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Stephen Hawking contro l'intelligenza artificiale


Salvathor
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Di Salvatore Santoru

Nel corso di un programma scientifico andato in onda marterdì 2 dicembre sulla BBC, il noto fisico e matematico Stephen Hawking ha avvertito circa i possibili pericoli dello sviluppo della piena Intelligenza artificiale, sostenendo che essa "potrebbe portare alla fine della razza umana".

Inoltre Hawking ha anche affermato che "Le forme primitive di intelligenza artificiale si sono già da tempo dimostrate utilissime, ma temo le conseguenze di aver creato qualcosa che può uguagliare o sorpassare gli esseri umani. Essa può decollare autonomamente e riprogrammarsi ad una velocità sempre più elevata".

Le considerazioni di Hawking sono sicuramente da non sottovalutare, e ricordano ancora una volta che, come disse Nikola Tesla "La scienza è solo una perversione, se non ha come fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità".

Fonte:
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/12/lo-scienziato-stephen-hawking-contro.html


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Saysana
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It's just another way to die...


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glab
 glab
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che differenza intercorre tra intelligenza artificiale e consapevolezza esistenziale?
forse il dilemma si trova da quelle parti.


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Zret
 Zret
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Post: 2925
 

che differenza intercorre tra intelligenza artificiale e consapevolezza esistenziale?
forse il dilemma si trova da quelle parti.

Bella domanda.


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Rasna
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 634
 

Fino ad oggi la consapevolezza esistenziale non è programmabile.

Un computer non sa di esistere, sa solo di funzionare e anche lì limitatamente a quanto il programmatore ha concepito.

E anzi, a dirla tutta, neanche sa di esistere, può solo verificare che un flusso di corrente passi o meno lungo i suoi "canali".

Insomma, una macchina concepisce (per ora) solo il concetto di aperto o chiuso (o zero e uno che dir si voglia): circuito aperto = passa la corrente = fai questo.

Certo, ragionando in prospettiva il discorso potrebbe cambiare ma per ora non si può far ragionare una macchina ma solo farle estrapolare delle informazioni da altre informazioni già fornite.

Il cervello positronico descritto da Asimov nei suoi libri è un concetto affascinante ma ben lungi dall'avere qualsiasi base reale 🙂


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Tonguessy
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Post: 2779
 

Un computer non sa di esistere, sa solo di funzionare e anche lì limitatamente a quanto il programmatore ha concepito.

Se permetti credo di più ad Hawking (top notch scientist) che a te. Senza offesa, eh?


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refrattario
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Post: 60
 

Noi, la vita biologica in generale, è programmata a rispondere a delle necessità, difendersi dai predatori, trovare cibo, riprodursi ed altro ancora.

E' evidente che piu consapevolezza del propio essere ed dell'ambiente l'aiuta ad soppravvivere ed evolversi.

L'intelligenza artificiale non ha nessuna necessità di esistere per se stessa e non vedo come possa acquisire consapevolezza.

Comunque mi piacciono questi scienziati che creano il gatto (tecnologia) per eliminare il topo (le necessità essenziali) e poi ne hanno paura.


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Rasna
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Post: 634
 

Un computer non sa di esistere, sa solo di funzionare e anche lì limitatamente a quanto il programmatore ha concepito.

Se permetti credo di più ad Hawking (top notch scientist) che a te. Senza offesa, eh?

Nessuna offesa per carità.
Ma Hawking non ha detto che già c'è, solo che ha paura per il futuro, ed è un punto di vista di un fisico, non di un ingegnere informatico.
In un futuro (solo teorico per ora) non è da escludere che qualcuno riesca a concepire qualcosa di simile al cervello positronico ideato (ma parliamo di letteratura) da Asimov ma per ora nisba, nada, non c'è.
Comunque, per cultura personale, ti suggerisco di verificare con qualcuno di cui ti fidi ciò che ti dicevo, cioè che per ora tutta la tecnologia che abbiamo risponde in sostanza ad una logica binaria, 0 e 1, aperto o chiuso.

Ti porto un esempio chiarificatore: quando ci logghiamo su questo sito, ci viene proposta una domanda per dimostrare di non essere un programma che accede per inserire post pubblicitari (bot). Il sistema ci chiede di rispondere ad una domanda solo perchè senza sapere prima qual'è la domanda un programmatore non può fornire la risposta, a meno di non programmare migliaia di domande (e relative risposte), in pratica tentare la sorte.
Insomma, se un computer ci chiede se siamo umani o solo di rispondere hello non lo fa per la risposta in sé ma solo per trasformare quella risposta in una sequenza di bit da confrontare alla sequenza di bit che il programmatore del sito ha stabilito. Se coincide ti fa entrare, altrimenti no. Il "lasciarci entrare" è infatti lo 0 (o l'uno, dipende dal linguaggio usato) che corrisponde a: risposta esatta, puoi entrare.


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refrattario
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Pensare che in un vicino/lontano futuro una qualsiasi forma di tecnologia si possa ribellare all'uomo è una sciocchezza, imo.

L'uso che se ne fa è tutt'altra cosa, e dietro c'è sempre una mente umana.

E' in quest'ottica che interpreto le avvertenze del noto fisico:

Chi controlla l' "AI" può essere un pericolo per l'umanità?


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Rasna
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Pensare che in un vicino/lontano futuro una qualsiasi forma di tecnologia si possa ribellare all'uomo è una sciocchezza, imo.

L'uso che se ne fa è tutt'altra cosa, e dietro c'è sempre una mente umana.

E' in quest'ottica che interpreto le avvertenze del noto fisico:

Chi controlla l' "AI" può essere un pericolo per l'umanità?

Refrattario, ti quoto e concordo quasi in pieno. Il quasi è perchè non sappiamo cosa potremo fare tra molti anni e qual'è il limite delle possibilità umane e scientifiche.
Chi sta dietro alle tecnologie, beh, questo è molto diverso dalla tecnologia stessa e si, è effettivamente il vero pericolo dietro ogni scoperta scientifica.


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