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L'umiliazione della classe operaia


ancona_pietro
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L'umiliazione della classe operaia (e di tutto il lavoro dipendente)

La DC era fatta da tante correnti che riuscivano a convivere ed a dividersi il potere che gestivano alternandosi sul lato destro o su quello sinistro della loggia del Potere.
Il PD creato dalla Nomenclatura che ha voluto sopravvivere dopo la DC e dopo la fine dell'URSS transustanziandosi nella destra liberista non alterna la sinistra con la destra non è in grado di creare un equilibrio in grado di evitare grandi tensioni e di tenere coesa la società. La DC non era affatto convinta dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori ma non fece le barricate contro di esso.Favoriva gli industriali e gli agrari ma non attaccava i diritti fondamentali dei lavoratori. Si limitava a non patrocinarli ed a farli gestire dalla corrente di Donat Cattin e dalla Cisl.

Insomma praticava l'interclassismo. Il PD di oggi viene dal PCI ma anche dalla DC sopratutto nella sua classe dirigente. E' stato interessato alla rottura con i lavoratori e continua ad esserlo. Il governo è squilibrato a destra con i due rappresentanti della Confindustria e della Coop Guidi e Poletti due autentiche carogne piene di odio per le conquiste sociali che l'Italia ha registrato negli anni settanta. La Job Act è esercizio di sadismo sociale corrispondente agli strumenti che vengono adoperati nei rapporti sadomasochisti. Ai fini delle imprese e del loro sviluppo non c'era e non c'è alcun bisogno di ottenere una piena licenziabilità dei dipendenti.La destra della borghesia ha voluto schiacciare per puro suo sadico divertimento la testa a Cipputi promuovendo due anni dopo la Fornero una legge ancora più dura e negativa come è la Job Act. Una legge che fa del rapporto di lavoro una corsa ad ostacoli destinata a finire in un triennio. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato non c'è più ed i lavoratori possono essere mandati a casa ad libitum dell'azienda. E' quella che Renzi chiama "libertà dello imprenditore". Una libertà a danno di coloro che purtroppo dipendono da lui. Se Renzi avesse mai lavorato in vita sua probabilmente non avrebbe insistito per una legge tanto liberticida e medioevale.

Lo strappo prodotto nella tela dei diritti è troppo profondo. La tela ne risulta lacerata. E' stato ottenuto lo scopo di trasformare il lavoro da diritto a mera liberalità di chi lo manovra.

La classe operaia che Marx ed Engels volevano diventasse classe generale è stata umiliata abusando del governo e del Parlamento ai suoi danni.
L'approdo finale del PCI e della DC diventate PD è questo. Un partito di governo che abusa dei più deboli o li fa diventare tale abusando del governo e del controllo sui sindacati.


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clack
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Bravo Pietro!


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Anonymous
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Ma pietro ancona non lavorava nei sindacati del regime sterco-pluto-cratico?

A me questo risulta.

L hai stracciata la tessera del sindacato? Hai rinunciato alla pensione? Hai difeso i diritti dei lavoratori italiani contro il dumping portato dai clandestini comprapermesso?

No hai fatto il contrario ed ora vieni qui a dar lezioni su cose che noi abbiamo capito almeno tre lustri fa.

Ti dedico un sonorissimo pernacchio alla defilippo........sperando che il pernacchio ti riecheggi nelle orecchie per qualche giorno comunist fallito.


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spadaccinonero
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Ma pietro ancona non lavorava nei sindacati del regime sterco-pluto-cratico?

A me questo risulta.

L hai stracciata la tessera del sindacato? Hai rinunciato alla pensione? Hai difeso i diritti dei lavoratori italiani contro il dumping portato dai clandestini comprapermesso?

No hai fatto il contrario ed ora vieni qui a dar lezioni su cose che noi abbiamo capito almeno tre lustri fa.

Ti dedico un sonorissimo pernacchio alla defilippo........sperando che il pernacchio ti riecheggi nelle orecchie per qualche giorno comunist fallito.

concordo iVi


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Anonymous
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Caro ancona_pietro lasciatelo dire, la morale non è utile alla causa operaia.
Bisogna conoscere le leggi obbiettive del capitalismo che fanno di questo mondo il paradiso per pochi l' inferno per molti.
Non si possono destare le masse a un lavoro politico rivoluzionario che spesso può impegnare più di una generazione, soltanto su temi che toccano più i sentimenti che non una preparazione cosciente e di lunga durata, nella nostra storia di classe sono più i momenti di sconfitta che di vittorie, perché senza teoria rivoluzionaria non ci potrà mai essere movimento rivoluzionario.
E questa è solo una parte, il lavoro più duro è formare gli uomini...


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spadaccinonero
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Caro ancona_pietro lasciatelo dire, la morale non è utile alla causa operaia.
Bisogna conoscere le leggi obbiettive del capitalismo che fanno di questo mondo il paradiso per pochi l' inferno per molti.
Non si possono destare le masse a un lavoro politico rivoluzionario che spesso può impegnare più di una generazione, soltanto su temi che toccano più i sentimenti che non una preparazione cosciente e di lunga durata, nella nostra storia di classe sono più i momenti di sconfitta che di vittorie, perché senza teoria rivoluzionaria non ci potrà mai essere movimento rivoluzionario.
E questa è solo una parte, il lavoro più duro è formare gli uomini...

formare dogmatici tizi che non fanno altro che correre nella ruota del criceto?


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Anonymous
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Registrato: 2 anni fa
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Ho detto formare gli uomini, non gli imbecilli!!!


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spadaccinonero
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Ho detto formare gli uomini, non gli imbecilli!!!

quelli che si atteggiano come messia della politica mentre in ambito economico parlano pari pari come uno del pd cosa sono?


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Matt-e-Tatty
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Pietro hai ragione da vendere, ma secondo te, per quale ragione i numeri elettorali di PD e PDL restano tanto alti?
E' la mancanza dell'alternativa "pronta e confezionata" o è un problema di comprensione (comprendonio)?


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Anonymous
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@Matt-e-Tatty.
Provo una risposta.
Qualche anno fa Ernesto Galli della Loggia indicava, tra le "soluzioni peculiarmente nuove" che lo Stato nazionale italiano ha trovato rispetto agli altri paesi europei nel corso del Novecento, anche la difficoltà o impossibilità di produrre in maniera fisiologica "schieramenti alternativi". Con la conseguenza che "ogni reale novità politica o viene assorbita più o meno trasformisticamente, o é costretta in qualche modo a collocarsi all'esterno del sistema e a proclamarsi fuori e contro di esso" (Tre giorni nella storia d'Italia, Il Mulino, 2010).
Secondo Giovanni Orsina su "La Stampa" ritiene oggi calzante per Renzi la definizione che Francesco Papafava, scrittore di economia e politica, diede oltre un secolo fa del suo contemporaneo Giovanni Giolitti: "l'inevitabile". Secondo Orsina, specialmente con i passaggi su lavoro e giustizia, ma non solo, Renzi "ha colmato parte del fossato che divide destra da sinistra, preparando il terreno per una grande confluenza al centro". Costringendo le deboli opposizioni o a una contrapposizione "sterile", come nel caso dei grillini o della Lega di Salvini, oppure, come sempre più si andrebbe accomodando a fare Forza Italia, a "convergere con lui, ma in posizione subalterna".
L'ipotetica "età renziana" sarà messa alla prova dagli scossoni della ristrutturazione europea, con i suoi riflessi economici, sociali e politici. La sola possibilità che la vecchia tradizione trasformistica nostrana possa trovare una nuova fioritura all'ombra del ciclo politico europeo è però degna di nota.
Parte dell'articolo del GN novembre 2014 numero 531 pag 3.


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Matt-e-Tatty
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Post: 2484
 

Il parallelo tra Giolitti e Renzi calza. Ma io mi continuo a chiedere se c'è una via di uscita, perché non posso credere che "l'elettorato" riconosca certi personaggi come propria espressione, anche se, non ho mai capito come un operaio o comunque un povero possa essere di destra, eppure...


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