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Israele e la stampa italiana

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helios
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Sono robe da ridere. Quando venne fuori lo scandalo NSA (operazioni segrete della National Security Agency su intercettazioni tyeleofoniche di miliardi di persone e sui dati internet) si parlò di tutto e di più, salvo di qualcosa. Che io accennai in un post.
Perchè i sofware di NSA venivano da Narus e Verint, Israeliane, con tecnologia fatta per Mossad Unit 8200, ciè la divisione dii Cyberwarfare e poi applicata e data a NSA.
E pure NICE, altra compagnia Israeliana, con capacità di monitorare 1,5 miliardi di persone.
E PRISMA la stessa cosa, in pratica.

Perfino il billing alle compagnie telefoniche USA glielo fa la Amdocs, altra compagnia Israeliana.

Da quelle parti si fa tutto, meno che lasciar liberi i palestinesi dei territori occupati e meno che lasciare che le altre fedi oltre alla religione ebraica la professino.Torno a ripetere che è impossibile che in uno stato del genere ci sia questo.

Ma se qualcuno ci crede....


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reio
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Ma se qualcuno ci crede....

appunto


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helios
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Ma se qualcuno ci crede....

appunto

appunto uncaxxo.... qui si tratta di cifre e non di credenze.

E le cifre dicono che un territorio piccolo non ha mai avuto una grande potenza di nessun genere. Se ce l'ha è tramite altri.


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mincuo
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Le cifre le trovi. Se vai su quelli seri. Anche appena appena seri come Globalsecurity.org, che pure è di parte.
Ma chi credi di prendere in giro Helios a parte quelli del Bar Sport....
Ma per favore...

Anche Haaretz che cita da Business Insider
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.623249
Che a sua volta è basato sui http://militaryedge.org/
e su Chris Harmer, senior naval analyst at the Institute for the Study of War.

E non tengono conto degli alleati.
Che comunque per Israele sono gli USA, che più che alleati prendono ordini sul M.O.


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helios
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Le cifre le trovi. Se vai su quelli seri. Anche appena appena seri come Globalsecurity.org, che pure è di parte.
Ma chi credi di prendere in giro Helios a parte quelli del Bar Sport....
Ma per favore...

per non entrare nel bar sport come te mincuo mi dici come ti si può credere?

ti ripeto che quel territorio non può avere quello che tu dici SENZA CHE CI SIA QUALCUNO che gli fornisce TUTTO.

E' piu chiaro così? e finiscila col bar sport che non è che siano le tabelline che fanno la differenza ma la ragionevolezza.


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reio
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Ma se qualcuno ci crede....

appunto

appunto uncaxxo.... qui si tratta di cifre e non di credenze.

E le cifre dicono che un territorio piccolo non ha mai avuto una grande potenza di nessun genere. Se ce l'ha è tramite altri.

e allora avrai ragione te, che vuoi che ti dica


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helios
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Ma se qualcuno ci crede....

appunto

appunto uncaxxo.... qui si tratta di cifre e non di credenze.

E le cifre dicono che un territorio piccolo non ha mai avuto una grande potenza di nessun genere. Se ce l'ha è tramite altri.

e allora avrai ragione te, che vuoi che ti dica

si stava ragionando, non sono qui per aver ragione.


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mincuo
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-Intanto ti ripeto che hanno tecnologia propria. Che poi l'abbiano a suo tempo pure rubata (vedi Pollard, ma prima una sfilza infinita da 50 anni) è un altro discorso.
-In secondo luogo gliela forniscono e gliela paga pure il contribuente USA in gran parte. Che non è che "stanzia". Non stanzia un caxxo. Gliela vende.
-Terzo la cyberwarfare è al contrario, cioè è Israele che ha la tecnologia di punta.
-Quarto: la capacità e tecnologia atomica è proprietaria.
E Dimona non sta in USA.
-Quinto: tutta quella batteriologica (dove sono all'avanguardia grazie anche a quelli venuti dal dopo URSS) sta nel Negev, che anche quello non sta in USA.


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reio
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Ma se qualcuno ci crede....

appunto

appunto uncaxxo.... qui si tratta di cifre e non di credenze.

E le cifre dicono che un territorio piccolo non ha mai avuto una grande potenza di nessun genere. Se ce l'ha è tramite altri.

e allora avrai ragione te, che vuoi che ti dica

si stava ragionando, non sono qui per aver ragione.

ok
ma anche un territorio piccolo puo avere picchi d'eccellenza, sopratutto nello campo tecnologico, ed è il caso di israele


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ohmygod
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me lo sono bevuto tutto di un fiato, collaborazione.
collaborano a tal punto che a volte non si comprende quale sia l'azione dell'uno rispetto all'altro.


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helios
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Ma se qualcuno ci crede....

appunto

appunto uncaxxo.... qui si tratta di cifre e non di credenze.

E le cifre dicono che un territorio piccolo non ha mai avuto una grande potenza di nessun genere. Se ce l'ha è tramite altri.

e allora avrai ragione te, che vuoi che ti dica

si stava ragionando, non sono qui per aver ragione.

ok
ma anche un territorio piccolo puo avere picchi d'eccellenza, sopratutto nello campo tecnologico, ed è il caso di israele

quello che ho scritto io è diverso.
I picchi di eccellenza in mezzo al nulla nessuno li nota.
Se poi fai finta di dimenticare che la tecnologia israeliana e quella statunitense sono tutt'una è meglio che cominci a pensarci anche perchè
gli israeliani vanno in Usa per le loro tecnologie.
Quindi che cosa ha a che fare il territorio piccolo con i picchi di intelligenza quando questa non può essere espressa in quel poco spazio e soprattutto in mezzo a nemici giurati?
IO sto ragionando ma tu stai andando dietro alle tue fantasie.


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helios
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mincuo visto che tu parli di fare i seri, comincia tu che pare che serio non sei tanto.
Le tue tabelline colorate che nessuno capisce non sono come i fatti storici che non puoi tirare come una coperta perchè lo dici tu.

Le cifre le trovi. Se vai su quelli seri. Anche appena appena seri come Globalsecurity.org, che pure è di parte.
Ma chi credi di prendere in giro Helios a parte quelli del Bar Sport....

piuttosto che le tue adorate cifre guarda i fatti la storia non solo ti smentisce ma ti potrebbe portare, finalmente, alla ragione. Di fatto Israele è una base americana di fatto,motivo degli stanziamenti USA a Israele.
Fatevene una ragione che non è il contrario.

Circa le armi che possiedono gli israeliani si è visto qui:

https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Nickel_Grass

L'Operazione Nickel Grass fu un ponte aereo strategico condotto dagli Stati Uniti per trasportare armi e forniture a Israele durante la guerra del Kippur. Il Military Airlift Command (Comando Militare per i Ponti Aerei) dell'aviazione americana consegnò 22.235 tonnellate di merci, tra carri armati, pezzi d'artiglieria, munizioni e altre forniture su aerei da trasporto C-141 Starlifter e C-5 Galaxy tra il 12 ottobre e il 14 novembre 1973. Questa missione di rifornimento rapido fu fondamentale per la capacità israeliana di recuperare dalle prime, sostanziali perdite della guerra, e in Vicino Oriente si parla solitamente di Nickel Grass come "il ponte aereo che salvò Israele".
La guerra

Quando l'Egitto e la Siria attaccarono rispettivamente il Sinai israeliano e il Golan la notte del 6 ottobre 1973, il mondo occidentale fu colto di sorpresa. Molte nazioni arabe stavano mobilitandosi, tra cui l'Iraq, e grazie al grande successo dei primi giorni di offensiva molte di esse avvisarono che avrebbero interrotto il flusso di petrolio a qualunque nazione che avesse appoggiato Israele. Divenne subito chiaro che quest'ultima aveva un disperato bisogno di forniture militari e non, per respingere l'attacco; il 9 ottobre, il primo ministro Golda Meir fece un appello personale per chiedere assistenza internazionale. Le nazioni europee rifiutarono sdegnosamente l'aiuto, ma l'allora presidente statunitense Richard Nixon risolse di inviare quanto prima forniture a Israele, soprattutto dal momento che i Sovietici avevano iniziato il loro programma di rifornimento ad ampia scala dei Paesi arabi via mare e via aria. Furono contattate alcune società di spedizione private, ma nessuna si dimostrò disponibile ad accettare il lavoro per paura che poi le fosse precluso l'accesso alle nazioni mussulmane dopo il conflitto. Soltanto la compagnia di bandiera israeliana, El Al, offrì il suo aiuto, cosicché fu possibile iniziare le spedizioni il 10 ottobre. Eppure, fu subito chiaro che sovraccaricare i velivoli strutturati e configurati per il trasporto di passeggeri non avrebbe mai assolto il compito di rifornire adeguatamente la nazione invasa, e urgeva trovare soluzioni più adatte.
L'intervento della United States Air Force

La mattina del 14 ottobre Nixon decise che non era più accettabile subire dei ritardi, e ordinò all'Aeronautica Militare di inviare "qualunque cosa sia capace di volare". Nell'arco di nove ore, una serie di C-141 e C-5 stavano puntando verso Israele. L'insieme degli accordi politici per far funzionare correttamente il ponte aereo, comunque, fu tutto fuorché risolto dalla partecipazione dell'United States Air Force: gli alleati europei di sempre si rifiutarono di permettere il rifornimento a terra degli aerei coinvolti, e spesso proibirono persino il sorvolo del loro territorio. Solo il Portogallo dimostrò la volontà di aiutare gli Stati Uniti nell'impresa, ragion per cui gli aerei fecero rotta verso l'aeroporto militare di Lajes, nelle Azzorre. Dopo poche ore di volo arrivò la comunicazione che il Portogallo avrebbe permesso allo stormo di atterrare, e Lajes divenne il punto chiave di smistamento dell'Operazione. Per venire incontro alla volontà delle altre nazioni, tutte le forniture americane già distribuite in tutta Europa vennero reindirizzate verso Israele attraverso lo snodo di Lajes, il cui aeroporto smistò a pieno regime fino a 30 aerei da trasporto al giorno. Per permettere il corretto funzionamento della struttura, il personale aumentò dalle poche decine di qualche settimana prima a circa 1.300 tra uomini e donne, in maggioranza americani, per permettere i quali fu necessario ripristinare le caserme risalenti alla seconda guerra mondiale, chiuse da trent'anni.

La rotta tra Portogallo e Israele seguiva un itinerario estremamente preciso, che portava i velivoli a incunearsi esattamente lungo il confine aereo tra le nazioni arabe ostili a sud e quelle europee a nord, in una linea che tagliava equamente in due il Mar Mediterraneo. La scorta del convoglio era affidata a caccia della Sesta Flotta americana dalla partenza fino a 150 miglia nautiche dalla costa, dove i Phantom e i Mirage dell'aeronautica militare israeliana li scortavano all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Lungo la rotta sul Mediterraneo, si trovavano navi americane ogni 300 miglia e una portaerei ogni 600: si trattava di precauzioni che si dimostrarono adeguate nel tenere alla larga i caccia arabi, che si limitarono il più delle volte a comparire nei radar e lanciare minacce via radio, senza che da questo poi si arrivasse al conflitto armato. Dal momento dell'atterraggio, il carico - scaricato rapidamente da israeliani e americani insieme, e smistato con massima priorità - di solito raggiungeva uno dei due fronti in non più di tre o quattro ore.

Nickel Grass non si occupò, comunque, di fornire a Israele solo armi o munizioni. Nei primi giorni di conflitto le forze arabe riuscirono a distruggere un numero altamente significativo di velivoli militari israeliani, che non erano preparati a un uso così massiccio dei nuovi missili terra-aria SA-6 Gainful. Israele acquistò dagli Stati Uniti 36 F-4 Phantom II di ultima generazione, che furono consegnati attraverso il ponte aereo. Atterrarono a Lod, dove i piloti americani si scambiarono con i colleghi israeliani. Dopo aver ridipinto le insegne americane con quelle israeliane, gli aerei furono riforniti di carburante e inviati al fronte. In alcuni casi erano passate poche ore dall'arrivo. Curiosamente, alcuni aerei provenivano da stanziamenti americani in Europa centrale: la fretta di metterli in operazione non lasciò spazio alla riverniciatura dei velivoli, che quindi ebbero il battesimo del fuoco nel deserto egiziano o tra le pietraie siriane nonostante la loro inusuale livrea mimetica verde.

Quando il conflitto terminò, in data 24 ottobre, il ponte aereo fu rallentato. Furono approntati altri voli per colmare le perdite e ristabilire lo status quo prebellico, e l'Operazione terminò ufficialmente il 14 novembre.

La strabiliante potenza militare dei sionisti dove sta?
Di fatto la strabiliante vittoria non venne mai al luce perchè il popolino nemmeno ora sa dell'operazione USA per salvare Israele,cioè la sua base militare in medioriente, che stava rischiando di perdere e ritornare ad essere territorio palestinese.

La menzogna che i sionisti hanno armi di loro produzione quando gli americani devono andare in soccorso per non perdersi la base in medio oriente con 'qualsiasi cosa che vola' , volete ancora continuare a spargerla tu mincio e anche reio per quanto tempo?

Fatelo ma siete smentiti comunque e lo continuerà a fare finche non la smettete di scrivere cose menzognere tanto per sostenre qualcosa che non è MAI stata.

Il trucchetto di cambiare i made in Usa con in made in israele lo fanno tutt'ora quindi venite giù da marte e cominciate a ragionare come si deve circa la situazione in Palestina.

......

Chi arma Israele?
di Xavière Jardez - 20/09/2006

Fonte: eurasia [scheda fonte]

Secondo il Pentagono, « il cessate il fuoco non è nell’interesse di Israele »

E’ con malsana insistenza che i media francesi ed altri hanno sottolineato e sottolineano sempre l’origine siriana ed iraniana delle armi di Hezbollah, armi per nulla paragonabili all’arsenale israeliano, in quanto Hezbollah non dispone di alcuna capacità di difesa aerea, mentre sull’origine USA
delle armi israeliane hanno rispettato un silenzio di piombo.

La dipendenza verso l'Iran dei capi della resistenza libanese è assai minore di quella degli uomini politici israeliani nei confronti degli Stati Uniti, dove una lobby filo-israeliana ha tutti i poteri, oppure di quella della comunità ebraica all’estero riguardo ad Israele.

Tutte le armi con cui è equipaggiato l’esercito israeliano e che esso utilizza nei suoi attacchi contro le popolazioni palestinese e libanese, per i suoi omicidi mirati, nelle sue demolizioni di case (bulldozer Caterpillar), etc., come riferito sui documenti del Dipartimento di Stato sui diritti dell’uomo del 2003, 2004 e 2005, provengo nella loro grande maggioranza dagli Stati Uniti. Può esserci qualche aereo da caccia francese, ma i suoi F-16 prodotti a Forth Worth, i suoi elicotteri Apache, i suoi missili Sparrow e Sidewinter, tutto questo proviene dagli Stati Uniti. E l’uso che ne fa lo Stato sionista è in totale violazione della legge americana sul controllo dell’esportazione di armi (Arms Export Control Act) : le armi di origine USA non possono essere utilizzate che per una legittima difesa e per la sicurezza interna.

L'aiuto militare a Israele, attraverso il Foreign Military Financing, di esso è stato il più importante beneficiario di tutti i tempi, è largamente aumentato dal 2001 e le vendite di armi a questo paese hanno raggiunto cifre vertiginose in rapporto alla sua popolazione che rappresenta lo 0,01% della popolazione mondiale !!! Esse ammontano a 3 miliardi d dollari l’anno in aiuti militari, su un totale di 10.5 miliardi di dollari – ossia 500 dollari per ogni Israeliano - e 6,3 miliardi di dollari in vendite d’armi, dall’arrivo al potere dell’amministrazione Bush*. Per il 2007, Bush ha chiesto al Congresso un aumento degli stanziamenti per Israele di 2,24 miliardi di dollari.

Trattamento privilegiato
Ma le relazioni di Israele con gli Stati Uniti sono uniche anche nel senso che gli Stati Uniti forniscono il 20% del bilancio annuo militare israeliano. Il 70% di questa somma è costituito da spese in armi effettuate direttamente da Israele presso le seguenti società : Lockheed Martin, Boeing (per gli F-18 e gli F 14), Raytheon (per i missili Tomawak, Sidewinder e altri missili ad alta tecnologia) senza che Israele debba sborsare un centesimo. Recentemente, Lockeheed Martin e l'industria militare israeliana hanno direttamente firmato un accordo del valore di 4,5 miliardi di dollari per la produzione congiunta di un versione di F-16 chiamato Sufa che sarà in parte costruita a Tel Aviv e terminata a Fort Worth, Texas. Assistiamo in questo caso allo sviluppo di relazioni sopranazionali tra multinazionali dell’armamento ed uno Stato, senza che il ministero della Difesa americano intervenga. Nessun altro paese che desideri acquistare materiale USA gode di un simile privilegio, tanto che, salvo per Israele, ogni ordine deve superare i 100 000 dollari.

Peraltro, Israele riceve dall’Economic Support Funds finanziamenti per un ammontare, per il 2006, di 273 milioni di dollari in un’unica soluzione e non per rate trimestrali, costringendo così gli Stati Uniti a pagare dai 50 ai 60 milioni di interessi per le somme che prendono a prestito per questo fine. O abbandonano il rimborso di prestiti concessi per necessità militari.

Gli Stati Uniti garantiscono pure le ricerche e le applicazioni militari in Israele. Essi hanno contribuito con miliardi di dollari allo sviluppo del carro armato Merkava e dell’aereo d’attacco al suolo Lavi. Dal 1995, gli Stati Uniti e Israele hanno attivamente sviluppato un’arma avanzata a infrarossi, nel quadro di un programma comune antimissile, conosciuto sotto il nome di Tactical High Energy Laser (THEL). Il THEL è un’arma laser chimico mobile e che sprigiona una grande quantità di energia. Questo programma comune, « Nautilus », ha consentito la messa a punto di sistemi d’armamento laser. Sono coinvolte le società israeliane di armamenti aerospaziali Rafael, Israël Aircraft Industries (IAI) e Tadiran 6.

La dipendenza di Israele verso Washington si estende anche all’accesso alle informazioni militari, alla manutenzione e all’assistenza tecnica per una prestazione ottimale, che sono valutabili in 629 milioni di dollari. Ma, in caso d’urgenza, gli Stati Uniti sono pronti a spalleggiarlo. Così, il 14 luglio, gli Stati Uniti hanno deciso di vendere carburante avio per 120 milioni di dollari all’esercito israeliano « per promuovere la pace e la sicurezza nella regione », secondo la formulazione della Defence Security Cooperation Agency. O, ancora, vi è stata la consegna anticipata di bombe laser e a guida di precisione (bombe anti-bunker GB 4 28, costruite da Lockheed durante la guerra d'Iraq nel 1991), nel quadro di una vendita di armi nella quale Israele può attingere a volontà, considerata da responsabili del Pentagono « insolita ». Questa pratica non è nuova, dal momento che dopo la prima Intifada, Israele aveva chiesto la consegna supplementare di elicotteri Black Hawk e Apache e nel 2001, quella di 50 aerei da combattimento F-16. All’epoca, Israele non era impegnato militarmente all’esterno delle sue frontiere !

Si è falsamente parlato molto dei missili lanciati sul nord di Israele da Hezbollah su zone civili. Forse un migliaio di missili Fafjr 3 di origine iraniana o siriana, con un raggio d’azione di 50 km, ha colpito quella regione con perdite civili quantificabili in 30 o 40 persone. Chi può credere che quella zona del paese non fosse una zona di attività militare con i suoi arsenali, le sue fabbriche di produzione di armi, etc.? Ma si dimentica di annunciare che l’arsenale israeliano di questo tipo di arma è piuttosto impressionante : 1000 missili Redeye, 400 missili terra-aria, 400 missili portatili da difesa Stinger, 444 missili Harpoon. (vedi appendice: La legge del più forte)

Armi proibite
L’elenco non si ferma all’armamento pesante. Vi troviamo anche bombe a grappolo (cluster bomb). Inventate all’epoca della guerra del Vietnam, fornite a Israele, sono state largamente disseminate in Libano dove 249 località sono un focolaio di bombe inesplose, specialmente del tipo M 42, concepite proprio per le persone, e del tipo M 77, verosimilmente provenienti dagli Stati Uniti. È questo che dovrebbe determinare un’indagine in corso a Washington, avviata per motivi di pubbliche relazioni.

In Libano, la scoperta di corpi che presentano caratteristiche sconosciute – ustioni senza bruciatura, odore nauseabondo, membra ritorte – hanno indotto dei medici e l'OMS ad aprire un’inchiesta per determinare se Israele abbia fatto ricorso ad armi chimiche o biologiche (batteriche o virali). I loro effetti sono paragonabili a quelli dei pesticidi , perché paralizzano il sistema nervoso, bloccano la respirazione e provocano emorragie interne. L’esercito libanese ricordo l’utilizzo di bombe imbottite di un prodotto speciale, totalmente proibito dalla Convenzione di Ginevra. Potrebbe trattarsi di una « Emptying bomb ». Tali bombe svuotano il corpo della sua aria, provocando la morte per asfissia ed arresto cardiaco. Non dimentichiamo che Israele non ha mai ratificato la Convenzione sulle Armi chimiche come non ha ratificato il Trattato di non proliferazione e non ha mai sottoposto i suoi impianti nucleari ad una qualsivoglia ispezione. Circolano voci sull’esistenza di un programma di armi chimiche che sarebbe installato all’Israel Institute for Biological Research a Ness Ziona.

L'aggressione israeliana al Libano e la scarsa prestazione, in apparenza, dell’esercito israeliano porteranno, secondo Shimon Péres, all’emergere di una nuova categoria di armi « miniaturizzate » o di « robot telecomandati » o anche di armi basate sulle nano-tecnologie. Si può immaginare che gli
Stati Uniti spingeranno Israele a perfezionare e sperimentare sul campo una nuova arma testata in Iraq, il « Raggio della Morte » che consiste nell’invio verso una persona di onde corte elettromagnetiche simili a quelle del forno a micro-onde. L’ emittente italiana RAI News 24 ha presentato lo scorso maggio un reportage di giornalisti iracheni su questo argomento che è stato oggetto di un’inchiesta dallo Strategic Research Institute della California.

Visto l’arsenale israeliano – forse il quarto esercito del mondo a riprendere un paragone che andava di moda per l’Iraq ! – si potrebbe pensare che a Israele basti il suo partner americano. Ma non è così. La Francia, la Germania e la Gran Bretagna concorrono per salvarlo. Dal marzo 2006, la cooperazione tra EADS e l'IAI (Israeli Aircraft Industries) in materia di produzione di piccoli arei telecomandati da ricognizione è approdata alla costituzione di una vera compartecipazione integrata, con sede nello stesso Israele, la cui prima conseguenza è il sostegno economico francese di parecchie centinaia di milioni di dollari allo sforzo bellico israeliano e il trasferimento di tecnologia e di competenze militari dalla Francia verso Israele, utilizzate per affamare e massacrare Palestinesi e Libanesi.

Per quanto riguarda la Gran Bretagna, essa ha cercato di migliorare la forza d’attacco degli F-16 vendendo, lo scorso 7 luglio, componenti allo Stato sionista attraverso Lockheed Martin, in contravvenzione alla legislazione che proibisce l’esportazione di armi se esiste « un chiaro rischio che il ricevente utilizzerà il prodotto in modo aggressivo contro un paese terzo oppure (per) una rivendicazione territoriale con uso della forza ».

Quanto alla Germania, essa permetterà, con la costruzione di due sommergibili nucleari U212 di tipo Dolphin, per un valore di 1,27 miliardi di dollari di cui un terzo finanziato dalla Germania stessa, di accrescere la capacità nucleare di Israele. Questi due mezzi andranno ad aggiungersi agli altre tre già costruiti e pagati dalla Germania negli anni 90 di cui uno solca in permanenza il Mar Rosso e il Golfo Persico e un altro il Mediterraneo. Essi saranno equipaggiati per consentire il lancio di missili portatori di testate nucleari, con un raggio d’azione di 4500 km senza essere reperiti e possono raggiungere un obiettivo situato a 1500 km

Israele, terzo paese esportatore di armi
Israele mercante d’armi, potrebbe sembrare un paradosso per un cosiddetto paese «democratico» e sulla difensiva. Le vendite di armi al di fuori del processo ufficiale (Difesa, Mossad, esercito), segretissimo (v. Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), sono un settore molto poco regolamentato e questa redditizia attività dei trafficanti di armi israeliani avviene alla luce del sole. Essa è ben nota ai servizi dal ministero della difesa israeliana, che la incoraggia e la sostiene, agli ufficiali dell’esercito israeliano e ad ogni persona che abbia familiarità con l’industria dell’armamento del paese. È dalla guerra del Ramadan, nel 1973, che i fabbricanti di armi per la Difesa israeliana hanno conquistato i mercati internazionali e permesso la sopravvivenza dello Stato sionista medesimo. Nel 2001, le esportazioni d’armi hanno reso circa 2.6 miliardi di dollari e, nel 2002, sono aumentate del 40% collocando Israele, secondo alcuni, subito alle spalle degli Stati uniti e della Russia.

Non c’è in pratica un solo conflitto militare, scontro etnico o guerra civile, passato o presente (Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Sri Lanka, Filippine, Nepal in cui le armi israeliane sono state ordinate per i sostenitori del re dall’ambasciatore USA, il Sudafrica dell’apartheid, il Cile di Pinochet, il cartello della droga colombiana, Rwanda al più forte nel genocidio) che non sia stato destinatario di armamento israeliano e il campo d’operazione di trafficanti d’armi, di consulenti per la sicurezza, di istruttori e di unità di protezione indipendenti che ripuliscono Israele da ogni obbrobrio in caso di pubblicità imbarazzante.

Quanto precede non è che una tenue percezione della potenza militare di Israele al servizio della difesa degli « interessi strategici » degli Stati Uniti nel Medio Oriente. Israele ha aiutato questi ultimi ad « annientare i movimenti nazionalisti radicali » e a «testare le armi americane». Inoltre, i servizi segreti dei due paesi hanno « collaborato » e « Israele ha drenato verso paesi terzi le armi che gli Stati Uniti non potevano inviare direttamente » (vedi : Irangate). Scrive il professor Zunes dell'Università di San Francisco, citando un analista israeliano « E’ come se Israele fosse diventato un’altra agenzia federale. utile da usare quando desiderate fare qualcosa in tutta discrezione ».

* L'amministrazione USA è riuscita a dare appena 320 milioni di dollari per la lotta contro l’AIDS

Fonti :

World Policy Institute : US military assistance and Arms Transfer to Israel: US Aid, companies Fuel Israeli Military 20 luglio 2006

Il Manifesto, 26 agosto 2006

Nada Sayad, Global Research, 23 agosto 2006

Loubnan ya Loubnan: La France, Israël et le marché de l'armement , agosto 2006 ; http:

//www.arcuk.org/pages/arms_unto_the_nation.htm-

La legge del più forte
Israele ha un esercito forte di 163 500 uomini, più 425 000 riservisti e 8000 guardie di frontiera. L'Autorità Palestinese non ha esercito, al massimo dispone di 35 000 paramilitari. L'esercito israeliano dispone di 3 930 carri pesanti, i Palestinesi di nessuno e non hanno nulla per fronteggiare gli 855 cannoni semoventi (calibro 155 e più) di «Tsahal», niente contro i 520 cannoni auto-trainati (calibro 105 e più), niente contro i 198 lanciarazzi (calibro 122 e più mm), niente contro i 770 mortai da 120 e più mm, niente contro i 1300 missili (Stinger, Redeye e Chaparral). La marina israeliana schiera tre sommergibili e 47 navi. I Palestinesi nemmeno un’onda. L'aviazione israeliana dispone di 446 aerei da combattimento e ne ha 250 di riserva, 98 sono F-15 e 237 F-16 e schiera 133 elicotteri. Sul versante palestinese lo squilibrio è abissale : un aereo militare, anche aereo da trasporto, e 4 elicotteri inchiodati al suolo.

Ai Palestinesi non restano che le pietre come durante la prima battaglia del Profeta.

Fonte : Le Débat Stratégique n° 61- marzo 2002

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=5482

Se gli israeliani/sionisti/ebrei vogliono combattere i palestinesi con queste armi non sono capaci di combattere, ma solo di massacrare, che non è una cosa che rimane impunita.


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reio
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IO sto ragionando ma tu stai andando dietro alle tue fantasie.

ok, hai proprio ragione te


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nel mentre hanno ammazzato un eritreo https://twitter.com/Conflicts/status/655826952868118528, forse scambiandolo per arabo, o forse per ribadire che "israel belongs to the white man"

da notare la durezza della polizia con gli israeliani


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helios
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nel mentre hanno ammazzato un eritreo https://twitter.com/Conflicts/status/655826952868118528, forse scambiandolo per arabo, o forse per ribadire che "israel belongs to the white man"

da notare la durezza della polizia con gli israeliani

la pagina twitter che non esiste.

La polizia ha ucciso un eritreo scambiato per un palestinese. O i palestinesi sono diventati neri,forse perchè prendono troppo sole cioè vanno troppo in vacanza a Gaza, oppure gli israeliani hanno le traveggole.
Infatti Kerry ha preso in fretta e fura 'qualsiasi cosa che vola' e sta arrivando per controllare una situazione che pare degenerata assai tanto che potrebbero rischiare di non trovarsi più quella base in medioriente.

IO sto ragionando ma tu stai andando dietro alle tue fantasie.

ok, hai proprio ragione te

se vai avanti così..... 🙄


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