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Chi è Stefano Rosati, il nostro candidato alla carica di Presidente della Regione Lazio


ManlioContrasti
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di STEFANO D’ANDREA

Stefano Rosati, 41 anni, è nato a Rieti; si è laureato in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università La Sapienza di Roma;
ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato;
ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto dei contratti pubblici e privati presso l’Università della Tuscia e l’abilitazione alla professione di avvocato;
ha vinto un concorso da funzionario comunale nel Comune di Monterotondo, dove è stato addetto alla redazione dei bandi degli appalti pubblici, per poi vincere un concorso come funzionario della Banca d’Italia e infine il concorso da avvocato della Banca d’Italia.

Il curriculum testimonia che Stefano è persona studiosa, laboriosa e dotata almeno di buone capacità di identificare e risolvere problemi.
Tuttavia il nostro partito è risolutamente contrario ai tecnici prestati alla politica, perché è memore della lezione – confermata negli ultimi venticinque anni dai governi tecnici o dai governi politici pieni di tecnici – di Piero Gobetti: “per chi abbia dimestichezza con la storia non sono invero necessarie nuove esperienze per dimostrare l’inferiorità della politica dei tecnici in confronto dei tecnici della politica”
(Polemica scolastica, in La riv. lib., anno II, 9, 10 aprile 1923, p. 38).

All’Italia servono militanti politici con competenze tecniche, non tecnici prestati alla politica. Ebbene, la rete di internet consente di conoscere molto più a fondo Stefano Rosati, proprio nella sua dimensione di militante politico.

Intanto, Stefano Rosati è stato tra i soci fondatori dell’ARS-Associazione Riconquistare la Sovranità, costituita nel marzo 2012, la quale si colloca storicamente all’origine del nostro partito e della lista Riconquistare l’Italia.
Egli è dunque una persona paziente, come devono essere i nostri militanti.
Anzi Stefano collaborava con la Rivista che diede vita all’ARS, già prima della costituzione dell’associazione.

Ecco due suoi articoli scritti su Appello al Popolo, l’uno, pubblicato il 16 novembre 2009,
intitolato L’UE scrimina il gioco d’azzardo,
l’altro, pubblicato 15 marzo 2010, intitolato Il pegno rotativo, un odioso privilegio a favore degli istituti di credito. Sono dunque già nove anni che Stefano combatte assieme a noi la lotta di liberazione dell’Italia dal dominio delle elite liberali, delle elite europeiste, delle elite tedesche e del grande capitale:
quattro formule che per noi designano la stessa realtà o, meglio, pezzi dello stesso agglomerato di comitati d’affari e centri ideologici e di potere.
A quel tempo i Salvini e i Cremaschi, i Fassina e i Meloni, i D’Attorre e i Di Stefano, i Giulietto Chiesa e gli Alemanno erano (quando in realtà non sono ancora oggi) tutti euroipeisti e unionisti (nemmeno vagamente euroscettici), quindi servi o marionette o alleati dei nemici del popolo italiano e dei ceti medi e bassi in particolare.

Stefano ha dimostrato, inoltre, di essere umile, come devono essere i nostri militanti, a prescindere dal titolo di studio o dalla posizione sociale.
Qua e qua lo vedete volantinare, rispettivamente, fuori le fabbriche del nucleo industriale di Rieti e fuori le scuole reatine, e qua lo vedete consegnare il volantino per il nostro no alla riforma della Costituzione a Luis Sepulveda.

In questi anni Stefano Rosati ha anche scritto, per conto del Comitato Direttivo del FSI, il fondamentale documento (un vero e proprio studio) dedicato al tema “Giochi e Scommesse”, approvato all’unanimità dall’Assemblea nazionale del FSI (qua si trova il video della presentazione del documento in Assemblea), ponendo, con la scrittura del documento, le competenze tecniche al servizio della militanza politica.

Questo è il candidato che vi invitiamo a votare e con esso la lista “Riconquistare l’Italia”.

http://riconquistarelitalia.it/chi-e-stefano-rosati-il-nostro-candidato-alla-carica-di-presidente-della-regione-lazio/


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