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Il piano del M5S: l'Euro del Sud


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Il piano del M5S targato Di Maio: portarci in un “euro del Sud”
Un ddl grillino: consultazione popolare, poi moneta dei Paesi più deboli

JACOPO IACOBONI

A marzo del 2015 Alessandro Di Battista, uno dei membri del direttorio M5S, disse non solo che bisognava lasciare l’euro, ma l’Europa; usò parole forti, «bisogna lasciare il nazismo centrale nordeuropeo che produrrà sempre più schiavi a danno dei paesi del sud Europa». Oggi dice che «l’Europa è un’opportunità importantissima che è stata rovinata da burocrati e banche». Al netto della giravolta, il Movimento ha sempre giocato sull’ambiguità tra euro ed Europa, dicendo tutto e il contrario di tutto, ma proviamo a prendere per buona la posizione ufficiale di questo momento: no all’uscita dall’Europa, sì alla richiesta di un referendum sull’euro (Luigi Di Maio ha detto che voterebbe a favore dell’uscita dall’euro). Ammesso e non concesso che un referendum di tale natura sia concepibile giuridicamente (la Costituzione italiana non prevede che i trattati internazionali possano esser sottoposti a consultazione popolare), mentre un referendum solo consultivo sarebbe politicamente non vincolante, quale sarebbe il piano una volta usciti dall’euro?

Perché un piano, bisogna ricordarlo, esiste da un po’, anche se sta ad ammuffire negli archivi del Senato. Per quanto strampalato, prevede in sostanza la creazione di una seconda moneta parallela - un euro B, che qualche volta nelle riunioni ristrette viene chiamato «euro del sud» - che vedrebbe l’Italia capeggiare, non si sa bene come, un plotoncino di paesi tra i quali la Grecia e la Spagna, della sponda meridionale europea. Il disegno di legge di iniziativa popolare fu presentato l’8 luglio 2015 da Vito Crimi in Senato, accompagnato da una raccolta di duecentomila firme, con la richiesta (bocciata) di procedura d’urgenza. La domenica precedente, il 5 luglio, la Grecia aveva respinto con un referendum il piano di aiuti anti-crisi dei creditori. Solo la Lega appoggiò quella richiesta del M5S, il testo prese poi la via ordinaria e finì presto impantanato tra la tante stramberie che affollano le nostre camere.

Il quesito referendario immaginato dal ddl recita: «Ritenete voi che si debba adottare una nuova moneta nell’ordinamento nazionale in sostituzione dell’euro, rimanendo nell’Unione europea come Paese membro “con deroga” ai sensi dell’articolo 139 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea?». Ritenete che «a tale scopo si debba delegare il governo ad adottare le disposizioni e le misure necessarie per l’introduzione della nuova moneta nell’ordinamento nazionale, assumendo le iniziative necessarie per la determinazione del tasso di cambio al quale la nuova moneta subentrerà all’euro e la relativa data di decorrenza, e disponendo l’abrogazione delle norme incompatibili?». Sul sito di Beppe Grillo - senza nessun riferimento sul carattere del tutto ipotetico di questa iniziativa, e sulle sue difficoltà giuridico costituzionali - si scrisse, in modo assertivo: «Il referendum si terrà probabilmente in un periodo compreso tra il dicembre 2015 e il gennaio 2016».

Luigi Di Maio, a Ballarò di recente, ha aumentato la confusione dicendo che all’euro «dobbiamo preferire l’euro 2 o monete alternative». La strada delle monete alternative non è chiara; quella delle monete “complementari” meno che mai. A marzo il Corriere riferì, non smentito, che Di Maio - a 28 diplomatici dei paesi Ue nell’incontro organizzato nella residenza dell’ambasciatore olandese a Roma - disse nientemeno (suscitando sconcerto): «Proporrei due euro, due monete diverse: una per i paesi del nord e l’altra per il sud dell’Europa». Non è mai stato chiaro come si articolerebbe, Italia a parte, questo «euro del sud», con quali paesi, quali iniziative geopolitiche e diplomatiche, ma dopo la finanza creativa di Tremonti, si profila adesso, all’orizzonte della sfinita Italia, la moneta creativa.

http://www.lastampa.it/2016/06/28/italia/politica/il-piano-del-ms-targato-di-maio-portarci-in-un-euro-del-sud-92ljpWqVTAhKhUKAhmPtxN/pagina.html


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cedric
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svalutazione va cercando, ch'è si cara come sa chi per lei per italia rifiuta e va a vivere ad hammamet


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PietroGE
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Sull'Europa e sull'euro i 5S hanno poche idee e per giunta confuse. L'euro B (cioè di serie B) è una fregatura alla quale solo i 5S potevano abboccare. Noi in questo caso avremmo non solo i problemi italiani irrisolti ma anche quelli greci, spagnoli e portoghesi. L'euro B affonderà a tal punto che con il reddito di cittadinanza ti ci potrai comprare una rosetta con la mortadella, se va bene.


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spadaccinonero
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non solo è un'idea del piffero (per non dire altro) ma è un'idea irrealizzabile in quanto non prevista dai trattati...

i 5s sono bravi solo ad intorpidire le acque...

una battuta per stemperare gli animi :

sulle monete / banconote di serie b metteranno la faccia di gOrillo e dei suoi?

😆 😆 😆


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oriundo2006
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Concordo con quanto scritto in precedenza. Aggiungo solo che i problemi del Sud sono addentellati fortemente con le varie mafie che coà albergano felici. Senza una opportuna bonifica del territorio NULLA può risollevare quei paesi e quelle città.


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annibale51
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Io no so se questa dell' euro 2 ADESSO possa essere una soluzione. L' euro non si doveva fare e basta. Negli anni 90 si diceva che dovevamo guadagnarci tutti e invece abbiamo perso tutti! IMHO, per uscirne ci vuole umiltà, niente dogmi. Un passettino alla volta. Prima la Grecia, concordando, senza scossoni, poi chi vorrà. Mica finisce il mondo se si cambia moneta.


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permaflex
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Si direbbe che la critica verte su un fattore estetico e cioè la possibilità di modulare l'azione da intraprendere;a confronto la politica rivoluzionaria della cozza attaccata allo scoglio del partito di riferimento dell'estensore:non far nulla in modo di non sbagliare nulla.L'euro terrone insomma,idea partorita dalla mente malata di chi non iscritto al partito democratico,quindi per definizione fascista,cos'altro dire per rifiutare il vaglio popolare,difesa ultima dalla deriva autoritaria?Dire magari che quella moneta non verrebbe stampata dalla BCE,criticare magari sulle possibile speculazione sul nostro debito pubblico prima del voto;giammai,il punto fondante della critica estetica stà nel non discutere nel merito,mai correre il rischio di scuotere la capoccia dell'elettore sisamai,si accenda il neurone.Vedi quello successo col Brexit.


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spadaccinonero
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cito

"Mica finisce il mondo se si cambia moneta."

avresti ragione se l'euro fosse SOLO una moneta, in realtà è molto di più, per questo motivo cascasse il mondo nessuno può uscirne...


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ilcomplottista
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Se ne sono accorti in pochi e i media di regime certo non hanno dato mai rilievo alla notizia, ma già da 3 anni esiste la Macroregione Adriatico Ionica. Andate a vedere da chi è formata e capirete che queste nuove alleanze territoriali sono il preludio allo smembramento dell'Europa in tante macroregioni omogenee.
Quindi è probabile che ci sia l'euro del sud, che varrà qualcosa in più di quello del sud-Danubio, ma meno di quello del nord-Baltico.
Insomma, prepariamoci a grossi cambiamenti: il problema è che chi coordinerà questi cambiamenti sarà la solita cricca.


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spadaccinonero
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@ilcomplottista

a me sta cosa non mi dice nulla di buono

non a caso il partito dei pifferai per eccellenza (il 5s) si muove in questa direzione

😕 😕 😕


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olmo
 olmo
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Dov'è Rosanna quando serve, così da tradurre il pentastellato pensiero economico in linguaggio schietto? (se c'è la fa!)


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