Notifiche
Cancella tutti

Ucraina. L'arresto delle voci scomode


Eshin
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3620
Topic starter  

Ucraina. L'arresto delle voci scomode

Nel processo occidentale di 'esportazione della democrazia' in Ucraina qualcosa deve essere andato storto. Come nel caso dell'arresto della giornalista Miroslava Berdnik

di Margherita Littera.

Chissà se quando si esporta la democrazia ci sono gli stessi rigidi standard ISO europei da rispettare che valgono per gli altri prodotti. Già, perché nel processo occidentale di "esportazione della democrazia" in Ucraina qualcosa deve essere andato storto. Dalla cosiddetta rivoluzione di Maidan in poi (chiamarlo golpe fra un po' sarà vietato anche da noi) in Ucraina non si contano i giornalisti e politici d'opposizione minacciati, arrestati o addirittura ammazzati. Non ne troverete menzione nei grandi media occidentali, impegnati su temi di più grande importanza, per esempio su come per legge ci si debba abbigliare in spiaggia.

Stavolta però gli ucraini l'hanno fatta grossa, arrestando Miroslava Berdnik, 58 anni, giornalista e scrittrice nonché figlia di un classico della letteratura ucraina, Oles Berdnik, a suo tempo noto scrittore di fantascienza sovietico ed a sua volta attivista per i diritti umani nell'Unione Sovietica - un'attitudine che egli pagò con molti anni di carcere. Oggi è la figlia a lottare contro un regime totalitario, strenua avversaria del nazionalismo ucraino e dell'attuale governo di Kiev, ed è lei ad essere arrestata a causa delle sue opinioni anti-totalitarie e il suo attivismo antifascista.
Miroslava Berdnik è autrice del libro Pedina nel gioco di qualcun altro. Storia segreta del nazionalismo ucraino. Per questa sua opera ed altre sue pubblicazioni sui crimini OUN-UPA Berdnik è stata insignita nel 2010 del premio "Yaroslav Galan". La diffusione di questo libro è ora vietata in Ucraina. Il suo arresto pare sia da ricondurre proprio alla pubblicazione di tale libro.
Nel mese di marzo 2014, Miroslava Berdnik presentò una relazione sui crimini dei neonazisti ucraini nella Knesset (il parlamento israeliano).
Con la sua attività giornalistica e i suoi libri Miroslava ha esposto le odierne tare e vizi delle autorità ucraine, la miseria e la corruzione negli ambienti del nazionalismo e la falsificazione della storia dell'Ucraina, diretta dallo stesso SBU (i servizi segreti ucraini) e dal cosiddetto «Istituto di recupero della memoria storica», che Berdnik ha sempre chiamato «l'Istituto dell'oblio». Remember Orwell?
Miroslava viveva già da diversi mesi in condizioni di semi-clandestinità a Zaporozhye per nascondersi dai nazionalisti ucraini che molte volte l'hanno minacciata di morte.
L'SBU, i servizi di sicurezza dell'Ucraina, hanno interrogato Miroslava Berdnik alle 8.30 del mattino del 16 agosto a Zaporozie. Secondo le prime informazioni, Miroslava Berdnik è stata imputata dell'accusa standard in Ucraina oggi per la locale caccia alle streghe: "separatismo".
Bon bastasse l'arresto di Miroslava, la figlia, Irina Bessmertnaya, 22 anni, è stata sottoposta a interrogatorio.
I loro computer ed altri oggetti sono stati sequestrati.
Dopo una giornata di detenzione e di interrogatori, in serata la giornalista è stata rilasciata. Ma dovrà subire un processo.
Poiché Miroslava è parte integrante del mondo del giornalismo, sarebbe auspicabile che anche in Italia, non fosse altro che per solidarietà di categoria, dal mondo del giornalismo italiano si levasse qualche voce a denuncia della sua persecuzione.
Poiché Miroslava è parte integrante del mondo del fandom di fantascienza, sarebbe auspicabile che anche in Italia, non fosse altro che per solidarietà di categoria, dal mondo degli appassionati italiani di fantascienza si levasse qualche voce a denuncia della sua persecuzione.
Tuttavia, il nostro ottimismo a riguardo è scarso.
Se è vero che "mafia", come una volta notoriamente ironizzò Putin, è una parola italiana, dobbiamo prendere atto che esiste un'altra parola forse anche più italiana ancora:
"Omertà."
Lo constatiamo per esperienza. In quel buco nero della libertà di espressione che sta diventando l'area baltico-polacco-ucraina, nessuna voce dei grandi media occidentali si è fatta sentire in altri casi clamorosi, come l'arresto - mesi fa - del politico e scrittore polacco di opposizione Mateusz Piskorski, che ancora si trova in carcere nella tipica condizione - in un paese UE!- del dissidente e prigioniero politico.
E' giusto che tutti sappiano. E provino a intervenire così come si deve fare per tutte le importanti battaglie per i diritti fondamentali.
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=126386&typeb=0&ucraina-l-arresto-delle-voci-scomode


Citazione
1Al
 1Al
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 633
 

Gli è andata pure bene che non l'abbiano suicidato o massacrato per strada come successo a molti altri, da quelle parti sono pratiche all'ordine del giorno. Ma secondo me è inutile girarci intorno, in quell'area vige un regime neonazisionista, come nell'UE vige il nazismo finanziario, il primo derivato dal secondo. Molto grave anche la vicenda del dissidente polacco, del resto vivendo in mezzo ad un popolo di gran cornuti decerebrati squilibrati cattofascisti russofobi e leccayankee, c'è da aspettarsi di questo ed altro ancora. Secondo me siamo solo all'inizio delle persecuzioni.
Per concludere una piccola considerazione su Miroslava Berdnik; non poteva scegliere posto peggiore per presentare il suo dossier contro i fantocci neonazi ukropitechi, sono proprio i sionisti ad aver organizzato tutto nella terra degli ukropitechi e la natura totalitaria è la stessa. È come voler rappresentare i diritti delle pecore nel parlamento dei lupi, dai su è insostenibile sta cosa


RispondiCitazione
Condividi: