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Italia: Acqua e Veleni


Eshin
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ITALIA: ACQUA E VELENI

di Gianni Lannes

Nel Belpaese sono ufficialmente 128 i comuni di sei regioni (Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige Umbria) nei quali la concentrazione di arsenico nelle acque - per non dire di altri inquinanti - supera la soglia di sicurezza, fissata dall’Organizzazione mondiale per la sanità in 10 microgrammi per litro. L’arsenico è cancerogeno e causa diabete, ipertensione e malformazioni. A parte le privatizzazioni in atto dell’oro blu - che hanno cancellato il referendum - nelle falde idriche di una vasta area della provincia di Bergamo, è stata da tempo rilevata una massiccia concentrazione di cromo esavalente. Sulle sostanze cancerogene nelle falde acquifere il ministro dell’Ambiente e quello della Sanità non intervengono, mentre il primo ministro Monti è in perenne gita turistica per conto terzi, a spese del contribuente.

Stato killer - Nonostante un’interrogazione a risposta in commissione (numero 5-01803) depositata il 21 settembre 2009 dai tre deputati (Idv) Pifferi, Cimadoro e Rota, soluzioni concrete al problema non si intravedono. Eppure, come sottolineano i tre parlamentari, l’allarme non è recente, ma risale ad almeno 12 anni addietro, quando un primo allarme era stato lanciato dal comune di Treviglio. Nell’atto parlamentare è scritto: «nei comuni della bassa bergamasca Treviglio, Verdello, Verdellino, Arcene, Ciserano, Pontirolo Nuovo, Calvenzano e Caravaggio, è stata rilevata nelle falde acquifere una preoccupante concentrazione di cromo esavalente; già il 29 settembre 2000 il Comune di Treviglio era venuto a conoscenza della presenza di cromo esavalente nelle falde acquifere del proprio territorio; l'inquinamento delle falde acquifere del Comune di Treviglio, rilevato per la prima volta già nel settembre 2000, fu imputato allo sversamento di tale metallo inquinante, utilizzato in particolare dall'industria galvanica, da parte della ditta Castelcrom di Ciserano; il 5 giugno 2001 è stato approvato il progetto di bonifica, delle succitate falde acquifere, da parte della regione Lombardia e assegnato a Cogeide, società titolare della gestione del ciclo integrato delle acque e servizi a rete, preceduto, il 20 marzo 2001, dalla messa in sicurezza di emergenza con l'entrata in funzione di un pozzo di sbarramento in località Cascina Berlona a Treviglio; lo scopo del pozzo di sbarramento, attivo fino al 2005, era quello di intercettare il plume di inquinamento in propagazione verso sud, naturale direzione di scorrimento della falda freatica, scaricando le acque emunte nel canale di irrigazione «roggia Visconti-Brembilla» con una portata pari a 100 litri/secondo; i livelli di concentrazione del metallo sono pari a 348 microgrammi/litro a fronte dei 5 consentiti dal decreto legislativo n. 152 del 2006; l'origine di questa nuova contaminazione non è ancora stata individuata ma i comuni colpiti sono tutti limitrofi alla roggia Visconti-Brembilla; la natura cancerogena del cromo esavalente è scientificamente provata, anche in concentrazioni bassissime, come la sua incidenza su tumori delle prime vie aeree, dello stomaco e dei polmoni; recenti studi condotti dallo statunitense National Toxicological Program, infatti, hanno evidenziato come la soglia di tolleranza di 50 microgrammi/litro, individuata dal decreto n. 152 del 2006, sia da considerarsi eccessivamente elevata, in particolare se il contatto avviene per via orale; queste ricerche potrebbero indurre l'Organizzazione Mondiale della Sanità a rivedere la soglia di tolleranza, inducendo la fissazione di un limite di concentrazione di cromo esavalente decisamente più basso; nel comune di Tezze sul Brenta, dove si è riscontrata una situazione analoga di inquinamento delle acque da cromo esavalente si sta sperimentando una innovativa tecnica di bonifica preliminare denominata «a tre reagenti» e che attraverso iniezioni di determinate sostanze nel terreno, fino a 25 metri di profondità, impedirebbe la produzione di acido solfidrico riducendo il cromo esavalente (cancerogeno) in cromo trivalente (benefico e insolubile) : in che modo il succitato Ministero intenda affrontare l'emergenza acque della bassa bergamasca che da circa un decennio registra preoccupanti livelli di concentrazioni di cromo esavalente, in considerazione anche dell'esistenza di nuove tecniche di bonifica».
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/08/italia-acqua-e-veleni.html


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