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“Je suis Craxi”!


Eshin
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“Je suis Craxi”!

Posted on gennaio 19, 2015 by il discrimine in Riflessioni

di Enrico Galoppini

In quest’Italia invertebrata, senz’anima e senza memoria (se non quella impostaci a senso unico da appositi “gendarmi”), i quindici anni dalla scomparsa, in esilio, dell’ultimo statista italiano degno di questo nome, Bettino Craxi, passeranno, come c’è da attendersi, nel completo dimenticatoio.

Al massimo, assisteremo alla solita sequela di maldicenze alimentata dai forcaioli della “sinistra”, dal “partito delle manette” e dagli autonominatisi guardiani della “questione morale” diretti eredi del berlinguerismo (con la “destra” incapace di andare oltre la partigianeria della polemica col suo preteso “opposto”).

“Post-comunisti” e praticamente post-tutto, in rotta verso il nulla, che ripeteranno la loro litania sull’ex segretario del PSI: un “ladro”, simbolo di una classe politica che era meglio perderla che trovarla, macchiatosi oltretutto dell’infamia della “fuga” nel paradiso dorato di Hammamet.

E che doveva fare uno che aveva capito completamente cosa stava accadendo non solo a lui e al PSI, ma all’intera classe dirigente di una Nazione? Un politico che aveva compreso l’obiettivo di quella “moralizzazione” a colpi di avvisi di garanzia: papparsi quel succulento boccone chiamato Italia.

Doveva restare in Italia a sopportare, più di quanto avesse già fatto, una gogna infinita che sarebbe potuta terminare, qualora egli fosse riuscito a togliersi di dosso i panni del “capro espiatorio”, con il classico caffè avvelenato?

Forse tutti questi corifei delle supreme prerogative delle “procure”, quasi che per essi il “governo ideale” consistesse in quello “dei giudici”, pensano che in Italia siamo tutti con l’anello al naso. Cioè, che nessuno è in grado di fare due più due: Hammamet sta in Tunisia, e in Tunisia, dove avrebbe governato dal 1987 il “nostro” dittatore Ben ‘Ali, aveva trovato base, dal 1982, il simbolo del “terrorismo arabo” di tutti gli anni Settanta e Ottanta: l’OLP di Yaser ‘Arafat.

Sono gli anni di Bettino Craxi presidente del Consiglio, disegnato da Forattini con gli stivaloni e le pose da Duce. Che curiosità: il vero nome di Craxi era Benedetto, e… Benito, in spagnolo significa Benedetto! Gli anni veramente benedetti del benessere diffuso e di una classe media col vento in poppa; quelli di Sigonella, quando avvenne l’inimmaginabile per questa genia di felloni che ci governa da quando siamo stati “moralizzati” per forza: i Carabinieri circondarono i Marines, imponendo il rispetto della sovranità nazionale.

Sono gli anni della politica filo-araba di Andreotti, che proseguiva quella di Mattei e Moro. Una politica, quella in linea con i nostri interessi geopolitici e geoeconomici nello scacchiere mediterraneo e mediorientale, che deve “portare male” se condotta con determinazione e “irriverenza” verso il nostro grande “alleato” ed il suo cane da guardia regionale, Israele, che questa “Seconda Repubblica” riverisce senza tregua genuflettendosi per “colpe” mai avute, e pigliandosi, come contropartita, solo disprezzo e provocazioni.

Craxi e Andreotti, uno con le “tangenti”, l’altro con “la Mafia”, saranno tolti di mezzo come avevano fatto, con mezzi più spicci, con altri due patrioti che avevano difeso fondamentali prerogative della sovranità di uno Stato: una politica energetica autonoma ed una politica monetaria anti-usurocratica (i famosi biglietti di Stato a corso legale da 500 lire, ritirati dopo l’eliminazione di Aldo Moro da parte dei cosiddetti “paladini del proletariato”).

craxi_congresso1Se a questo aggiungiamo la loro opposizione alla svendita del patrimonio delle aziende partecipate dello Stato (i “carrozzoni”) e la strenua difesa della grande industria strategica dagli attacchi dei grossi gruppi affaristici privati, ci siamo detti tutto.

Altro che “bacio mafioso”, altro che “corruzione”!

Italiani, fatevi furbi. Smettetela di tirare le monetine al primo che i “media” vi additano come la causa dei vostri mali. E piantatela di perdere tempo con le “vignette” pensando di “essere” a comando quello che non siete. Questo 19 gennaio, per una volta, fate almeno un pensiero anticonformista: Je suis Craxi!

http://www.ildiscrimine.com/je-suis-craxi/


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Luca Martinelli
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Non male, non male.


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radisol
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Non male, non male.

E certo ... per uno che vede la massoneria dietro ogni cosa ... proprio "non male" ...

Vorrei solo sommessamente ricordare che il buon Gelli ... l' "atlantico" per eccellenza ... indicava già nei primissimi settanta Andreotti e Craxi come gli "statisti ideali" per il suo famoso Piano di Rinascita Nazionale ...

Con la differenza, però, che quando Gelli diceva questo ... Andreotti era il già famosissimo leader democristiano, quasi sempre ministro sin dall'immediato dopoguerra ... mentre invece Bettino Craxi era solo un oscuro e perennemente squattrinato consigliere comunale di Milano ... quindi, meditate, gente, meditate ...

Vero comunque che Craxi, nel suo sgomitare tra Dc e Pci per conquistarsi un suo spazio di potere, finì anche per fare cose eccellenti, soprattutto in politica estera e nei rapporti col mondo arabo ... cose comunque sulle quali a suo tempo convennero sia il Pci che la stragrande maggioranza della Dc ... e che probabilmente fu questo quello che alla fine gli si volle far pagare ...

Ma da questo a "santificarlo" e paragonarlo a Mattei ... oltretutto, questo gli va riconosciuto, Craxi non ha mai negato di aver "rubato" ... e non solo per il partito ma anche per se stesso ... diceva semplicemente "così fan tutti" .... che non è propriamente una dichiarazione da "santo" ....

Quanto poi alla ormai patetica minchiata sulla banconota da 500 lire ... che non si capisce proprio cosa avrebbe avuto di "rivoluzionario" ... io notoriamente non credo alle ipotesi "complottiste" sulla vicenda Moro ... almeno non da parte delle Brigate Rosse ... ma credo pure che sostenere che Moro è stato eliminato perchè aveva creato una banconota da 500 lire ... è prendere per il culo lo stesso Moro oltre che la logica e la storia ....

Oltretutto poi, il vero fautore originario di quella banconota era stato Guido Carli e non Moro .... che di politiche monetarie, come pressochè tutti i politici di allora, non capiva un tubo e delegava tutta la materia a Bankitalia .... all'epoca i governatori di Bankitalia partecipavano regolarmente alle riunioni del Consiglio dei Ministri .... ma si continua lo stesso imperterriti a raccontare questa minchiata ....


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Luca Martinelli
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Non male, non male.

Quanto poi alla ormai patetica minchiata sulla banconota da 500 lire ... che non si capisce proprio cosa avrebbe avuto di "rivoluzionario" ... io notoriamente non credo alle ipotesi "complottiste" sulla vicenda Moro ... almeno non da parte delle Brigate Rosse ... ma credo pure che sostenere che Moro è stato eliminato perchè aveva creato una banconota da 500 lire ... è prendere per il culo lo stesso Moro oltre che la logica e la storia ....

partecipavano regolarmente alle riunioni del Consiglio dei Ministri .... ma si continua lo stesso imperterriti a raccontare questa minchiata ....

Strano che ti sfugga cosa avesse di rivoluzionario la banconota da 500 lire: mi permetto di rammentartelo: c'era scritto sopra "repubblica italiana" e sotto: "biglietto di stato a corso legale". Come sai bene sulle banconote di tutto il mondo c'è l'indicazione del proprietario. Mi permetto anche di rammentarti, anche se superfluo, che se il proprietario di una banconota è lo Stato significa che non si pagano gli interessi......in altre parole stiamo parlando di "sovranità monetaria", argomento che di sicuro anche tu ritieni di grande importanza. Hai ragione quando dici che Moro non c'entrava nulla con la banconota, infatti l'idea fu di Fanfani (che conosceva bene le dinamiche monetarie, contrariamente a quello che affermi ) e Carli la mise in pratica. Fanfani, che ti ripeto se ne intendeva, pensava di destinare i soldi risparmiati sul signoraggio e sugli interessi a investimenti nella industria pubblica. Ma pensa!!!!
Per il resto evito di rispondere, perchè come sai, abbiamo sempe avuto problemi di comprensione reciproca. Buone cose comunque e buona giornata.


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radisol
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Vabbè ... Fanfani, è vero, si intendeva abbastanza di economia, almeno molto più della media degli altri politici di allora ... anche se poi chi veramente decideva in materia era Bankitalia e quindi Carli ... un vero e proprio "super-ministro" con incarico però a vita ...

E comunque una politica monetaria "anti-signoraggio" basata solo sulla banconota da 500 lire ... quando c'erano quelle da 1000, da 2000, da 5000 e da 10.000 molto più diffuse ... può al massimo essere stata una felice intuizione che poi non ha avuto seguito ulteriore ... ma niente di più ...

E comunque nulla c'entra in materia Moro ... ed ancora meno il suo sequestro ed uccisione ... per cui sempre di una minchiata dell'articolo iniziale nello specifico si tratta ...

E su Gelli e Craxi proprio nulla da dire ? Te la cavi con l' "incomprensione" personale ?


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Eshin
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A radisol

I statisti certe volte escono dai binari tracciati....
e fanno più delle volte una brutta fine.
Direi tutte le volte che uno statista fa una brutta fine c'è da farsi domande.


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Luca Martinelli
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quando c'erano quelle da 1000, da 2000, da 5000 e da 10.000 molto più diffuse ... può al massimo essere stata una felice intuizione che poi non ha avuto seguito ulteriore ... ma niente di più ...

E comunque nulla c'entra in materia Moro ... ed ancora meno il suo sequestro ed uccisione ... per cui sempre di una minchiata dell'articolo iniziale nello specifico si tratta ...

E su Gelli e Craxi proprio nulla da dire ? Te la cavi con l' "incomprensione" personale ?

Gelli è stato un burattino i cui fili erano tirati da altri. Ma ha servito bene i suoi padroni e ora si gode la vecchiaia. Il piano di Rinascita democratica non era suo bensì era una scopiazzatura. Nel libro ultimo di G. Magaldi puoi trovare l'originale. Più complesso il discorso di Craxi, non paragonabile a Gelli, il cui potere è stato sopravvalutato. Era sicuramente massone ma siccome non bisogna fare di tutta un'erba un fascio a mio avviso non era deviato. Per lo meno nei fatti grossi...nelle "piccole" cose rispettava le regole. Ricordi quando mollò una riunione a Londra e tornò di corsa in Italia per firmare il decreto che salvava le tv berlusconiane? Fu più ostico in politica estera ed è innegabile lo sgarbo fatto agli amerikani. E' importante contestualizzare i fatti. Craxi si è formato ai tempi della vecchia Dc cui, a mio avviso, va ora riconosciuto di avere avuto a cuore l''interesse nazionale. La stagione delle bombe portò anche ad un ridimensionamento di questo concetto. Non penso certo che Craxi sia stato un santo come non lo è nessuno in quell'ambiente, tuttavia il mio giudizio su di lui non tiene conto dell'andazzo comune di rubare. A mio avviso, quando disse che il male era comune non cercava di sminuire i fatti ma diceva la verità. A spanne concludo che l'averlo eliminato dalla scena pubblica può significare solo che non è stato come Gelli, che a un certo punto e per certe vicende non ha obbedito ai suoi vertici oppure che non ha corrisposto alle aspettative di qualcuno. Già che ci sono permettimi due parole sul tuo esordio. Io non vedo massoni dappertutto perchè i massoni sono dappertutto. Da 400 anni lavorano in segreto e nel corso dei secoli si sono presi i posti di vero potere. Non è questione di paranoia ma di realtà Se ricordi sono stato il primo a rivelare il passato nazi-fascista di Napolitano. Fu allora che compresi che la destra e la sinistra sono sempre stato un inganno. Il massone veste la giacca rossa o nera a secondo della bisogna. Sono stato tra i primi a rivelare l'appartenenza di D'Alema alla P2. Violante, Veltroni e tanti altri hanno carpito la buona fede e gli ideali dei compagni e li hanno ingannati. Il vero potere non sta in Parlamento.


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eresiarca
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Tutto questo deviare il discorso su "non era un santo", "e cosa saranno mai le 500 lire", "Moro non capiva una mazza di moneta" eccetera dimostrano solo che per certi commentatori di CdC l'importante non è guardare al nocciolo dell'articolo e alla questione principale che ha posto.


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radisol
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Tutto questo deviare il discorso su "non era un santo", "e cosa saranno mai le 500 lire", "Moro non capiva una mazza di moneta" eccetera dimostrano solo che per certi commentatori di CdC l'importante non è guardare al nocciolo dell'articolo e alla questione principale che ha posto.

No, è lo sfatare un mare di leggende metropolitane ... ed in qualche caso anche delle ignobili minchiate strumentali ...

La storia delle 500 lire è una vera e propria barzelletta ... se Fanfani e Carli avevano capito già allora la storia del "signoraggio" ed avessero voluto veramente affrontare la questione, perchè solo su quella banconota, quella più piccola come valore, e non anche sulle altre ? E comunque Moro in quella storia non c'entrava nulla ed in verità si narra pure che fosse quantomeno scettico su quella operazione .... ed invece c'è chi ci viene a raccontare che sarebbe stato ammazzato per questo ... appunto una ignobile minchiata ...

L'unica cosa vera è che i politici di allora, pressochè tutti, di tutte le tendenze, di maggioranza e di opposizione, avevano una visione di vago "interesse nazionale" che ora, per forza di cose "globali", a partire dalla Ue, ma anche perchè si è nel frattempo abbassato di brutto il livello di selezione della classe politica italiana, praticamente non esiste più ...

Ma da questo a mettere in piedi operazioni di "santificazione", proprio non mi sembra il caso .... tutto qua ... e non per una questione solamente di analisi "storica" della quale mi potrebbe fregare molto poco ... ma perchè, con la stessa logica, anche Renzi potrebbe essere oggi scambiato per uno che ha in mente, sia pure all'interno delle regole Ue, qualche vago sentore di "interesse nazionale" ... certamente, a parole, può apparirlo molto di più dei suoi algidi predecessori Monti e Letta ... e purtroppo credo che nel suo successo elettorale alle europee, sia pure mediaticamente molto"pompato" rispetto ai voti reali presi, questo tipo di confusione gli abbia giovato ... tutto qua ...


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eresiarca
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Va bene, ho capito, se ci aggiungiamo che sicuramente anche Mussolini non ha mai difeso "l'interese nazionale" e chi sostiene questo spara "minchiate", non ci resta che attendere la "rivoluzione proletaria" e "comunista"?


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Luca Martinelli
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Tutto questo deviare il discorso su "non era un santo", "e cosa saranno mai le 500 lire", "Moro non capiva una mazza di moneta" eccetera dimostrano solo che per certi commentatori di CdC l'importante non è guardare al nocciolo dell'articolo e alla questione principale che ha posto.

No, è lo sfatare un mare di leggende metropolitane ... ed in qualche caso anche delle ignobili minchiate strumentali ...

La storia delle 500 lire è una vera e propria barzelletta ... se Fanfani e Carli avevano capito già allora la storia del "signoraggio" ed avessero voluto veramente affrontare la questione, perchè solo su quella banconota, quella più piccola come valore, e non anche sulle altre ? E comunque Moro in quella storia non c'entrava nulla ed in verità si narra pure che fosse quantomeno scettico su quella operazione .... ed invece c'è chi ci viene a raccontare che sarebbe stato ammazzato per questo ... appunto una ignobile minchiata ...

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Ho tralasciato questo passaggio. Chiedo scusa. Io penso che Fanfani e altri sapessero bene che la moneta sovrana era un sogno irrealizzabile. Si accontentarono di ricavare denaro non a debito per finanziare l'industria pubblica. Ecco perchè, sempre a mio avviso, si limitarono alle 500 lire.
Dovrei controllare perchè non ricordo bene ma il denaro ricavato serviva a finanzire il piano-casa di Fanfani.


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radisol
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Va bene, ho capito, se ci aggiungiamo che sicuramente anche Mussolini non ha mai difeso "l'interese nazionale" e chi sostiene questo spara "minchiate", non ci resta che attendere la "rivoluzione proletaria" e "comunista"?

Fermo restando che il concetto di "interesse nazionale" è molto relativo ... e che non è affatto detto che anche chi pensa in buona fede di perseguirlo poi lo faccia veramente ... e certamente Mussolini non l'ha fatto perchè ha lasciato un paese in macerie .... credo che la questione vera sia un'altra ...

E cioè semplicemente il fatto che i politici diciamo pre-Ue avevano proprio solo una "visione nazionale" delle cose ... la politica estera era una cosa per pochi eletti ... e comunque anche la politica estera veniva portata avanti in una logica soprattutto "nazionale" .... e quindi erano fatalmente portati almeno a ricercarlo, a scopo di consenso elettorale, questo "interesse nazionale" ... che poi ci riuscissero o meno era un'altra storia ...

Craxi era certamente uno di questi "eletti" e sicuramente in politica estera diede il meglio di se ... direi invece molto meno in quella interna ...

Va comunque detto che, a parte l'episodio indubbiamente molto significativo dal punto di vista simbolico di Sigonella, quella politica sostanzialmente filo-araba l'avevano portata avanti anche i governi precedenti a guida democristiana ... Craxi, da ottimo comunicatore, cosa che certo i democristiani erano molto meno, la rese solo più palese e apertamente dichiarata .... al punto di farla sembrare una assoluta novità, cosa che invece non era ...

C'era poi il dato che, esistendo ancora partiti degni di questo nome e presenti capillarmente sul territorio, la selezione della classe dirigente di questi partiti era fatta molto meglio .... e in genere chi arrivava ai posti di comando era di una qualità infinitamente superiore ai politici di oggi .... insomma, se è vero che, soprattutto nella Dc, arrivarono in parlamento anche dei semi-analfabeti che però magari si erano fatti le ossa nelle campagne con la Coldiretti o nelle parrocchie con l' Azione Cattolica ... ed in qualche modo, magari su scala minore, questo avvenne anche negli altri partiti ... certo credo che un Razzi allora non sarebbe mai potuto arrivare al Senato ...

Però va detto che era proprio un'altra epoca ... e che è inutile oggi rimpiangerla come una "epoca felice" ... perchè poi tanto "felice" non era per niente ... ma soprattutto perchè oggi sarebbe impossibile praticare quel tipo di politiche comunque "sociali" ... anche se spesso anche ultra-clientelari ...

Ed era il Muro di Berlino che permetteva questo ... la presenza dall'altra parte del Muro di un mondo, pur con tutti i suoi enormi limiti, "alternativo" ... agli stessi Usa, una volta garantito il fatto che si rimaneva nel campo occidentale senza se e senza ma, e fatti salvi gli interessi diretti delle loro multinazionali .... poco interessava poi se in Europa, pressochè ovunque, si portassero avanti politiche "socialisteggianti" ... o comunque assai poco liberiste .... il famoso "modello sociale europeo" nasce si dalle lotte operaie e contadine .... ma al tempo stesso era ultra-tollerato dagli Usa in funzione anti-comunista ....

Tutto questo è caduto insieme al Muro ... e, se è vero che la Ue e l'euro hanno in qualche modo chiuso, nel passaggio di secolo, definitivamente il processo delle "politiche nazionali", in verità era almeno dal 1989 che si era affermata l'idea di un sistema globalizzato neo-liberista, in gran parte privatizzato e comunque banco-centrico ...

Il problema non è quindi la "nostalgia" ... quella non serve a nulla ... è costruire qualcosa di profondamente diverso dall'oggi ma oggettivamente diverso anche da quel passato ...

Sono convintissimo che il primo passo sia uscire dall'euro ed anche dalla Ue ... elemento imprescindibile per tornare ad una sovranità popolare oggi inesistente ... però poi comunque, anche dopo questa uscita, la strada è particolarmente intricata e tortuosa .... e credo che il problema principale e dirimente rimanga ancora oggi quello del capitalismo ....


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Tonguessy
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Trovo quantomeno significativa questa elegia agiografa di Craxi, il vero creatore (tramite la sua firma sui fidi svizzeri) dell'impero berlusconiano. Certo i politici all'epoca erano molto in chiaroscuro: dall'eurocomunismo di Berlinguer che pure aveva sollevato la questione morale (oggi impensabile), ai voti di scambio di Andreotti, vero Talleyrand de noantri, e poi Craxi e la Milano da bere prodromo di quell'edonismo reaganiano che caratterizzò tutti gli anni '80. Eppure fece a Reagan, suo mentore d'oltreoceano, lo sgarbo di Sigonella. Vedere solo un aspetto trascurando tutti gli altri è fuorviante. Ambiguità e consociativismo sono i leit-motiv della prima e seconda repubblica. Mentre invece la terza.....eh già. Ma come ricorda Radisol la classe politica di quei tempi era stata forgiata all'insegna della sovranità nazionale, perchè il capitalismo di allora era ancora nazionale con i suoi dazi e dogane pronti a scattare per proteggere le industrie locali. Oggi quel capitalismo non c'è più, oggi serve conseguentemente un tipo di figure politiche diverse dato che la sovranità non è più un valore per il capitale ma un ostacolo che si frappone alla realizzazione della globalizzazione che, ci ricorda Kissinger, non è altro che l'affermazione della supremazia economica americana. Oggi servono i Renzi che dicono tutto (anche cose a favore della sovranità nazionale) ma fanno esclusivamente gli interessi di Kissinger (non so se sia massone, magari si scopre che non lo è....). Oggi servono politici alla Razzi ch non capiscono nulla, non sanno parlare, ma votano ciò che il capitale vuole. Il che è esattamente lo stesso (più o meno) di quarant'anni fa, con la differenza che all'epoca (lo ripeto, magari qualcuno lo capisce anche) il capitale aveva necessità di preservare la sovranità per far funzionare l'industria che all'epoca era il motore del capitale (e quindi creare la middle class come volano della produzione/consumo).
Insomma gira e rigira si torna sempre ai rapporti tra capitali e classi. I politici non hanno fatto altro che adattarsi alle necessità storiche. Certo che quello che fanno oggi è molto più penalizzante per ampi strati della popolazione rispetto ad anni fa, ed il motivo è che il neoliberismo (il capitalismo così come lo interpreta la destra USA) non ha più alcun interesse a mantenere in vita la middle class e la produzione industriale. Questo disastro sociale non mi fa comunque rimpiangere Craxi, padre naturale di quel berlusconesimo che ha infettato l'immaginario collettivo nazionale e preparato il terreno per l'accettazione delle politiche del nulla odierne. Craxi in qualità di esponente di spicco della sinistra (ci sarebbe da discutere....) ha partorito il deus ex machina della peggiore destra, quella trasformista e vanesia, amante dei colpi d'effetto e nemica della programmazione politica, oltre che della giurisprudenza in toto. Solo questo lascito mi genera un disprezzo inarrestabile, Sigonella o non Sigonella.


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