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Situazione in Kenia


alekxandros
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«Carissimi fratelli e sorelle,

pace e bene a mani piene!
Mando questa lettera circolare per tranquillizzare i molti che mi hanno scritto chiedendo notizie.
Ci sono state le elezioni presidenziali.
Di fatto i candidati erano due: Kibaki (della tribù kikuyu, la maggiore in Kenya) che correva per il
secondo mandato, e Raila Odinga (della tribù luo) che rappresentava di fatto le altre tribù.
Le elezioni avevano una chiara connotazione tribale.
I kikuyu sono al governo e non lo vogliono mollare a nessun costo, le altre tribù sono stufe di essere penalizzate da una politica che stanzia la maggior parte dei finanziamenti alle zone kikuyu, e hanno votato Raila.
Va detto comunque che chi ha il potere, a qualunque tribù appartenga, il potere se lo tiene stretto, e non lo molla a nessun costo.

La tensione e le aspettative per il risultato delle elezioni era molto alta.
Raila era in testa, e a un certo punto la commissione elettorale centrale, incaricata di fornire i risultati delle elezioni, ha smesso di comunicare i volti che affluivano, e ha mandato via tutti i giornalisti accreditati dalla sala dove affluivano i risultati.
Quindi nessuno sapeva più chi fosse il candidato vincente.
Il giorno dopo le televisioni sono state oscurate per alcune ore, tranne l'unico canale di Stato, l'esercito è stato mandato in piazza e sulle strade a controllarle, e tramite l'unico canale disponibile
la commissione elettorale centrale ha detto che il candidato che aveva vinto era Kibaki.
E dopo pochi minuti lo hanno fatto giurare come presidente, in una frettolosa cerimonia.
Immediatamente sono scoppiate violente reazioni, tra l'altro ampiamente prevedibili.
Di fatto si è trattato di un golpe.

Vi scrivo dalla città: Nakuru è tranquilla, ma sottotono.
Molti negozi sono chiusi, quelli aperti hanno le saracinesche abbassate, le strade sono quasi vuote. La città è tranquilla, perchè qui la stragrande maggioranza è kikuyu: non sono certo loro quelli che protestano per i risultati contraffatti delle elezioni!
Ma ci sono stati dei morti alla periferia, e nei sobborghi ad alcuni chilometri da qui.
In alcune zone dell'interno è pericoloso viaggiare.
Il governo ha chiuso l'erogazione di benzina, ma continua quella del diesel.
Nelle zone di maggioranza luo il fermento invece è grande.
Ma sono zone lontane da noi.
Di fatto il Kenya è ora in mano alle bande criminali.

La polizia viene impiegata per «proteggere» zone calde, e le bande criminali hanno mano
libera.
Questa notte in un quartiere della città sono stati disseminati volantini in molte case, promettendo che la casa sarebbe stata bruciata se non si fosse pagato un pizzo (decisamente alto).
Qui, in zona kikuyu, non corriamo pericoli, ma bisogna evitare di andare in zone o quartieri dove ci sono le tribù mischiate.
Se non vi ho scritto prima o mandato sms era perchè avevo finito la carica, e non si poteva ricaricare il telefono perchè i negozi che vendevano le schedine di ricarica erano chiusi.
Senza contare che se la carica costa 100, chiedevano 120: tanto per dire che nel caos tutti ne approfittano.
La tv trasmette notizie, ma molto filtrate.
Vi chiedo sinceramente una preghiera per la pace in Kenya!».

Un missionario dal Kenya

fonte: www.effedieffe.com


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