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Il paese degli imbecilli


Tibidabo
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Tavecchio piange davanti al cronista delle Iene.

“Sono quattro giorni che non dormo bene...la colpa è dell'allenatore!”

“Ecco...e chi l'ha scelto l'allenatore?”

“L'ho scelto io...ma vede...? Piango...gnè gnè...di notto dormo poi mi sveglio...gnè gnè”

https://m.youtube.com/watch?v=oAEfNrztUCg

Dopodiché il calcio è lo specchio dell'anima di un popolo e la gente è lo specchio della sua classe dirigente per cui Ventura, che aveva un regolare contratto da allenatore di pallone ossia un accordo di cui TUTTI da decenni conoscono i termini, viene attaccato ferocemente da ogni parte - in testa il nobile Crozza - perché esige i suoi soldi.
E il popolo bue a muggire che dovrebbe rinunciare allo stipendio.
Cioè invece di inkazzarsi per le strade perché lo diminuiscono a loro lavoratori, cerca di consolarsi infliggendo ad altri il proprio stesso disagio.

“Ma non gli serve a niente...perché lo fanno...”

Certo che non gli serve, ma sono popolo bue quindi si scannano fra loro mentre il padrone filma e insegna ai figli:

“Attento caro figliuolo, se non studi e se non impari a essere uno stronxo spietato ti troverai in mezzo a questa gentaglia”

Risultato inevitabile?

Ancelotti rifiuta di diventare il CT dell'Italia.

Perché dovrebbe accettare per di più sapendo che siamo in un periodo di mancanza di talenti senza precedenti della nostra storia?

Per sentirsi dire da suoi dirigenti, che in caso di sconfitta la colpa è solo sua e che loro poverini piangono e non dormono a causa dei suoi errori?

Per sentirsi costretto a rinunciare al proprio compenso su richiesta dell'opinione pubblica manipolata dai media in cerca di sangue da offrire a quella marmaglia che loro stessi hanno inferocito per renderla interessata al prodotto mass mediatico che gli vogliono vendere?

Volete sapere come si fa a rifondare una grande nazionale?

Sciopero del tifo.
I tifosi di serie A insieme a tutti quelli che hanno Sky o Mediaset smettono di seguire il calcio, non vanno più allo stadio e non rinnovano gli abbonamenti alle pay tv.

Si prendono una strizza storica, non solo a livello di squadre e FIGC ma anche politico perché un popolo che rifiuta i circenses fa una paura nera.

Vedi come immediatamente obbligano senza alcuna difficoltà le squadre a concedere i giocatori per gli stage con la nazionale, come riescono a imporre in quattro e quattr'otto una nuova politica dei vivai che prediliga i ragazzi italiani, come finalmente si rendono conto che il talento anche se tendenzialmente indisciplinato va incoraggiato, premiato, non visto con sospetto e continuamente ostracizzato per favorire il quieto vivere degli omini da due soldi messi come dirigenti e tecnici solo per poter avere gente mediocre che sia ubbidiente e che non crei problemi.

Ma siamo popolo perché siamo geneticamente imbecilli, non c'è altra spiegazione, e rimarremo passivamente a muggire o belare nel gregge avendo come unica aspirazione quella di poter essere promossi a cane pastore.


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fuffolo
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DesEsseintes;98784 wrote:
Ma siamo popolo perché siamo geneticamente imbecilli, non c'è altra spiegazione, e rimarremo passivamente a muggire o belare nel gregge avendo come unica aspirazione quella di poter essere promossi a cane pastore.

I mediocri e gli imbecilli non saranno contenti, ma esistono. E contano molto nei sistemi democratici che forse lo sono giusto a parole. Mi sa che ci frega il tabù dell'uguaglianza


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Tibidabo
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fuffolo;236368 wrote: Mi sa che ci frega il tabù dell'uguaglianza

Piccolino sempre col broncio con mondo intero lui...

Che c'entra il tabú dell'uguaglianza col fatto che si scelgano i mediocri per i posti di responsabilità intermedia in modo che non rompano le palle?
Il fatto è che non rompono ma hanno paura della novità e scelgono a loro volta altri mediocri in una scala gerarchica che peggiora a mano a mano che scende.
Infatti ci ritroviamo con la squadra di calcio più scadente mai avuta nella storia con un unico singolo talento individuale in rosa, fatto anche questo senza precedenti.

E dove lo vedi il tabú dell'uguaglianza in un mondo in cui dominano in maniera totalitaria i tabú opposti, quelli del doversi distinguere a tutti i costi e della dominazione sadomasochista come paradigma ideologico fondativo?

Perché uguaglianza non vuol dire appiattimento ma che chi si trova in una posizione avvantaggiata deve prendere il suo successo come una responsabilità verso i meno fortunati, capisci?

O forse tesoro...caro tesoro...stai dicendo che è inutile...anzi che è sbagliato...accanirsi a cercare recuperare quelli in difficoltà?
Stai dicendo proprio questo, piccolino?

“Grrrr...grrrowwlll...fuffolo grumo di odio...”

Buono su, che ora colf moldava mette guanto in lattice e fare cosa che ti piace tanto

PS: dominazione sadomasochista come paradigma ideologico...ossia che diventa fondamento strutturale delle interazioni umane...ne sai qualcosa, ciucciolo?


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fuffolo
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DesEsseintes;236369 wrote:

chi si trova in una posizione avvantaggiata deve prendere il suo successo come una responsabilità verso i meno fortunati

Non DEVE ma semplicemente E' RESPONSABILE, sei troppo preso dal tuo essere non mediocre, vai oltre che simile constatazione rimane una scoperta sterile.
Il potere può essere funzionale non solo al dominio ma anche alla condivisione, spesso è proprio quello che sta sotto a chiedere di essere comandato, come sostieni anche tu.
Gode quello che sta sopra, gode quello che sta sotto e tutti sono contenti.
L'eguaglianza formale è il condizionamento che induce tutti a cercare riparo nella massa dei mediocri per sfuggire alla persecuzione a cui sono sottoposti quelli che emergono.

Uno spettatore può riconoscere l'esercizio del potere anche senza conoscere le implicazioni soggettive dell'agente (mai provato urrà?).

ps
Poi parliamo dell'odio ma le moldave sono tristi


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Tibidabo
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@fuffolo

Non scriviamo pecionate, per cortesia.
Non è

“Il potere non è solo dominio ma condivisione”

ma

“il dominio non è solo oppressione che nega l'alterità del sottomesso ma consiste comunque in una possibilità di scambio”

Questo lo scriveva già Giordano Bruno in “De vinculis” ossia l'arte secondo le tecniche magiche rinascimentali di “legare” una persona alla propria volontà.
In quegli appunti, interrotti per sopravvenuta combustione dello scrivente, GB sottolinea che qualsiasi “vinculo” è ambivalente ossia lega il sottomesso ma lega anche il dominatore.
Graecia capta ferum victorem cepit, per esempio.
E lo applichi a tutto come dovremmo sapere bene.

Il paradigma del sadomasochismo nei rapporti sociali e politici è l'estremizzazione patologica, quella in cui si arriva a negare l'alterità (soggettività) del sottomesso, ed è evidentemente un modello culturale imposto al fine di mantenere e riprodurre un sistema di privilegi di classe.

La persona che non arriva al livello della patologia, vive i rapporti di dominio/sottomissione come un gioco nel sesso, in generale come qualcosa che non è stabilita una volta per tutte, non pensa che debbano essere trasmessi di padre in figlio e soprattutto comprende che un ruolo di potere comporta una enorme responsabilità nei confronti dei subalterni.

Inoltre i rapporti sessuali sono una cosa diversa da quelli sociali, a meno che uno non abbia proprio le pigne in testa.

Quindi secondo me ragionare per indoli innate è una sciocchezza alla quale si dà credito o per mantenere il proprio status convincendo il sottoposto e giustificando moralmente se stessi; o una regressione in fatalismi melancolici che dovrebbero restare un fatto privato del singolo signore intristito.


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