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austerity ad vitam


dana74
Illustrious Member
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IL Trattato Fiscal Impact é stato firmato da un governo che noi non abbiamo eletto e che non si é neanche degnato di chiedere al popolo italiano il permesso di farlo.
Il Fiscal Impact impone il pareggio di bilancio a tutte le nazioni dell’UE e rappresenterà l’ultimo grande e decisivo passo verso il compimento del golpe tecnocratico-finanziario che ci impoverirà tutti.

Il trattato impone l’abbattimento del debito pubblico italiano, per la quota che eccede il 60% del PIL, un ventesimo all’anno, quindi il 3% del PIL. Ergo, l’Italia dovrebbe pagare in 20 anni la bellezza di 940 miliardi di Euro. Si tratta di 47 miliardi all’anno. Considerando che la recente manovra Monti che ci sta dissanguando ha permesso al governo di incassare “solo” 24 miliardi, facendo un rapido e doloroso calcolo, si deduce che serviranno l’equivalente di due di queste manovre all’anno. Per vent’anni. Già piango.
Vi rendete conto a cosa stiamo andiamo in contro? Tasse sempre più alte, liberalizzazioni selvagge che ridurranno lo stipendio di chiunque, licenziamenti a tappeto dei dipendenti pubblici, nuove proroghe sulle pensioni, immensi taglia sulle opere pubbliche, infrastrutture, trasporti, servizi pubblici e di tutta la spesa pubblica in generale. Per di più, se mai sopravviveremo a questi vent’anni, per le nuove generazioni si prospetterà tragicamente l’austerity ad vitam:Per l’eternità dovranno subire le rigide condizioni che il pareggio di bilancio esige: se il governo ci darà 100, dovrà riprendersi 100. Se non lo farà l’Unione Europea ci tartasserà con salatissime multe. L’economia italiana sarà controllata ed imbrigliata per sempre. Ci vogliono mantenere in uno stato di crisi economica perenne.
Un trattato simile che avrà ripercussioni disastrose sul nostro futuro, che comporta addirittura la modifica dell’Articolo 81 (sul bilancio dello Stato) della nostra Costituzione, non può essere firmato da un governo non eletto dal popolo italiano e soprattutto senza interpellarci con un sacrosanto Referendum popolare. Ma che fine ha fatto la democrazia? Dove é finita la nostra sovranità popolare? Nessuno ha il diritto prendere decisioni simili, che ci impoveriranno per sempre, senza interpellarci.

Il Grande Golpe Finanziario finora ha agito nell’ombra. Ha messo governi fantocci in Italia e Grecia, attuato piani speculativi per colpire a piacimento qualsiasi nazione dell’UE (Spagna, Irlanda, Portogallo). Banche ed istituti finanziari hanno preso per le palle intere nazioni: Stati con milioni e milioni di abitanti ora gli devono dei soldi. É una cosa inaudita, ma ci pensate a cosa sta accedendo? In milioni stiamo dando soldi a pochi privati che hanno messo in piedi un abile meccanismo per accumulare denaro su denaro, alle nostre spalle. É il sistema capitalistico-finanziario che permette tutto questo: introducendo il pareggio di bilancio, tutti questi schifosi magheggi della Finanza Internazionale diventeranno la prassi.

Tutti noi dovremmo per sempre soldi alle banche che si stanno assicurando per anni e anni, un imponente credito sulla spesa pubblica dei nostri Paesi, incentivandoli a contenerla per sempre. Per di più con l’obbligo del pareggio di bilancio, si stanno assicurando il rientro dei capitali investiti, corredati di succosi interessi, nel breve periodo della chiusura del bilancio. E non é finita qui, perché, se in futuro, qualsiasi stato europeo, compresa la povera Italia, non raggiungerà il pareggio di bilancio annuale, dovrà pagare pesantissime multe alla BCE, al FMI o a qualsiasi altro organo di controllo finanziario sovranazionale esistente, guarda caso controllati proprio da quelle banche private e istituti finanziari che hanno messo in moto la grande recessione economica per poter impadronirsi dell’intera Europa.
Uno scenario del genere non può e non deve esistere: ma che futuro ci attende? Siete disposti a vent’anni di austerity forzata? E per che cosa poi? Per pagare dei debiti che noi non abbiamo né voluto né contratto? Non siete stufi di subire le decisioni di altri? Di subire il golpe finanziario delle banche internazionali? Non vi fa rodere il fegato sapere che il nostro governo, ovvero chi ci rappresenta, si é così subdolamente prostituito ai voleri dei nuovi padroni d’Europa, svendondo il nostro futuro?

fonte articolo completo http://ilcorsivoquotidiano.net/2012/02/10/se-petizione-on-line-crisi-fiscal-impact-art-81/
Pubblicato il 10 febbraio 2012

“Eurolandia” si autocongratula. Sono senza vergogna

Archiviate le geremiadi franco-tedesche si è giunti alle celebrazioni unitarie, con gli schiavi mediterranei a far da coro...

Ugo Gaudenzi

In 25 - tranne Regno Unito e Cekia - hanno firmato il cosiddetto patto di bilancio: un nuovo taglione (lo chiamano “fiscale”) che imporrà costituzionalmente imperiture cure dimagranti alle nazioni (e cioè ai cittadini) nel sacro nome del “pareggio di bilancio”. In parole povere: “tirare la cinghia”, non investire, non andare in rosso né indebitarsi (e lasciare che le centrali dell’usura internazionale si godano senza traumi i loro utili in interessi detratti dalle bustepaga di chi lavora).
Tutti soddisfatti, gli eurocrati firmatari. Il “sobrio” Monti, la pankowiana Merkel, l’infido Sarkozy e gli altri commedianti della sceneggiata: la dittatura è stata codificata, gli stessi governi hanno abdicato la loro sovranità economica ad un ente privato terzo, la Bce e i fastidiosi popoli non contano più nulla.
I commenti sarcastici su una “Eurolandia in crisi da follia monetaria”, non li turbano. Anche le lezioni americane - la Grande crisi del 1929 o il tracollo Lehman del 2008 - vengono snobbate.
Eppure - e non è un ‘sospetto’... - la prima regalìa di Mr. Draghi alle banche “in sofferenza” (per i propri investimenti sbagliati) risulta già bruciata. Non certo da un flusso di liquidità diffusa, ma da un arrembaggio a investimenti usurai sui debiti degli Stati per coprire i propri buchi di bilancio e continuare a spartire i dividendi. E “nulla si sa” di interventi volti a disintossicarsi dal rosso profondo, anzi. Sul risultato dell’ulteriore mega-regalìa, poi, si dovrà attendere qualche settimana. Riusciranno le banche beneficate a evitare la corsa dei cittadini al ritiro dei depositi dagli istituti “meno affidabili”? Che accadrà quando gli strumenti principi a guardia dell’usura speculativa mondiale, le agenzie di rating, abbasseranno i loro voti di fiducia a banche che possono sopravvivere solo elemosinando esborsi assistenziali - niente affatto scontati nel futuro - da Francoforte?
Il capitalismo mangia se stesso. I convitati Ue non lo sanno? Strano, per dei maggiordomi della grande finanza...

02 Marzo 2012 1200 - http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=13532


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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La firma del fiscal compact non deve trarre in inganno, è tutta immagine per tranquillizzare i gonzi che credono che questi parametri, che dovrebbero andare a regime nel 2020, possano essere rispettati.
Tutti sanno bene che i trattati, da che mondo è mondo, sono fatti per essere cambiati.
Ne è la prova il primo ministro spagnolo Rajoy (di destra ma democraticamente eletto) il quale ha dichiarato che non ci pensa neppure di rispettare il parametro di deficit imposto dalla UE alla Spagna per quest'anno e che sforerà di un punto e mezzo percentuale, prendere o lasciare.
I 'mercati' non si sono spettinati per niente, lo spread è rimasto ai livelli del giorno prima. Merkel e Barroso hanno protestato, ma neanche troppo convinti.

Ovviamente di queste notizie in Italia neanche l'ombra. L'opera di Monti non deve essere contraddetta da un Rajoy qualsiasi, si dimostrerebbe che il re è nudo. Anzi, sicuro che se Monti avesse sfidato la UE e la Germania come il suo omologo iberico, l'avrebbero fatto dimettere come fecero con Berlusconi.


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