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La fabbrica del consenso


sacrabolt
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 821
Topic starter  

L'industria privata non può permettersi di investire nel nucleare, semplicemente perchè il nucleare ha un pessimo profitto. Nessun imprenditore si sognerebbe di imbarcarsi nella manifattura di un prodotto dai requisiti tanto rigorosi. Ma l'industria moderna è diversa e, come ci ricorda il video-saggio "Corporation", oramai le aziende sono intestate ad ectoplasmi finanziari, i consigli di amministrazione sono sfuggenti e la parola "responsabilità" non ha nessun senso (per attualizzare: c'è stato qualche suicida nel CDA della British Petroleum?).

Come può l'industra nucleare calmare i pruriti di profitto ora che è stata illusa dall'irresponsabile magnaccia di Arcore di poter possedere il vergine mercato italico? L'industria nucleare ha in Italia un rappresentante fedele, il governo, ed è proprio per questo che non sarà lei a pagare gli enormi costi della scellerata politica energetica.

Qualcuno aveva evocato un'immagine appropriata: siamo in un autobus senza freni ed ovviamente in discesa, alla guida non c'è nessuno ma, aggiungo io, dall'autoradio esce una musica suadente. Chi ci ha messo su questo autobus sono i nostri "rappresentanti", ma forse è meglio dire amministratori e noi siamo degli animali da amministrare; la nostra anima è impura perchè, diversamente da loro, non finalizziamo la nostra vita alla gestione del potere, ergo siamo l'oggetto del potere.

Per fare contenti tutti gli attori della ipercuccagna nucleare (Areva, Westinghouse, Impregilo, Mangiarotti Nuclear...), Prestigiacomo e Saglia vanno in giro per il mondo a fare le spese, con il bancomat della collettività.
Ora però sorge un problema marginale: chi ci amministra potebbe rattristirsi a vedere che mentre veniamo sodomizzati non abbiamo il sorriso sulle labbra... ed allora che si fa? Ci pensa l'autoradio Saglia a rivelare il piano: il nostro consenso verso le "nuove" (e nemmeno sperimentate) centrali nucleari EPR crescerà, cosiccome crescerà verso le tecnologie USA AP1000 e tutte le tecnologie fissili in generale; saremo guidati da una mano amica ad accettare la tecnologia che ci inchioderà a leucemie, debiti, dipendenze, a militarizzazione.

"La fabbrica del consenso": è direttamente da questo titolo del saggio di Noam Chomsky che il sottosegretario del corrotto Scajola si ispira quando rilascia queste soncertanti dichiarazioni:

ANSA 20-07-2010 - Diciamo che si consolida l'interesse italiano verso tecnologie più piccole e complementari a quelle francesi" [AP1000 e EPR] ha detto Saglia. Alla luce di questa impostazione, secondo il sottosegretario l'Italia potrebbe "essere nucleare" per il 2019. "Entro il 2013 completeremo le fasi autorizzative - ha precisato - e le nuove otto centrali potrebbero essere in esercizio nel 2019. Le prime difficoltà politiche sono state superate. Le centrali saranno fatte d'intesa con le Regioni. Ovviamente ci sarà da costruire un consenso, ma la via imboccata è chiara. Sicuramente - ha concluso - chi ospiterà le centrali avrà vantaggi economici e forniture di energia gratuite. Diciamo che la prima lampadina è stata accesa".

Saglia non ha la minima esitazione nel fare questa spudorata uscita perchè evidentemente è uomo di potere e come tale concepisce il mondo: come una caserma in cui c'è chi ordina e chi ubbidisce. E, guardacaso, sarà davanti a cancelli di cantieri sotto segreto militare che saremo bastonati, identificati ed incarcerati, mentre una voce suadente sussurrerà a milioni di telespettori "vivete nel migliore dei mondi possibile".

PS: guardiamoci anche dagli altri "orientatori di consenso", tra i quali coloro che possono fare i danni maggiori: i giornalisti del potere. Memento Lucia annunziata nella sua gaffe di qualche tempo fa.


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
 

che oscenità, ora lo ammettono palesemente, finanziare think tank per creare consenso, e compensazioni per gli accordi...tanto per cambiare

però ritengo che la gente, gli amministrati, crogiolandosi nell'informazione ufficiale se la vada un pò a cercare, pensa di essere informata e di scaricarsi così la coscienza ma noi tutti amministrati siamo co -responsabili per questo stato di cose, fa fatica informarsi, richiede tempo me ne rendo conto, ma è vitale dare questa disponibilità o lamentarsi diventa uno sterile raglio


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