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caso Moro:tre nuove scoperte sull'omicidio

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helios
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Aldo Moro, tre nuove scoperte sull'omicidio

Isolati 4 dna ignoti. Trovato un altro audio. E una certezza: la morte non fu immediata.

di Fabrizio Colarieti

|

05 Ottobre 2015
Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Era il 9 maggio 1978.

Su nessuno dei reperti prelevati nel covo delle Brigate Rosse di via Gradoli 96 è stato trovato il dna di Aldo Moro, ma sono stati individuati quattro profili genetici, di cui due femminili, al momento non attribuibili.
È quanto hanno scoperto i carabinieri del Ris di Roma nel corso degli accertamenti disposti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che a distanza di 37 anni è tornata a indagare sul sequestro e l’assassinio dell’ex presidente della Democrazia cristiana (leggi i misteri insoluti).
Nuove prove, compreso un audio finora inedito con una diversa rivendicazione dell’esecuzione.
Elementi che secondo la stessa Commissione potrebbero riscrivere una delle pagine più buie della storia repubblicana.
TRACCE DI DNA IGNOTE. Il colonnello Luigi Ripani, comandante del Ris di Roma, nel corso della lunga audizione a Palazzo San Macuto ha spiegato: «Abbiamo trovato due profili maschili, ignoto A e Ignoto C e due profili femminili, Ignoto B e Ignoto D».
Nessuno è quello di Moro: «Confrontando i profili con quello dell'onorevole», ha aggiunto l’esperto dell’Arma, «è emerso che sono diversi. Questi profili ignoti potranno essere eventualmente confrontati con persone sospettate per vedere a chi appartengono».
NUOVI COINVOLGIMENTI? Dunque comparando le nuove tracce emerse con quelle già note, e cioè appartenenti ai brigatisti che ufficialmente avevano utilizzato quel covo, potrebbe aprirsi un nuovo fronte investigativo che non è escluso porti all’identificazione di soggetti mai coinvolti nel sequestro.
Secondo il presidente della Commissione, Beppe Fioroni, quanto è stato scoperto analizzando i reperti sequestrati il 18 aprile 1978 nel covo di via Gradoli - che si scoprì essere ancora “caldo” e occupato, fino a poche ore prima dell’irruzione della polizia, dai brigatisti Mario Moretti e Barbara Balzerani - aggiunge «elementi di straordinaria novità».
MATERIALE CARTACEO. Il materiale analizzato dal Ris è di varia natura, soprattutto cartaceo.
Ripani ha spiegato che sono stati selezionati solo alcuni degli oltre mille reperti sequestrati per sottoporli ad accertamenti di natura irripetibile.
Per esempio, gli esperti dell’Arma si sono concentrati sugli indumenti indossati da Moro quando fu ritrovato cadavere nel baule della Renault 4, in via Caetani, arrivando alla conclusione che l’onorevole non andò incontro a una morte immediata.
«PROFILI DAL SUDORE». Le tracce dei quattro diversi profili genetici sono state isolate analizzando, per la prima volta, due spazzolini, un rasoio, alcune paia di scarpe e una pinzetta.
«Si tratta per lo più di dna da contatto, lasciato dal sudore», ha spiegato Ripani alla Commissione.
I misteri delle audiocassette: spunta un'altra rivendicazione
Aldo Moro, ucciso il 9 maggio 1978

I Ris, sempre su incarico della Commissione Fioroni, hanno svolto accertamenti anche sulle 18 audiocassette trovate nei covi romani delle Brigate Rosse di via Gradoli, via Giulio Cesare e via Pesci.
Di particolare interesse quelle sequestrate il 29 maggio 1979 durante il blitz della polizia nell’appartamento in via Giulio Cesare 47 che consentì l’arresto della militante di Potere Operaio Giuliana Conforto e dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda.
In una di queste è inciso un comunicato audio, il numero 13, mai riscontrato altrove.
Si tratta di una rivendicazione dell'uccisione di Moro ancora inedita e diversa da quella diffusa dopo l'assassinio.
IL LUOGO ERA DIVERSO. Dalla trascrizione dell’audio, che dura di circa 40 secondi e somiglia a una telefonata di prova fatta da uno dei brigatisti con inflessione piemontese, emergono nuovi elementi e la certezza che Moro doveva essere giustiziato abbandonando il suo corpo non in via Caetani, dove fu trovato il 9 maggio 1978, ma al Forte di San Martino che si trova a Genova
«Attenzione. Istanza numero 13 delle Brigate Rosse. Aldo Moro è stato giudicato dal tribunale del popolo. Questa mattina alle ore 12 è stato giustiziato. Potete trovare il suo corpo attorno al forte di San Martino. Fine messaggio».
NON C'È LA VOCE DI MORO. I contenuti delle 18 cassette, ha spiegato alla Commissione il colonnello Ripani, sono stati analizzati attraverso sofisticati sistemi che hanno consentito di ripulire e separare le voci dai rumori riversandole su supporti informatici.
Si tratta di nastri in buono stato di conservazione, a parte qualche lacerazione, con registrazioni di brani musicali, di corsi di lingue, di brani di telefonate, di conversazioni e di interrogatori dove, tuttavia, non è mai presente la voce di Moro.
SENTITA LA COMPAGNA “CAMILLO”. In uno degli audio analizzati dai Ris, secondo l’agenzia Adnkronos, ci sarebbe traccia anche di una misteriosa conversazione a due datata 2 novembre 1978 e incisa in uno dei nastri di via Giulio Cesare: da una parte una voce maschile, che vanta conoscenze al ministero dell'Interno, nella veste di interrogante, e dall'altra una giovane donna, nome in codice “Camillo”, che viene sentita «a sommarie informazioni» sull'ambiente dell'estrema sinistra dell'area genovese, al quale “Camillo” dice di aver fatto riferimento, parlando anche di un volantino da lei redatto.
COME UN PENTITO/CONFIDENTE. La donna, da quello che si ascolta, si comporta come un pentito/confidente, rispondendo puntualmente alle domande e dando informazioni su alcuni personaggi su cui le vengono chieste notizie.
Inoltre, durante il colloquio, “Camillo” è messa al corrente della registrazione in corso e le viene detto, anche se l’audio non è abbastanza chiaro, che il nastro «sarà ascoltato da persone legate al ministro/ministero degli Interni».

http://www.lettera43.it/cronaca/aldo-moro-tre-nuove-scoperte-sull-omicidio_43675217970.htm


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The_Essay
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Aldo Moro, tre nuove scoperte sull'omicidio

Isolati 4 dna ignoti. Trovato un altro audio. E una certezza: la morte non fu immediata.

di Fabrizio Colarieti

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05 Ottobre 2015
Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Era il 9 maggio 1978.

Su nessuno dei reperti prelevati nel covo delle Brigate Rosse di via Gradoli 96 è stato trovato il dna di Aldo Moro, ma sono stati individuati quattro profili genetici, di cui due femminili, al momento non attribuibili.
È quanto hanno scoperto i carabinieri del Ris di Roma nel corso degli accertamenti disposti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che a distanza di 37 anni è tornata a indagare sul sequestro e l’assassinio dell’ex presidente della Democrazia cristiana (leggi i misteri insoluti).
Nuove prove, compreso un audio finora inedito con una diversa rivendicazione dell’esecuzione.
Elementi che secondo la stessa Commissione potrebbero riscrivere una delle pagine più buie della storia repubblicana.
TRACCE DI DNA IGNOTE. Il colonnello Luigi Ripani, comandante del Ris di Roma, nel corso della lunga audizione a Palazzo San Macuto ha spiegato: «Abbiamo trovato due profili maschili, ignoto A e Ignoto C e due profili femminili, Ignoto B e Ignoto D».
Nessuno è quello di Moro: «Confrontando i profili con quello dell'onorevole», ha aggiunto l’esperto dell’Arma, «è emerso che sono diversi. Questi profili ignoti potranno essere eventualmente confrontati con persone sospettate per vedere a chi appartengono».
NUOVI COINVOLGIMENTI? Dunque comparando le nuove tracce emerse con quelle già note, e cioè appartenenti ai brigatisti che ufficialmente avevano utilizzato quel covo, potrebbe aprirsi un nuovo fronte investigativo che non è escluso porti all’identificazione di soggetti mai coinvolti nel sequestro.
Secondo il presidente della Commissione, Beppe Fioroni, quanto è stato scoperto analizzando i reperti sequestrati il 18 aprile 1978 nel covo di via Gradoli - che si scoprì essere ancora “caldo” e occupato, fino a poche ore prima dell’irruzione della polizia, dai brigatisti Mario Moretti e Barbara Balzerani - aggiunge «elementi di straordinaria novità».
MATERIALE CARTACEO. Il materiale analizzato dal Ris è di varia natura, soprattutto cartaceo.
Ripani ha spiegato che sono stati selezionati solo alcuni degli oltre mille reperti sequestrati per sottoporli ad accertamenti di natura irripetibile.
Per esempio, gli esperti dell’Arma si sono concentrati sugli indumenti indossati da Moro quando fu ritrovato cadavere nel baule della Renault 4, in via Caetani, arrivando alla conclusione che l’onorevole non andò incontro a una morte immediata.
«PROFILI DAL SUDORE». Le tracce dei quattro diversi profili genetici sono state isolate analizzando, per la prima volta, due spazzolini, un rasoio, alcune paia di scarpe e una pinzetta.
«Si tratta per lo più di dna da contatto, lasciato dal sudore», ha spiegato Ripani alla Commissione.
I misteri delle audiocassette: spunta un'altra rivendicazione
Aldo Moro, ucciso il 9 maggio 1978

I Ris, sempre su incarico della Commissione Fioroni, hanno svolto accertamenti anche sulle 18 audiocassette trovate nei covi romani delle Brigate Rosse di via Gradoli, via Giulio Cesare e via Pesci.
Di particolare interesse quelle sequestrate il 29 maggio 1979 durante il blitz della polizia nell’appartamento in via Giulio Cesare 47 che consentì l’arresto della militante di Potere Operaio Giuliana Conforto e dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda.
In una di queste è inciso un comunicato audio, il numero 13, mai riscontrato altrove.
Si tratta di una rivendicazione dell'uccisione di Moro ancora inedita e diversa da quella diffusa dopo l'assassinio.
IL LUOGO ERA DIVERSO. Dalla trascrizione dell’audio, che dura di circa 40 secondi e somiglia a una telefonata di prova fatta da uno dei brigatisti con inflessione piemontese, emergono nuovi elementi e la certezza che Moro doveva essere giustiziato abbandonando il suo corpo non in via Caetani, dove fu trovato il 9 maggio 1978, ma al Forte di San Martino che si trova a Genova
«Attenzione. Istanza numero 13 delle Brigate Rosse. Aldo Moro è stato giudicato dal tribunale del popolo. Questa mattina alle ore 12 è stato giustiziato. Potete trovare il suo corpo attorno al forte di San Martino. Fine messaggio».
NON C'È LA VOCE DI MORO. I contenuti delle 18 cassette, ha spiegato alla Commissione il colonnello Ripani, sono stati analizzati attraverso sofisticati sistemi che hanno consentito di ripulire e separare le voci dai rumori riversandole su supporti informatici.
Si tratta di nastri in buono stato di conservazione, a parte qualche lacerazione, con registrazioni di brani musicali, di corsi di lingue, di brani di telefonate, di conversazioni e di interrogatori dove, tuttavia, non è mai presente la voce di Moro.
SENTITA LA COMPAGNA “CAMILLO”. In uno degli audio analizzati dai Ris, secondo l’agenzia Adnkronos, ci sarebbe traccia anche di una misteriosa conversazione a due datata 2 novembre 1978 e incisa in uno dei nastri di via Giulio Cesare: da una parte una voce maschile, che vanta conoscenze al ministero dell'Interno, nella veste di interrogante, e dall'altra una giovane donna, nome in codice “Camillo”, che viene sentita «a sommarie informazioni» sull'ambiente dell'estrema sinistra dell'area genovese, al quale “Camillo” dice di aver fatto riferimento, parlando anche di un volantino da lei redatto.
COME UN PENTITO/CONFIDENTE. La donna, da quello che si ascolta, si comporta come un pentito/confidente, rispondendo puntualmente alle domande e dando informazioni su alcuni personaggi su cui le vengono chieste notizie.
Inoltre, durante il colloquio, “Camillo” è messa al corrente della registrazione in corso e le viene detto, anche se l’audio non è abbastanza chiaro, che il nastro «sarà ascoltato da persone legate al ministro/ministero degli Interni».

http://www.lettera43.it/cronaca/aldo-moro-tre-nuove-scoperte-sull-omicidio_43675217970.htm

Buon giorno!
Il barbiere dagli abiti era riuscito a dirmi anche la sequenza
temporale tra i due tipi di arma da fuoco impiegati:già da parecchi giorni,ma proprio da giorni!
Bye Bye The Essay


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helios
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Teniamo presente che qualsiasi omicidio ha bisogno di tre elementi :

a) il corpo
b) l'arma del delitto
c) il movente

Ora nell'omicidio Moro

a) c'è il corpo (quello visto nel bagagliaio della R4, di cui non conosciamo ancora l'autopsia per intero)
b) l'arma con cui è stato ucciso non c'è materialmente
c) il movente non esiste considerato che lo aspettavano sano e salvo pagando anche un riscatto. Il perchè invece è stato ucciso non si sa.

Pertanto se questi elementi non ci sono ancora, che cosa si va a cercare
di preciso?

Gli abiti se erano veramente quelli indossati dallo statista,chi lo poteva confermare era solo la famiglia che lo ha visto uscire quella mattina.
Erano veramente quelli?

e si sarebbe presentato in parlamento vestito cosi un onorevole?


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spadaccinonero
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Teniamo presente che qualsiasi omicidio ha bisogno di tre elementi :

a) il corpo
b) l'arma del delitto
c) il movente

Ora nell'omicidio Moro

a) c'è il corpo (quello visto nel bagagliaio della R4, di cui non conosciamo ancora l'autopsia per intero)
b) l'arma con cui è stato ucciso non c'è materialmente
c) il movente non esiste considerato che lo aspettavano sano e salvo pagando anche un riscatto. Il perchè invece è stato ucciso non si sa.

Pertanto se questi elementi non ci sono ancora, che cosa si va a cercare
di preciso?

Gli abiti se erano veramente quelli indossati dallo statista,chi lo poteva confermare era solo la famiglia che lo ha visto uscire quella mattina.
Erano veramente quelli?

e si sarebbe presentato in parlamento vestito cosi un onorevole?

mi stanno venendo i brividi a fior di pelle mentre lo scrivo...

nella foto c'è un caprone, lo vedete?

azz


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Anonymous
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Aldo Moro, tre nuove scoperte sull'omicidio

Isolati 4 dna ignoti. Trovato un altro audio. E una certezza: la morte non fu immediata.

di Fabrizio Colarieti

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05 Ottobre 2015
Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Era il 9 maggio 1978.

Su nessuno dei reperti prelevati nel covo delle Brigate Rosse di via Gradoli 96 è stato trovato il dna di Aldo Moro, ma sono stati individuati quattro profili genetici, di cui due femminili, al momento non attribuibili.
È quanto hanno scoperto i carabinieri del Ris di Roma nel corso degli accertamenti disposti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che a distanza di 37 anni è tornata a indagare sul sequestro e l’assassinio dell’ex presidente della Democrazia cristiana (leggi i misteri insoluti).
Nuove prove, compreso un audio finora inedito con una diversa rivendicazione dell’esecuzione.
Elementi che secondo la stessa Commissione potrebbero riscrivere una delle pagine più buie della storia repubblicana.
TRACCE DI DNA IGNOTE. Il colonnello Luigi Ripani, comandante del Ris di Roma, nel corso della lunga audizione a Palazzo San Macuto ha spiegato: «Abbiamo trovato due profili maschili, ignoto A e Ignoto C e due profili femminili, Ignoto B e Ignoto D».
Nessuno è quello di Moro: «Confrontando i profili con quello dell'onorevole», ha aggiunto l’esperto dell’Arma, «è emerso che sono diversi. Questi profili ignoti potranno essere eventualmente confrontati con persone sospettate per vedere a chi appartengono».
NUOVI COINVOLGIMENTI? Dunque comparando le nuove tracce emerse con quelle già note, e cioè appartenenti ai brigatisti che ufficialmente avevano utilizzato quel covo, potrebbe aprirsi un nuovo fronte investigativo che non è escluso porti all’identificazione di soggetti mai coinvolti nel sequestro.
Secondo il presidente della Commissione, Beppe Fioroni, quanto è stato scoperto analizzando i reperti sequestrati il 18 aprile 1978 nel covo di via Gradoli - che si scoprì essere ancora “caldo” e occupato, fino a poche ore prima dell’irruzione della polizia, dai brigatisti Mario Moretti e Barbara Balzerani - aggiunge «elementi di straordinaria novità».
MATERIALE CARTACEO. Il materiale analizzato dal Ris è di varia natura, soprattutto cartaceo.
Ripani ha spiegato che sono stati selezionati solo alcuni degli oltre mille reperti sequestrati per sottoporli ad accertamenti di natura irripetibile.
Per esempio, gli esperti dell’Arma si sono concentrati sugli indumenti indossati da Moro quando fu ritrovato cadavere nel baule della Renault 4, in via Caetani, arrivando alla conclusione che l’onorevole non andò incontro a una morte immediata.
«PROFILI DAL SUDORE». Le tracce dei quattro diversi profili genetici sono state isolate analizzando, per la prima volta, due spazzolini, un rasoio, alcune paia di scarpe e una pinzetta.
«Si tratta per lo più di dna da contatto, lasciato dal sudore», ha spiegato Ripani alla Commissione.
I misteri delle audiocassette: spunta un'altra rivendicazione
Aldo Moro, ucciso il 9 maggio 1978

I Ris, sempre su incarico della Commissione Fioroni, hanno svolto accertamenti anche sulle 18 audiocassette trovate nei covi romani delle Brigate Rosse di via Gradoli, via Giulio Cesare e via Pesci.
Di particolare interesse quelle sequestrate il 29 maggio 1979 durante il blitz della polizia nell’appartamento in via Giulio Cesare 47 che consentì l’arresto della militante di Potere Operaio Giuliana Conforto e dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda.
In una di queste è inciso un comunicato audio, il numero 13, mai riscontrato altrove.
Si tratta di una rivendicazione dell'uccisione di Moro ancora inedita e diversa da quella diffusa dopo l'assassinio.
IL LUOGO ERA DIVERSO. Dalla trascrizione dell’audio, che dura di circa 40 secondi e somiglia a una telefonata di prova fatta da uno dei brigatisti con inflessione piemontese, emergono nuovi elementi e la certezza che Moro doveva essere giustiziato abbandonando il suo corpo non in via Caetani, dove fu trovato il 9 maggio 1978, ma al Forte di San Martino che si trova a Genova
«Attenzione. Istanza numero 13 delle Brigate Rosse. Aldo Moro è stato giudicato dal tribunale del popolo. Questa mattina alle ore 12 è stato giustiziato. Potete trovare il suo corpo attorno al forte di San Martino. Fine messaggio».
NON C'È LA VOCE DI MORO. I contenuti delle 18 cassette, ha spiegato alla Commissione il colonnello Ripani, sono stati analizzati attraverso sofisticati sistemi che hanno consentito di ripulire e separare le voci dai rumori riversandole su supporti informatici.
Si tratta di nastri in buono stato di conservazione, a parte qualche lacerazione, con registrazioni di brani musicali, di corsi di lingue, di brani di telefonate, di conversazioni e di interrogatori dove, tuttavia, non è mai presente la voce di Moro.
SENTITA LA COMPAGNA “CAMILLO”. In uno degli audio analizzati dai Ris, secondo l’agenzia Adnkronos, ci sarebbe traccia anche di una misteriosa conversazione a due datata 2 novembre 1978 e incisa in uno dei nastri di via Giulio Cesare: da una parte una voce maschile, che vanta conoscenze al ministero dell'Interno, nella veste di interrogante, e dall'altra una giovane donna, nome in codice “Camillo”, che viene sentita «a sommarie informazioni» sull'ambiente dell'estrema sinistra dell'area genovese, al quale “Camillo” dice di aver fatto riferimento, parlando anche di un volantino da lei redatto.
COME UN PENTITO/CONFIDENTE. La donna, da quello che si ascolta, si comporta come un pentito/confidente, rispondendo puntualmente alle domande e dando informazioni su alcuni personaggi su cui le vengono chieste notizie.
Inoltre, durante il colloquio, “Camillo” è messa al corrente della registrazione in corso e le viene detto, anche se l’audio non è abbastanza chiaro, che il nastro «sarà ascoltato da persone legate al ministro/ministero degli Interni».

http://www.lettera43.it/cronaca/aldo-moro-tre-nuove-scoperte-sull-omicidio_43675217970.htm

Mi dispiace, ma questa è una grande cazzata !


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radisol
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Minchia che novità ...

Due donne e due uomini in Via Gradoli ... e cioè le 2 coppie che ci hanno abitato nel tempo ... Moretti-Balzerani e Morucci-Faranda .... come appurato nei processi sia alle BR che alle Fca, cioè il gruppo precedente cui aderivano Morucci e Faranda ... e che già utilizzava quella "base" ... qui casomai il dato più rilevante è un altro ... e cioè la conferma assoluta che in Via Gradoli non c'è mai stato Moro ... come era stato stabilito da processi e commissioni ...

Moro non è morto immediatamente? ... si sa almeno dagli anni ottanta ...

La registrazione ritrovata in Via Giulio Cesare ? Una prova-audio di Morucci, la voce è la sua, e questo si sa addirittura dal 1979 ... una prova-audio con dati sballati, poteva pure dire Milano o Atene, ha detto Genova .... mica vogliamo credere che volevano portare Moro a Genova per ammazzarlo lì ? E perchè mai ?

"Camillo" poi non è una donna ... è il nome di battaglia di Alessio Casimirri ... e pure questo si sa da sempre ... lo disse ai giudici prima Savasta nel 1982 ... e poi Raimondo Etro nel 1998 .... e perchè mai il nome in codice di una donna dovrebbe essere "Camillo" ? e quali novità porterebbe mai quello stralcio di improbabile telefonata sulla vicenda Moro, visto che si parla invece di tuttaltre cose ?

Conclusione ... come far passare per novità cose già notissime ... che s'ha da fà per giustificare una Commissione Parlamentare inutile .... e che s'ha da fà per qualche click in più sul proprio sito ...


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Truman
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Di particolare interesse quelle sequestrate il 29 maggio 1979 durante il blitz della polizia nell’appartamento in via Giulio Cesare 47 che consentì l’arresto della militante di Potere Operaio Giuliana Conforto e dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda.

Qui qualcosa non mi torna. Giuliana Conforto mi sembrava che non c'entrasse niente e fosse stata arrestata in seguito perchè Morucci e la Faranda erano stati ospitati a casa sua.


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radisol
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Post: 8261
 

Di particolare interesse quelle sequestrate il 29 maggio 1979 durante il blitz della polizia nell’appartamento in via Giulio Cesare 47 che consentì l’arresto della militante di Potere Operaio Giuliana Conforto e dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda.

Qui qualcosa non mi torna. Giuliana Conforto mi sembrava che non c'entrasse niente e fosse stata arrestata in seguito perchè Morucci e la Faranda erano stati ospitati a casa sua.

Giuliana Conforto non era una militante delle Brigate Rosse ... e nemmeno del nuovo gruppo che Morucci e Faranda avevano appena fondato dopo l'uscita dalle BR ... il Movimento Comunista Rivoluzionario ...

E in quella casa ci abitava lei con la figlia di pochi anni ... ed ospitava da alcune settimane Valerio Morucci ed Adriana Faranda ...

Glielo aveva chiesto Lanfranco Pace, suo amico personale ...

E tutti quanti ... lei stessa, Pace, Morucci e Faranda ....sostengono che la Conforto nemmeno conosceva l'identità dei due ospiti ...

Questo mi pare francamente più improbabile ... la Conforto era stata nei primissimi settanta una militante di Potere Operaio, organizzazione che si era sciolta 6 anni prima, nel 1973 ... e Morucci all'epoca di Potere Operaio era il responsabile del servizio d'ordine ... una figura, almeno come faccia, conosciutissima in Potop ed anche in generale in tutta la sinistra a Roma ... ma questo faceva ovviamente parte di una linea di difesa processuale ... ed infatti la Conforto se la cavò con poco, una piccola condanna per contravvenzione alla norma che obbligava, peraltro allora in vigore solo da pochi mesi, di segnalare eventuali ospiti per un periodo superiore mi pare ai 7 giorni ... scontò alla fine un periodo di carcere preventivo superiore alla condanna finale .... e Pace, che confermò di essere stato lui a chiedergli il favore, la fece addirittura del tutto franca ... disse di non sapere che i due erano ricercati .... e, in effetti, pare che la notizia non era stata mai diffusa fino ad allora da alcun organo di stampa ... e comunque non esiste l'obbligo per legge di leggere i giornali ...

La Conforto torna poi alla ribalta successivamente per il particolare che il di lei padre .... abitante in un altro palazzo della medesima via ... e presente anche al momento finale degli arresti e persino nelle foto di quel giorno in quanto fu dalla figlia indicato come "tutore" della bambina piccolissima che gli venne personalmente affidata ... risultò, in tuttaltra inchiesta giudiziaria, essere un agente del Kgb ...

Probabile comunque che nemmeno gli agenti che andarono in Via Giulio Cesare sapessero in origine chi erano gli ospiti della Conforto ... la perquisizione fu infatti fatta da agenti della Squadra Mobile, che normalmente si occupa solo di criminalità comune ... e non dalla Digos o dall' Antiterrorismo .... Morucci ha spiegato il tutto dicendo che aveva chiesto documenti falsi ad alcuni malavitosi della zona che conosceva solo di vista ... e che da qualcuno di questi, probabilmente un abituale "informatore", sia avvenuta una soffiata appunto alla Squadra Mobile e non agli organi di polizia che di occupavano appunto del "terrorismo" .... tesi sostanzialmente confermata, quella che era una normale perquisizione non legata a fatti politici, allora anche dalla Questura di Roma ...


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annibale51
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Quando uccisero Aldo Moro e la sua povera scorta avevo 16 anni...ora ne ho 54! e ancora si parla, parla, parla,.. quasi come fosse partita di calcio.


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helios
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Quando uccisero Aldo Moro e la sua povera scorta avevo 16 anni...ora ne ho 54! e ancora si parla, parla, parla,.. quasi come fosse partita di calcio.

si sta proprio parlando di quelli che hanno voluto che questo caso diventasse una partita di calcio e pare che siano sempre dell'idea che il caso DEVE rimanere una partita di calcio.

L'intenzione sarebbe di invertire la tendenza, e con molte difficoltà qualcuno si mette di impegno.

Da notare che nessuno ancora si è accorto che fra le 18 cassette trovate mancava la n.13 che adesso ci dicono il contenuto, che non disturba nessuno a quanto visto che nessuno ha notato quanto scritto il topic.

Quindi se nessuno nota quanto scritto in topic si continua solo a voler continuare a chiacchierare. Quando si volterà pagina?

https://www.youtube.com/watch?v=-FtuElQ4wBk


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The_Essay
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Tcut.........
Gli abiti se erano veramente quelli indossati dallo statista,chi lo poteva confermare era solo la famiglia che lo ha visto uscire quella mattina.
Erano veramente quelli?

e si sarebbe presentato in parlamento vestito cosi un onorevole?

Gentile helios!
E' su tali abiti( del link) che bisogna ragionare e non su quelli della foto.
Scorri manualmente la gallery.
http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/aldo-moro-indagine-dei-ris-sui-vestiti-indossati-dallo-statista-il-giorno-della-morte_2127614-201502a.shtml
Perchè lo hanno vestito di nero?
Assomiglia all'abbigliamento dei sacerdoti!
Che ne pensi?

P.S.:per spadaccino avevo notato quell'ombra,o macchia anche io!


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helios
Illustrious Member
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Tcut.........
Gli abiti se erano veramente quelli indossati dallo statista,chi lo poteva confermare era solo la famiglia che lo ha visto uscire quella mattina.
Erano veramente quelli?

e si sarebbe presentato in parlamento vestito cosi un onorevole?

Gentile helios!
E' su tali abiti( del link) che bisogna ragionare e non su quelli della foto.
Scorri manualmente la gallery.
http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/aldo-moro-indagine-dei-ris-sui-vestiti-indossati-dallo-statista-il-giorno-della-morte_2127614-201502a.shtml
Perchè lo hanno vestito di nero?
Assomiglia all'abbigliamento dei sacerdoti!
Che ne pensi?

P.S.:per spadaccino avevo notato quell'ombra,o macchia anche io!

Gli abiti che ci mostrano (che dicono erano quelli indossati da Moro) corrispondono a quelli che si vedono nelle foto di via Caetani? mi pare di no. Ripeto che come era vestito quella mattina lo sapeva solo la famiglia o chi altri? Che sia stato vestito di nero dalla foto dell'epoca non si può notare. Ma il colletto bianco e il maglione nero sembra proprio un abbigliamento da prete. Le voci che Moro si recava a casa vestito da prete erano uscite. D'altra parte anche altri vestiti da prete non si potevano notare se entravano in chiesa (vedi piazzadellecinquelune).
Penso che tutta la vicenda sia da riscrivere.

PS- il cartellone con il caprone in via Caetani non si sa di quale pubblicità poteva essere.Non ce n'era solo uno ma diversi sempre in quel punto e anche più in la

guardate le foto,la portiera della R4 è aperta ma non c'è nessuno sulla macchina e i sedili sono reclinati quindi nel bagagliaio non c'è nessuno.
Il portellone è intatto non tagliato dagli artificeri.Dove è il cadavere?


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spadaccinonero
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@Hell

se è una pubblicità cosa sponsorizzerebbe?

la caprone s.p.a.?
i caprons hot dog?

nella tua ultima foto è possibile vedere che ci sono tre file di quel disegno dopodiché non ce ne sono altri...

p.s.

la tua riflessione fa dedurre che c'è stato un inquinamento della scena, almeno questa mi sembra la cosa più logica da pensare


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helios
Illustrious Member
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@Hell

se è una pubblicità cosa sponsorizzerebbe?

la caprone s.p.a.?
i caprons hot dog?

nella tua ultima foto è possibile vedere che ci sono tre file di quel disegno dopodiché non ce ne sono altri...

p.s.

la tua riflessione fa dedurre che c'è stato un inquinamento della scena, almeno questa mi sembra la cosa più logica da pensare

Spady,cerca anche tu e vedrsi che trovi. C e scritto qualcosa sui cartelloni ma in piccolo. La prima cosa che mi viene in mente e la Chevron,una compagnia petrolifera francese. E difficile sapere la pubblicita di 38anni fa. Comunque e una pubblicita,di cartelloni ce ne sono altri di altro genere e nella foto postata si vede oltre la R4 altri cartelloni di caproni.

Spady, e la stessa storia del caprone. Tu adesso hai visto il caprone ma anni fa non lo vedevi.
La R4 hanno dovuto chiamare gli artificieri per
aprirla tanto che hanno tagliato il portellone dietro perche temevano ci fosse una bomba. Ma la stessa auto come si vede dalla foto ha la portiera aperta,non c e nessuno, quindi come era possibile che ci fosse stata una bomba e per aprirla era necessario chiamare gli artificieri? La foto mostra la macchina intatta, quindi precedente all arrivo degli artificieri. Mi spiego?


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Post: 10314
 

@Hell

se è una pubblicità cosa sponsorizzerebbe?

la caprone s.p.a.?
i caprons hot dog?

nella tua ultima foto è possibile vedere che ci sono tre file di quel disegno dopodiché non ce ne sono altri...

p.s.

la tua riflessione fa dedurre che c'è stato un inquinamento della scena, almeno questa mi sembra la cosa più logica da pensare

Spady,cerca anche tu e vedrsi che trovi. C e scritto qualcosa sui cartelloni ma in piccolo. La prima cosa che mi viene in mente e la Chevron,una compagnia petrolifera francese. E difficile sapere la pubblicita di 38anni fa. Comunque e una pubblicita,di cartelloni ce ne sono altri di altro genere e nella foto postata si vede oltre la R4 altri cartelloni di caproni.

Spady, e la stessa storia del caprone. Tu adesso hai visto il caprone ma anni fa non lo vedevi.
La R4 hanno dovuto chiamare gli artificieri per
aprirla tanto che hanno tagliato il portellone dietro perche temevano ci fosse una bomba. Ma la stessa auto come si vede dalla foto ha la portiera aperta,non c e nessuno, quindi come era possibile che ci fosse stata una bomba e per aprirla era necessario chiamare gli artificieri? La foto mostra la macchina intatta, quindi precedente all arrivo degli artificieri. Mi spiego?

un attimo

https://www.google.it/search?q=logo+chevron&espv=2&biw=1280&bih=709&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAYQ_AUoAWoVChMI3-Dr0L-7yAIVQ1sUCh0WDQOl#tbm=isch&q=chevron+logo

ho dato un'occhiata e loghi con caproni non ne ho trovati, la dodge usa il caprone da sempre ma non è questo il caso, nella foto dopo la terza fila di caproni non ce ne sono più e si trovano altri cartelloni

ho notato tale elemento in quanto è la prima volta che mi interesso in maniera più approfondita sul caso Moro e in particolar modo alle foto del tempo

sarà da paranoici, lo ammetto, ma quante probabilità ci sono di trovare la pubblicità di un caprone per strada?

invece è lì in una foto passata alla storia di un omicidio che ha stravolto la politica Italiana e non

bah, considerando l'importanza di quel simbolo che ricorda tanto ma proprio tanto il bafometh non mi sembra che quei disegni siano lì per caso

ho capito benissimo cosa vuoi dire con la questione del portellone...


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