MEDICC, un'organizzazione no-profit che promuove il programma di sanità pubblica di Cuba.

L'ELAM conta, attualmente, di 19550 studenti di 110 paesi, ciò che la converte in una delle scuole di medicina più grandi del mondo. Tutti gli studenti ricevono una borsa di studio completa. L'ELAM include gli USA nel suo programma, tra i giovani che aspirano a diventare medici provenienti dalle file del "sud globale" nel nord. Più di 100 studenti USA hanno frequentato l'ELAM gratuitamente, in cambio di una promessa, non vincolante, di servire le comunità a basso reddito per due anni al loro ritorno.

I medici cubani ed i laureati dell'ELAM sono noti per la loro enfasi sull'esperienza sul campo e le pratiche mediche preventive. La studentessa haitiana, del quinto anno, Stephanie Voyard, disse a Cuba Health Reports che le piace il metodo di insegnamento cubano. "Fin dal primo anno, abbiamo una classe di medicina di comunità per aiutarci a conoscere la popolazione, dove impariamo insieme ai medici di famiglia. Al secondo anno lavoriamo con medici in policlinici, già dal terzo anno negli ospedali. Prima di ottenere le nostre lauree, abbiamo abbastanza esperienza".

A causa del notevole impoverimento di Haiti, bassi indici di salute, assistenza sanitaria inadeguata e prossimità, Cuba ha cominciato ad inviare personale medico in quel paese nel 1998. Secondo una presentazione in una conferenza organizzata dal Washington Center della University of California a seguito del catastrofico terremoto, del gennaio 2010, seimila medici cubani hanno curato più di tre milioni di haitiani. Circa 400 medici cubani hanno servito, in maniera costante, ad Haiti dal 1998. Il presentatore della conferenza, l'Ambasciatore di Cuba, Jorge Bolanos, ha dichiarato: "Nelle prime 72 ore dopo il terremoto, il personale medico cubano è stato tra i primi a rispondere. ... I cubani hanno trattato più pazienti di qualsiasi altro squadra medica all'estero".

Infatti, l'equipe medico cubano, in sei mesi dopo il terremoto, ha fornito più di 341000 visite a pazienti, 8700 interventi chirurgici, 111mila vaccini e molte altre forme di attenzione a centinaia di migliaia di persone.

Inoltre, secondo Gail Reed, direttore internazionale di MEDICC, circa 550 si sono laureati dall'ELAM e circa 300 medici di Haiti, presenti nel paese al momento del terremoto, ricevettero borse di studio complete a Cuba, un altro lato dell'internazionalismo medico cubano.

Dieci mesi dopo il devastante terremoto, del 2010, i medici cubani a Mirebalais, dipartimento di Meseta Central, identificarono, per la prima volta, l'arrivo del colera ad Haiti. Nei 13 mesi successivi allo scoppio dell'epidemia, la missione cubana in Mirebalais aveva trattato più di 76000 casi di colera, con solo 272 morti. Nel corso dei sei anni dallo scoppio dell'epidemia, i medici cubani ad Haiti hanno curato circa il 40% del milione di casi registrati. Il bilancio ufficiale dei morti si avvicina, ora, a 10mila, un numero che aumenta rapidamente a causa dell'aumento dei casi di colera dopo la devastazione dell'uragano Matthew e le successive inondazioni.

La causa dell'epidemia di colera risultò essere lo sconsiderato inquinamento del rio Artibonite fa acque reflue, non trattate, di una caserma di soldati nepalesi dispiegati ad Haiti come parte della Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti (MINUSTAH). Questi furono i primi casi documentati di colera nella storia di Haiti. Il governo cubano ha inviato,immediatamente, più medici ad Haiti per cercare di arginare la marea della epidemia, con particolare attenzione all'educazione e prevenzione attraverso la depurazione delle acque. Recentemente, dopo anni di negazione di responsabilità legale, le Nazioni Unite finalmente ha ammesso la sua responsabilità per l'introduzione del colera ad Haiti ed è sotto pressione da parte di movimenti sociali haitiani ed internazionali per il pagamento delle indennizzi.

L'espansione dell'internazionalismo medico cubano nelle crisi internazionali sanitarie non non ha eguali a livello mondiale, come l'attenzione alle nazioni medicalmente meno abbienti. La generosa offerta cubana, annunciata da Fidel Castro nel 2005, di inviare una gran brigata di professionisti della salute cubani a New Orleans, dopo l'uragano Katrina, ha avuto vita breve nei mezzi di comunicazione.

La Brigata Henry Reeve -la stessa che è appena tornata da Haiti il ​​19 dicembre- ha ricevuto il nome dell'internazionalista, nato a Brooklyn, che lottò per l'indipendenza dell'isola. Il contingente consiste di 1500 professionisti della salute cubani formati in medicina dei disastri e di contenimento delle malattie infettive. Costruita con 40 anni di esperienza nell'assistenza medica, il team di volontari è stato dotato di farmaci e attrezzature essenziali. (L'offerta è stata rifiutata dall'amministrazione Bush).

Fu la brigata Henry Reeve Brigata che fu dispiegata, in seguito, ad Haiti dopo il terremoto e nell'ottobre 2014,fu la più grande squadra medica sul campo in Africa occidentale per combattere l'Ebola.

Cuba inviò 146 medici ed infermieri appositamente addestrati nei paesi dell'africa occidentale colpiti, il più grande gruppo internazionale, rischiando la sua gente nel centro mortale dell'epidemia. Cuba ha tenuto un'importante conferenza internazionale nell'ottobre 2014 sulla prevenzione di un focolaio di Ebola nelle Americhe, a cui hanno partecipato 32 paesi, inclusi gli USA. Un altro straordinario risultato fu il trattamento di 21874 vittime delle radiazioni del disastro nucleare di Chernobyl, in Ucraina negli anni novanta.

Mentre i media corporativi hanno ignorato le storie dell'internazionalismo medico cubano difeso da Fidel Castro, gran parte del mondo riconosce che il risultato, di Cuba, trascende completamente la geopolitica. Dimostra ciò che si può ottenere quando si pone un valore molto elevato alla vita umana, in ogni vita umana. Con Fidel ora scomparso fisicamente, si sforzerà, l'umanità, a seguire l'esempio che la Rivoluzione Cubana ha mostrato così valorosamente?


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