Ok, la questione del giornalista è particolarmente intrigante.
Ammettiamo che sia tutto come pare, ovvero che Richard Gutjahè sia stato presente ad entrambi gli attacchi.
Ovvio che non è nemmeno altamente improbabile, sopratutto leggendo la biografia del soggetto.
Allora sorgono alcuni dubbi :
1) Se un sistema organizza una strategia della tensione di questa portata, ci sarà un motivo, quale ?
2) Se fanno trapelare le "firme" su questi attacchi, è sicuramente per mandare dei messaggi, a chi e quali sono questi messaggi ?
3) Perché colpire la Francia prima e la Germania dopo ? E l'Italia ? E gli altri paesi ?
Ho qualche tesi, ma risposte ideologiche a parte, non è semplice rispondere chiaramente a questi quesiti
Agatha Christie: "Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova"
premessa: penso che un evento di questo tipo sia altamente improbabile, per me una coincidenza di questo tipo fornisce già una prova ed infatti inchioderei questo tizio per:
A) fargli dire chi gli ha tirato la soffiata
B) metterlo in gabbia per concorso in omicidio (non denunciando i gravi fatti di cui era a conoscenza, diventa automaticamente complice) e per aver avuto la faccia tosta di sciacallare sulle disgrazie altrui
andando ai punti, purtroppo al punto 1 non si sa come rispondere...
si sa che tirano sempre in mezzo questi arabi, ma chi lo sa se è solo come copertura, oppure pianificano contro di loro, possibile che sia anche entrambe le cose... 🙄
2) può anche essere che il giornalista si sia spinto troppo in là...non necessariamente è una firma, magari è una firma non voluta. un messaggio molto semplice potrebbe essere "comandiamo noi per l'europa", ma chissà che altro ci stà...
3) avevo letto altrove di possibili collegamenti con dei patti economici usa in cui francia e germania non fossero troppo favorevoli. ma anche qui, chissà..
già non è semplice farsi un'idea del quadro, quando si ha solo pochi angoli da vedere
A) fargli dire chi gli ha tirato la soffiata
B) metterlo in gabbia per concorso in omicidio (non denunciando i gravi fatti di cui era a conoscenza, diventa automaticamente complice) e per aver avuto la faccia tosta di sciacallare sulle disgrazie altrui
Mi sembra evidente che se non l'hanno fatto, significa che NON possono. Chi mai interrogherebbe o ingabbierebbe il proprio padrone? Sul simbolismo di questa "coincidenza" ognuno può trarre le proprie conclusioni.
Segnalo questo articolo in cui si dice che la storia del giornalista israeliano e la distruzione di "tutti" i filmati è una bufala:
Direi che come si sta evolvendo la situazione, conferma il fattore psicologico dietro questi attentati. Ormai in molte zone d'Europa si vive in stato di assedio, oggi è toccato anche all'Italia come l'allarme bomba a Ventimiglia. Si sta rendendo la vita sempre più difficile e stressante, proprio in un periodo che dovrebbe essere dedicato alle vacanze e al relax. Ormai è un allarme quotidiano, nessuno più si sente al sicuro, in qualsiasi luogo affollato e in qualsiasi momento. Nel contempo le libertà e i diritti delle persone si riducono sempre di più.
Sarà, ma a me fanno più paura certi gruppetti che stazionano in certi luoghi che non il recarmi in un luogo di interesse, andare a fare la spesa o ad un concerto.
Uno è un rischio concreto: miseria, gente che arriva da situazioni particolari e che sa di godere dell'impunità purchè non uccida, non che abbiano paura di uccidere.
L'atro è un'eventualità che mi può capitare, con poche più probabilità rispetto a quelle che ho di vincere al superenalotto (poche più perchè non gioco).