"Italiani!!!non votate,vi prometto meno tasse più topa

Berlusconi: “Italiani, non votate! Vi prometto meno tasse, più topa e una batteria di pentole”

11 giugno 2011
Lettera aperta (per Dagospia: è immaginaria!!) del Presidente del Consiglio alla vigilia del voto sul Referendum

Caro elettore,

ospitato dalle pagine di questo quotidiano comunista, l’unico che ancora mi dà spazio a parte il Tg1, voglio spiegarti perché è fondamentale che tu non ti rechi al seggio domenica e lunedì. Innanzitutto, mi mettono in galera, se lo fai. E già questo è un motivo sufficiente. Ma questa volta, caro elettore, è anche a te che penso. Se non voti, fai anche il tuo bene. E ora ti spiegherò perché, mi consenta. Cribio. Jessica, sta’ buona 5 minuti, tieni, vatti a comprare la stagione completa in dvd di Gossip Girl.

Dicevamo. Ah sì, il referendum. Iniziamo dall’acqua: è importante che sia privatizzata, e che i gestori possano liberamente fissare le tariffe per il suo utilizzo. So che ti sembra bizzarro, ma seguimi: in centinaia di anni di acqua pubblica cosa ci abbiamo guadagnato? Certo, ci laviamo (a parte quelli del Pd) e beviamo, ma poi? Pensa elettore, immagina che meraviglia sarebbe l’acqua privata: centinaia di giapponesi a fare la fila alle fontanelle di Roma, opportunamente dotate di tornello e pagamento a gettoni (di dieci euro). E anche tu, elettore, potrai rivendergliela in bocchieri mentre passano sotto casa tua, al doppio del prezzo che paghi. Ci guadagnerai. E per dimostrartelo ti racconto una barzelletta: c’è un malato di lebbra che si avvicina a un uomo e gli chiede un bicchiere d’acqua. Splash! Una figa cade nel bicchiere. Bella vero?

Ancora, elettore, la privatizzazione dell’acqua potrà fare si che l’indotto del nostro paese triplichi: pensa ai prezzi maggiorati degli alberghi, dei ristoranti e persino dei locali sexy dove le donne ballano al palo tutte bagnate. Ci guadagnamo tutti elettore. L’edilizia ad esempio: verranno fatti indotti così pessimi da dover essere cambiati ogni 2 anni. E fidati, elettore, anche se troveremo il modo di far pagare a te questa spesa nonostante l’acqua sia stata privatizzata, il tuo investimento sarà ripagato quando tuo nipote, dopo anni di gavetta nel mondo delle raccomandazioni, potrà finalmente entrare in una delle tante aziende fasulle che creeremo ad hoc, e guadagnarsi da vivere. Qualche settimana. Questo mi ricorda appunto una storiella divertente: c’è la mia segretaria mentre me la sto facendo no, che dice: “Oh Silvio hai visto Obama quanto è abbronzato? Sembra quasi un NEGRO”. Ahah oddio ogni volta che la racconto non posso fare a meno di ridere.

Se vai a votare, elettore, a cosa ti servirà lavarti gratis tanto diventerai più brutto della Bindi e nessuno ti vorrà? Certo, non avrai una centrale nucleare sotto casa, ma chi ci verrà a casa tua, nel pieno di una zingaropoli zeppa di immigrati e abitanti del Sud? Non votare elettore, e se piove e non puoi andare al mare, non ti preoccupare: Italia1 manda “Il meglio di Non è la Rai”. A buon intenditor. Comunque passiamo al nucleare: ma dico, elettore, non te la sarai bevuta? Davvero, secondo te, il nucleare è pericoloso? Ti dimostro che non è vero: tu sai, elettore, che noi in Italia facciamo le cose per bene. A regola d’arte. I nostri ospedali stanno in piedi decenni (infatti non ti sembra, caro elettore, che certi siano del 1920? Ebbene, è così! Ma non ce ne siamo mai vantati per modestia), le nostre scuole reggerebbero l’orda degli unni senza una crepa e le case, le vostre case, potrebbero essere bombardate. Ma resisterebbero. Merito delle più eccellenti imprese, scelte attraverso principi di una tale trasparenza che sarebbe bello fossero un tessuto per le gonne delle signore. Scegliamo il meglio per te, caro elettore, a costo di perderci. Giuro. Le nostre centrali sarebbero cos’ sicure che ne comprerò una e ci andrò ad abitare. Serio.

E il legittimo impedimento, caro elettore: ma in fondo, a te che te ne frega? Cioé dico, ti cambia davvero qualcosa se vado o no ai processi? Ma che ti ho fatto? Non votare, elettore, e finalmente non dovrai sorbirti più ore di fuffa al telegiornale che ti faccia scordare dell’esistenza della Procura di Milano. Ti faccio mettere tutta la serie di “Natale a” se non vai a votare, te lo giuro sulla testa dei miei figli, dei miei nipoti e di tutte le ragazze dell’Olgettina troppo vicine ai 18 anni. So di averti convinto, caro elettore, e voglio lasciarti in questi tempi bui con un sorriso, e una storiella. Ci sono un ebreo tirchio, un cinese giallo e un malato di sclerosi sulla torre di Pisa. Il cinese ruba un centesimo all’ebreo che lo uccide, mentre il malato sta fermo con Giovanardi che si fa le fotografie sorridente accanto a lui infilandogli la matita in un orecchio.
Beh, buona domenica.

Silvio B.

Ps. E comunque Tremonti scherza, non ti preoccupare

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