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latitanza di Dell'Utri e aiuto del faccendiereMokbel


helios
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La latitanza di Marcello Dell'Utri
e l'aiuto del faccendiere Gennaro Mokbel
La fuga dell'ex senatore di Forza Italia era stata preparata a lungo. Lo rivelano le intercettazioni in un ristorante romano frequentato dalla malavita. Che fanno emergere il ruolo dell'uomo nero di Finmeccanica. Dell'Utri: "Mi sto solo curando"
di Lirio Abbate

La prova che Marcello Dell'Utri, condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, stesse organizzando una fuga prima della decisione della Cassazione del prossimo 15 aprile, passa da un ristorante di Roma: Assunta Madre .
Il fatto. I giudici di Palermo hanno ordinato l'arresto dell'ex senatore e lui ha fatto perdere le sue tracce nei giorni scorsi. Facendo una triangolazione fra Milano, Parigi e Beirut, dicono testimoni che lo hanno visto sul volo (naturalmente in classe business) mentre si dirigeva verso la dorata latitanza. Beirut non sarà tuttavia la sua destinazione finale, ma solo un punto di passaggio o di scalo per altre destinazioni. Bye bye dunque Italia e giudici antimafia. Bye Bye politica che l'ha protetto fino ad oggi, dandogli anche l'immunità parlamentare.

Le intercettazioni. Ma la latitanza prima o poi finisce. E in questa storia spunta anche l'uomo nero di Finmeccanica, Gennaro Mokbel. La fuga di Dell'Utri viene infatti pianificata nei mesi scorsi e chi lo rivela attorno ad una tavola imbandita di tutto punto, in uno dei ristoranti alla moda della Capitale, è il fratello del politico, il suo gemello Alberto Dell'Utri. Alberto parla con un personaggio già condannato per corruzione e vicino ai proprietari del ristorante Assunta Madre, il preferito da criminali della mafia romana, che siedono accanto a politici, attori, professionisti e uomini d'affari.

A loro poco importa se l'omone che li riceve sulla porta ha avuto problemi con la giustizia, indicato vicino a uomini della banda della Magliana. Oggi scopriamo che un'indagine per riciclaggio è stata avviata proprio su quest'omone, Gianni Micalusi. E per questo il locale è pieno di microspie.

La pianificazione. L'8 novembre 2013 Alberto Dell'Utri è seduto ad un tavolo di Assunta Madre insieme a Vincenzo Mancuso. Dal tenore della conversazione emerge l'esigenza per i due di assicurare a Marcello Dell'Utri una fuga dall'Italia: «qua bisogna accelerare i tempi, finquanto che Marcello, se poi non ce la fa», fanno riferimento all'udienza in Cassazione, che se dovesse confermare la condanna a sette anni aprirebbe per lui le porte di un carcere di massima sicurezza.

Da questa conversazione viene fuori che l'ex senatore avrebbe un passaporto diplomatico della Guinea Bissau: «Lui è andato a Bruxelles insieme a questi della Guinea Bissau che lo hanno preso in seria considerazione e gli hanno dato il passaporto diplomatico, gli hanno aperto le porte».

Durante la conversazione emerge il fatto che Dell'Utri nei mesi scorsi ha valutato quale potesse essere il luogo migliore dove recarsi per sfuggire ad una eventuale conferma della Cassazione e per questo aveva individuato il Libano.

Il ruolo di Mokbel. Alberto Dell'Utri ha riferito poi al suo interlocutore le indicazioni che aveva fornito al fratello Marcello un “certo Gennaro”, poi individuato dalla Dia proprio nel pregiudicato Gennaro Mokbel, coinvolto nell'inchiesta su Finmeccanica, amico di uomini della banda della Magliana e del “nero” Massimo Carminati. Mokbel avrebbe indicato a Dell'Utri il soggetto di cui potersi fidare perché, secondo Alberto Dell'Utri, suo fratello aveva la necessità di «avere una casa, un appoggio» di avere sul posto gente disposta ad aiutarlo.

L'ex senatore latitante, dieci giorni prima, aveva non a caso pranzato con un “politico importante del Libano” ed il suo programma era proprio quello di stabilirsi in tempi brevissimi in quel Paese, «senza trascurare la sua passione per l'arte». E la Dia, che esegue le indagini, ha accertato come il telefono di Dell'Utri fosse localizzato il 3 aprile scorso nelle vicinanze di Beirut.

Dell'Utri: "Mi sto curando". Intanto Dell'Utri si fa vivo con una nota inviata all'Ansa: «Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria - per cui tra l'altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica - sto effettuando ulteriori esami e controlli». Il suo difensore dice di non sapere dove si trova, ma l'imputato sostiene di essere «in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e fumus nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente».

http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/04/11/news/la-latitanza-di-marcello-dell-utri-e-l-aiuto-del-faccendiere-gennaro-mokbel-1.160758


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helios
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Il fondatore di Forza Italia, che secondo quanto rivelato dal Ministro dell'Interno Alfano sarebbe stato arrestato in Libano, non avrebbe potuto fare tutto da solo. Qualcuno l’ha aiutato. Ma chi? Secondo gli inquirenti, scrive Repubblica, nella fitta rete di amicizie care a Marcello Dell’Utri ci sarebbe anche Gennaro Mokbel, il faccendiere romano legato a Finmeccanica e alla destra eversiva.

C'è un uomo che potrebbe avere aiutato Marcello Dell'Utri a fuggire in Libano: Gennaro Mokbel, l'affarista della Roma nera. Lo dice il fratello di Dell'Utri, Alberto, in un'intercettazione ambientale ritenuta attendibile dalla Dia di Palermo. "Ci sono tutti gli elementi per pensare - dicono infatti gli investigatori - che realmente gli abbia indicato il soggetto di cui potersi fidare" per la sua fuga in Libano.

È attendibile, sostengono gli investigatori, perché Mokbel conosceva da sempre il senatore. Ne condivideva passioni (l'arte e i cimeli mussoliniani) e amicizie politiche. Ma soprattutto perché Mokbel era realmente in grado di dare il supporto logistico per il piano di fuga dell'ex senatore. Agli atti risulta infatti che l'affarista sia stato un commerciante di diamanti in affari con il mediorente. E che in quell'area abbia contatti nel mondo politico ed economico.

Mokbel è poi il centro di una fitta rete di relazioni - fatta di affaristi e di politici dell'estrema destra - che con base Roma avrebbero aiutato l'ex senatore a fuggire dall'Italia prima della sentenza della Cassazione.

Intato, secondo quanto dichiarato dal Ministro dell'Interno Alfano, a margine di un convegno del NCD, Marcello Dell'Utri sarebbe stato arrestato in Libano e, al momente, sarebbe in stato di fermo presso gli uffici della polizia libanese. "Chiederemo l'estradizione", dice Alfano.

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