Alcuni giornali titolano così la grave crisi finanziaria in cui versa la Chiesa.
Ebbene, quale è stata la geniale “pensata” di Cicciobello, al secolo papa Francesco, per rimpinguare le vuote casse del Vaticano?
Ha invitato in Vaticano Lula, si proprio lui, l’ex-presidente del Brasile, il pluricondannato per corruzione, appropriazione indebita, lavaggio di denaro rubato dalle casse dello Stato e riciclaggio di denaro sporco. Lui sì che ne ha tanti di soldi “rapinati” da investire e da depositare. E dove, meglio dei vari paradisi fiscali, se non nelle occulte casse vaticane, dove nessuno può metterci il naso, né la Guardia di Finanza italiana, né il Ministro della Giustizia (ex-giudice) brasiliano Sergio Moro?
“Le vie del Signore sono infinite” basta saperle percorrere.
Avete le pigne in testa
Bolsonaro è un coglione totale che vuole ridare potere d'acquisto al Brasile usando come valuta lo sfruttamento dei poveri delle favelas, neri, indios, ma anche i bianchi senza una lira che in quel paese sono equiparati agli schiavi
Francesco è pessimo, non c'è dubbio ma per il Brasile l'urgenza è liberarsi dalla mentalità schiavista di cui sono rappresentanti da un lato proprio Bolsonaro, dall'altro l'élite paulista che in questo momento si trova a essere opposta a Bolsonaro ma solo per la lotta all'egemonia di classe e di razza in Brasile
Lula è l'unico che nonostante i difetti e anche i crimini (vedi Haiti e la vicenda di Urano da Matta Bacelar) -crimini che lui essendo ignorante non ha minimamente capito- sta cercando di rompere quella egemonia dei paulistas (tipo i Marinho) e dei fazenderos come Bolsonaro
Nel 2020 si apriranno e si chiuderanno gli ultimi slot di opportunità per la giustizia e la solidarietà della razza umana
Vedendo il vostro pedestre livello di analisi il timore che falliremo l'ultima occasione è grande...
il vaticano è uno dei piu grand istati al mondo ma a macchia di leopardo,possiede il 20% dell'edificato italiano (quindi occupa solo col costruito una regione) e terreni a iosa diciamo che 1/3 dell'Italia è sua con il costruito di pregio nei centri delle città(senza contare le chiese di inestimabile valore con opere d'arte che da sole valgono il pil della germania...senza contare il museo vaticano il piu al mondo e piu visitato e senza contare i sotterranei..)
Potrebbero dando in donazione una sola chiesa garantire tutto il debito che vogliono..
Se poi vogliamo aprire la questione oro...si stima abbiamo circa 60mila tonnellate piu del resto del mondo quindi potrebbero battere una moneta a carattere mondiale garantendola con cambio vista al portatore in oro...cancellando in un batter d'occhio tutte le altre monete..
ma non gli conviene ,gli conviene invece stampare moneta dal nulla essendo partecipe delle banche centrali(visto che ha pacchetti importanti delle banche che le posseggono)invece che impegnare lingotti..nessuno lo farebbe quando puoi stampare monete false spacciandole per vere..
Le stime dell'oro in possesso al Vaticano che ha sempre rifiutato che fosse quantificato viene da un accumulo di 2000anni di storia e dalla differenza dall'oro che si stima estratto in 2000anni e che anche conteggiando l'oro posseduto dai privati e in opere d'arte e quelli nei caveau delle banche mancano all'appello proprio 60mila tonnellate..ed il Vaticano è il primo sospetto..
Quindi non può avere nessuna crisi.. basterebbe che desse in garanzia qualche caravaggio o raffaello per ottenere tutto il credito che vuole ossia una cifra su un computer...ma appunto non gli serve perchè essa stessa fa parte del sistema finanziario che stampa moneta dal nulla..ci fa parte da ormai da circa 2 secoli(dal 1830-1870).da quando il Vaticano entrò in crisi finanziaria realmente dovevi avere denaro non opere d'arte per pagare mercenari e soldati..i rothschild che ci vedevano lungo sapevano delle ricchezze del Vaticano e come approfittarne ed entrarono in soci finanziari
vedi saggio della dott Felisini di tor vergata
Daniela Felisini, «Le finanze pontificie e i Rothschild», Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1991, pag. 246
16euro eccolo
https://www.ibs.it/finanze-pontificie-rothschild-1830-1870-libro-daniela-felisini/e/9788871043265?lgw_code=1122-B9788871043265&gclid=EAIaIQobChMIoZj8lv3C5wIVi8qyCh0a5gyHEAYYASABEgLHBvD_BwE
"Lula è l'unico che nonostante i difetti e anche i crimini (vedi Haiti e la vicenda di Urano da Matta Bacelar) -crimini che lui essendo ignorante non ha minimamente capito- sta cercando di rompere quella egemonia dei paulistas (tipo i Marinho) e dei fazenderos come Bolsonaro" - scrive Giambo.
Ha capito, ha capito, che sia analfabeta non vi sono dubbi, ma che conosca il valore dei verdoni non vi sono dubbi due volte: in Brasile lo sanno tutti come sanno che di verdoni ne ha rubati a palate.Infine Bolsonaro non è un fazendero, è un ex deputato al parlamento (30 anni come deputato) e un ex-capitano dell'esercito,
Sì, non “è” un fazendero ma ha la mentalità schiavista del fazendero e quella ce l'hanno tutti i brasiliani che sono o credono di essere borghesia dirigente, a livelli che quando se ne accorge un europeo si sente in grande imbarazzo
Infatti parla sempre di punire la gente col Pau de Arará...chi conosce il Brasile sa cosa vuol dire...era lo strumento di tortura per gli schiavi e quindi, secondo la mentalità di quel paese, era diventato lo strumento preferito nelle segrete dei carceri durante le dittature...
Offendere il popolo brasiliano con luoghi comuni ampiamente chiariti dalla storiografia brasiliana non serve a niente. Ma è risaputo che si ricorre all'offesa quando non si hanno argomenti validi per ribattere.
Ma che cavolo dici che non sai nemmeno di cosa parli...leggi questo piuttosto, se capisci il portoghese...
Poi se vuoi approfondire informati sui libri di Darcy Ribeiro.
Qui trovi una sua famosa intervista televisiva, 1 ora e mezza, in cui a un certo punto dice proprio che il borghese brasiliano ha la stessa identica mentalità del fazendeiro schiavista
Una risposta a tutti i lulisti e i comunisti sparsi per il mondo: il presidente Jair Bolsanaro è il 3° leader più popolare al mondo dopo il presidente americano e il presidente dell'India