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Ultimo Nord, viaggio al termine della menzogna


Hrabal
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In un recente video pubblicato su repubblica ( http://video.repubblica.it/natura/ultimo-nord-l-impatto-del-surriscaldamento-al-polo/269382/269827) si e' parlato con tono lacrimevole e apocalittico degli effetti del surriscaldamento nelle Isole Svalbard.
Viene raccolta la testimonianza di un fisico dell'isola che si occupa di clima, il quale dice (o forse gli viene fatto dire dal "traduttore") che negli "ultimi anni" (si noti l'accuratezza scientifica della definizione) la temperatura si e' innalzata di ben 10 gradi.
Ma quanti sono questi "ultimi anni"?
In effetti esiste uno studio sulle temperature delle Svalbard che abbraccia il ventennio dal 1989 al 2010, dove si mostra che le temperature stanno aumentando piuttosto decisamente ( http://www.diva-portal.org/smash/get/diva2:772298/FULLTEXT02). Ecco i dati: le temperature medie delle isole Svalbard sono aumentate durante quel periodo con una media tra i 0.67 e i 0.82 gradi centigradi per DECENNIO! Ok i famosi "ultimi anni" dovrebbero essere nella "migliore" delle ipotesi gli ultimi 120 anni... non male. Se si va nel dettaglio e si considerano solo le variazioni invernali si ottiene uno sconto. Eh si, gli inverni si sono riscaldati a un ritmo superiore, quasi 2 gradi per DECENNIO, il che porta l numero dei "nostri ultimi" anni a 50... molto bene.
Ma non e' finita qui...
Se si allarga lo sguardo e si ricercano informazioni e studi sulle dinamiche delle temperature in tutto l'artico, ecco che arrivano altre sorprese.
In una ricerca dal titolo, Arctic air temperature change amplification and the Atlantic Multidecadal Oscillation, si analizzano le variazioni delle temperature dell'Artico (diviso in una zona sud dal 64* al 70* e una Nord dal 70* al 90*) nell'arco temporale dal 1910 al 2008 ( http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2009GL038777/full).
Nel riassunto iniziale si dice: "the Arctic temperature changes are highly correlated with the Atlantic Multi-decadal Oscillation (AMO) suggesting the Atlantic Ocean thermohaline circulation is linked to the Arctic temperature variability on a multi-decadal time scale", ovvero che le variazioni di temperature dell'artico sono collegate alla Circolazione Termoalina Atlantica (considerata dagli scienziati un fenomeno del tutto naturale... almeno finora) che determina cicli di variazioni decennali.
Inoltre si scopre che le variazioni di temperature dell'artico, secondo i modelli scientifici piu' in voga, siano da 2 a 3 volte maggiori di quelle globali.
Con questo in mente guardiamo ai dati della ricerca:
Le temperature dell'artico (come riportato nel grafico dello studio) sono cresciute con un indice elevato dal 1910 al 1940, 0.59 gradi Kelvin nell'artico sud e 0.76 in quello nord per DECADE. Inoltre l'indice di crescita di quel periodo e' maggiore di quello della famigerata epoca del surriscaldamento globale, infatti nel periodo tra il 1970 e il 2008 le temperature artiche sono cresciute con una media di 0.38 gradi al sud e 0.55 per DECADE.
Ma che e' successo tra il 1940 e 1970?
Ebbene sin le temperature sono diminuite, in modo notevole nell'artico 0.36 al sud e 0.50 al nord, in modo lieve a livello globale 0.04 per decade. Il che ci dice che la temperature dell'artico nel 1940 era appena 0.4 gradi piu' bassa di quella del 2008... da dove vengono quei 10 gradi di aumento degli "ultimi" anni?
Le cose sono naturalmente molto piu' complicate di come vogliono farci credere, i fattori che influenzano il clima sono molteplici e nessun modello e' veramente affidabile, figuriamoci quello che considera solo il fattore "umano"...
Vi lascio con uno stralcio dell'introduzione di questao studio e con le conclusioni degli autori:

"The observed global mean surface temperature change since 1880 has a combination of causes including increasing greenhouse gases, variations in tropospheric anthropogenic aerosol optical depth, natural and anthropogenic surface albedo changes, variations of solar radiation, volcanic activity [Hansen et al., 1996; Stott et al., 2000; Pielke et al., 2000; North and Wu, 2001; Mishchenko et al., 2007; Chylek et al., 2007; Pielke et al., 2007; Lean and Rind, 2008], and variability of atmosphere-ocean circulation [Folland et al., 1986; Knight et al., 2006; Baines and Folland, 2007]. One of the robust features of the AOGCMs is the finding that the temperature increase in the Arctic is larger than the global average, which is attributed in part to the ice/snow-albedo temperature feedback. Specifically the surface air temperature change in the Arctic is predicted to be about two to three times the global mean [IPCC, 2007]. This robust feature of the AOGCMs has been challenged in the past [Przybylak, 2000; Polyakov et al., 2002] as well as by a recent analysis [Lean and Rind, 2008] of the observed surface temperature records suggesting that the recent anthropogenic warming has been more pronounced at the lower and middle latitudes (from 45°S to 50°N) than in polar regions. Finally a recent attribution study [Gillett et al., 2008] showed that the climate models reproduced well the observed Arctic warming since about 1970. However, they could not reproduce the large warming during the early part of the 20th century and the strong Arctic cooling during 1940 –1970 [e.g., Parker et al., 1994]."

"Our analysis suggests that the ratio of the Arctic to global temperature change varies on multi-decadal time scale. The commonly held assumption of a factor of 2–3 for the Arctic amplification has been valid only for the current warming period 1970–2008. The Arctic region did warm considerably faster during the 1910–1940 warming compared to the current 1970–2008 warming rate (Table 1). During the cooling from 1940–1970 the Arctic amplification was extremely high, between 9 and 13. The Atlantic Ocean thermohaline circulation multi-decadal variability is suggested as a major cause of Arctic temperature variation. Further analyses of long coupled model runs will be critical to resolve the influence of the ocean thermohaline circulation and other natural climate variations on Arctic climate and to determine whether natural climate variability will make the Arctic more or less vulnerable to anthropogenic global warming."


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[Utente Cancellato]
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
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sono discorsi che hanno stufato,vogliono farci buttare le auto vecchie per prendere cessi ibridi col pilota automatico e a prova di sfigato.
Muscle car per sempre!


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mazzam
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 742
 

Qui invece si fantastica sull'opposto

.... https://m.youtube.com/watch?v=uFvdEBqYb7Q

Chissà chi ci piglia..


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