https://www.lapekoranera.it/2023/09/11/ la-colonia-italia-imprigionata-nel-nodo-di-gordio-dal-1947/
https://era.ong/lart-16-e- le-clausole-segrete-ancora-oggi-del-trattato-di-pace-del-1947-la-contrarieta-di-croce/
''..Da quel Trattato in poi, qualsiasi capo di governo italico, di qualsiasi colore o di qualsiasi alleanza che sale al potere, è tenuto ad obbedire militarmente a quelle draconiane disposizioni e a nominare acriticamente le persone indicate dagli USA..'' ( si tratta del benestare Nato ).
Per gli apostoli dell' atlantismo naturalmente tutto ciò è solo un bene.
Per noi, avendo o non avendo simpatia per le ideologie passate, è solo un insulto alla memoria dei tanti italiani che combatterono per la Patria.
Oggi addirittura la vogliono distruggere completamente diluendola in quell' infame rigurgito massonico chiamato Eu.
Per farlo si servono di ogni mezzo.
Non guardiamo il mezzo ma chi lo utilizza e chi se ne avvantaggia.
Maledetti.
Dal 1947 sono passati tanti e tanti anni, ma nessun partito di quelli presenti in parlamento pone la questione della rinegoziazione di quel trattato, ampiamente anacronistico. In passato, magari per ragioni strumentali, il vecchio pci e una parte dell'msi lo facevano; oggi solo formazioni politiche marginali e qualche commentatore fanno degli accenni.
Sarebbe interessante capire come si è evoluto il concetto di "patria" nelle teste degli italiani fra la prima e la seconda guerra mondiale.
Nel seguente video di Alessandro Barbero infatti si ha l'impressione che per ufficiali e ceto borghese la "patria" fosse un valore sacro, mentre per le centinaia di migliaia di soldati semplici in ritirata dopo la sconfitta di Caporetto contasse molto di più il "tornare a casa" che farsi ammazzare per "una guerra che non è la nostra", primi barlumi di presa di coscienza anche se da parte di analfabeti. Verso la fine del video si riporta una citazione, secondo cui per mettere in riga queste torme di sbandati sarebbe servito il "bastone". Da notare che, mentre tedeschi e inglesi mai hanno fucilato i propri soldati, gli italiani invece usavano la fucilazione in modo molto "generoso".
https://youtu.be/hZFguQSF_3Q?si=9EYquEQ_iodXMgtR
"Come l'Italia è diventata fascista"
Se gli italiani in gran parte "hanno gettato le armi al cadere delle prime bombe" (Bruno Wald), il motivo non sarà perché avevano buona memoria del "bastone" usato per troppo tempo contro di loro?
Comunque, volenti o nolenti, tanti italiani hanno combattuto per la patria 2 guerre di cui molti di essi, a ragione, non avevano compreso o condiviso le motivazioni.
Anche per questo non si comprende perché mai dovremmo sottostare a un padrone che fomenta guerre in tutto il pianeta, in nome di un pezzo di carta che potremmo ormai adoperare per meri usi igienici.
Se gli italiani in gran parte "hanno gettato le armi al cadere delle prime bombe" (Bruno Wald), il motivo non sarà perché avevano buona memoria del "bastone" usato per troppo tempo contro di loro?
No. Gettarono le armi dopo la resa e la diserzione dei loro capi. Credo sia proprio una legge universale, tanto nei singoli come nelle collettività: la testa comanda il corpo, non viceversa. A mantenere coeso l'esercito russo dopo Borodino fu Kutuzov: se al posto suo e di Alessandro I ci fossero stati Badoglio e Vittorio Emanuele III, adesso a Mosca si parlerebbe Francese. In Jahre der Entscheidung, Spengler l'ha spiegato molto meglio di me:
«Uno Stato è "l'essere in forma" di una unità etnica, da esso rappresentata, in funzione di guerre reali e di guerre possibili. (...) Ma nell'"essere in forma" di una potenza, come Stato tra Stati, rientra anzitutto la ferma unità del comando, del governo, dell'autorità, senza cui lo Stato in realtà non esiste. (...) Se questo nucleo guida vacilla nel carattere e nella condotta, o si arrende come nel 1918, allora un reggimento valoroso diventa in un attimo un gregge vile e sbandato».
Detto questo, e pur con tutta l'antipatia che mi ispira Barbero, riconosco che se la 1GM fu un crimine da ogni punto di vista, particolarmente infami furono i governanti dell'Italia che mandarono a morire seicentomila ragazzi, molti dei quali non capivano nemmeno l'Italiano, in un conflitto inutile e insensato, commissionataci dalla massoneria inglese. Nel 1940-43 la questione era ben diversa: era inevitabile affrontare il nostro nemico storico, l'Inghilterra e i suoi eredi americani, e l'alternativa non era tra fascismo e antifascismo, ma tra difendere la parvenza di sovranità di cui godevamo, o diventare servi di un padrone implacabile per i secoli a venire, come il tempo si è incaricato di dimostrare, ed oggi è evidente più che mai.
@omega:
Anche per questo non si comprende perché mai dovremmo sottostare a un padrone che fomenta guerre in tutto il pianeta, in nome di un pezzo di carta che potremmo ormai adoperare per meri usi igienici.
Perché sennò ce menano, direbbero a Roma.
La cruda realtà è che siamo stati sconfitti e il nostro paese conquistato da un nemico che adesso lo possiede: siamo roba sua, punto e basta. E non ci libereremo di sicuro votando per i "sovranisti", o sventolando bandierine e suonando tamburini nelle piazze: dovremmo essere disposti a creare qualcosa di simile all'IRA, e accettare di pagare l'immane prezzo di sangue e sofferenza che ci infliggerebbero l'occupante e i suoi sgherri locali. Sperando di riuscire a resistere fino a quando la situazione internazionale costringerebbe il nemico a ritirarsi.
In breve, siamo al livello della fantasia più sfrenata. L'epico spettacolo dei romani che nel 1944 si accalcavano intorno ai carri americani sperando di arraffare qualche pacchetto di sigarette graziosamente gettato dai nuovi padroni, certificò la morte dell'Italia. I successivi ottant'anni ne sono stati la logica conseguenza.
per BrunoWald
Certo che ce menano. Ma i nostri politicanti ormai neanche più ci provano, senza distinzione tra maggioranza e opposizione; neanche le bandierine e i tamburi adoperano. La soluzione IRA, senza solidi appoggi esterni e in assenza di un quadro internazionale favorevole non avrebbe successo, sempre che gli italiani fossero disposti a praticarla.
Voi andreste in guerra, oggi, dopodomani mattina, pena marziale?
Per Teopratico
La guerra, se possibile, va preparata prima. Magari poi non è necessario farla, però va preparata.
Qui nessuno la prepara, figuriamoci combatterla.
''..Da quel Trattato in poi, qualsiasi capo di governo italico, di qualsiasi colore o di qualsiasi alleanza che sale al potere, è tenuto ad obbedire militarmente a quelle draconiane disposizioni e a nominare acriticamente le persone indicate dagli USA..'' ( si tratta del benestare Nato ).
Per questo motivo, parlare in Italia di destra, sinistra con relativi prefissi di centro- etc è semplicemente ridicolo, in Italia esiste solo un governo: quello autorizzato in USA che dal 1946 governa di fatto il nostro paese per interposti satelliti a loro graditi, variamente colororati e classificati. Quando si tenta il cambiamento di questo sistema e degli schemi politici da esso dipendenti, i killer della Cia sono sempre pronti a rimettere le cose a posto secondo i dettami del Trattato di Pace e della volontà della Csa Bianca: non si dimetichi il caso di Sigonella nel governo Craxi.
Rimango della mia idea, estemporanea rivisitazione odierna di tanti miei pensieri:
il primo atto di un presidente del consiglio, oppure della repubblica che stia dalla nostra parte, cioè dalla parte degli italiani, essendo desueta oramai l' idea di 'patria' e simili, è chiedere uno spazio in diretta sulle TV unificate e dire:
le clausole sono queste, i trattati impongono questo, gli obblighi sono inderogabili oppure si indica un referendum, prima sull'articolo della carta che lo proibisce ( 75 ) e poi sulla legittimità di questo ed altri trattati internazionali che si avviano ad essere centennali o quasi.
Siete d'accordo ?
Si o no, cari concittadini. Nel frattempo curerò di non fare il bersaglio di qualche missile...e bandirò caffè e camomille serali.
( Art. 75: …Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. A parte che FORSE si potrebbe scorporare l'autorizzazione alla ratifica del trattato, dal trattato in sè e per sè considerato oppure rendendo la ratifica stessa suscettibile di convalide decorso un certo periodo di tempo. Questa mi sembrerebbe una soluzione 'ibrida' ma possibile, dato che nessuno dovrebbe esser tenuto ad obblighi che non hanno MAI FINE e lo stato ha 'personalità giuridica' dunque è assimilabile ad un soggetto ).
Ma senza arrivare a questo, solo dire: cari concittadini, le norme jugulatorie SONO QUESTE, già sarebbe RIVOLUZIONARIO.
I trattati si possono sempre denunciare o rinegoziare. Perfino Gollum, nel suo recentissimo discorso all'Onu, ha invocato una sua riforma, dichiarando anacronistico il suo assetto emerso dall'esito della seconda guerra mondiale.