Le ragioni dei poteri forti finanziari europei e internazionali per spingere Draghi alla presidenza della repubblica sono :
-La durata media di un governo del Bel Paese è di circa un anno, il PdR rimane in carica 7 anni.
-Il veto che può esercitare contro ministri che non rispettano i diktat europei e una eventuale nuova austerità imposta dall'inflazione.
-La cosiddetta 'moral suasion' sul governo, questa volta potenziata dall'appoggio della finanza internazionale.
-Il ricatto dello scioglimento delle camere, arma potentissima contro i peones che sono al parlamento per guadagnare soldi.
-La pressione che può esercitare affinché, anche con un governo di destra, il Paese non divenga una nuova Ungheria o una nuova Polonia, cioè un Paese anti immigrati e con identità etnico- religiose protette.
-La garanzia che l'Italia resterà sempre in ambito NATO.
Rimane da superare il problema peones del parlamento attuale i quali non vogliono rinunciare neanche a un giorno di stipendio parlamentare e che avendo paura delle delle elezioni anticipate, sono disposti a votare chiunque non li mandi a casa anticipatamente.
Giochi fatti per il Quirinale, cosa scappa a Di Maio coi diplomatici. "Draghi al Colle e Franco al governo"
È più di un'ipotesi, quella che porta a Mario Draghi sulla via del Quirinale e a un governo guidato dal suo ministro più fedele, ossia Daniele Franco titolare dell'Economia. Il retroscena che illustrerebbe la volontà del premier, che sul tema non è ancora uscito allo scoperto nonostante si ne parli da mesi, praticamente dalla sua nomina, è esplosivo.
Della staffetta Draghi-Franco, con il primo presidente e l'altro alla guida del governo, si era letto in numerosi retroscena ma quello pubblicato giovedì 2 dicembre da Repubblica riporta una fonte privilegiata. Tutto accade a un recente vertice internazionale. Al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando con altri diplomatici, scappa la confidenza bomba: Mario Draghi starebbe lavorando a una staffetta con Daniele Franco con l'attuale premier che salirebbe al Colle e il ministro dell'Economia che traslocherebbe a Palazzo Chigi.
Nel colloquio Di Maio avrebbe assicura "che si troverà una soluzione in grado di mettere in sicurezza il Paese", si legge nel retroscena, in caso di elezione a presidente della Repubblica di SuperMario. C'è il Pnrr da portare a buon esito, si sa, ma il treno del Quirinale parte una volta ogni sette anni.
Ma quanto durerebbe il governo Franco? Di Maio davanti alle richieste dei diplomatici esteri è costretto a entrare nel merito: il ministro del Tesoro dovrebbe traghettare l'esecutivo quantomeno fino a settembre del 2022, dato che la legislatura scade la primavera dell'anno successivo. E i partiti? Lo scenario, si ragiona nell'articolo, rischia di ingabbiare il Pd in un accordo di unità nazionale e permetterebbe a Matteo Salvini di sfilarsi dalla maggioranza e tornare sulle barricate con Giorgia Meloni in vista delle elezioni politiche. Senza contare i dubbi sul fatto che Franco riesca a tenere unita una maggioranza eterogenea come quella attuale. Tra quelli che non vorrebbero Draghi al Colle c'è Silvio Berlusconi, che punta al Quirinale, e anche Salvini. "Un altro ancora è Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva si muove molto, ultimamente. Dopo anni di gelo, ha cenato a Bruxelles con il commissario europeo ed ex premier, Paolo Gentiloni", si legge nell'articolo che torna sul nome, caro al leader di Iv, di Pier Ferdinando Casini, ipotesi complicata ma che l'ex premier sarebbe tornato a caldeggiare con Salvini.
Notizie dai bene informati.
Pare che tutte le estetiste di Arcore e dintorni siano state arruolare per di togliere ogni ruga dalla faccia del vecchio pregiudicato, condannato in via definitiva per dichiarazione fiscale fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Se tutto andrà secondo i piani, la foto del paladino del liberismo e delle mignotte dovrà essere stampata per essere esposta in base al Dpr 7 aprile 2000 numero 121.
L'icona dovrà obbligatoriamente essere presente negli uffici di ministri, sottosegretari, direttori generali delle amministrazioni centrali dello Stato, di dirigenti preposti a uffici periferici dello Stato aventi una circoscrizione territoriale non inferiore alla provincia, di titolari della massima carica degli enti pubblici di dimensione nazionale e dei relativi uffici dirigenziali periferici, di autorità indipendenti, di dirigenti di uffici giudiziari, di capi delle rappresentanze diplomatiche, di uffici consolari e di istituti italiani di cultura all’estero.
Serve una immensa opera di restauro facciale da parte di abili ed operose estetiste perchè ci saranno in giro per l'italia e pure all'estero circa 20-30.000 foto di un evasore fiscale condannato ai servizi sociali, saranno più numerose delle statue delle madonne e dei ritratti di quel furbacchione di Francesco Forgione, in arte "padre pio®"
cedric
Quello del B. PdR lo trovo uno scherzo di cattivo gusto.
Tutto è possibile, madama la Marchesa. Più probabile è che Berlusconi si serva della carta rappresentata dal suo nome ( e dalle sue conoscenze politiche anche internazionali ) per proporre un uomo o una donna ligi alle sue direttive ed alle sue aderenze massoniche. Il suo nome sarebbe quindi una garanzia di continuità dell'esecuzione completa del New Order inaugurato qualche anno fa in via pandemica e poi utilizzato in chiave politica. Questo è certo. Non penso ad una sua proposizione diretta proprio per il personaggio: è un caimano che attende nel fango per colpire la sua preda. Non si smaschererebbe in prima persona, essendo stato 'scottato' più volte.
alla fine eleggeranno Amato, o un profilo analogo
No, io continuo a credere che sarà impossibile evitare il Draghi PdR per diversi motivi :
- La finanza internazionale si fida solo di lui e la situazione finanziaria del Bel Paese è quella che è, anche solo un accenno ad un default dell'Italia farebbe crollare il sistema finanziario internazionale. Non vogliono correre rischi e sanno che per 7 anni Draghi sarà lì a fare i loro interessi.
- Se eleggono qualcun altro per prima cosa non è detto che Draghi accetti di continuare a fare il premier e poi a Ottobre del prossimo anno comincerà la campagna elettorale per le politiche e ognuno andrà per conto suo, governo o non governo. Il governo ha si e no 6 mesi per fare qualcosa e già si vede l'impasse sul taglio delle tasse, quindi non combinerà niente. Questo Draghi lo sa benissimo per questo vuole trasferirsi al Colle.
- B. dovrebbe comprare una manciata di senatori e deputati e sperare che poi il centro destra voti per lui. La cosa non è affatto certa nel segreto delle urne, perché la Lega e FdI vogliono le elezioni e poi perché anche nelle loro file c'è gente stufa del puttaniere di Arcore e non vuole avere un PdR con questi trascorsi.
credo che nessuno voglia prendersi la responsabilità di eleggere capo dello stato una figura così influente e ingombrante, il rettiliano, intendo
"La finanza internazionale si fida solo di lui e la situazione finanziaria del Bel Paese è quella che è, anche solo un accenno ad un default dell'Italia farebbe crollare il sistema finanziario internazionale. Non vogliono correre rischi e sanno che per 7 anni Draghi sarà lì a fare i loro interessi"
Pare proprio così, ed infatti Fitch promuove prontamente il governo presieduto dall'uomo di Goldman Sachs
https://www.ilsole24ore.com/art/fitch-aumenta-rating-dell-italia-bbb-bbb-outlook-stabile-AEc3V30
Basta leggere l'articolo 66 della costituzione per vedere che in italia il presidente della repubblica ha pochissimi poteri operativi, non puo' neppure rifiutarsi di firmare una legge (neanche se fosse palesemente incostituzionale) se il parlamento la riapprovasse dopo il suo primo reinvio alle camere. Al massimo puo' darsi malato per non farlo come è già successo in passato.
Il ruolo operativo del presidente della repubblica è solo quello di ratificatore delle proposte del Parlamento e del Consiglio dei Ministri, quindi la finanza internazionale potrebbe fare ben poco affidamento su un Draghi presidente della repubblica visto che conterebbe meno del due di coppe rispetto al governo.
Certo che se una coalizione di volenterosi riuscisse ad inserire in costituzione se non il presidenzialismo alla francese almeno una sorta di semipresidenzialismo attribuendo dei reali ed efficaci poteri esecutivi al presidente della repubblica, allora la faccenda cambierebbe parecchio.
"il presidente della repubblica ha pochissimi poteri operativi,"
Questo in teoria, cioè secondo il dettato costituzionale. La pratica è un'altra cosa: Mattarella ha rifiutato di sciogliere le camere quando il governo giallo verde è entrato in crisi, ha messo il veto sul ministro dell'economia sgradito a Bruxelles, e ha imposto Draghi. Non male per uno che ha pochi poteri operativi. Vogliamo fare chiarezza? Ci vuole un cambiamento costituzionale. Io propendo per il premierato cioè il capo del governo eletto direttamente e l'abolizione del Senato. Allora SI che il presidente avrà pochi poteri operativi.
più quello che ha combinato il carrista ungherese con monti... e scalfaro con craxi
Io propendo per il premierato cioè il capo del governo eletto direttamente e l'abolizione del Senato.
In pratica è il programma dei due puzzoni, quello di Arcore e quello di Rignano
Ad ogni modo al puzzone di Arcore mancano solo 12 voti per diventare il garante della copulazione, poi ci troviamo la sua foto in tutti gli uffici pubblici che sghignazza
In pratica è il programma dei due puzzoni, quello di Arcore e quello di Rignano
No è da sempre il programma della destra, premierato o presidenzialismo, le due cose sono equivalenti. Quello che non va è una persona non eletta direttamente dal popolo che decide, in sostanza, quale governo fare.
.... Quello che non va è una persona non eletta direttamente dal popolo che decide, in sostanza, quale governo fare.
Ribadisco che in italia il presidente della repubblica non ha poteri esecutivi, al massimo ha dei limitatissimi poteri di pseudo-veto. E' pur vero che puo' non accettare la proposta di un ministro (vedi il caso Grattieri) ma non puo' assolutamente imporre alcun governo se in parlamento c'è una maggioranza coesa che decide altrimenti.
Il tristissimo episodio della minaccia di affidare il mandato a Cottarelli se il parlamento non avesse trovato un accordo è la riprova del potere negativo, che come tutti i veti fa più danni che cose buone.
L'altro potere semi-esecutivo del presidente della repubblica è quello di sciogliere le camere, ma solo quando in parlamento non c'è piu' una maggioranza che sostiene il governo. A parte qualche sbronza (smaltita in un paio di giorni) del presidente sardo buonanima, di norma è lo stesso parlamento che chiede di tornare al voto e quindi il presidente della repubblica ratifica semplicemente tale decisione.
Il presidenzialismo, con la favoletta dell'elezione diretta da parte del popolo, è solo un ottimo modo per crearsi un alibi ed un capro espiatorio quando le cose vanno male, più o meno come si usava presso molte culture primitive che gettavano l'idolo nel fosso quando la pioggia non arrivava.....