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Intervista a Mauro Gallegati: i costi di un'uscita dall'euro

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gianni72
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Se l’Italia esce dal sistema monetario europeo e salta l’euro, quali conseguenze ci saranno, secondo te, per il dollaro e per l’economia USA?”

E Gianni72 poi scrisse che:
“Tra l'altro, e lo dico senza sarcasmo, sono curioso per una volta di leggere la risposta che mincuo darà alla domanda di Nat.”

Ed io, Nat, rinnovo la mia curiosità, senza sarcasmo e compatibilmente con gli impegni di tutti.


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istwine
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Gitro,

Se ammazzi la domanda interna è normale. La deflazione, la disoccupazione e il calo dei consumi si ripercuote sulle importazioni, di conseguenza a quel punto è normale che hai una bilancia commerciale in positivo. Ti torna?

A me non torna, perchè c'è scritto chiaramente "aumento del 5% dell'export e (congiunzione) contrazione delle importazioni". Quindi l'export e' (verbo) aumentato del 5%.

Ok, avevo letto male (a dire il vero neanche l'ho aperto l'articolo). Può essere per diversi motivi allora. certo l'analisi su un anno non ha senso, può essere aumentata la domanda estera, dipende poi che settore, da dove arriva la domanda di quei beni ecc.


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Iacopo67
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Nat,
ti chiedo scusa se ho dato l'impressione di volerti sminuire, assolutamente non volevo, se ho semplificato in modo improprio quello che hai riportato è solo perchè su queste cose sono ignorante come una capra.
Quando ho visto che i numeri erano tutti diversi da quelli di Bagnai pensavo che ero io che non capivo qualcosa, e che qualcuno magari mi avrebbe spiegato, e non che succedeva tutto questo casino..


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Georgejefferson
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Provo io gianni,non so se all'altezza,pero ci provo:

L'euro e'buono perche altrimenti ci sguazzano gli americani (di conseguenza devastando il paese fermiamo la loro avanzata)

Tra l'altro,non conta lo storico della bilancia dei pagamenti ("tutti i libri"insegnano)

Conta ora...piu 5%.

Allora?Son bravo a?Gia dai tuoi insegnamenti riesco a tener testa a Mincuo e Istwine

(forse il gabibbo pero mi metterebbe in difficolta,parla troppo semplice,e non e'facile dopo lo studio Macroeconomico)


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Gitro
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Gitro,

Se ammazzi la domanda interna è normale. La deflazione, la disoccupazione e il calo dei consumi si ripercuote sulle importazioni, di conseguenza a quel punto è normale che hai una bilancia commerciale in positivo. Ti torna?

A me non torna, perchè c'è scritto chiaramente "aumento del 5% dell'export e (congiunzione) contrazione delle importazioni". Quindi l'export e' (verbo) aumentato del 5%.

Ok, avevo letto male (a dire il vero neanche l'ho aperto l'articolo). Può essere per diversi motivi allora. certo l'analisi su un anno non ha senso, può essere aumentata la domanda estera, dipende poi che settore, da dove arriva la domanda di quei beni ecc.

Mi chiedevo se il calo delle importazioni potesse essere dovuto alla deflazione come dice istwine, mentre per l'aumento dell'export potessero già essere gli effetti dell'alta disoccupazione ad aver agito sui salari in alcuni settori, svalutandoli.

Ignoro se l'aumento vertiginoso della disoccupazione abbia o meno già intaccato i salari.


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[Utente Cancellato]
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Nat,
ti chiedo scusa se ho dato l'impressione di volerti sminuire, assolutamente non volevo, se ho semplificato in modo improprio quello che hai riportato è solo perchè su queste cose sono ignorante come una capra.
Quando ho visto che i numeri erano tutti diversi da quelli di Bagnai pensavo che ero io che non capivo qualcosa, e che qualcuno magari mi avrebbe spiegato, e non che succedeva tutto questo casino..

No, tranquillo, non mi hai dato quell'impressione! Anche perchè c'è poco da sminuire! 😆
Ne so molto poco anche io, fidati!

Era solo per chiarire, visto che qua si spacca il capello in quattro! 🙂

Voglio dire una cosa dal mio punto di vista.

Il mio punto di vista è quello di uno studente che deve imparare i fondamentali della materia e ha la pretesa di acquisire anche qualche strumento. Normalmente non c’è (parlo della mia esperienza) molto tempo per approfondire e verificare la bontà di un corso prima di arrivare ad un esame. E molte volte il tempo non c’è nemmeno dopo, se non quando arrivi sul posto di lavoro. Quindi, quando uno studente studia le basi di una disciplina e cerca di capire come leggere i dati su cui fare le proprie osservazioni, si affida pressoché cecamente alla qualità del docente. Anche perché non tutti i prof. sono ben disposti a rispondere alle domande e spesso ti rimbalzano in modo arrogante su tanti argomenti di cui sembra non si voglia discutere. Se ti insegnano che i congiuntivi sono condizionali e che 3x3=8 e che “a” si legge “e”, capisci che qualche incazzatura ti viene quando ti accorgi che ti hanno insegnato delle puttanate e hai solo perso tempo.

E l’incazzatura è ancora maggiore se ti accorgi che sei stato vittima di cazzate dette in malafede o addirittura di incompetenza venduta con tanto di arroganza al seguito. Un doc., che si possa definire tale, dovrebbe evitare di parlare e citare ciò che non conosce. Non dovrebbe capitare nemmeno ai giornalisti, ma loro almeno, a quanto pare devono “educare” e non informare. Ti ricordo che poi “le inesattezze e le sciocchezze”che trovi su certi libri diventano materia d’esame e ti tocca discuterne, parlarne e argomentarne e sostenerne la fondatezza. Diventano parte integrante del tuo bagaglio culturale e difficilmente te ne sbarazzi. E dire che “tanto il concetto non cambia” va bene al Bar Sport, non all’università! Prova a rispondere cosi ad un esame e vedi che ti dicono! Fa tristezza sentirlo dire da un prof.

Se non se ne parlava casualmente qui di riserve valutarie, quando avresti scoperto quel “dettaglio” su cui avete discusso due giorni? A questo punto, sei sicuro del resto che hai letto su quel libro? Hai verificato qualche altro dato,argomento affrontato o ti fidi perché Bagnai è un docente (come del resto fanno quasi tutti gli studenti) e tanto “il concetto non cambia” o meglio, hai sentito quello che volevi sentirti dire? Il libro di Bagnai viene pubblicizzato e presentato regolarmente in tantissime università e magari entra a far parte delle loro biblioteche. Possibile che prima di vendere un prodotto agli studenti non venga fatta un verifica seria di quanto scritto in quel libro? Mettiti nei panni di chi va in biblioteca e spera di trovare delle analisi corrette e dei dati veri. Non ha scritto un libro di cucina! Qualcuno sicuramente lo studierà e farà della confusione. Vorrei che tu leggessi qualche testo della mia biblioteca circa i benefici che ha portato la “globalizzazione” ,per esempio, (magari scritti da qualche Nobel!) per capire ciò di cui parlo.

A proposito, se Bagnai (non c'è lo con lui in particolare, davvero 🙂 )avesse letto un manuale aggiornato di macroeconomia del primo anno (non sto dicendo che sia un idiota), quei dati li avrebbe trovati corretti! Giuro!(ti posso dire libro, anno di pubbl.,ecc). Ti sembra giustificabile da un ricercatore “di fama internazionale” che vende i suoi libri agli studenti presentandosi come se fosse Keynes? Un refuso è sbagliare a trascrivere un numero, mica argomentare e replicare lo stesso errore più volte.

P.s.: A parte l’atteggiamento e il linguaggio di Bagnai (che mi infastidisce, se non si era capito), il problema dei “refusi” e delle tesi “istituzionali” è un problema diffuso nei testi che ci propinano.


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gianni72
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mentre per l'aumento dell'export potessero già essere gli effetti dell'alta disoccupazione ad aver agito sui salari in alcuni settori, svalutandoli.

??????????????????????


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Gitro
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mentre per l'aumento dell'export potessero già essere gli effetti dell'alta disoccupazione ad aver agito sui salari in alcuni settori, svalutandoli.

??????????????????????

http://en.wikipedia.org/wiki/Phillips_curve


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gianni72
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mentre per l'aumento dell'export potessero già essere gli effetti dell'alta disoccupazione ad aver agito sui salari in alcuni settori, svalutandoli.

??????????????????????

http://en.wikipedia.org/wiki/Phillips_curve

oibhò, la cara e vecchia curva di phillips:
"In economics, the Phillips curve is a historical inverse relationship between the rate of unemployment and the rate of inflation in an economy. Stated simply, the lower the unemployment in an economy is correlated with a higher rate of inflation."

"Most economists no longer use the Phillips curve in its original form because it was shown to be too simplistic.[3] This can be seen in a cursory analysis of US inflation and unemployment data from 1953-92. There is no single curve that will fit the data, but there are three rough aggregations—1955–71, 1974–84, and 1985-92—each of which shows a general, downwards slope, but at three very different levels with the shifts occurring abruptly. The data for 1953-54 and 1972-73 do not group easily, and a more formal analysis posits up to five groups/curves over the period".

e anche:
http://en.wikipedia.org/wiki/Stagflation

In parole povere: a volte sì, a volte no, a volte forse.
Detto ciò, cosa c'entra l'export?


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gianni72
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Non mi torna tanto con tutto quello che ho letto sui difetti strutturali della zona euro e su come l'euro abbia contribuito ad ammazzare l'export italiano a causa dell'utilizzo di una moneta "troppo forte" (non sono ironico eh, mi sfugge proprio qualcosa).

Questa è un'altra bella domanda per la quale sarei curioso di leggere la risposta di qualcuno.


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istwine
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Non mi torna tanto con tutto quello che ho letto sui difetti strutturali della zona euro e su come l'euro abbia contribuito ad ammazzare l'export italiano a causa dell'utilizzo di una moneta "troppo forte" (non sono ironico eh, mi sfugge proprio qualcosa).

Questa è un'altra bella domanda per la quale sarei curioso di leggere la risposta di qualcuno.

Ancora? Ma non eri un cultore della materia? Virtualmente tutti i maggiori economisti e non, ripetono sta cosa all'infinito.

Cosa c'entra l'export con il basso costo del lavoro? Di nuovo, non sei un cultore? C'è un'intera letteratura a riguardo.


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gianni72
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Detto ciò, cosa c'entra l'export?

Ma infatti istwine, non ero io che correlavo il basso costo del lavoro con l'export. 😀

Casomai ero curioso di sentire una risposta sull'assunto fatto da alcuni che "l'euro ha contribuito ad ammazzare l'export", quando l'export è, parole del ministro, aumentato del 5%.


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Gitro
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Detto ciò, cosa c'entra l'export?

Ma infatti istwine, non ero io che correlavo il basso costo del lavoro con l'export. 😀

Potrei sbagliarmi, ma credo istwine ti contestasse proprio il tuo non correlare CLUP ed export (se ho detto una castroneria, ci penserà lui a correggermi naturalmente).

Casomai ero curioso di sentire una risposta sull'assunto fatto da alcuni che "l'euro ha contribuito ad ammazzare l'export", quando l'export è, parole del ministro, aumentato del 5%.

L'export è crollato con l'ingresso nell'euro. Ma sono entrate in ballo nel tempo anche altre dinamiche (recessione, disoccupazione in crescita, riforma del lavoro). Bisognerebbe vedere se quel 5% di aumento dell'export (quale export poi?) sia dovuto agli effetti che questi fenomeni hanno avuto sul costo del lavoro o se sia invece dovuto ad altro.

Magari a fattori esterni al sistema Paese come accennava poco sopra sempre istwine.


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Georgejefferson
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Ma infatti,l'export migliora con l'euro,ricordiamo il vecchio Philips,lo ricordo pure io come gianni,avevo uno stereo buono Philips negli anni 90,e infatti grazie all'euro forte,a protezione contro gli americani sara exportato di piu,o no Ist.rammenti "tutti i libri"?


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mincuo
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Detto ciò, cosa c'entra l'export?

Ma infatti istwine, non ero io che correlavo il basso costo del lavoro con l'export. 😀

Casomai ero curioso di sentire una risposta sull'assunto fatto da alcuni che "l'euro ha contribuito ad ammazzare l'export", quando l'export è, parole del ministro, aumentato del 5%.

Io non ne ho voglia sicuramente.
Non è che posso mettermi a fare come per Bagnai, e le riserve, cosa che poi mi toccava, e oltretutto hai visto che per un argomento semplice, un dettaglio, un errore che si vede immediatamente, indiscutibile, come se uno avesse scritto 2 + 2 = 7 mi è toccato fare 5 post, andare avanti.....

Qui dovrei fare 20 anni di cui più di 10 dall'EUR e come minimo dovrei:
1) parlare delle revisioni Istat.
2) parlare dei volumi
3) parlare di controvalore
4) parlare della perdita di quote sul mercato mondiale
5) parlare soprattutto di redditività. Perchè tu puoi vendere con profitti del 50% o perfino sotto costo pur di mantenere le quote di mercato.
6) Dividere la grande impresa dalla piccola e media
7) Analizzare una serie di settori portanti

Ammesso anche che facessi tutto questo (non lo faccio, tranquilli) e mostrassi cosa è successo, cosa cambierebbe?
Niente.
Quanto andrei avanti?
Tanto.
A cosa serve?
A niente

Sono appena reduce da uno su JPY (YEN). Con la svalutazione dello yen e che mi dice che è una moneta completamente svalutata. Gli dico di no, che non è una moneta svalutata. "Ma non sai che ha perso tot in due mesi". (Faccio cambi, e non lo so, aspetto lui che ha letto il Corriere. Sono tutti uguali).
Però gli ho detto guarda che dal 2008 fino a 4 mesi fa si era rivalutata del 60% ed era ai massimi di tutti i tempi. Gli ho mostrato un grafico e mi ha detto, "beh adesso però è svalutata", (che invece ha corretto neanche metà di quel rialzo). Ora questa era una cosa semplicissima, bastava guardarla, (solo che lui aveva un grafico a breve e vedeva solo il ribasso di questi mesi e in più è imbottito di giornali con "la svalutazione" dello yen).
Ma anche vedendo che era come gli dicevo mica ha cambiato.
Ed è una cosa immediata.
Figurarsi se uno si mette per l'export (tra parentesi il mio lavoro è soprattutto con esportatori da sempre, e conosco a fondo).
Una volta che anche mostrassi, è uguale. Uno ti ripeterà il suo 5% yoy.
Tempo perso.


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