Notifiche
Cancella tutti

La conta delle streghe

Pagina 1 / 3

rutzboy
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 347
Topic starter  

- di Antonio Socci –

Sono usciti di recente due volumi che ristabiliscono la verità storica sull’inquisizione. Il primo, edito da Sansoni, è opera dello storico napoletano Giovanni Romeo. Il secondo è la biografia, scritta dal danese Gustav Henninseng, di Alonso Salazar Frìas, inquisitore spagnolo.

Il fanatismo che invase l’Europa tra il ‘500 e ‘600 non fu di matrice cattolica. Fu invece il mondo protestante a brillare per intolleranza. Mentre la Chiesa, pur partecipe delle esagerazioni dei tempi, con l’Inquisizione si preoccupò di mettere a punto dei meccanismi giuridici che garantissero l’imputato. Ecco come il napoletano Giovanni Romeo e il danese Gustav Henninseng con due libri recenti, hanno capovolto uno dei luoghi comuni della storia europea.

“Preferivo (…) essere consegnato ai selvaggi e mangiato vivo piuttosto che cadere negli artigli spietati dei preti ed essere trascinato davanti all’Inquisizione”. E’ una paginetta di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, che fu il breviario della borghesia britannica ed europea. Una borghesia rapace, lanciata alla conquista coloniale, nella riesumazione del più feroce schiavismo e nella pratica sistematica del genocidio: dall’India alle praterie dei pellerossa americani, agli indigeni australiani. Ma che nei suoi salotti raffinati fremeva indignata al sentir parlare di Sant’Uffizio.

Ricordate la “leggenda nera” dell’Inquisizione? E la crudele follia degli inquisitori, aguzzini per vocazione, belve assetate di sangue? Da almeno due secoli come un macabro ritornello grava sulla Chiesa questa colpa storica. Ebbene: “Il XX secolo si appresta a lasciare in eredità al terzo millennio che s’apre un’immagine sorprendentemente nuova dei tribunali come quelli inquisitoriali, tradizionalmente relegati dal nostro immaginario collettivo tra gli orrori del fanatismo clericale“. Lo scrive Giovanni Romeo, storico, docente dell’Università di Napoli e autore del libro Inquisitori, esorcisti e streghe (nell’Italia della Controriforma), uscito di recente da Sansoni. Per gli specialisti , ormai, è un’acquisizione pacifica. Si cominciò negli anni sessanta, quando due studiosi francesi nel volume L’Inquisition arrivarono alla conclusione che “Il Sant’Uffizio era talvolta l’organismo più obbiettivo della sua epoca“. La rivista Critica storica ha scritto addirittura che con gli anni e il boom delle ricerche d’archivio si è “continuato ripetendo continuamente elogi sulla razionalità delle procedure e sulla mitezza dei tribunali dell’Inquisizione“. Scoperta non più come un’entità demoniaca quanto come “una istituzione dotata di regole razionali e capace all’occorrenza di moderare l’uso della tortura e di scoraggiare denunce e delazioni“. Luigi Firpo, lo storico più laicista d’Italia, a cui il cardinale Ratzinger volle aprire le porte dell’Archivio dell’ex Sant’Uffizio, arrivò a dichiarare: “Davanti a quel tribunale, più che dei colpevoli di reati d’opinione, dei paladini della libertà di pensiero, comparvero delinquenti comuni, persone colpevoli di atti che anche il diritto moderno considererebbe reati….Gli Ucciardone e le Rebibbia di oggi sono vere bolge infernali rispetto alle troppo diffamate celle d’Inquisizione…era per esempio prescritto che le lenzuola e federe si cambiassero due volte alla settimana: roba da grande albergo (…). Una volta la mese i cardinali responsabili dovevano ricevere uno a uno i prigionieri per sapere di cosa avessero bisogno.”

L’Inquisizione, naturalmente, non fu benevolo salotto da raccomandare per piacevoli conversazioni, eppure ideò garanzie giuridiche sconosciute ai tribunali laici del tempo (comprese le licenze ai detenuti, che non sono state dal senatore Gozzini). Ma è una realtà storica pressoché sconosciuta, fuori dalla cerchia degli specialisti. Vi fu addirittura uno storico che leggendo nelle sentenze “carcere perpetuo” intese ergastolo, mentre significava semplicemente tre anni di prigione spesso da scontare in un convento o a casa propria (l’ergastolo è un’invenzione moderna, della Rivoluzione francese). Ma fuori dalle accademie per specialisti la leggenda nera, da due secoli, continua a imperversare sui libri, mass media, manuali e giornali.

Due secoli dopo Defoe, un best seller del nostro tempo, Il nome della rosa, in omaggio alla superficialità, dipinge di nuovo l’inquisitore Bernardo Gui, come un torvo e forsennato sanguinario. E’ toccato a Jacques Le Goff, che, per la Chiesa non ha mai dimostrato molte simpatie, prendere le distanze dalla falsificazione storica di Eco, che nel caso di Bernardo Gui nel XIV secolo, dove emerge una saggezza giuridica e un senso dell’umanità che sono ben rari nelle moderne magistrature: “In mezzo alle difficoltà e ai contrasti” scriveva Gui “l’inquisitore deve mantenere la calma, né mai cedere alla collera e all’indignazione…Non si lasci commuovere nelle preghiere e dall’offerta di favori da parte di quelli che cercano di plagiarlo; ma non per questo egli dev’essere insensibile sino a rifiutare una dilazione oppure un alleggerimento di pena, a seconda delle circostanze e dei luoghi. Nelle questioni dubbie, sia circospetto, non creda facilmente a ciò che pare probabile e che spesso non è vero. Né sia facile a rigettare l’opinione contraria, perchè sovente ciò che sembra improbabile può risultare vero. Egli deve, ascoltare, discutere e sottoporre a un diligente esame ogni cosa, al fine di raggiungere la verità. Che l’amore della verità e la pietà, le quali devono sempre albergare nel cuore di un giudice, brillino dinanzi al suo sguardo, sicché le sue decisioni non abbiano giammai ad apparire dettate dalla cupidigia o dalla crudeltà.”

All’avanguardia negli studi è stato lo storico danese Gustav Henninseng, autore di un importante saggio sulla figura dell’inquisitore spagnolo Alonso de Salazar Frìas. Il libro, uscito negli Usa nel 1980, è stato finalmente tradotto in Italia da Garzanti che l’ha mandato in libreria proprio in questi giorni: L’avvocato delle streghe (eretici e inquisitori nella Spagna del Seicento) (pag 368, L.39.000).

Quale la sua tesi? Innanzitutto il Medioevo cristiano fu immune dalla follia criminale della caccia alle streghe. Per più di mille anni, per tutti i cosiddetti “secoli bui”, non esistono né cacce, né roghi di streghe: il pronunciamento della Chiesa, che fa testo per tutto il Medioevo, su quel fenomeno è il Canon episcopi, attributo al Concilio di Ancira del 314 d.C., che dissolve con tolleranza, scetticismo e perfino ironia tutte le tenebrose superstizioni – comprese le streghe – che le popolazioni europee avevano ereditato dall’antichità pagana.

L’ossessione sanguinaria della caccia alle streghe è un fenomeno tutto moderno: comincia con il finire del 1400 e prosegue per un paio di secoli, sopratutto nei paesi protestanti. Tra gli ultimi tragici episodi vi è quello di Salem, ne New England, la terra nuova della tolleranza protestante e dei diritti dell’uomo, dove furono bruciate venti presunte streghe. “Non devono avere alcuna compassione per queste malvagie, vorrei bruciarle tutte” sentenziava Martin Lutero. Calvino, poi, nella sua Ginevra, fu un vero piromane. Il regno del terrore non colpiva solo i cattolici e i dissidenti. Michelet ha scritto che nel 1513, in soli tre mesi bruciarono 500 streghe.

Il mondo protestante fu davvero scatenato nei confronti delle streghe. Con l’ossessione del demoniaco e del male irredimibile, la Riforma produsse “effetti dilanianti per le coscienze religiose dell’epoca, aumentando enormemente il senso di insicurezza personale e collettiva” (M.Romanello). Il Romeo scrive che “le autorità dell’Inquisizione romana (cattolica) evitarono una persecuzione sanguinosa della stregoneria, non solo perchè non erano convinte sino in fondo della realtà della setta delle streghe e dei loro crimini, ma anche pe
rchè, sopratutto nel tardo ‘500 non trovarono riscontro negli atteggiamenti delle Chiese protestanti negli stessi anni. In queste ultime prevale, rinfocolato anche dal fondamentalismo biblico che le caratterizza, lo zelo intransigente, la propensione al bagno di sangue purificatore. E la distruzione della rete protettiva assicurata dal cristianesimo tradizionale potrebbe aver contribuito in maniera determinante ad innescare le spinte persecutorie“.

In quegli anni i protestanti lanciavano accuse di fuoco contro la moderazione del Sant’Uffizio, esibita come prova della complicità della Chiesa di Roma con le streghe: anche i cattolici insomma erano accusati di “magia”. Nei secoli successivi la Chiesa si è vista imputare gran parte dei crimini e dei roghi allestiti dai protestanti. Come fece il 4 Ottobre 1985 Hans Küng su Repubblica che rivelò: “Furono circa nove milioni le vittime dei processi contro le streghe” (gli storici parlano di 20-30 mila condanne).

Certo si trattò di un’ossessione collettiva che insanguinò tutta l’Europa. Un massacro abominevole in cui anche i cattolici ebbero le loro colpe. Ma fra i più convinti fomentatori di questa ossessione criminale vi furono proprio le elité intellettuali del tempo. Alcuni nomi? Coke, Bacone e Raleigh, i cervelli della Rivoluzione inglese. E poi Boyle, Ugo Grozio e Cartesio. Il fior fiore della cultura laica del tempo: “Se questi due secoli” scrive Trevor Roper “furono un’epoca di lumi dobbiamo ammettere che, sotto un certo aspetto, l’epoca delle tenebre fu più civile“. Hobbes, nel Leviatano arrivò ripetutamente ad assimilare maghi, streghe e cattolici. “Tutta la cultura dell’epoca” scrive Giorgio Galli “si schiera per la prosecuzione della caccia, che in Inghilterra tocca il culmine proprio nel periodo della Rivoluzione con Matthew Hopkins come grande cacciatore, a conferma della connessione tra persecuzione e affermazione della democrazia parlamentare e rappresentativa“. Il campione intellettuale della caccia alle streghe fu però Jean Bodin, il quale oggi è ritenuto il pensatore politico dello Stato moderno e il teorico della tolleranza religiosa.

Bodin fu l’autore di un manuale giudiziario per la tortura e lo sterminio delle streghe, la Démonomanie, del 1580. Fa un certo effetto paragonare la furia sanguinaria di questi intellettuali moderni alla moderazione illuminata di uomini come Don Alonso de Salazar Frìas.

Dal libro di Henningsen si apprende che, contrariamente a tutte le istituzioni giudiziarie del tempo, l’Inquisizione non usava normalmente la tortura. Questo non solo perchè “Ecclesia abhorret a sanguine“, ma anche perchè “L’Inquisizione si mostrava scettica sul valore della tortura come mezzo per ottenere prove“.

L’Inquisizione che, fra l’altro, non comminava la morte, perchè “non aveva il potere di eseguire il rogo sugli eretici” (Hennigsen) introdusse insomma – dicono oggi gli storici – un potente principio di trasparenze, di moderazione e -come poté – di diritto dove il potere politico e il popolo intendevano procedere a giustizia sommaria ed esemplare. “Di fatto” scrive Henningsen “la popolazione cattolica non odiava, né temeva il Sant’Uffizio quanto molti storici hanno voluto farci credere. La gran maggioranza doveva considerare l’Inquisizione come un baluardo contro l’eresia che minacciava la società dall’interno e dall’esterno. Gli inquisitori non erano mostri, né torturatori, ma teologi e giuristi, spesso rispettati e stimati. In maggioranza erano religiosi che avevano preso gli ordini. Molti avevano iniziato la loro carriera come sacerdoti o monaci ed avevano alle spalle lunghi anni di studi teologici“.

In Italia, in Spagna e Portogallo dunque la caccia alle streghe iniziò con più moderazione del resto d’Europa e molto presto il già iniziale scetticismo del Sant’Uffizio divenne una vera e propria barriera di regole che soffocò questa ossessione.

Tratto da: Il Sabato, 28.04.1990, n.17, p.82

www.losai.eu


Citazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

La gran maggioranza doveva considerare l’Inquisizione come un baluardo contro l’eresia che minacciava la società dall’interno e dall’esterno. Gli inquisitori non erano mostri, né torturatori, ma teologi e giuristi, spesso rispettati e stimati. In maggioranza erano religiosi che avevano preso gli ordini. Molti avevano iniziato la loro carriera come sacerdoti o monaci ed avevano alle spalle lunghi anni di studi teologici“.

quindi le donne che ammazzavano dovevano anche essere contente visto che lo facevano i religiosi che avevano preso gli ordini e che avevano alle spalle anni di studio.Ammazzare qualcuno se si è anche colti bisogna ammettere che è tutta un'altra cosa!

Se poi si dice che la popolazione considerave l'inquisizione come un baluardo contro l'eresia viene da ridere. I cattolici in quel periodo valevano meno che un due di picche, doveva ancora imporsi come religione per cui l'inquisizione era lo strumento per imporsi al di sopra di altre credenze.
Ma anche se una persona fosse stata uccisa dell'inquisizione non ce n'era motivo perchè i cattolici non potevano arrogarsi nessun diritto di poterlo fare. E non potevano farlo nemmeno nel nome del cristianesimo ma è evidente che se hanno fatto l'inquisizione un motivo c'era.

Dal libro di Henningsen si apprende che, contrariamente a tutte le istituzioni giudiziarie del tempo, l’Inquisizione non usava normalmente la tortura. Questo non solo perchè “Ecclesia abhorret a sanguine“, ma anche perchè “L’Inquisizione si mostrava scettica sul valore della tortura come mezzo per ottenere prove“.

allora Giordano Bruno è morto dal freddo e siccome l'inquisizione non voleva che soffrisse il freddo lo ha ....scaldato, però a fuoco lento, per paura.

M quante cazz..... su di un tema così tragico ❗


RispondiCitazione
Storno
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 483
 

Articolo ragionevole: i colpevoli venivano condannati in base a procedure e prove concrete come quelle del malleus maleficiarum.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

Articolo ragionevole: i colpevoli venivano condannati in base a procedure e prove concrete come quelle del malleus maleficiarum.

malleus maleficiarum altrimenti detto martello delle streghe.

Siamo proprio messi bene.


RispondiCitazione
rutzboy
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 347
Topic starter  

Helios ti rispetto per l'ammirevole lavoro che fai qui sul forum, però:

1) leggi attentamente l'articolo, non c'è scritto che mai nessun cattolico in nessuna parte del mondo abbia fatto un sopruso finanche all'omicidio verso un suo fratello

2) Nel medioevo non esistevano atei, il cattolicesimo forse era in un periodo meno florido tra il 1400 e 1500 ma la cultura cattolica pregnava le vite di tutti.

3) non è riportato nell'articolo, che già parla della tarda inquisizione, ma le prime forme inquisitorie furono fortemente volute soprattutto dai regnanti (col beneplacito dei loro sudditi) ed a lungo osteggiate dalla Chiesa, i cui inviati dovevano combattere per evitare linciaggi e genocidi. Se ti interessa leggi "elogio all'inquisizione" di Jean-Baptiste Guiraud.

4) a proposito del Bruno la sua vita: http://radiospada.org/2013/02/giordano-bruno-tanto-fumo-poco-arrosto/

il suo processo: http://www.losai.eu/la-morte-di-giordano-bruno-brutto-episodio-ma-smontiamo-la-leggenda-anticlericale/

ed una frase su di lui:

Esempio di come funziona la propaganda.
Prendiamo Giordano Bruno: tutti pensano di conoscerlo e quasi tutti credono che sia stato un grande uomo, un eroe del libero pensiero.
Ma quanti hanno mai letto qualcosa di Giordano Bruno? Pochi.
Quanti hanno letto, ad esempio, il De Vinculis? Ancora di meno.
Ve lo dico io cosa c'è scritto sul De Vinculis: è l'opera in cui Bruno spiega come manipolare le masse attraverso immagini e suoni, attraverso ciò che alle masse piace. È l'opera in cui Bruno spiega che il manipolatore (che lui chiama mago) per svolgere bene il suo mestiere non deve provare alcuna forma di sentimento, verso nessuno.
Praticamente oggi la gente manipolata pensa che il primo maestro dei manipolatori sia un eroe del libero pensiero.
Non è divertente?


RispondiCitazione
rutzboy
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 347
Topic starter  

@Penta pensa che a chiunque era data la possibilità di ritrattare e non subire nessuna pena.

Questa era l'opinione e l'azione della Chiesa, mentre se sobillavi le masse contro un re od un'imperatore in quel periodo venivi ucciso senza pietà e senza processo.

Il discorso è che la Chiesa sbaglia, essendo costituita da uomini, e sicuramente ha condannano ed eseguito pene capitali.

Ma tutto l'alone nero e sanguinario riversato su di Essa dal rinascimento in poi, fino agli apici illuministi e dei giorni nostri, non è altro che fango anticlericale puro, mosso non dalla tanto vituperata ragione ma da "fedi" contrastanti quella cattolica e Cristica.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

1) leggi attentamente l'articolo, non c'è scritto che mai nessun cattolico in nessuna parte del mondo abbia fatto un sopruso finanche all'omicidio verso un suo fratello

hai detto bene, verso un suo fratello. Ma devi convenire,come ho già detto, che allora i cattolici non erano consolidati come chiesa.
Pertanto se n'erano MOLTI che non erano fratelli.

A parte il fatto che cristianamente parlando non avrebbero dovuto far male a nessuno proprio per principio religioso, come puoi pensare che una religione si metta a fare una inquisizione in cui ci sono armi e torture contro chi la pensa diversamente e tutto questo spacciarlo come 'difesa della fede' che in quel caso era solo difesa della fede cattolica/papista.

2) Nel medioevo non esistevano atei, il cattolicesimo forse era in un periodo meno florido tra il 1400 e 1500 ma la cultura cattolica pregnava le vite di tutti.

non esistevano atei perchè la religione non era parte della società.
Si potrebbe dire che allora erano liberi di pensarla come volevano ma questa libertà era troppa e i cattolici sono intervenuti.
Verso il 1500 con il concilio di Trento i cattolici cominciarono a mettere delle regole nel cattolicesimo, prima dovettero ricorrere ad altri mezzi e gli altri mezzi di potere non potevano che essere le armi la coercizione e anche la tortura.
Ma non avevano alcuna ragione e alcun diritto di fare questo volendo proporsi come religione.


RispondiCitazione
Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

In veneto si dice: "Peggio el tacon del buso", tradotto varrebbe: meglio lasciare il difetto che cercare di rimediare a questo modo.


RispondiCitazione
Nieuport
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 307
 

In 300 anni, dai primi del 500 ai primi dell'800, l'Inquisizione spagnola in tutto il Sud America, un continente dalla California al Cile, comminò 57 condanne a morte (una, ad esempio, a una donna che rapiva e uccideva neonati per farne filtri magici.) 57 condanne a morte, il Texas fino a poco fa ne faceva ogni anno.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

In 300 anni, dai primi del 500 ai primi dell'800, l'Inquisizione spagnola in tutto il Sud America, un continente dalla California al Cile, comminò 57 condanne a morte (una, ad esempio, a una donna che rapiva e uccideva neonati per farne filtri magici.) 57 condanne a morte, il Texas fino a poco fa ne faceva ogni anno.

vuoi fare quattro conti artimetici di quello che ha fatto l'inquisizione nel sud della Francia agli inizi del 1200 oppure vai a guardare dappertutto per non vedere l'evidente?

E quella non riguardava nemmeno le streghe ma proprio la religione.

E Socci deve aver buon tempo per fare articoli di questi genere.


RispondiCitazione
Nieuport
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 307
 

Ci sono delle persone che praticamente ci stanno dicendo questo: “Aiuto, non sfidate le mie certezze, non toglietemi i miei punti di riferimento. Io ho sempre saputo che la Chiesa cattolica ha ucciso milioni di persone, l’ho letto in migliaia di libri, l’ho visto in migliaia di film, tutta la cultura mi ripete la stessa cosa, l’oscurantismo cristiano provoca stragi, lo sanno tutti. Non voglio leggere nulla e non voglio sapere nulla, se lo dicono tutti è così, siete come quelli che dicono che non è vero che diciannove arabi hanno buttato giù le torri o che l’aereo malese l’ha buttato giù Putin, siete dei pazzi provocatori.”


RispondiCitazione
sickboy
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 35
 

Mi pare proprio che qualcuno continui ad ostentare un anticlericalismo da bar. Vero è che, saltata la dimensione cattolica dell'Europa, cominciano i massacri, in forme sempre crescenti: prima la guerra dei 30 anni, poi le guerre napoleoniche e infine, una volta completata la scristianizzazione della società (lasciando le forme), la bella orgia di sangue del XX secolo.

Potremmo anche parlare dei 57 morti sudamericani versus lo schiavismo in nord america ma a lavare la testa all'asino si perde tempo e sapone.

Come quel ragazzo con cui parlai ad una festa qualche settimana fa: "non è che i preti sono pedofili, è la chiesa che li fa diventare pedofili". Laureato, ricchetto, futura classe dirigente. Bene così no?


RispondiCitazione
Storno
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 483
 

@rutzboy "@Penta pensa che a chiunque era data la possibilità di ritrattare e non subire nessuna pena. "

Certo, erano molto ligi:
"And while this is being done, let the Notary write all down, how she is tortured and what questions are asked and how she answers."

Ed avevano davvero la possibilità di ritrattare
" And note that, if she confesses under torture, she should then be taken to another place and questioned anew, so that she does not confess only under the stress of torture."
E tornare ad essere torturati


RispondiCitazione
MarioG
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3055
 

vuoi fare quattro conti artimetici di quello che ha fatto l'inquisizione nel sud della Francia agli inizi del 1200 oppure vai a guardare dappertutto per non vedere l'evidente?

E quella non riguardava nemmeno le streghe ma proprio la religione.

Comunque le guerre di religione sono argomento a parte.


RispondiCitazione
sickboy
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 35
 

Comunque le guerre di religione sono argomento a parte.

Tra l'altro..


RispondiCitazione
Pagina 1 / 3
Condividi: