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Chiaiano. Manganellare le donne: non è sadismo, è strategia


Tao
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Ha fatto il giro della Rete la lettera della professoressa testimone delle violenze a Chiaiano, pubblicata da Beppe Grillo (*) e persino da Repubblica. Dice la prof:

Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate.

L'indignazione con cui si commentano ovunque queste parole è concentrata, forse ingenuamente, sull'inesplicabile e gratuito sadismo di cui si rendono protagoniste le nostre Forze dell'Ordine, composte, senza alcun dubbio, da ragazzi italiani qualsiasi con uno stipendio e la famiglia a casa.

Cosa diavolo prende a questi ragazzi, da massacrare madri e donne anziane come fossero pericolosi terroristi? Come è possibile? Gli danno qualche droga, per renderli a tal punto insensibili?

Secondo me, invece, è una collaudata strategia da attuare con precisione scientifica. Vediamo come funziona (ormai possiamo farcene un'idea abbastanza plausibile, dati i precedenti):

-C'è una ribellione popolare che coinvolge un'intera zona, cittadini qualsiasi, famiglie, amministratori pubblici. Spesso c'è un presidio permanente mantenuto da queste persone.

-Passo 1: si attacca inaspettatamente il Presidio. Lo scopo è unicamente quello di terrorizzare i presenti, gente qualsiasi e non ultrà avvezzi ai moti di piazza. Per terrorizzarli ben bene, si attaccano i più indifesi: donne, anziani, (**) giovanissimi. Si consente che le immagini relative siano diffuse dai media.

-Risultato: l'attività di ribellione e il presidio si ridimensionano. I padri di famiglia non consentono più che mogli e madri partecipino ai presidi, le stesse donne temono per sé stesse e i loro figli. A questo punto, a presidi e manifestazioni partecipano solo giovani uomini. Intanto, le immagini diffuse hanno fatto sì che nel luogo arrivino politici di professione e attivisti di altre "zone calde", confluiti per portare solidarietà e aiuto.

-Passo 2: a questo punto, la fregatura è servita. Ai prossimi scontri, i giovani uomini rimasti reagiranno. Gli attivisti parteciperanno. E sarà facilissimo trasformare quella che era una protesta popolare di cittadini in un presidio di rivoltosi, blac bloc, autonomi e pseudo terroristi. Le vecchiette non ci sono più, verranno diffuse le immagini dei ragazzi col volto coperto. Qualche molotov piazzata alla bisogna, qualche amico infiltrato, aiuteranno.

-Risultato: fine dell'appoggio popolare alla protesta. Arresti tra "gli autonomi". I media, che pochi giorni prima mostravano le manganellate, ora parlano di "infiltrazioni estremiste". I sindaci ci cascano e "si dissociano dai violenti", il fronte popolare si spezza tra le polemiche.

La strategia ha funzionato. E quindi no, non è sadismo.

Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/
Link: http://crisis.blogosfere.it/2008/05/chaiano-manganellare-le-donne-non-e-sadismo-e-strategia.html
25.05.08

(*) http://www.beppegrillo.it/2008/05/chiaianoitalia.html
(**) http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/scontri-chiaiano/1.html


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Tao
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A Chiaiano, come a Serre, come in Val di Susa, la lunga teoria dei manganelli continua a perpetuarsi sempre uguale a sé stessa, senza alcuna logica che prescinda dalla sopraffazione violenta calata come un maglio sulla testa dei cittadini.
Cambiano i governi ma non cambiano i metodi, non cambia la protervia e neppure l’arroganza di una classe politica che dopo avere scaricato sulle spalle della popolazione le conseguenze della propria manifesta incapacità, continua a gestire il dissenso facendo bastonare dalle forze dell’ordine chiunque osi opporsi alle decisioni scellerate partorite nell’oscurità dei bugigattoli del potere.

Anche a Chiaiano come prima di oggi in molti altri “angoli” d’Italia i cittadini che scendono in strada per difendere il proprio diritto ad esistere, vengono considerati alla stessa stregua di un nemico da abbattere, un nemico composto da uomini, donne e bambini con le braccia alzate, tanto più pericoloso quanto più eterogeneo, multiforme ed armato di sola tenacia.
Quale credibilità può avere un governo che ordina di manganellare i cittadini che dovrebbe rappresentare ogni qualvolta intendono far valere i propri diritti? Quale credibilità può avere uno Stato che usa l’esercito per tentare di annientare le sacrosante proteste della popolazione? Quale credibilità può avere una classe politica che discetta di democrazia nascondendosi dietro ai caschi e agli scudi della polizia?

La notte di questa Italia, senza stelle e senza luna, continua a farsi sempre più buia, buia come la notte di Chiaiano che sprofonda in quel baratro sempre più profondo che separa il potere accoccolato nelle ville in Sardegna e negli attici romani da tutti coloro che sono costretti a difendere con i denti la propria “vita”. Una vita da cittadini “normali” trasformatisi improvvisamente in delinquenti, rivoltosi e terroristi, per la sola ragione di avere avuto il coraggio di dire NO a chi dopo avergli rubato il presente intendeva rubare loro anche il futuro.

Marco Cedolin
Fonte: http://ilcorrosivo.blogspot.com/
Link: http://ilcorrosivo.blogspot.com/2008/05/spazzatura-e-manganelli.html
25.05.08


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clausneghe
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La teoria di Debora Billi non fà una piega, nella sua spaventosa spiegazione 🙁
Abbiamo a che fare con un potere armato, uno stato di polizia che fà vedere il suo volto terrifico allo scopo di spaventare scientemente e proditoriamente la massa,per isolare e reprimere le avanguardie antagoniste e combattive,nerbo della protesta popolare.

Lucida e amara anche la riflessione dell'amico Marco Cedolin,che saluto, una delle più belle "anime" del movimento NO TAV


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bstrnt
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Non è sadismo, non è neppure strategia, è puramente fascismo!
Nemmeno tanto latente, in quelle che impropriamente vengono definite forze dell'ordine, è esploso, come a Genova e Bolzaneto, istigato da personaggi che credo possano essere definiti criminali e ora, grazie al voto truccato e anticostituzionale al quale, dopo anni di nascoste manovre, ci hanno obbligati, hanno fermamente in mano le leve del potere.
Siamo entrati a pieno titolo in una nuova era fascista, preparata con cura dall'inizio degli anni 90, che alcuni farabutti o mentecatti si ostinano a chiamare democrazia!


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lupomartino
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Se non basta il manganello,c'è la penna del giudice. Agli infiltrati trattamenti di favore, ai poveracci anni di carcere...... 😳


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xl_alfo_lx
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Il testo del decreto rifiuti in vigore da oggi: http://www.allarmerifiutitossici.org/rifiutitossici/articles/art_608.html

Gli artt 8 e 9 del decreto legge sono quelli della verità, sono quelli dove va ricercata la motivazione di tutto.
Sia i termovalorizzatori e sia le discariche NASCONO con lo scopo ben preciso di bruciare e interrare RIFIUTI PERICOLOSI e non specificati, che in sostanza significa TUTTO.
Scorie chimiche e nucleari possono, e saranno, bruciate e interrate.
I comma 2 dell'art 8 e 9 sono quelli più criminali ed incredibili e per questo sono scritti in un modo incomprensibile. A qualcuno serve necessariamente aprire nuove discariche per continuare a nascondere di tutto. Questa tensione, questa crisi, penso sia stata studiata a tavolino per creare con la forza discariche e bruciatori per far sparire o bruciare qualcosa di veramente grosso. Il business dei rifiuti tossici è IL BUSINESS per eccellenza , più del petrolio e del tabacco. Questi rifiuti pericolosi vengono prodotti tutti i giorni da ogni parte del mondo in quantità mostruose e il loro smaltimento è la risposta a tutto. Quaqlcuno sta muovendo ad arte i fili e noi siamo le marionette.
Qui vi traduco in italiano quello che quei codici esprimono:

Gli impianti di cui al comma 1 sono autorizzati allo smaltimento
dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER:
19.12.12; altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211 (che sarebbe altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]

19.05.01; parte di rifiuti urbani e simili non compostata

19.05.03; compost fuori specifica

20.03.01; rifiuti dei mercati

19.01.12; ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111 (ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]

19.01.14; ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 190113 (ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]

19.02.06; fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 190205 (fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]

presso i suddetti impianti e' inoltre autorizzato lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER:
19.01.11*; ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose
19.01.13*; ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose
19.02.05*; fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose
, nonche'
19.12.11*; altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose

Codici: http://www.aerecologia.it/cer_rifiuti.htm

a voi le considerazioni


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Tao
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“Hanno sfasciato la testa a mio fratello!” “Hanno manganellato mia madre!” "Ci vogliono massacrare tutti!" “Si sono portati via papà!”

No, non sono gli incubi di un rifugiato cileno, ma sono le frasi, angosciate e incredule, che hanno accolto chi come me ieri sera è accorsa a Chiaiano, dopo che si era diffusa la notizia di un improvviso assalto ai presidianti da parte delle forze dell’ordine.

Bertolaso lo aveva detto: "Non guarderemo in faccia a nessuno". E così è stato: non ha guardato in faccia nemmeno la legge, facendo intervenire i poliziotti prima ancora che entrasse in vigore il già discutibile decreto legge che lo autorizzava a farlo.

Giungendo al presidio, molta gente che tornava indietro dopo le cariche ha raccontato di una violenza gratuita ed immotivata; andando avanti, lo scenario che si è aperto ai nostri occhi è stato quello di Genova e di Napoli del 2001: un enorme cordone di agenti in tenuta antisommossa che fronteggiava cittadini a mani alzate, ed un autobus messo di traverso, affiancato alle barricate, ad impedire l’avanzata delle forze armate verso le cave.

Le cariche di ieri sera hanno colto praticamente di sorpresa tutti i presidianti, che da settimane hanno il loro punto di incontro in un angolo della rotonda "Titanic". Come ogni sera, alle 18 di ieri era prevista un'assemblea del comitato per discutere il da farsi, mentre si aspettavano notizie del decreto firmato in serata dal presidente Napolitano.

Invece sono arrivate le botte. Cieche, violente e indiscriminate, per tutti.

Ovunque le popolazioni hanno difeso il proprio territorio dai veleni del potere, ovunque gente comune di ogni età ed estrazione sociale ha denunciato illegalità e soprusi e mostrato determinazione e conoscenza di come stiano realmente le cose (con l’accusa di “disfattismo” nonostante siano state avanzate valide proposte alternative) i manganelli dello "stato democratico" si sono abbattuti violentemente su donne, anziani, e perfino bambini, inermi.

Di fronte a quelle centinaia di “divise”, vi assicuro, non si sa mai bene dove comincia la rabbia e dove finisce la paura. Ma si resiste. Il coraggio ti viene dalla consapevolezza che la “vita” non è lì, tra il fumo dei lacrimogeni e le menzogne di una politica che falsifica ed infetta ogni attimo delle nostre esistenze; ma nelle storie, una ad una, di persone che si è imparato a conoscere e ad amare.

Molti i contusi fra la popolazione, alcune persone portate in ospedale per malore, 6 arrestati. Per tre di loro ci sarà in mattinata un processo per direttissima.

Il decreto però è scattato solo dopo la mezzanotte di ieri, per cui gli unici reati contestati sono “resistenza e lesioni a pubblico ufficiale”: qualche giovane “agente” bardato di tutto punto, armato di manganello e lacrimogeni, protetto da casco e corredo da robocop, spintonato da un uomo di 60 anni e dal figlio. Tre ragazzi, ed un attivista dei centri sociali.

C’è poi la notizia del giornalista di Rai3, Romolo Sticchi, al quale è stata sottratta la telecamera dopo essere stato aggredito dalla polizia: "Un agente mi ha chiesto di non riprendere quello che stava accadendo poi mi ha dato una manganellata dietro la nuca e sulle mani - dice ad Apcom Sticchi - dopo mi hanno sottratto la telecamera che ancora non ho riavuto. Spero che non sia danneggiata e soprattutto che non mi sia sottratto quello che abbiamo ripreso perché sarebbe davvero inaccettabile". La questura parla invece di “una telecamera caduta durante la ressa. Da fonti della Questura si apprende, invece, che si sono verificati degli spintoni tra manifestanti e agenti e che c'è stata una carica di alleggerimento, ma che non sono mai stati usati manganelli."

Al di là degli eventi particolari, il messaggio politico sembra chiaro ed inequivocabile: nessuno si permetta più di protestare. Chiaiano rappresenta lo zoccolo duro della “resistenza”, e la strategia è chiaramente quella di colpire lì per scoraggiare altrove altre barricate ed altri presidi.

Se si considera infatti che un’altra grande strada che conduce alle cave era completamente sguarnita da mezzi della polizia, si deduce che l’intento non fosse affatto quello di preparare il terreno all’arrivo dell’esercito. Si confermerebbe invece l’azione delle forze dell’ordine come puramente dimostrativa del potere delle istituzioni: discarica o non discarica, qui la comandiamo noi. Noi siamo lo “stato”, ed il popolo è “sovrano” solo quando deve darci il “mandato”.

Naturalmente, i giornali danno già informazioni distorte, e non perchè parziali, come quella secondo cui le cariche sarebbero iniziate dopo le sassaiole: dovrebbero altrimenti giustificare i motivi del rafforzamento delle barricate.

Anche Berlusconi, in qualche modo, aveva avvertito: “Dobbiamo arrivare prima noi”.

“Sappiamo - dice Berlusconi - di poter contare sulla parte sana della popolazione campana”. Quella meno sana dovrà vedersela con le nuove norme.

Il provvedimento prevede, infatti, che chiunque si renderà promotore di disordini contro la realizzazione di discariche in Campania rischia fino a 5 anni di carcere. Chi invece tenterà di impedire la realizzazione delle discariche, o le violerà, rischia da tre mesi a un anno di detenzione. Per garantire la sicurezza dei siti di stoccaggio, i nomi dei luoghi individuati sono stati secretati: «Saranno conosciuti - spiega il Cavaliere - quando il decreto sarà pubblico in Gazzetta ufficiale, per garantirci la possibilità di operare, cioè arrivare prima di occupazioni di questi luoghi: con le occupazioni i problemi non saranno risolti».”

Certo, con i manganelli e i carri armati sono capaci tutti a “governare”. Persino Pinochet ci riusciva.

F.S. (Floriz)
Fonte: www.luogocomune.net
25.05.08


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xl_alfo_lx
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Oggi come oggi, i rifiuti tossici finiscono sui rifiuti urbani! Poi vengono dati alle fiamme, per far perdere le tracce, ecco perchè vengono assaliti e continuamente presi a sassi i pompieri, domani nelle discariche e dopodomani negli inceneritori, così non si può risalire alle imprese. Si veda su youtube "Cave mon amour" l'intervista-denuncia del Prof. De Medici sulla "testardaggine" del Commissariato Straordinario a dislocare le discariche esclusivamente nelle vecchie cave, molte inchieste della magistratura ci dicono che le cave sono o sono state nella disponibilità della camorra. http://it.youtube.com/watch?v=LAtHa9tpk9w

Connessioni di Potere tra Impregilo e altre grandi società in Italia da mappa del potere

Impregilo-Eni
Impregilo-Mediaset
Impregilo-A2A
Impregilo-Unicredit
Impregilo-Telecom
Impregilo-Mediobanca
Impregilo-Intesa San Paolo
Impregilo-Fiat
Impregilo-Mondadori
Impregilo-Autostrade Meridionali
Impregilo-Banca Generali
Impregilo-Monte dei Paschi
Impregilo-Caltagirone


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SPAZZATURA D'OCCIDENTE

Il 13 marzo 2007 Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, fu ascoltato dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.

Il testo dell'audizione (reperibile in rete) offre uno spaccato preciso dell'argomento. Vediamo di inserirlo nel contesto della attuale situazione di crisi del napoletano.

Una prima sintesi del fenomeno si trova alla pagina 5:

«Osservando, però, l’evoluzione di questo mercato, abbiamo notato che, accanto agli esponenti delle famiglie mafiose, il mondo dei rifiuti si è andato popolando sempre più di una varietà di soggetti che, nella gran parte dei casi, non ha un precedente criminale, ma si collega con i criminali.

L’impressione generale suggerisce che il grosso affare dell’emergenza rifiuti non sia semplicemente il frutto di un'attività criminale occasionale, ma sia legato a un preciso orientamento di alcuni settori del mondo produttivo, sia locale che nazionale, desiderosi – com’è logico per qualsiasi impresa – di ridurre i costi attraverso una costante violazione delle regole del gioco e, di conseguenza, di aumentare i propri profitti.»

L'emergenza rifiuti è da considerarsi un affare in sé. Non è da vedersi solo nell'ottica della conseguenza di determinati traffici che hanno colmato le discariche (abusive o legali) della Campania. Questo “affare” dell'emergenza rifiuti poi non è gestito esclusivamente dalla criminalità organizzata, ma in modo sempre più invasivo anche da soggetti esterni a questo mondo.

A questa dichiarazione però sembra non essere dato seguito nel corso dell'audizione. Poi poco più sotto Grasso dice qualcos'altro che merita attenzione:

«Un breve accenno va fatto ai termovalorizzatori (...). La questione dei termovalorizzatori è molto dibattuta. In merito, ci sono molte pressioni da parte di Legambiente che non considera la soluzione scelta la migliore che si potesse adottare, soprattutto – e questo forse è il punto – senza prevedere una selezione dei rifiuti a monte e un riciclaggio degli stessi. In quest’ottica, il termovalorizzatore dovrebbe essere usato solo per il residuo. Si tratta, comunque, di scelte discrezionali su cui non possiamo intervenire, dovendo limitarci ad accertare se si verificano reati nel momento in cui si pongono in essere queste soluzioni.»

La dice in modo che sembrerebbe casuale e ribadendo che queste sono scelte discrezionali, sulle quali non si può intervenire giuridicamente. Eppure se la esprime in questi termini legandola alla raccolta differenziata (ed aggiungendo un rafforzativo “e questo è forse il punto”) vuol dire che la considera parte integrante del discorso. Una divagazione che avrebbe dovuto suscitare curiosità nella commissione. E forse Grasso divaga sperando di suscitare quella curiosità. Ma il discorso cade, e nessuno della commissione crede di dovere approfondire.

Ma mentre a Napoli esplode la protesta dei cittadini, spunta fuori una notizia che potrebbe spiegare il motivo di “quel breve accenno su scelte su cui non possiamo intervenire”. La magistratura di Terni sequestra l'inceneritore cittadino. Motivo? Pare che lì si bruciassero rifiuti tossici:

«La magistratura tuttavia vuole verificare se tra i rifiuti inceneriti possano essere capitate sostanze nocive o [addirittura, ndr] radioattive»

A questo punto la volontà di costruire inceneritori che brucino tutto senza selezione dei rifiuti a monte (come ad esempio si vorrebbe fare in Sicilia...) diventa ancora più sospetta.

Nascondere i rifiuti tossici in una discarica in mezzo a rifiuti normali non vuol dire farli sparire. Sono sempre lì. Sarebbe semplicissimo analizzarli e risalire all'origine di quei rifiuti. Anzi è stato già fatto. Il “seppellimento” non è più un metodo così sicuro.

Si potrebbero mandare nei paesi nel terzo mondo, come fa TUTTO l'occidente. Ma questa via, anch'essa non più tanto sicura essendo il trucco oramai svelato (e Grasso ne parla nella stessa audizione), potrebbe rivelarsi comunque più costosa dell'incenerimento quasi in loco.

Inoltre i volumi di rifiuti tossici da fare scomparire in Italia ed in Europa aumenteranno esponenzialmente nei prossimi anni. Se fino a poco tempo fà questo (insieme al traffico di clandestini da destinare al lavoro nero nelle fabbriche) era un affare per pochi imprenditori senza scrupoli con le giuste connessioni, ora a causa dell'avanzata cinese e del crollo economico occidentale è diventato la discriminante a seconda della quale un'azienda veneta (tanto per fare un esempio tra quelli riportati sempre nella stessa audizione...) potrà sopravvivere ovvero dichiarare fallimento.

Gli interessi dietro all'emergenza rifiuti e di conseguenza dietro la costruzione degli inceneritori sono così più chiari di quello che potrebbe sembrare. In mezzo ci sono non solo le grosse imprese che dovrebbero costruirli (Impregilo su tutte), ma anche l'intero sistema produttivo del nostro paese e non solo, visto che pare in Campania si siano trovati anche rifiuti provenienti dall'estero (Vedi che furbi i tedeschi? Scambiano i loro rifiuti nocivi con le nostre ecoballe, e per giunta li paghiamo per questo. Un doppio guadagno: “trasi munnizza e nesci oro”, staranno dicendosi in teutonico dialetto...).

E la criminalità organizzata locale e già pronta al salto, come deduciamo sempre dalla stessa audizione:

«Si tratta quasi sempre di imprese che in passato si occupavano di trasporto terra e che si sono riciclate nel più remunerativo settore della gestione dei rifiuti.»

Se ora la criminalità si occupa di gestione complessiva dei rifiuti, la destinazione finale di questi rifiuti non è più decisiva, anche perchè la “camorra” potrebbe arrivare ad ottenere la gestione stessa degli inceneritori. E dopo l'incenerimento niente più tracce: anche quando si dovessero registrare anomalie nelle emissioni sarebbe impossibile risalire all'origine del rifiuto tossico.

L'affare dell'emergenza rifiuti nasce da lontano: il campo le è stato preparato pazientemente.

Ed ora interpretiamo la crisi campana in base a quanto detto.

Per capire quello che sta succedendo basta notare che Bassolino è ancora al suo posto. Nessuno ne parla più sui giornali, di Bassolino. E nessuno fa caso al fatto che la soluzione proposta dal governo Berlusconi è la stessa identica di quella proposta dal governo Prodi. Quindi tutti gli interessi di cui sopra sono ancora al loro posto e di conseguenza al suo posto rimane lo stesso Bassolino, che la “crisi” ha magistralmente provocato tramite ritardi e calibratissime inefficienze.

Ed allora, visto che le proteste continuano, non ci vengano più a raccontare balle dicendo che è la camorra che soffia sul fuoco della rivolta popolare. Sarebbe come dire che lo stato sta combattendo la mafia. Per giunta tutto lo stato compatto, da destra a sinistra, e con tutte le sue istituzioni. Per la prima volta da 150 anni a questa parte. Ma chi vogliono fare fessi?

L'interesse della camorra è proprio nella costruzione degli inceneritori, e momentaneamente nella riapertura delle discariche (dove li staranno gettando i rifiuti tossici in questo periodo?) come sempre coincidente con quello di certi “poteri forti” esterni al territorio da essa controllato.

Rimane solo una cosa da capire. Forse la più importante. Vorremmo tanto credere che le rivolte del napoletano siano pura e semplice rabbia popolare. Fino alle elezioni si poteva pensare che dietro ci fossero elem
enti di centro-destra. Ma ora non possiamo pensarlo più. Eppure ci sembrano troppo forti e troppo bene organizzate per dire che sia il “popolo” ad autogestirsi.

E se tutti i poteri “occidentali” si sono raggruppati preoccupati dallo stesso lato (come detto, al punto da mettere da parte le sacrosante critiche a Bassolino) vuole forse dire che qualcun altro è entrato in gioco? Ma chi? Chi è che “aizza la massa”, nelle parole di Gasparri, se tutti la stanno combattendo?

La situazione campana è in qualche modo da mettere in relazione con i pesanti dissidi occorsi in questi giorni in Sicilia tra l'MPA-UDC e Berlusconi? La chiusura forzata (ed illegale) della discarica di Bellolampo vicino Palermo oltre ad essere una minaccia per Lombardo, serve anche a confermare ai diretti interessati che le due cose sono in qualche modo collegate?

http://ilconsiglio.blogspot.com/2008/05/spazzatura-doccidente.html


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Drachen
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sempre a gridare contro lo stato di polizia, contro l'usurpazione del potente... ma mai a proporre soluzioni.

è ora di piantarla con questo buonismo e con questo NO a prescindere.
se ci sono proposte che vengano fatte perchè ancora non ne ho sentita nessuna (e non parlate di riciclaggio, mi viene da ridere).


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