Gli scatti di merito
La grandiosa trascendentale riforma della scuola di Renzi e della sua ministra vorrebbe sostituire nel contratto dei professori gli scatti di anzianità con scatti di merito.
Naturalmente il merito viene deciso dalla struttura gerarchica che sovrasta l'insegnante. Potremmo avere insegnanti giovani con più scatti di insegnanti anziani.
Questa riformetta sembra innocua ma mette in discussione un principio costituzionale fondamentale: la libertà di insegnamento che non può essere soggetta a valutazioni diverse da quelle della stessa insegnante. Gli scatti di merito entrano appunto nel merito della qualità dello insegnamento.
Ma la smania di cancellare la Costituzione
rende frenetici Renzi e la Ministra..... Si ricorre al ricatto ai precari
http://www.fanpage.it/scuola-il-piano-di-renzi-150-mila-assunzioni-e-scatti-in-base-al-merito/
lo scatto di merito sarebbe più corretto dello scatto di anzianità..ma chi lo stabilisce e come?
Se noi fossimo uno stato serio, metteremmo in competizione i nostri ragazzi come si fa in Giappone..in una graduatoria nazionale..è logico che i migliori insegnanti sono coloro che permettono a un maggior numero di ragazzi di ottenere un buon punteggio..
Il problema è un altro..noi italiani riusciremmo a imbrogliare qualunque sistema..
se non cambiamo la nostra mentalità saremo presto finiti..il mondo è supercompetitivo
So di attirarmi gli strali di parecchi ma propendo per un sistema scolastico fondato sul Q.I. e selettivo sulla base di partenza e non ( solo ) su quella di arrivo. Dunque classi differenziate ed insegnanti differenziati.
il problema è che il Q.i non si può misurare..o meglio si può misurare solo quello logico-matematico e quello "caratteriale"..
Poi crescendo e invecchiando si cambia:
Io, ad esempio avevo una buonissima predisposizione alla matematica ma detestavo tutte le materie umanistiche..oggi dopo anni di trafsormazione potrei dire che mi sono rivoltato
Ecco un oriund02006 più a destra di Goebbels
So di attirarmi gli strali di parecchi ma propendo per un sistema scolastico fondato sul Q.I. e selettivo sulla base di partenza e non ( solo ) su quella di arrivo. Dunque classi differenziate ed insegnanti differenziati.
Minchia!!!!
Il Q.I. non dipende da classi sociali, aspetti razziali o quant'altro ed è l'unico dato diffuso UNIFORMEMENTE nella popolazione. Sulla sua misura ci sono metodi abbastanza raffinati e cmq si possono integrare con altre valutazioni non 'quantitative'. Quanto a G. mi sembra amasse i canarini. Io li detesto.
Se noi fossimo uno stato serio, metteremmo in competizione i nostri ragazzi come si fa in Giappone..in una graduatoria nazionale..è logico che i migliori insegnanti sono coloro che permettono a un maggior numero di ragazzi di ottenere un buon punteggio..
Proprio un bell'esempio quello del Giappone. Una società militarista, maschilista, ultracompetitiva ed ultrarepressa... con valori e cultura assolutamente incompatibili con la nostra società dominata dalla morale cattolica o protestante. Davvero, strabuzzo gli occhi quando leggo certe cose...
E poi, siamo alle solite: chi decide la metodologia con cui assegnare il punteggio?
Quelli che hanno pensato il sistema Invalsi?
Se noi fossimo uno stato serio, metteremmo in competizione i nostri ragazzi come si fa in Giappone..in una graduatoria nazionale..è logico che i migliori insegnanti sono coloro che permettono a un maggior numero di ragazzi di ottenere un buon punteggio..
Proprio un bell'esempio quello del Giappone. Una società militarista, maschilista, ultracompetitiva ed ultrarepressa... con valori e cultura assolutamente incompatibili con la nostra società dominata dalla morale cattolica o protestante. Davvero, strabuzzo gli occhi quando leggo certe cose...
E poi, siamo alle solite: chi decide la metodologia con cui assegnare il punteggio?
Quelli che hanno pensato il sistema Invalsi?
Sottoscrivo. C'è da aggiungere che il sistema sociale giapponese causa "effetti collaterali" come suicidi in giovanissima età e auto-reclusione (praticamente gente che si rinchiude in una singola stanza di casa e non viene più fuori per rifiuto del sistema sociale). Oltre a questo non garantisce affatto l'eccellenza del merito, anzi! Le scuole che si frequentano da piccolissimi determinano a quali scuole si potrà accedere da ragazzi e a sua volta a che università e quindi a che lavoro. Inutile dire che le scuole privilegiate sono costosissime e quindi riservate alle elite. Sarebbe il caso di informarsi meglio prima di esaltare certi modelli.