Durissimo sfogo del genitore a Sky Tg24
Il padre dell'agente ferito: «Assassinato»
Mario D'Auria parla di suo figlio Enzo: «Non voleva più andare, era triste. O aveva avuto minacce prima, o sapeva dove andava»
ROMA - «Chi lo sa chi gli ha sparato? Non lo sapremo mai. Ultimamente non voleva più andare, era triste. O aveva avuto minacce prima, o sapeva dove andava. Domenica doveva tornare a casa». È stato uno sfogo durissimo quello di Mario D'Auria, il padre di Enzo, il militare italiano gravemente ferito nei giorni scorsi in Afghanistan e ora in vita solo grazie a un respiratore. In un'intervista rilasciata a Sky Tg24, D'Auria lancia un durissimo atto d'accusa al governo e ai leader italiani e dice: «Mio figlio è morto, è vivo ma non c'è speranza, con colpi così non si sopravvive. Avrei delle denunce da fare: è tutto uno schifo. Sono tutti assassini, Prodi e Berlusconi».
INCURSIONI SEGRETE - L'uomo poi rileva: «Mi hanno chiamato, sono venuti a prendermi per portarmi a Roma, ma non sono andato perchè altrimenti lì mi arrestano. Mio figlio è soltanto un ragazzo. Lui ha scelto di partire militare, ma io sono sempre stato contrario. Non sappiamo neanche cosa facevano, per il senso del dovere non diceva mai niente, neanche agli amici più cari». Nel corso dell'intervista il padre del giovane militare ferito, ora ricoverato al Celio, ha anche detto: «Andavano a fare incursioni alla frontiera, perché i servizi segreti dovevano scoprire se le armi passavano di là, per fare contento Bush che commercia le armi»
27 settembre 2007
fonte: Corriere della Sera
link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/27/padre_agente_intervista.shtml