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Complotti e destabilizzazione nazionale


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Vi proponiamo un articolo tratto dal Giornale di ieri a firma di Lodovico Festa. Diciamo subito che di questa analisi non condividiamo tutto, a partire dal linguaggio a tratti svicolante e reticente, soprattutto laddove occorre, almeno in questa fase storica, finalmente indicare con maggiore precisione i mandanti effettivi dei tentativi di destabilizzazione politica messi in atto nel nostro Paese.
Tuttavia, la stessa lascia comunque intendere la natura e la direzione di marcia di questa “armata delle tenebre” la quale, da almeno vent'anni, si muove sullo scacchiere nazionale prendendo ordini dall'estero (Festa li chiama gli eredi del Pc e l'establishment economico-finanziario, per noi sono rispettivamente i rinnegati del piccìismo e la GF&ID), per rispondere a disegni di egemonia mondiale contrastanti con i reali interessi italiani. Festa ha pienamente ragione quando sostiene che la Storia non procede per complotti ma è ugualmente innegabile che questi debbano moltiplicarsi allorché il contesto sociale in cui i nemici della nazione hanno l'abilità di muoversi si dimostri gravemente frammentato, politicamente debole e screditato e culturalmente disgregato, proprio com' è in Italia da tangentopoli in poi.

Esiste un cordone ombelicale che non è stato mai spezzato e che lega alcuni poteri dello stato e dell'economia, in posizione di subordinazione, a corrispettivi poteri atlantici (cioè Statunitensi). Così la magistratura si attiva contro Bertolaso, capo della protezione civile, non appena questo si permette di accusare il marito della Clinton, oppure accelera le sue indagini contro il Presidente del Consiglio quando costui si discosta, senza renderne conto, dalla politica estera dell'alleanza. Sono fatti incontestabili che ci devono far riflettere. Anche su Draghi il giornalista sbaglia, probabilmente il Presidente di Bankitalia si trova al centro di una contesa tra gruppi finanziari statunitensi (lo scontro tra le due principali banche Usa, JP e GS) che stanno arrivando ad un redde rationem interno per la gestione del potere. Ma il candidato italiano alla BCE (uomo GS) è stato uno di servi antinazionali che in anni passati ha contribuito alla realizzazione dei progetti eversivi statunitensi in ambito economico, come la svendita del patrimonio pubblico dello Stato (Cossiga dixit). Quindi non un buon esempio da portare per sostenere il proprio, in ogni caso, giusto ragionamento. Infine, in Italia si aggirano molti "amici" americani e amici degli amici americani. Le “manine” (Geronimo) occulte dell'unica superpotenza, oggi in declino o almeno in difficoltà nel preservare la propria influenza egemonica, si sono allungate troppo spesso sui nostri destini. Sarebbe il caso di cambiare giro e comitiva...

Giovanni Petrosillo
Fonte: http://conflittiestrategie.splinder.com
Link: http://conflittiestrategie.splinder.com/post/22315111/COMPLOTTI+E+DESTABILIZZAZIONE+
27.02.2010

Destabilizzare il nostro Paese? Una tentazione mai archiviata di Lodovico Festa

Solo un paranoico può pensare che la storia, globale o nazionale che sia, proceda per complotti. Ma solo chi tiene tenacemente chiusi gli occhi non si rende conto come nel mondo Stati, gruppi economico-finanziari, singole personalità agiscano costantemente sulla realtà, su «tutta» la realtà
Solo un paranoico può pensare che la storia, globale o nazionale che sia, proceda per complotti. Ma solo chi tiene tenacemente chiusi gli occhi non si rende conto come nel mondo Stati, gruppi economico-finanziari, singole personalità agiscano costantemente sulla realtà, su «tutta» la realtà. Sarebbe da deficienti pensare che le accuse a Guido Bertolaso siano state promosse dal Dipartimento di Stato americano. Ma è evidente come gli inquirenti, in azione dal 2008, cercassero un contesto in cui superare l’attenzione a non ledere l’immagine nazionale, invocata da ambienti della Procura di Roma, per questo motivo definiti dai vari Giuseppe D’Avanzo e Peter Gomez aspiranti a un nuovo «porto delle nebbie». E il battibecco con Hillary Clinton ha fornito l’occasione per far scattare la scenografia di un’operazione che porta alla luce molto malcostume, poca - al momento - corruzione e nessuna accusa credibile (neanche tra quelle pecorecce) nei confronti del capo della Protezione civile.

Naturalmente, quando si apre una crepa nella credibilità nazionale, quando questa viene considerata puramente un’invenzione fastidiosa a protezione dei corrotti, i varchi che si aprono sono via via più larghi. Non è un caso che, subito dopo l’attacco a Bertolaso, sia partita, da ambienti internazionali attenti agli equilibri che si definivano nella Banca centrale europea, una campagna contro Mario Draghi, perché vicepresidente per l’Europa di una Goldman Sachs che avrebbe aiutato la Grecia a truccare i conti. Il governatore di Bankitalia, in realtà, ha svolto il suo incarico «dopo» l’episodio di contraffazione dei conti, ma si è comunque lanciato il ritornello sul non poteva non sapere.

Interessante è la notizia ( http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=47187#47187 ) raccolta dalla Stampa, il quotidiano più informato di vicende americane, sul fatto che nella connection di truffatori che utilizzò prodotti di Fastweb e Telecom Italia, coinvolgendone - secondo l’accusa - alcuni manager, per gigantesche evasioni fiscali, appaia anche un esponente di una mafia russa, Eugene Gurevitch, fornito di passaporto americano dall’Fbi. Tutte le vicende di Mani pulite sono percorse di «amici americani» con particolari entrature nell’establishment anche economico-finanziario italiano. Basti ricordare la presenza dello «spione di Wall Street», al recentemente molto ricordato festino natalizio di Antonio Di Pietro.

La fase internazionale che viviamo è delicata, l’Europa è divisa tra chi vuole rilanciare una sorta di Fortezza Europa (rinunciando per esempio all’aiuto del Fmi per la Grecia o, addirittura, come ha fatto il governo belga - sembra d’intesa con quelli tedesco, olandese e lussemburghese -, chiedendo agli americani di ritirare i loro armamenti «nucleari» dal Vecchio Continente) e chi cerca di tenere fermi i contatti oltreatlantici. Come in ogni fase di crisi, poi, si cerca di ridisegnare i rapporti di potere nei vari comparti economici: a partire dalle operazioni di speculazione sull’euro che tanto invogliano finanzieri come George Soros (e i suoi amichetti italiani) fino alle manovre nel campo delle telecomunicazioni, dell’energia, del petrolio. La tanto vituperata Italia ha un suo ruolo non secondario in tanti campi. La tentazione di destabilizzarla (il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola lo ha sottolineato, ieri), anche se non c’è al momento una forte volontà soggettiva in azione, è permanente: soprattutto se ci si fa male da soli. Da dopo il ’92 non solo non si sono risolti alcuni fattori che spingono alla corruzione (la pura repressione, per di più unilaterale, produce nel medio periodo nuova corruzione), ma si è soprattutto disgregato un ceto politico, una parte massacrato da inchieste «mirate», una parte (sinistra Dc ed eredi del Pci) per viltà. Il che tra l’altro ci ha reso permanentemente vulnerabili sul piano globale, come insegna la storia delle privatizzazioni fatte dai più eccelsi moralizzatori. Oggi siamo a una nuova fase delicata, il suicidio sarebbe certo se ci si affidasse solo a quei settori militanti-corporativi della magistratura che cercano un potere che non sono peraltro in grado di esercitare.


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mazzi
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Ah, ho capito, non sono i "nostri" un branco di mascalzoni corrotti, lo sono solo perche' si discostanto dal diktat degli amici americani.

O meglio, i nostri politici (come tutti i politici s'intende) sono dei mascalzoni corrotti, ma siccome a volte non obbediscono agli amici americani, quest'ultimi manipolano e complottano per far venire alla luce le magagne.
Altrimenti non ci sarebbe niente di male.

Quindi i figli di mignotta sono i complottari e non quelle belle m...*auto-censura* che ci governano.

E chi scrive queste belle porcherie? Ma guarda, il Giornale, il piu' sputtanato quotidiano del regime, ovvero il portavoce di quelle belle m... *auto-censura* che ci governano.

Fa meditare.


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katy
 katy
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Registrato: 2 anni fa
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E chi te lo deve scrivere i giornali che rappresentano quel potere ?


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