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Il ritorno al nucleare? "Dio lo vuole!"


arblu
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CITTA' DEL VATICANO - Trova plausi in Vaticano la scelta del governo Berlusconi di tornare al nucleare. A benedirla, con una punta di soddisfazione, è il card. Renato Raffele Martino, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace. "Parlando da cittadino italiano - ha affermato all'ANSA il porporato - dico che la decisione del governo di tornare al nucleare è quanto mai conveniente. Parlando da cardinale ricordo che la Santa Sede è uno dei membri fondatori dell'Aiea, l'agenzia internazionale dell'energia atomica, che si propone di promuovere l'uso pacifico dell'energia nucleare". Spiega Martino, uno degli uomini di curia dalla più ampia esperienza internazionale, ex osservatore permanente della Santa Sede presso l'Onu, che la decisione del governo è conveniente perché "l'Italia compra a caro prezzo l'energia elettrica prodotta con centrali nucleari dai Paesi confinanti con il nostro". Vanno poi superati, "quei timori nei confronti delle centrali atomiche originati dal disastro di Chernobyl e alla base del referendum del 1987" alla luce delle "nuove e molteplici ragioni" di oggi. Le attuali centrali nucleari sono, infatti, "molto più perfezionate e moderne di quelle dell'epoca di Chernobyl, la cui esplosione - ricorda Martino - fu comunque causata da un errore umano". E poi, si chiede il porporato -facente funzioni anche di 'ministro' dell'Ambiente vaticano - "gli italiani vanno costruendo centrali nucleari per il mondo. Perché non dovrebbero mettere le loro capacità a servizio del proprio Paese?". Tanto più che "le centrali italiane, dopo il referendum, non sono state del tutto dismesse e c'é ancora del qualificato personale che le mantiene e che ora potrà tornare a lavorarvi. Certo, è necessario senz'altro ammodernarle prima". Il Vaticano ha sempre apprezzato l'uso della "tecnologia nucleare per un autentico sviluppo, rispettoso dell'ambiente e sempre attento alle popolazioni più svantaggiate". Benedetto XVI lo ha ricordato il luglio scorso proprio in occasione dell'anniversario dell'entrata in vigore, cinquanta anni fa, dello statuto dell'Aiea. Organizzazione istituita, secondo le parole del Papa, "con il mandato di sollecitare ed accrescere il contributo dell'energia atomica alle cause della pace, della salute e della prosperità in tutto il mondo", e di cui la Santa Sede quale "membro fondatore", "ne approva pienamente le finalità e ne sostiene l'attività". Una posizione , quella sul nucleare per scopi civili, che ha consentito alla Santa Sede di tendere una mano anche all'Iran, le cui ambizioni di sviluppo del programma atomico allertano il mondo. "Sì all'uso pacifico del nucleare certamente anche per l'Iran", aveva dichiarato Martino nell'ottobre scorso, spiegando che l'energia atomica "é qualcosa che può fare del bene all'umanità" e se da un lato c'é la necessità di "difendere la pace e la sicurezza", dall'altro "va promosso lo sviluppo dei popoli".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_76101832.html

Ma cosa c'entra la promozione dell'energia nucleare e lo "sviluppo dei popoli" col messaggio della "carita' cristiana" ?


Citazione
paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
 

“E’ una decisione quanto mai conveniente!” ha detto il cardinal Martino commentando la decisione del governo italiano che riaprirà le centrali nucleari.
Naturalmente i preti non fanno politica, e appoggiare gli industriali e i politicanti che hanno preso questa decisione sciagurata è un fatto squisitamente spirituale e attiene all’esercizio della “libertà religiosa”.
I corvacci neri si appollaiano festosi dove trionfa l’irrazionalità, la possibile sofferenza degli uomini e dell’ambiente, sono sempre solidali con i potenti, e sono decisivi nel condizionare le scelte di quegli imbecilli che gli danno retta, a cui prima o dopo si dovrà chiedere di votare a favore o contro il nucleare.
Il solito lavoro sporco, pagato profumatamente con l’8 per mille per i servizi resi alla Casta.

Ma il VENTO SORPASSA L’ATOMO alla faccia del nucleare conveniente, dell’ignorante cardinal Martino.
Nel mondo l’energia nucleare produce 19mila megawatt, l’eolico di recentissima introduzione ne produce già 20mila.
Negli USA non si fanno più centrali nucleari e si sta investendo massicciamente nell’eolico, nel fotovoltaico e nel solare termodinamico.
In Italia per le energie alternativeli il governo Berlusconi ha stanziato 100 milioni di euro a fronte di 6 miliardi per il ponte sullo stretto di Messina e 20 miliardi per altre grandi opere, nucleare compreso.
Il sostanziale “placet”di Veltroni e del PD alla follia nucleare rende tutto più difficile, e la mobilitazione e la controinformazione devono partire subito.
Paolo De Gregorio
25.5.08


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Drachen
Eminent Member
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Post: 40
 

In Italia non c'è vento, le pale costruite producono poco e chi le ha realizzate ci guadagna molto grazie agli incentivi statali.

Meglio il fotovoltaico allora. Però bisogna pensare in primis a politiche energetiche graduali, sviluppando sistemi piccoli e diffusi a beneficio delle autonomie locali.

Troppo sensazionalismo quando si parla di questi argomenti.


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fabiodellalazio
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 141
 

Vogliono fare il nucleare quando non sanno nemmeno dove mettere i normali rifiuti.
I rifiuti delle vecchie centrali nucleari sono ancora sparsi sul territorio nazionale senza sapere dove metterli.
La spesa di produzione di energia con le centrali nucleari è vero che è più basso ma se si mette in conto anche la spesa per lo smaltimento delle scorie la spesa diventa più alta di quella con combustibili fossili.
In più l'uranio buono per le centrali dovra essere acquistato dall'estero e si stima che ce ne sara per altri 30 anni.
Ora, pensando che non prima di 15/20 anni le nostre centrali saranno pronte, oltre che obsolete, bisogneranno di materiale ultracostoso.
Pensate inoltre l'enorme spesa per la costruzione e la manutenzione degli impianti e capirete che il nucleare è un vero suicidio per il paese.
Gli unici che ci guadagneranno saranno le imprese che costruiranno le centrali.....e chissa che non sia proprio la impregilo!!!
Se si investissero 6 miliardi di euro (invece che sul ponte a messina) per la ricerca e lo sviluppo delle fonti alternative avremo in pochi anni energia pulita e a poco prezzo.
Si parla tanto di cervelli che fuggono all'estero, bene, carlo rubbia lavora in spagna sulle risorse rinnovabili.....o sono scemi gli spagnoli o......


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