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Fini - io (né rosso, né nero) cacciato dai comunisti e...


Tao
 Tao
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Io (né rosso, né nero) cacciato dai comunisti e portato via dalla polizia

Non c'è niente da fare. In Italia se non sei di sinistra devi essere necessariamente di destra, se non "un fascista". Se non sei di destra, devi essere necessariamente di sinistra, se non un "comunista". E se non sei né di destra né di sinistra, ma contro entrambe o magari "oltre" la destra e la sinistra, categorie politiche vecchie di due secoli? Non esisti. Non hai diritto di esistere. Finché questa chiusura avviene in ambito culturale e politico pazienza. Ma quando a chi non è né di destra né di sinistra viene impedito di esercitare i più elementari diritti civili, la cosa assume un aspetto diverso e grave.

Sabato, col mio piccolo movimento, Movimento Zero, creato un anno fa, avevo deciso di partecipare alle manifestazioni contro la presenza di Bush nella capitale. Avevamo scelto il concerto di piazza del Popolo dove manifestava Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi ed altre associazioni, non perché noi si condivida minimamente le loro posizioni, ma perché ritenevamo che sarebbe stato più tranquillo del corteo che partiva da piazza della Repubblica dove la presenza dei “centri sociali”, dei “disobbedineti”, degli autonomi e la eventualità di infiltrazioni di provocatori come i “blackblock” avrebbe potuto scatenare violenze. Movimento Zero, infatti, non è pacifista, non ha nulla da spartire con l’ “arcobaleno”, ma è pacifico.

Alle tre e mezza del pomeriggio siamo quindi arrivati, in una cinquantina, in una piazza del Popolo semideserta (non più di 300 persone). Eravamo naturalmente a volto scoperto, senza armi, né proprie né improprie, e inalberavamo il nostro sctriscione che diceva: “Con i Talebani per il diritto all’autodeterminazione dei popoli”. Il che non vuol dire che condividiamo l’ideologia talebana – non la condividiamo affatto – ma nei talebani difendiamo il diritto di ogni popolo a filarsi da sé la propria storia senza pelose supervisioni.

La polizia, scherata in forze, ci ha lasciato passare senza fare una piega. Ma dopo pochi minuti è intervenuto uno di quelli che stavano sul palco e ha ordinato al comandante della piazza di farci sgombrare. Perché? “Perché sono di destra”. Il comandante ha ubbidito all’ordine. Siamo stati prelevati, senza che opponessimo alcuna resistenza, portati sui cellulari, identificati, trattenuti per una ventina di minuti e poi rilasciati con il divieto di rimanere in piazza.
Ora, Movimento Zero non è di destra. Lo guido io e proprio i lettori del QN, molti dei quali mi accusano quotidianamente di essere di sinistra se non un comunista, sanno meglio di altri come questa etichetta sia falsa. Ma la questione non è questa. Sono altre. Almeno due. Poniamo pure che fossimo di destra. E con ciò? Non abbiamo il diritto di manifestare liberamente le nostre opinioni “pacificamente e senz’armi” come garantisce l’articolo 17 della Costituzione? O sabato questo diritto era di proprietà esclusiva della sinsitra, di governo o non di governo? Seconda questione. Se la nostra sola presenza in piazza del Popolo era ritenuta un pericolo per l’ordine pubblico, questa valutazione spettava alla polizia o a quel Tal dei Tali (del Pcr, del Pdci, dei Verdi o di Vattelapesca) che è andato a dare un ordine a un funzionario che gli ha vergognosamente obbedito? Quel Tal dei Tali era un privato cittadino come me e i miei amici che ha i nostri stessi diritti e che non è investito di autorità sovrana solo perché occupa, peraltro in modo miserevole, una piazza.

Comunque i cari compagni di Rifondazione & C. – che si sono tra l’altro disinvoltamente dimenticati che io ho partecipato, esponendomi in prima persona, a tutte le manifestazioni contro le leggi “ad personam” di Berlusconi – hanno dato una bella dimostrazione di che cosa intendono per libertà. Coglioni, oltretutto, perché eravamo quasi più di loro e avremmo reso meno deserta la piazza e meno evidente il loro fallimento.
Infine se a qualsivoglia altro giornalista, di sinistra o di destra, fosse stato impedito, come è stato impedito a me, di esercitare i propri diritti di cittadino di professionista, si sarebbe scatenato un putiferio, si sarebbe gridato alla scandalo, il nostro sindacato si sarebbe mobilitato in forze, sarebbero piovute le attestazioni di solidarietà e le interrogazioni in Parlamento. Per me, invece, silenzio assoluto. Già, ma io non sono un giornalista di sinistra, e nemmeno di destra…

Massimo Fini
Fonte: www.massimofini.it
10.06.07


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Sven
 Sven
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Ho grande stima di MAssimo Fini, e questo episodio è la cifra del suo valore e dell'asservimento che regna nei partiti, a cominciare dai militanti, ottusi e ignoranti.

Io sfido qualunque dei "cannatoni" di PRC o Verdi che tanto amano frequentare le piazze a leggere il Manifesto di FINI e , se capiscono, a valutare uno per uno i punti che lui esprime.Difficilmente non si può essere d'accordo.

Vergogna.
Costituzione vilipesa, democrazia distrutta.


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Tao
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Perché Movimento Zero è stato “cacciato dai comunisti e portato via dalla polizia”? Un’analisi sociologica

Quel che denuncia Massimo Fini, ”Io (né rosso, né nero) cacciato dai comunisti e portato via dalla polizia” (si veda il sito - www.movimentozero.org - ), merita un commento. E, ovviamente, la nostra piena solidarietà.

Ma perché certa sinistra di “lotta e di governo”, continua a comportarsi così? Perché chiedere alla polizia l’allontanamento da piazza del Popolo di un gruppo di persone che vogliono democraticamente dimostrare contro Bush? Perché sono di destra. Questo, il motivo, che avrebbero invocato i “rifondazionisti” presenti in piazza, come numi tutelari, in verità pochini, della sinistra alternativa, ma di governo. Al che si potrebbe rispondere, ecco il solito comportamento “da” comunisti… Non cambiano mai, eccetera…
Troppo facile. Invece sono cambiati, e come… Ma in peggio. Alla tradizionale logica da setta gnostica (per cui un gruppo sociale si ritiene depositario assoluto della verità) si è sommata la logica partitocratica (che impone la costante difesa del proprio territorio politico). Di qui, la duplice motivazione che è alla base del “trattamento” subito da Movimento Zero: 1) non sono depositari di alcuna verità (logica gnostica), e se anche per caso, lo fossero, 2) potrebbero toglierci spazio (logica partitocratica), perciò vanno cacciati via.

Una miscela esplosiva, ma tutto sommato, intellettualmente superata. Come spiega il ricorso all'antico anatema: “ Vanno espulsi, perché sono di destra”. Che è risibile - vista la crescente labilità dei confini tra destra e sinistra - ma più che accettabile per chi deve controllare l’ordine pubblico. Dal momento che il sapere comune, e perciò anche quello “applicato” dei tutori dell’ordine, è sempre temporalmente indietro rispetto all’evoluzione delle teorie sociali e politiche. Di riflesso la polizia, una volta sollecitata “dai comunisti”, su una possibile “turbativa”, non poteva non applicare (e non potrà non applicare, fin quando l’idea del superamento del discrimine destra-sinistra non sarà divenuta di senso comune) i suoi schemi di comportamento: fermare, identificare, evitare ogni disordine, eccetera.

Pertanto, il problema è a monte. E soprattutto rinvia a "un passato che si rifiuta di passare". Perché così impone l’egemonia della mentalità gnostico-partitocratica di quei politici “rifondazionisti” che avrebbero chiesto l’allontanamento di Massimo Fini. Invocando - è bene ripeterlo - un ideale di purezza rituale “anacronistico” (“Noi siamo di sinistra, quelli di destra, per evitare disordini, cacciateli via”), che risale al periodo pre-caduta Muro di Berlino. E che tuttavia, per certa sinistra di “lotta e di governo”, sarà sempre più difficile invocare in futuro, stante l’evoluzione, non certo sistemica, della concreta situazione politica e sociale.

Qui, però, potrebbe essere interessante scoprire, quale sarebbe stata la reazione dell’altra sinistra, quella antagonista (di sola “lotta”), riunitasi a piazza Navona, se Massimo Fini e i suoi si fossero presentati lì, invece che a piazza del Popolo.
Lo avrebbero accolto a braccia aperte?

Carlo Gambescia
Fonte: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/
Link: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/2007/06/perch-movimento-zero-stato-cacciato-dai.html
11.06.07


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lpv
 lpv
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"robbynaish71" wrote: I migliori complimenti a CARUSO, giovane deputato di questa Repubblica che guadagna solo 15.000 Euro al mese per fare un c.... diritto alla pensione dopo 35 mesi di attività, o forse di inattività...., Parlamentare e che con la faccia come...... nel 2005 si dichiarava NULLATENENTE!!!!!! e uno così si permette pure di manifestare!!!!!! MA VAI A LAVORARE-

Premesso che non nutro molta simpatia nei confronti di Caruso, per non dire alcuna. Però i fatti vanno riportati per quello che sono. Innanzitutto, personalmente non ho idea se Caruso fosse o meno nullatenente prima di diventare parlamentare, certo adesso non lo è ora, ma la sua dichiarazione dei redditi risale a prima di entrare in Parlamento, dunque non puoi a priori dire che sia un evasore (io non penso, anche se non si sa mai). Secondo, insieme ad un altro parlamentare, Acerbo, Caruso ha depositato una proposta di legge per ridurre le indennità dei parlamentari. Non so quanti sarebbero disposti a fare lo stesso, e, seppur piccola cosa, merita comunque di essere promossa. A questo link trovato sul blog di Beppe Grillo il testo della proposta http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/trovaschedacamera_wai.asp?pdl=2104&ns=2
Infine un consiglio: prima di lanciare anatemi demagogici e urlati, informati; basta una piccola ricerca online e si evitano parecchie figuracce (parlo per esperienza personale). Ciao


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alnilam
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Ancora una volta viene dimostrato che il fine principale di una dialettica politica è quello dello schieramento politico (che sia destra, sinistra centro poco importa) quello che si mal sopporta, evidentemente perché crea quelli che definisco "corto circuiti sistemici" sono i movimenti che possono coagulare persone dalle più varie estrazioni politiche e sociali ma che mettono seriamente in discussione i cardini dell'attuale sistema...e il movimento zero ne rappresenta uno (ma che dire del SIGNORAGGIO?!!!! Sveglia gente!!).
Questi movimenti di opinione sono decisamente scomodi al sistema...tutto lì!
Riflettete una volta per tutte sul perché.


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Melkitzedeq
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Manifestazione del Coordinamento Progetto Eurasia repressa dalla polizia
Comunicato Stampa del 10/06/2007

Ieri 9 giugno, in occasione delle iniziative contro la visita di Bush, il Coordinamento Progetto Eurasia aveva dato la propria adesione alla manifestazione indetta dal Movimento Zero in Piazza del Popolo a Roma, inviando i propri militanti e aderenti a parteciparvi con bandiere italiane e con uno striscione recante la frase: "Padroni a casa nostra, fuori gli USA dall'Eurasia".

Dietro istigazione di alcuni organizzatori della manifestazione governativa di solidarietà con “l’altra America”, i nostri militanti e aderenti sono stati del tutto ingiustificatamente caricati dalla polizia, identificati e poi rilasciati, sicché la loro manifestazione non ha potuto aver luogo. Solo grazie alla nostra fermezza e al nostro sangue freddo abbiamo evitato scontri che potevano avere gravi ripercussioni.

Quello che è accaduto ieri, in totale spregio dei diritti di libera opinione e manifestazione del pensiero garantiti dalla tanto sventolata Costituzione Italiana, è l’ennesima testimonianza del clima di aperta repressione che negli ultimi anni è stato instaurato nei confronti di persone, gruppi e movimenti che si oppongono al “pensiero unico” e cercano di rompere gli angusti e vetusti schemi parlamentari “destra-sinistra”.

La nostra sola presenza, nonostante il suo carattere totalmente pacifico e nonostante il nostro accurato impegno ad evitare provocazioni, è risultata fin da subito scomoda, oseremmo dire “sovversiva”, data la sua totale irriducibilità a quel generico e vacuo “pacifismo” che detesta le bandiere del proprio paese mentre sventola apertamente i vessilli di una presunta e inesistente “altra America”.

Il Coordinamento Progetto Eurasia esprime perciò la totale indignazione per il trattamento riservato ai suoi militanti e aderenti da quelle stesse “forze dell’ordine” che hanno permesso a frange di provocatori di devastare interi quartieri della Capitale.

Il diritto a manifestare pacificamente è stato leso e questo è sotto gli occhi di tutti. Presto risponderemo con altre iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sul servilismo e l’incapacità dell’attuale classe politica (della maggioranza e della sedicente opposizione), che può essere qualificata come la più servile nei confronti di Washington nell’intero sessantennio dell’occupazione statunitense dell'Italia.

versione pdf del comunicato

Coordinamento Progetto Eurasia
(www.cpeurasia.org)


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Melkitzedeq
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COMUNICATO STAMPA DI INTEGRAZIONE SUI FATTI DEL 9 GIUGNO A ROMA DEL COORDINAMENTO PROGETTO EURASIA

In relazione all'articolo apparso oggi 11 giugno 2007 su "Il Giorno-Quotidiano Nazionale-Resto del Carlino: Io (né rosso né nero) cacciato dai comunisti e portati via dalla polizia" a firma di Massimo Fini, il Coordinamento Progetto Eurasia voleva solo integrare quanto segue:
"A parte Massimo Fini, responsabile nazionale di Movimento Zero e probabilmente un altro esponente del medesimo gruppo, tutti gli altri cacciati dalla piazza e identificati dalla polizia appartengono o sono simpatizzanti del Coordinamento Progetto Eurasia, la cui presenza è evidentemente risultata sgradita a causa della sua non etichettatura partitica o ideologica (cioé né di destra né di sinistra).
Lo stesso pretesto addotto dalle forze dell'ordine, una mancata autorizzazione a manifestare, cade se si considerano due fatti noti a tutti:
1) Il Coordinamento Progetto Eurasia era entrato nella piazza (Piazza del Popolo) dove già si svolgeva una manifestazione autorizzata e quindi non ha minimamente tentato di occupare altre piazze senza autorizzazione, questo vuol solo dire che la sua presenza non era gradita né agli organizzatori né alle forze dell'ordine nonostante l'assoluto carattere pacifico dei suoi componenti;
2) Che i responsabili della distruzione di alcune vetrine nel centro di Roma, chiusi dalla polizia in una via da entrambi i lati, sono poi stati fatti tranquillamente uscire grazie alla mediazione dell'On. Caruso di Rifondazione Comunista, partito di governo, il che dimostra come in Italia esistano ancora oggi manifestanti di serie "A" (con i santi in paradiso) e manifestanti di serie "B".

Coordinamento Progetto Eurasia - www.cpeurasia.org


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Melkitzedeq
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SOLIDARIETA' DA CLAUDIO MOFFA

A Massimo Fini e al gruppo CPE

Cari amici,

sabato scorso a Roma personalmente ho scelto il corteo principale, ma ritengo comunque che la pluralità di manifestazioni e di opinioni dentro l'obbiettivo comune di protestare contro la politica guerrafondaia di Bush in Iraq, in Afghanistan (e in Somalia), sia stato comunque un fatto positivo. Ed è proprio per questo che vi esprimo la mia solidarietà per quello che è successo a Piazza del Popolo: vi è stato impedito da altri manifestanti di esporre il vostro striscione, e trovo la cosa insopportabile, segnale di una grettezza mentale che mette sempre in primo piano le formule e le etichette e non la sostanza dei contenuti: peraltro ad Eurasia collaborano intellettuali e studiosi di sinistra, né si può dire che le posizioni di Fini sulla Jugoslavia o sull'Iraq si discostino da quelle di chi chiedeva e chiede, a sinistra, la pace vera in entrambe gli scacchieri. Una manifestazione è come un treno, su cui salire con un obbiettivo comune e con un atteggiamento non violento, anche a partire da culture e ideologie diverse. Connivenza con la destra, o peggio col fascismo? Non è certo il vostro caso. E comunque, è chiarissimo che oggi non sono neppure i fascisti o postfascisti il vero rischio totalitario, ma ben altro, qualcosa di veramente pericoloso che putroppo è presente in entrambe gli schieramenti politici del nostro paese.. Dunque la repressione da voi subita non può che suscitare in me solidarietà nei vostri confronti. A risentirci,

Claudio Moffa (www.claudiomoffa.it)


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Melkitzedeq
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SOLIDARIETA' DA COSTANZO PREVE
Costanzo Preve

Non ero presente a Roma il 9 giugno 2007.

Pur non essendo stato presente a Roma, aderisco integralmente ai contenuti politici della manifestazione contro il Governo Prodi e l’assassino Bush, confluita in Piazza Navona.

Nei confronti del ceto politico professionale convenuto in Piazza del Popolo provo invece soltanto estraneità e disprezzo.

Un gruppo di amici mi ha comunicato che ai margini della manifestazione di Piazza del Popolo è avvenuto uno sgradevole incidente, per cui un gruppo di manifestanti del CPE (Coordinamento Progetto Eurasia) è stato respinto mentre entrava in piazza.

Sono molto dispiaciuto per questo incidente, che evidenzia la permanenza di concezioni paranoiche sui cosiddetti pericoli di “infiltrazione”.

Solidarizzo con tutti coloro che hanno dovuto subire questo inaccettabile comportamento.

Costanzo Preve


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Melkitzedeq
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SOLIDARIETA' DA GIANNI PETROSILLO
Gianni Petrosillo

Da: "[email protected]"

Purtroppo qualcuno pensa ancora di avere un diritto assoluto
all' "occupazione" degli spazi della protesta. La dicotomia
destra/sinistra si riproduce anche ai livelli più bassi
(oltre che ai ben noti livelli istituzionali) in forma
miseramente apotropaica (apotrépein=allontanare). I
bastardi istituzionali lo fanno per il potere ed hanno
tutto l'interesse a riprodurre una forma di "oscillazione
spaziale", apparentemente dicotomica, utile a fomentare,
nell'ingenuo elettore, l'idea di una diversità
(inesistente!) tra destri e sinistri. Ma i nostri cacciatori
di streghe similrivoluzionari perchè lo fanno? Non mi si
dica che prevengono i casini perchè solitamente sono loro
stessi a crearli.
Per cui mi associo alle manifestazioni di solidarietà ma a
titolo strettamente personale.

Gianni Petrosillo


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Melkitzedeq
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Al gruppo Coordinamento Progetto Eurasia
Ai collaboratori della rivista Eurasia
Ai partecipanti al corteo CPE alla manifestazione dl 9 giugno a Roma

A causa di impegni personali non ho potuto venire a Roma per partecipare alla manifestazione del 9 giugno contro le campagne belliche iniziate dal regime statunitense.

Con amarezza nel cuore ed indignazione ho appreso che partecipanti ai cortei della CGIL e di Rifondazione Comunista non solo hanno permesso alla polizia di caricarivi, ma che vi avrebbero addiritura applaudito. Parlo di amarezza nel cuore perché io personalmente, avevo aderito al partito di Rifondazione Comunista per 12 anni, decidendo poi di non prenderne più la tessera. Quella decisione fu presa proprio a causa di esperienze analoghe fatte con questo tipo di comportamento che giudico intellettualmente devastante oltreché politicamente autodistruttivo.

Se avessi potuto essere a Roma il 9 giugno, per onestà intellettuale non avrei potuto manifestare assieme a chi chiede un' "altra America", considerando l'impegno di cambiare l'America una cosa cui dovranno occuparsi gli americani. Chi chiede il "regime change" per l'America, si mette sullo stesso piano delle forze che, a furia di avere chiesto un "altro Afghanistan", un' "altra Iraq", un' "altra Somalia" e di chiedere un "altro Sudan" e chissà quanti altri di questi "altri" ancora, stanno mettendo il mondo a ferro e fuoco.

Se avessi potuto essera a Roma il 9 giugno, avrei senz'altro manifestato nel corteo di chi, tramite le sue pubblicazioni e dibattiti sta dando prova di avere colto l'importanza di un confronto politico, oltreché intellettuale e morale, con l'interventismo militare con cui i nostri governi, guidati dagli USA, stanno cercando di salvare l'insalvabile, cioè, stanno cercando di imporre manu militari una loro supremazia, distruggendo le nazioni di questa terra.

Se fossi stata a Roma il 9 giugno, avrei manifestato nel corteo del Progetto Eurasia e ciò prescindendo dalle comprensibili differenza d'impostazione del medesimo e condiviso confronto politico, che per un marxista, resterà un'impostazione di classe.

Con i migliori auguri per il Vostro lavoro, Vi saluto.

Susanne Scheidt


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