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Sequestrata la Estelle


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Il blocco di Gaza dura ormai da 5 anni. La nave carica di aiuti umanitari non è riuscita a forzarlo

Tutti gli occhi erano puntati sul veliero Estelle, atteso ieri pomeriggio nel porto di Gaza: l’ennesimo tentativo di rompere il lungo assedio a cui la Striscia è sottoposta ormai da 5 anni. Pochi si aspettavano che la nave sarebbe riuscita ad arrivare a Gaza, anche a causa delle ripetute minacce ed avvertimenti delle autorità israeliane. E la speranza è stata definitivamente spezzata alle 10,15 di ieri mattina, quando è arrivata la notizia che l’imbarcazione partita dalla Svezia era stata affiancata da 5 o 6 navi israeliane.

La prima preoccupazione, tra i molti in attesa a gaza, è stata per l’incolumità dei passeggeri del veliero: sono ben vive le immagini dell’assalto israeliano all’imbarcazione Mavi Marmara, due anni fa, costato la vita a 9 attivisti turchi che cercavano di rompere il blocco della Striscia di Gaza. In questo caso non c’è stata notizia di atti di violenza durante l’arrembaggio, anche perché i passeggeri non hanno opposto resistenza, consapevoli dei rischi che avrebbero incontrato.
Le forze speciali israeliane sono salite a bordo del Estelle e l’hanno costretto a virare verso il porto di Ashdod, in Israele, dove gli attivisti sono stati portati in strutture detentive del Ministero degli Interni. Ancora non si sa se saranno arrestati e processati per aver tentato di entrare illegalmente in territorio «israeliano», o se saranno espulsi. Immediata la reazione degli attivisti internazionali che si battono per rompere quell’assedio: denunciano l’illegalità dell’arrembaggio, avvenuto a circa 20 miglia dalla costa di Gaza, quindi in acque internazionali. Denunciano inoltre l’assordante silenzio dei diversi governi occidentali, che non hanno osato esprimersi sull’ennesima violazione del diritto internazionale da parte del governo israeliano.
Denunce cadute nel vuoto.

Come sempre Israele ha fatto ricorso a indefiniti motivi di «sicurezza», che hanno impedito al veliero di arrivare a Gaza, nonostante il fatto che nessuna nave è mai stata sottoposta a tante e minuziose ispezioni come l’Estelle durante tutte le sue tappe nei suoi 3 mesi di viaggio. Palloni, cemento, medicine, sedie a rotelle, stampelle, strumenti musicali, libri e giocattoli per bambini sono stati i soli oggetti che le autorità dei diversi paesi, toccati dall’Estelle, hanno trovato a bordo. Nulla di cui un paese «normale» dovrebbe aver paura. Tra l’equipaggio c’era anche un cittadino italiano di origine ebraica, Marco Ramazzotti Stokel, sessantacinque anni, sposato e padre di due figli. In una nota della Farnesina il Ministro degli Esteri Terzi fa sapere di aver dato disposizione all’ambasciata italiana a Tel Aviv di seguire costantemente l’evolversi della situazione affinché venga garantita l’incolumità del nostro connazionale. Lo stesso Terzi due giorni fa aveva però «sconsigliato» a Ramazzotti Stokel di recarsi a Gaza dato che «l’ingresso via mare nella Striscia comporta, come noto, una violazione della vigente normativa israeliana». Dichiarazioni che hanno causato la ferma risposta da parte della Freedom Flotilla Italia dato che si configurano come «un adeguarsi alla “normativa israeliana” come si trattasse di fonte giuridica di natura superiore a qualunque norma del diritto internazionale».
Nel silenzio dei governi occidentali, è rimasta la società civile internazionale a denunciare le continue violazioni israeliane nei confronti della popolazione palestinese.

L’ultimo esempio, in ordine di tempo, è il comunicato che il gruppo Anonymous ha rivolto al governo israeliano: «Non tolleriamo questo tipo di ripetuto comportamento offensivo contro i civili disarmati. Noi insieme a 127 paesi riconosciamo la Palestina come uno stato per la gente di Palestina, e tali atti da parte vostra e dei vostri militari sono atti di guerra contro un’altra nazione sovrana. Il vostro costante blocco delle navi umanitarie per Gaza [...]non ci hanno lasciato altra scelta che reagire. Più e più volte, fino a quando vi fermerete». L’esercito israeliano avrà sempre gioco facile nel bloccare le imbarcazioni che tentano di forzare il blocco di Gaza con i loro piccoli cargo di aiuti umanitari: la forza non è comparabile, e non è sul quel piano che la solidarietà internazionale vuole confrontarsi. Vuole, piuttosto, testimoniare che Gaza e la Palestina non sono sole. E questo carico è arrivato a destinazione.

Luca Salerno
Fonte: www.ilmanifesto.it
21.10.2012


Citazione
Tashtego
Honorable Member
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Post: 675
 

Israele ha un "governo canaglia" (rifiuto l'espressione "stato canaglia" che tende a condannare popoli interi). E qui l'antisemitismo non c'entra.
Ci entra invece il razzismo, questo si, ci entra l'avidità, l'ingordigia e la spaventosa indifferenza verso le sofferenze degli "altri".


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