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La minoranza CGIL di Cremaschi chiede dimissioni Camusso


marcopa
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COMUNICATO DE " IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA":
(la mozione di minoranza della CGIL, primo firmatario Cremaschi, una base di partenza di circa il 3%della sindacato della Camusso n.d.r.)

INAUDITA AGGRESSIONE A MILANO. CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DI SUSANNA CAMUSSO

Condanniamo la gravissima aggressione subita dal compagno Giorgio Cremaschi e da altre compagne e compagni aderenti al documento congressuale "Il sindacato è un'altra cosa" a Milano, nel corso di un'assemblea CGIL con la presenza di Susanna Camusso.

L'assemblea era già di per sé un fatto inusuale, in quanto erano convocate solo categorie con i gruppi dirigenti favorevoli all'accordo del 10 gennaio ed esclusa la FIOM, che aveva protestato pubblicamente.
Un gruppo di compagne e compagni aderenti al documento alternativo, tra cui delegati delle categorie formalmente presenti in assemblea e Giorgio Cremaschi, primo firmatario del documento, si è quindi presentato all'incontro.

Lo scopo era distribuire un volantino contro l'intesa sulla rappresentanza, che ricordava la singolare coincidenza tra l'assemblea per il si al testo unico sulla rappresentanza ed il 14 febbraio 1984, giorno del Decreto Craxi per il taglio alla Scala Mobile dei salari. Inoltre si volevano esercitare i diritti della minoranza con un intervento nel l'assemblea.
I compagni indossavano anche cartelli con il no all'accordo.

Il primo problema con il servizio d'ordine è sorto in quanto si voleva impedire ai compagni, che ne avevano pieno diritto, di accedere all'assemblea. Già lì il servizio d'ordine ha esercitato pesanti pressioni. Alla fine ai delegati è stato concesso di entrare purché lasciassero i cartelli. Solo Cremaschi ha potuto conservare il cartello che diceva no all'accordo.
Una volta in sala i nostri compagni hanno seguito in assoluto silenzio la relazione e all'apertura del dibattito Nico Vox,delegato della funzione pubblica, ha chiesto di poter intervenire come unico intervento di dissenso tra i tanti già programmati.

Subito tutto il gruppo di delegati dissenzienti è stato circondato dal servizio d'ordine che impediva a Nico Vox di avvicinarsi alla presidenza. Susanna Camusso si avvicinava al gruppo e anche a lei veniva rivolta la richiesta che Nico potesse parlare, senza ricevere risposta. Si rispondeva invece dal palco dicendo che si poteva parlare in altre sedi. Alle proteste del gruppo di delegati seguiva una violentissima aggressione da parte del servizio d'ordine. I compagni venivano brutalmente spintonati, insultati minacciati. Giorgio Cremaschi veniva gettato nelle scale e solo per fortuna non ha riportato danni mentre Nico Vox doveva ricorrere all'ospedale.

Quello avvenuto è un atto senza precedenti nella vita della CGIL, dove i più aspri dissensi non sono mai stati affrontati con la violenza fisica e le minacce personali. Il senso profondamente antidemocratico dell'accordo sulla rappresentanza inquina già tutta la vita interna della CGIL, ma è evidente che qui si è passato il segno.

L'esecutivo nazionale de "Il sindacato è un'altra cosa" esprime piena condivisione e solidarietà verso i compagni Giorgio Cremaschi, Nico Vox e verso tutti gli aggrediti. I compagni colpiti verranno tutelati in tutte le sedi, ma è chiaro che la responsabilità politica della segretaria generale della CGIL è enorme.

Al direttivo della CGIL convocato per il 26 febbraio verrà presentata una mozione di sfiducia verso Susanna Camusso che si è rivelata incapace di tutelare i diritti e le libertà degli iscritti alla CGIL e per questo deve dimettersi.


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marcopa
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Dal Partito Comunista dei Lavoratori

SOLIDARIETA’ A GIORGIO CREMASCHI E AI COMPAGNI AGGREDITI
15 Febbraio 2014

Ciò che è successo a Milano, nel corso dell’attivo regionale della CGIL lombarda, è un fatto grave: la burocrazia della CGIL ha utilizzato la violenza fisica, tramite il servizio d’ordine, per impedire ad un delegato, appartenente alla seconda mozione congressuale, di intervenire durante l’assemblea e per cacciare dalla sala Giorgio Cremaschi e i delegati sostenitori del documento alternativo.

Tutto ciò nel quadro del sostegno da parte della burocrazia CGIL ad un attacco padronale senza precedenti contro le condizioni ed i diritti dei lavoratori (vedi l’accordo sulla rappresentanza firmato da ConfindustrIa, CGIL, CISL e UIL). E, per di più, nel contesto del sostegno aperto alla scalata al governo di Renzi.

Il PCL esprime la più completa solidarietà a Giorgio Cremaschi e tutti i compagni aggrediti. La lotta alla burocrazia sindacale, in cui sono impegnati i militanti del PCL a partire dal congresso della CGIL, assume una ragione in più.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI


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