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Le “nuove verità” su Moro, tutte bufale ...

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GiovanniMayer
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Quindi il DECLINO DEL PCI inizia con il delitto Moro, i dati lo confermano, i seggi in Parlamento diminuiscono gradualmente elezione dopo elezioni, a partire dal 1976, quando il Partito Comunista Italiano, aveva ottenuto un impetuoso aumento di consensi, e si era fermato a pochi punti percentuali dai democristiani maturando il miglior risultato della sua storia

Il PCI ne è uscito completamente devastato e non si è mai più ripreso

Hai proprio una bella faccia tosta, oltre a una testardaggine da guinness!!!
Non ti arrendi neanche davanti all'evidenza dei numeri né davanti all'evidenza storica. Ma neanche davanti alla palese contraddizione delle tue affermazioni.
Come puoi definire "completamente devastato" a causa di un evento, un partito che dopo 5 anni da quell'evento, per la prima volta nella sua storia arriva a soli 3 punti percentuali dall'essere il primo partito alle politiche e dopo 7 anni è il primo partito alle europee???
Ma anche parlando di seggi:
1972
DC 266
PCI 179

1976
DC 262
PCI 228

1979
DC 262
PCI 201

1983
DC 225
PCI 198

Anche come seggi dov'è questo crollo??? Chi è crollato semmai è la DC dal 79 all'83.
Riguardo al PCI, se propro vogliamo, possiamo parlare di exploit nel 76, non certo di crollo post-Moro né di devastazione, ma neanche di "declino lento e inesorabile" visto che nel 79 aveva 22 seggi in più che nel 72 e nell'83 ha perso solo 3 seggi (la DC ne ha persi 37!)

Alla luce di questi numeri, ammesso, ma non concesso, che la CIA abbia organizzato l'omicidio di Moro, tramite le BR, per danneggiare il PCI, come da te precedentemente affermato, avremmo a che fare con dei poveri ladri di galline...e neanche dei più bravi.

Quindi, Rosanna, fai un favore a te stessa, non stare a parlare di arroganza, faciloneria e spocchia rivolta agli altri, ma torna sulla terra e fatti un bell'esame di coscienza proprio su arroganza, faciloneria e spocchia. E testardaggine.

P.S. aggiunta postuma.
In ogni caso il nesso "caso Moro - leggero calo PCI" è solo nella tua testa. Probabilmente ha influito di più l'elezione di Miss Universo citata dal tuo incubo.


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Rosanna
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Insomma, il declino elettorale del Pci ... che pure ebbe alti e bassi notevoli fino alla chiusura definitiva del Partito nel 1989 .... fu dovuto al "compromesso storico" in se ... oppure al fallire di quella linea politica contro-natura ?

E, comunque, come fai ad essere così sicura che a far fallire il "compromesso storico" fu la vicenda Moro ? E che senza quella non sarebbe fallito lo stesso ?

E, se proprio vogliamo trovare per forza una convenienza internazionale in quel fallimento, fosse che forse quel fallimento fosse più utile ai russi che non ad amerikani ed israeliani ?

Per i primi era una netta negazione della loro impostazione tradizionale .... l'accettazione della Nato da parte del più grande Partito Comunista occidentale ... precedente che poteva essere contagioso anche per i comunisti francesi e spagnoli che avevano costituito negli anni precedenti col Pci il cosiddetto "fronte eurocomunista" .... per i secondi invece, il "compromesso storico" era una elemento di "normalizzazione" della turbolentissima situazione italiana, per di più con l'ok della principale forza di opposizione ...

Certamente il declino lento e inarrestabile ha inizio anche prima del delitto Moro, per molte ragioni che tu hai ricordato (accettazione dell' "ombrello protettivo" della Nato, contenimento delle istanze sindacali, ingresso consapevole nel sistema capitalistico, accettazione dello Sme ...), e certamente si sarebbe anche aggravato, ma la vicenda Moro segnò uno spartiacque e diede una bella spallata elettorale, perché dai suoi massimi storici il PCI scese inesorabilmente, dai seggi del 1976 si passò a quelli del 1978 ...

PCI - Seggi Camera 228 - Senato 116 (1976)

PCI - Seggi Camera 201 - Senato 109 (1978)

Certamente tutta la vicenda vide la vittoria della Cia, Mossad, P2 e la sconfitta del KGb, per ovvi motivi infatti l'Urss non vedeva di buon occhio la mutazione politica cui Togliatti e poi Berlinguer avevano costretto il partito, in chiave capitalistica appunto.

In quegli anni infatti Washington controllava la vita politica in Italia, alle spalle degli italiani, e l'anticomunismo americano ha dato origine a molte delle tragedie che segnano la storia della Prima Repubblica italiana (1945-1993). Le ricerche storiche dimostrano che l'esercito Gladio, alla guida dei servizi segreti italiani, ha partecipato attivamente in questa guerra non dichiarata, in connivenza con i terroristi di destra. LE unità paramilitari anticomuniste addestrate dalla CIA si misero a condurre operazioni interne per influenzare la politica nazionale.

Erano gli anni delle opposte fazioni e su tutta la linea di azione della CIA, i servizi segreti militari italiani, l'esercito di Gladio e i vari movimenti terroristici di destra, hanno goduto di tutto il sostegno politico della DC.

"E 'probabile che i piccoli gruppi di estrema destra siano stati reclutati e integrati nella rete stay-behind per avvisarci se una guerra veniva preparata", fu confermato da Ray Cline, vice direttore della CIA 1962-1966, in una relazione su Gladio . "Da quel punto di vista, l'uso di estremisti di destra, non per scopi politici, ma per scopi di intelligence, non sembrava un problema."

Tuttavia, invece di limitarsi a cercare informazioni, tali elementi erano in realtà le chiavi del potere. Gli Usa si sono serviti della DC come di un baluardo contro il comunismo, per mezzo di un gruppo di collaboratori, monarchici e fascisti convinti" . Il primo ministro Alcide De Gasperi, dalla DC, ha diretto 8 governi successivi tra il 1945 et 1953. "In assenza di una vera e propria epurazione, la vecchia burocrazia fascista è riuscito a rimanere". Il primo ministro De Gasperi e il ministro dell'Interno Mario Scelba hanno personalmente supervisionato "la reintegrazione dei funzionari profondamente impegnati al regime fascista".

Operation Gladio & Terrorism in W. Europe Daniel Ganser

http://sandiego.indymedia.org/media/2006/10/119640.pdf

Il principe Valerio Borghese, noto come il "Black Prince", è stato uno dei più noti fascista reclutati dagli Stati Uniti. A capo della Decima MAS (XMAS), una forza d'elite di 4000 uomini creati nel 1941 e reso gli ordini dei nazisti, il principe aveva diretto una campagna di sterminio contro i membri della resistenza nella Repubblica di Salò e si era specializzata nella persecuzione e l'esecuzione dei Comunisti Italiani.

Alla fine della guerra, fu catturato dai membri della resistenza e stava per essere impiccato, quando, il 25 aprile del 1945, l'ammiraglio Ellery Pietra, proconsole americano nell'Italia occupata dagli alleati e amici della famiglia Borghese, in contatto con James Angleton, un membro dell'OSS, che sarebbe diventato nel tempo il più famoso agente della CIA, gli ordinò di prendersi cura di quella situazione. Angleton gli ha dato la divisa ufficiale di "Principe Nero" "Black Prince" degli Stati Uniti e lo accompagnò a Roma, dove era stato responsabile di crimini di guerra.

Grazie alla protezione che gli Stati Uniti garantito, Borghese è stato infine dichiarato "non colpevole". L'agente della CIA James Angleton è stato insignito della Legion of Merit dall'esercito degli Stati Uniti per gli atti "eccezionalmente meritevoli" e ha continuato la sua carriera nella direzione della CIA contro-intelligence, ed "è diventato l'incarnazione stessa del controllo esercitato dagli Stati Uniti sui movimenti politici e gruppi paramilitari e di destra neofascisti d'Italia del dopoguerra ". Come molti altri soldati della Guerra Fredda, dopo la sconfitta dell'Asse, "il nemico aveva semplicemente cambiato forma agli occhi di Angleton", come i suoi biografi hanno scritto, "la falce e martello avevano sostituito la svastica ".

l'Italia ha avuto il triste privilegio di diventare un teatro di guerra non dichiarata e segreta della CIA. Era chiara la missione dell'agenzia: per evitare che la sinistra italiana vincesse le prime elezioni nazionali del dopoguerra, del 16 aprile 1948. Il presidente Usa Harry Truman era molto turbato, perché il Pci, che era il più grande partito comunista Europa occidentale e il Psi avevano appena formato un'alleanza del Fronte Democratico Populare (FDP).

Poi il "Piano Solo" fu un tentativo di colpo di Stato, ideato dal capo dell'Arma dei Carabinieri, il generale Giovanni De Lorenzo durante la crisi del I governo Moro. Il progetto si proponeva di assicurare all'Arma dei Carabinieri (il cui comandante generale era al tempo il generale Giovanni De Lorenzo) il controllo militare dello Stato per mezzo dell'occupazione dei cosiddetti «centri nevralgici» e, soprattutto, prevedeva un progetto di «enucleazione», cioè il prelevamento e il conseguente rapido allontanamento di 731 persone considerate pericolose del mondo della politica e del sindacato.

Anche il Venerabile della loggia Propaganda Due, Licio Gelli, e la CIA collaborarono insieme per manipolare la vita politica italiana, al fine di evitare che i comunisti avessero accesso al potere. Gelli a 17 anni si unì alle camicie nere e partecipò alla guerra di Spagna dalla parte di Franco. Durante la seconda guerra mondiale, ha servito nella Waffen SS Hermann Goering come sergente e alla fine della guerra, sfuggì alla giustizia dei partigiani della sinistra italiana.

Per tutta la durata della guerra fredda, Gelli ha mantenuto ottimi rapporti con gli Stati Uniti. Come segno di fiducia e rispetto, nel 1974 Gelli è stato invitato a partecipare all'inaugurazione del presidente Gerald Ford e Carter 3 anni più tardi. Quando Ronald Reagan fu eletto alla Casa Bianca nel 1981, Gelli con orgoglio ha ricevuto l'invito a sedersi in prima fila. E 'stato l'uomo di Washington in Italia e, a suo avviso, stava proteggendo il paese dal pericolo rappresentato dalla sinistra e ha dichiarato che per questo si sarebbe "meritato una medaglia".

"Siamo giunti alla conclusione definitiva che la sovranità italiana è limitata dalla interferenza dei servizi segreti degli Stati Uniti e la massoneria internazionale", ha detto Antonio Bellocchio, un membro comunista della commissione Anselmi, che ha anche deplorato, in tempi di presidenza Reagan, che i parlamentari non avessero trattato bene i legami tra la loggia P2 con gli Stati Uniti. "Se la maggioranza dei membri della commissione hanno approvato la nostra analisi, non avrebbe avuto altra scelta che ammettere che siete solo marionette nelle mani degli americani ed esitate a accettarlo". Il rapporto di ricerca inoltre evidenziato che, anche se la Massoneria era presente in Germania, Spagna, Francia, Argentina, Australia, Uruguay, Irlanda, Grecia, Indonesia e nella maggior parte dei paesi del mondo, la loro casa madre reale era negli Stati Uniti, dove non aveva meno di 5 milioni di membri.

Il governo ombra P2 e l'esercito parallelo Gladio, finanziato sia dagli Stati Uniti hanno lavorato a stretto contatto durante la Prima Repubblica italiana. Li
cio Gelli, che dopo la scoperta della loggia P2 sfuggito all'arresto rifugiandosi in Sud Africa, ha confermato con orgoglio alla fine della guerra fredda che l'esercito segreto consisteva di rabbiosi anti-comunisti. "Molti di loro avevano combattuto come mercenari nella guerra civile spagnola o avevano servito sotto la repubblica fascista di Salò."

"Se l'influenza dei comunisti era diffusa in Italia, noi, con l'aiuto degli americani abbiamo intrapreso una nuova guerra con le armi che ci sono state fornite in gran quantità ". I membri di Gladio erano ben pagati, Gelli ha detto, perché gli Stati Uniti ha investito in abbondanza sulla rete: "Gli americani hanno offerto loro molto denaro, l'equivalente di uno stipendio molto buono. Inoltre, garantito un sostegno finanziario alle famiglie dei membri di Gladio uccisi in combattimento ".

Gelli spiega anche il duplice ruolo di esercito segreto ". Lo scopo di Gladio e di organizzazione simile che esisteva in tutti i paesi dell'Europa occidentale è stato quello di contrastare l'invasione dell'Armata Rossa o di un possibile colpo da un partito comunista".

Implicitamente riferendosi ai numerosi attentati in Italia, ad una domanda posta da un giornalista, Gelli vagamente ha risposto: "Ah, il comunismo era il nemico numero 1. Eravamo un'associazione di fedeli. Non Abbiamo tollerato i non credenti. Abbiamo agito per rallentare lo slancio del comunismo, sradicare il comunismo, fare la lotta contro il comunismo ".

Poi un altro gole, il golpe Borghese (citato anche come golpe dei forestali o golpe dell'Immacolata), con il quale si indica un tentato colpo di Stato in Italia durante la notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 (chiamata anche notte di Tora Tora, in ricordo dell'attacco giapponese a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941) e organizzato da Junio Valerio Borghese, sotto la sigla Fronte Nazionale, in stretto rapporto con Avanguardia Nazionale.

Quindi in questo clima di caccia alle streghe nei confronti dei comunisti, quando il Pci rischia di vincere le elezioni nel 1976, non preoccupa affatto la Cia, e neppure gli Usa, e neppure la P2, che non hanno alcun interesse a controllare la vita politica italiana in chiave anticomunista.

Non capisco come si possano fare certe affermazioni ...


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radisol
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Ma il Pci non voleva assolutamente realizzare il "comunismo" in Italia ...

Aveva persino dichiaratamente rinunciato all'ipotesi di un più generico governo di sinistra ... di tipo riformista .... magari con socialisti, radicali e Dp ...

Questo era il cosiddetto "compromesso storico" .... le assoluta rinuncia a qualsiasi cambiamento sociale e/o politico ... ed anche ad una generica "alternativa democratica" alla DC ...

Se non si ha presente questo ... poi è ovvio che si falsa tutta la prospettiva ...

E comunque il vero elemento di snodo per il Pci è stato il 1977 ...è stato in quell'anno, col proprio atteggiamento forcaiolo ... e senza ancora nemmeno stare nella maggioranza di governo ma sostenendo Andreotti con la propria astensione ... Lama all'Università di Roma a provocare lo sgombero delle facoltà occupate ripetendo para para l'operazione di Almirante nel 1968 ..... i cingolati per le vie di Bologna .... l'imposizione della linea sindacale dell'Eur detta pure "dei sacrifici" .... è riuscito ad alienarsi immediatamente una parte significativa di quel voto giovanile che era stato alla base del suo successone elettorale del 1975 .... quando persino Lotta Continua, allora al suo massimo fulgore, diede indicazione di votare il Pci ... e di quello minore come effetti ... l'agognato sorpasso sulla Dc fallì ..... ma comunque significativo del 1976 ... non dimentichiamo che quei successi elettorali furono anche larga conseguenza del voto a 18 anni e non più a 21 come era prima del 1975 ... e quindi appunto del voto giovanile ...

Tutto questo, alla data del 16 Marzo 1978, era un percorso già completamente compiuto .... l'entrata nella maggioranza, sulla quale una parte significativa di deputati e senatori comunisti erano a dir poco scettici ... era comunque solo la ciliegina finale di una torta già infornata e cotta l'anno precedente ...


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GiovanniMayer
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@Rosanna
Stai continuando a dare i numeri in maniera molto creativa, tipo 2+2=5 infatti parli di declino di un partito che in 7 anni è passato da 172 seggi alla camera a 201 seggi, confermandosi 4 anni dopo (cioè cinque anni dopo Moro) a 198 seggi.
Non è un calo dal 76 al 79, è stato un exploit quello del 76 che difficilmente poteva essere riconfermato, Moro o non Moro. Infatti dal 79 all'83 il PCI è stato stabile, se fosse vera la tua favola, nel 83 avrebbe dovuto avere 160 seggi.


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cdcuser
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molto brevemente,

i "contatti" tra settori del PCI e settori della "amministrazione" USA iniziano dal 1969 con Berlinguer vicesegretario e con successive varie "tappe" che ne accelerano la "vicinanza" (es: durante il governo dei colonnelli greci, quando fazioni dell’amministrazione USA cominciano a preparare il post-dittatura, il golpe cileno, ecc... ecc...) e Moro era ben consapevole di questi contatti (che sicuramente erano/sono presenti nel "Memoriale", quello, diciamo cosí, "vero" e non nelle carte fatte trovare a comando);

(.... Aldo Moro era un politico molto furbo e astuto e, mia opinione, non voleva fare nessun accordo di governo con il PCI, forse voleva "corresponsabilizzarli" in scelte impopolari ... inoltre (visto che é stato accennato) Aldo Moro era ministro degli esteri quando accadde "l'incidente" di Berlinguer a Sofia, ne era a conoscenza logicamente)

l'affioramento "ufficioso" di questi "contatti" (in visione di una strategia comune) tra (ripeto) settori degli USA e settori del PCI, si verifica con i primi viaggi di Napolitano negli USA e culmina nell’atto ufficiale di Berlinguer che "rompe" con l’URSS con la dichiarazione dall’ombrello NATO ... fino ad arrivare a "mani pulite" (da cui uscirono miracolati gli "eurocomunisti" e la sinistra DC), alla vile aggressione alla ex-Jugoslavia del 1999 del governo D'Alema e ai "giorni nostri" ...

secondo me, se non si comprende questo (scritto molto sinteticamente) difficilmente si ha una comprensione degli avvenimenti politici italiani (ed europei) degli ultimi 30/40 anni


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Rosanna
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Ma il Pci non voleva assolutamente realizzare il "comunismo" in Italia ...

Aveva persino dichiaratamente rinunciato all'ipotesi di un più generico governo di sinistra ... di tipo riformista .... magari con socialisti, radicali e Dp ...

Questo era il cosiddetto "compromesso storico" .... le assoluta rinuncia a qualsiasi cambiamento sociale e/o politico ... ed anche ad una generica "alternativa democratica" alla DC ...

E chi l'ha detto che il PCI volesse realizzare il "comunismo" in Italia ??
dovevi però spiegarlo alla Cia che i capi di quel partito avrebbero fatto carte false pur di non realizzare il comunismo ... e allora gladio cosa ci stava a fare? e i vari golpe falliti? a cosa servivano? e la caccia alle streghe comuniste, a cosa serviva?
erano qui semplicemente per un viaggio di piacere alla ricerca delle opere d'arte italiane?

quindi secondo la tua versione tutti i servizi segreti allertati fingevano di operare in versione anticomunista, perché tanto il pericolo era inesistente ..
boh ...


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radisol
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Gladio nasce nell'immediato dopoguerra, tuttaltra storia ...

Le stragi di stato .... i tentativi di golpe .... un tantinello sovradimensionati per la verità .... solo quello di Sogno del 1974, peraltro "golpe bianco" e non fascista, prevedeva anche la messa fuorilegge del Msi e di tutta l'estrema destra, è stata veramente una cosa seria .... sono comunque storie di un periodo precedente ... gestione Nixon/Kissinger .... nel 1978 tutti i regimi fascisti in Europa ... Spagna, Grecia, Portogallo, erano già caduti .... e a parte la situazione particolarissima di Lisbona, la "rivoluzione dei garofani" .... in Spagna e Grecia erano state le stesse forze filo-occidentali a far saltare il franchismo e i colonnelli .... e quel tipo di opzione era stata abbandonata proprio perchè fallimentare ... semplicemente non reggeva e non serviva più allo scopo .....

E, per quanto riguarda l'Italia, la "normalizzazione" la garantiva, o almeno avrebbe dovuto garantirla, proprio il Pci ...vero che nel 1977, pur con tutti gli sforzi "forcaioli" messi in campo, in questo senso non era riuscito a garantire granchè ... ma la cooptazione del Pci era ormai, almeno per il momento, l'unica opzione praticabile rimasta .... fascisteria ed ammennicoli vari erano già stati "scaricati" da un pezzo ...ed era stato proprio il Sid filoamerikano ( ora Sismi) a far fallire all'ultimo momento la stessa trama di Sogno, che pure come dicevo non era "fascista" in senso classico ma casomai di osservanza "inglese", con l'operazione militare di Pian del Rascino ...

E la partita ... coi democratici di Carter alla Casa Bianca ... e col governo socialdemocratico in Germania e quello socialista in Francia ... era ormai tutta un'altra .... quella appunto di coinvolgere nella ristrutturazione capitalistica in Europa le forze appunto "socialdemocratiche" ... quelle che potevano bloccare sindacati e lotte sociali .... e in Italia questa tendenza era rappresentata dal Pci ... che nemmeno pretendeva appunto di creare una alternativa democratica riformista come nel resto d'Europa facevano i socialisti ... e come negli anni successivi in Italia proporrà Craxi ... ma aveva addirittura dichiarato apertamente che in Italia "senza DC non si governa" ...

In questa situazione ... ed anche se, come dicevo, l'"attacco al cuore dello stato" le BR l'avevano deciso sin dal 1974 con l'operazione Sossi ... ed il "sequestrone" a Roma, anche se ancora non avevano scelto tra Moro ed Andreotti, hanno cominciato a progettarlo sin dal 1975 ... quindi in epoca nella quale di un accordo DC-Pci nemmeno si parlava minimamente ... si può comunque comprendere che un gruppo rivoluzionario comunista come le BR volesse far saltare questo nuovo equilibrio appunto "normalizzante" ... e, se cerchiamo per forza improbabili "mandanti" internazionali, si può anche capire che la stessa Urss temesse pesantemente, anche per il rischio di contagio, la tendenza del tutto "socialdemocratica" e filo-occidentale che aveva assunto il Pci in Italia ...

Ma agli Usa di allora ... che proprio in quei giorni ricevevano in pompa magna Napolitano, manco fosse un ambasciatore di qualche Stato ... e che avevano "benedetto", sia pure come cosa temporanea e limitata nel tempo, l'ingresso del Pci nella maggioranza ... altrimenti mai l' "amerikano" Andreotti avrebbe accettato di fare il premier nel nuovo governo ... cosa gliene poteva fregare di sabotare tutto quello che avevano appunto sicuramente appena concordato ?

Il discorso cambia con Moro già sequestrato in forma del tutto autonoma dalle BR ... cambia il giorno della prima lettera di Moro a Cossiga dalla "prigione del popolo" ... quella in cui fa capire che è incazzato e che "parla" ... del resto accompagnata da un comunicato BR che dice a conferma ulteriore "il prigioniero collabora pienamente" ... ed allora sì che gli Usa si preoccupano ... e si pongono il problema di sabotare ogni possibile trattativa ... e magari a quel punto desiderano veramente che Moro venga ucciso ... peccato però che la linea contro ogni possibile trattativa è anche quella del Pci ... e che dopo quella lettera a Cossiga, un big del Pci come Pajetta dice pubblicamente "per noi Moro è politicamente morto" .... ergo, con la stessa logica che usiamo per gli Usa, dovremmo dire che anche il Pci vuole Moro morto o comunque abbandonato al suo destino ... in piena e totale sintonia con gli Usa ...

E allora, dove sta la "trama" Usa contro il Pci ? E perchè il Pci ... imponendo con forza alla DC, dove qualche tendenza "trattativista" invece si affacciava ... la stessa linea anti-trattativa degli Usa ... avrebbe dovuto così largamente collaborare ad un qualcosa che aveva come fine la sua "distruzione" ? Questo sì che sarebbe un vero "mistero" ...


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tersite
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Grande Rosanna. Dal delitto Moro c'e' stato si il calo del pci! Era proprio uno degli obiettivi.
Pasolini aveva capito tutto, e lo scrive 2 mesi prima di essere ucciso...guardate a quale distanza tiene il nome di Moro da quelli DC!
« Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna[39] (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell'esplosione "selvaggia" della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione. Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. E' chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro, Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla »
(Pier Paolo Pasolini, Processare la DC)


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tersite
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Grande Rosanna. Dal delitto Moro c'e' stato si il calo del pci! Era proprio uno degli obiettivi.
Pasolini aveva capito tutto, e lo scrive 2 mesi prima di essere ucciso...guardate a quale distanza tiene il nome di Moro da quelli DC!
« Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna[39] (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell'esplosione "selvaggia" della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione. Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. E' chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro, Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla »
(Pier Paolo Pasolini, Processare la DC)


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Rosanna
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Grande Rosanna. Dal delitto Moro c'e' stato si il calo del pci! Era proprio uno degli obiettivi.
Pasolini aveva capito tutto, e lo scrive 2 mesi prima di essere ucciso...guardate a quale distanza tiene il nome di Moro da quelli DC!
« Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna[39] (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell'esplosione "selvaggia" della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione. Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. E' chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro, Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla »
(Pier Paolo Pasolini, Processare la DC)

Grande tersite !! grazie per avermi ricordato questa pagina di Pasolini che avevo dimenticato ... Pasolini infatti aveva capito tutto, e lo aveva denunciato con i suoi testi, con il suo romanzo "Petrolio" uscito postumo, dopo parecchi anni dalla morte, proprio per questo è stato ucciso ...

Corriere della Sera, 14 novembre 1974

Cos'è questo golpe? Io so

di Pier Paolo Pasolini

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).

Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".

Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.

Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile.
Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974.

Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi. Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.

Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi.
Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi.

Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità, prove ed indizi.
Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità: cioè a fare i nomi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.

All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana - si deferisce un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e ideologici.
Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al "tradimento dei chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i servi del potere.

Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.
È certo che in questo momento la presenza di un grande partito all'opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.

Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "Paese separato", un'isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità. È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso", realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo sfacelo: "compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.

Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del Paese in due Paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione, l'altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.
Inoltre, concepita così come io l'ho qui delineata, credo oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l'opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è semp
re potere.

Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch'essi come uomini di potere.
Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato - puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore.
Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno - come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpe e delle spaventose stragi di questi anni? È semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un intellettuale - verità politica da pratica politica. E quindi, naturalmente, neanch'essi mettono al corrente di prove e indizi l'intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com'è del resto normale, data l'oggettiva situazione di fatto.

L'intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di intervento.
Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella che - quando può e come può - l'impotente intellettuale è tenuto a servire.

Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo) io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro l'intera classe politica italiana.
E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei principi "formali" della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è quella di un comunista.

Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto altro che questo) solo quando un uomo politico - non per opportunità, cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari decidendo "diplomaticamente" di concedere a un'altra democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon - questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.

http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html


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Rosanna
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... e, se cerchiamo per forza improbabili "mandanti" internazionali, si può anche capire che la stessa Urss temesse pesantemente, anche per il rischio di contagio, la tendenza del tutto "socialdemocratica" e filo-occidentale che aveva assunto il Pci in Italia ...

Ma agli Usa di allora ... che proprio in quei giorni ricevevano in pompa magna Napolitano, manco fosse un ambasciatore di qualche Stato ... e che avevano "benedetto", sia pure come cosa temporanea e limitata nel tempo, l'ingresso del Pci nella maggioranza ... altrimenti mai l' "amerikano" Andreotti avrebbe accettato di fare il premier nel nuovo governo ... cosa gliene poteva fregare di sabotare tutto quello che avevano appunto sicuramente appena concordato ?

Scusa radisol, questa conversazione è stata per me molto interessante, perché le tue competenze in materia mi hanno concesso spunti diversi per approfondire e affrontare, anche su piani divergenti, la materia proposta ... però mi sembra che tu proceda nella ricostruzione storica, attraverso compartimenti stagni, infatti l'involuzione del Pci in chiave capitalista, che anch'io condivido, non esclude l'intervento degli Usa in chiave anticomunista, sono due con-cause degli eventi successivi, e non puoi negare che la caccia alle streghe anticomunista in Italia ci sia stata fin dall'immediato dopoguerra, per di più quando nel 1976 il Pci rischia di vincere le elezioni le preoccupazioni aumentano, perché ora a distanza di tempo, col senno di poi, sappiamo come le dinamiche siano progredite in un certo verso, ma in quel momento della storia non era tutto così chiaro e così certo ...

E la partita ... coi democratici di Carter alla Casa Bianca ... e col governo socialdemocratico in Germania e quello socialista in Francia ... era ormai tutta un'altra .... quella appunto di coinvolgere nella ristrutturazione capitalistica in Europa le forze appunto "socialdemocratiche" ... quelle che potevano bloccare sindacati e lotte sociali .... e in Italia questa tendenza era rappresentata dal Pci ... che nemmeno pretendeva appunto di creare una alternativa democratica riformista come nel resto d'Europa facevano i socialisti ... e come negli anni successivi in Italia proporrà Craxi ... ma aveva addirittura dichiarato apertamente che in Italia "senza DC non si governa" ...

In questa situazione ... ed anche se, come dicevo, l'"attacco al cuore dello stato" le BR l'avevano deciso sin dal 1974 con l'operazione Sossi ... ed il "sequestrone" a Roma, anche se ancora non avevano scelto tra Moro ed Andreotti, hanno cominciato a progettarlo sin dal 1975 ... quindi in epoca nella quale di un accordo DC-Pci nemmeno si parlava minimamente ... si può comunque comprendere che un gruppo rivoluzionario comunista come le BR volesse far saltare questo nuovo equilibrio appunto "normalizzante" ... e, se cerchiamo per forza improbabili "mandanti" internazionali, si può anche capire che la stessa Urss temesse pesantemente, anche per il rischio di contagio, la tendenza del tutto "socialdemocratica" e filo-occidentale che aveva assunto il Pci in Italia ...

Purtroppo la ricostruzione di quegli anni pecca di troppa memoria e poca storia, si è addirittura parlato di “dittatura della memoria” , per quanto riguarda le testimonianze degli ex membri di gruppi extraparlamentari e/o bande terroristiche.

Nel 1973 Berlinguer si rende conto, sulla scia dei fatti del Cile dello stesso anno, dell’impossibilità di governare l’Italia con una coalizione delle forze di sinistra anche qualora essa avesse raggiunto il 51 per cento dei voti: "
Noi parliamo non di una “alternativa di sinistra” ma di una “alternativa democratica, e cioè della prospettiva politica di una collaborazione e di una intesa delle forze popolari di ispirazione comunista e socialista con le forze popolari di ispirazione cattolica, oltre che con formazioni di altro orientamento democratico."

D'accordo con te quindi che il “compromesso storico” berlingueriano mette in discussione l’impianto ideologico del Partito: la lotta di classe è ormai un fastidio retorico, i conflitti sociali e politici vengono subordinati
all’avanzamento delle strategie politico-parlamentari.

Però ci sono dei fatti storici che allarmano le forze atlantiche, perché le elezioni amministrative del ’75 segnalano che i comunisti stanno diventando “il partito più forte in quasi tutte le giunte municipali delle grandi città”, mentre la Democrazia Cristiana ne uscì pesantemente battuta ...

questo non può NON mettere in allarme gli Usa e la Dc, anche perché le elezioni del giugno 1976 furono fomentate ed egemonizzate in larghi settori
dell’opinione pubblica, dallo spauracchio del “sorpasso” comunista ai danni della Democrazia Cristiana, anche se il sorpasso in realtà non ci fu.

Ricorda un po' la propaganda di Grillo alle europee del 2014, quando il M5S ha pompato troppo la propaganda sulla rete con lo slogan "vinciamonoi", in realtà la vittoria non c'è stata, però forse a distanza di un anno i consensi stanno aumentando anche per la capacità propagandistica che il mov. sa usare nei momenti chiave della campagna elettorale ...

questo non avvenne per il Pci, anzi avvenne decisamente il contrario, ma forse perché c'è il delitto Moro di mezzo, che rappresenterà un trauma istituzionale violento, dal quale il partito non saprà uscire nel modo giusto ...

Il discorso cambia con Moro già sequestrato in forma del tutto autonoma dalle BR ... cambia il giorno della prima lettera di Moro a Cossiga dalla "prigione del popolo" ... quella in cui fa capire che è incazzato e che "parla" ... del resto accompagnata da un comunicato BR che dice a conferma ulteriore "il prigioniero collabora pienamente" ... ed allora sì che gli Usa si preoccupano ... e si pongono il problema di sabotare ogni possibile trattativa ... e magari a quel punto desiderano veramente che Moro venga ucciso ... peccato però che la linea contro ogni possibile trattativa è anche quella del Pci ... e che dopo quella lettera a Cossiga, un big del Pci come Pajetta dice pubblicamente "per noi Moro è politicamente morto" .... ergo, con la stessa logica che usiamo per gli Usa, dovremmo dire che anche il Pci vuole Moro morto o comunque abbandonato al suo destino ... in piena e totale sintonia con gli Usa ...

ecco quindi che in questo condividi con me la preoccupazione degli Usa, nel momento in cui Moro sembra voler parlare, una preoccupazione che non può nascere da un monitoraggio occasionale, perché il potere imperiale non può accontentarsi di intervenire solo "ad hoc", dato che la guerra segreta e oscura anticomunista partiva dall'immediato dopoguerra e non si era certo conclusa in quel momento della storia, perché le trattative di "compromesso" erano solo all'inizio della loro possibile affermazione ...


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radisol
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Però salti a piedi pari il fatto che la linea di gestione dell'operazione Moro da parte istituzionale vide gli Usa ed il Pci schierati nello stesso identico modo ... probabilmente questo anche frutto del contemporaneo viaggio di Napolitano negli States ...

Se la linea degli Usa di Carter ( e sottolineo Carter, non Kissinger, destituito l'anno precedente ... e Carter si può dire che nel suo mandato non ne abbia indovinata una) fosse stata, in quel frangente, di "distruggere" il Pci ... perchè mai lo stesso Pci gli si accoda completamente nel rifiuto e nel sabotaggio di ogni possibile tentativo di trattativa ?

E comunque stiamo parlando della linea della istituzioni, italiane ed internazionali in quel frangente .... sulla quale indubbiamente, ancora ad oggi, non si è mai fatta assoluta chiarezza .... e non di chi ha condotto, dalla parte opposta, la campagna Moro ...

E cioè le italianissime ... ed allora del tutto autonome nelle scelte e nelle decisioni ... Brigate Rosse ... scelte e decisioni senz'altro pessime, sia nella strategia che nella tattica .... del resto. era lo stesso progetto generale delle BR ad essere fuori dal tempo e dallo spazio .... ma questo è tutto un altro discorso ...

Tanto più che pure la strategia Pci del "compromesso storico" era fuori dal tempo e dallo spazio ...


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Rosanna
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Però salti a piedi pari il fatto che la linea di gestione dell'operazione Moro da parte istituzionale vide gli Usa ed il Pci schierati nello stesso identico modo ... probabilmente questo anche frutto del contemporaneo viaggio di Napolitano negli States ...

Se la linea degli Usa di Carter ( e sottolineo Carter, non Kissinger, destituito l'anno precedente ... e Carter si può dire che nel suo mandato non ne abbia indovinata una) fosse stata, in quel frangente, di "distruggere" il Pci ... perchè mai lo stesso Pci gli si accoda completamente nel rifiuto e nel sabotaggio di ogni possibile tentativo di trattativa ?

Come sai bene nelle trattative storico politiche le dinamiche non sono sempre così chiare, e la situazione di quegli anni era molto confusa, per esempio Patrizio Peci, primo "pentito" delle Brigate rosse, disse: "Lo stato allora - poi non più - ti lasciava gli spazi per poter sperare nella vittoria [...] lo stato poteva avere interesse a lasciare spazio alla lotta armata. Interessi velati, e magari contrapposti, ma certamente tesi a creare confusione. Altrimenti la lotta al terrorismo sarebbe stata più immediata e aspra. Ci avrebbero stroncato subito, come hanno fatto quando gli è parso il momento".

Comunque l'obiettivo primario dei superpoteri è senz'altro quello di allontanare il PCI dall'area di governo nel momento in cui le dinamiche della sua evoluzione capitalistica non erano del tutto certe. Mi sembra che la tua revisione dei fatti pecchi troppo di quell'atteggiamento che Marc Bloch esamina in "Aplogia della storia" , infatti secondo lui lo storico farebbe comunque un errore quando ricostruice i fatti storici, perché "la soria è sempre storia del prsente" ...

Era comunque interesse delle due superpotenze mondiali mortificare l'ascesa del PCI, cioè dl un comunismo che aspira a diventare democratico e democraticamente governare un paese industriale. Ciò non è gradito agli americani e ancor meno è gradito ai sovietici, mi sembra abbastanza evidente. Ancora una volta la logica di Yalta è passata sulle teste delle potenze minori, e' Yalta che ha deciso Via Fani, l'inizio cioè della "guerra fredda", che non può essere rinnegata da un momento all'altro, quindi il compromesso ha bisogno di più certezze neoliberiste per accreditare un Pci così ancora troppo legato ai propri valori di distribuzione della ricchezza tra i vari ceti sociali.

C'è voluta tutta la storia degli anni successivi, quindi ben 35 anni di storia, per permettere a Renzi di demolire la democrazia, il lavoro a tempo indeterminato, il welfare, il benessere degli taliani ... ricordando che i primi art. della Costituzione italiana sul lavoro li hanno voluti proprio i comunisti ...

Quindi il PCi di quel tempo, che stava orientandosi verso una "democratizzazione capitalistica" non può accettare di essere confuso con dei brigatisti, dei terroristi, proprio perché stava aspirado a governare il paese e aveva invece abbandonato una possibile linea di opposizione forte e rivoluzionaria ... mi sembra molto logico


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radisol
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Ma questa di cui parli ... è storia, politica e geopolitica ...

Il che non assume automaticamente la caratteristica del "complotto" ...

E soprattutto quello del Pci di allora non è "comunismo democratico" ... ma è totale accettazione delle compatibilità capitalistiche e dell'assetto deciso a Yalta ... "ombrello Nato" compreso ...

Addirittura esclude totalmente la possibilità di un "governo delle sinistre" ... sia pure del tutto in una logica riformista e socialdemocratica, come invece proponeva Craxi ... dice chiaramente che "senza DC non si governa l'Italia" ...

Il che cambia completamente la prospettiva ....

E rende ridicola l'idea del "complotto" occidentale ...

Ma non c'è nemmeno il complotto "orientale" ... i russi, per sabotare l'accordo DC-Pci, avevano fatto arrivare a Paese Sera la notizia, poi successivamente mai più indagata ma a mio giudizio molto verosimile proprio per questo .... che era proprio Moro l' "antelope cobbler" dello scandalo Lockeed ... e probabilmente, giocando anche sulla insoddisfazione di mezzo Pci per come erano stati del tutto esclusi nella composizione del governo, sarebbero riusciti nell'intento ... se Via Fani non avesse del tutto spiazzato anche loro ...


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Rosanna
Famed Member
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Ma questa di cui parli ... è storia, politica e geopolitica ...

Il che non assume automaticamente la caratteristica del "complotto" ...

E soprattutto quello del Pci di allora non è "comunismo democratico" ... ma è totale accettazione delle compatibilità capitalistiche e dell'assetto deciso a Yalta ... "ombrello Nato" compreso ...

Addirittura esclude totalmente la possibilità di un "governo delle sinistre" ... sia pure del tutto in una logica riformista e socialdemocratica, come invece proponeva Craxi ... dice chiaramente che "senza DC non si governa l'Italia" ...

Il che cambia completamente la prospettiva ....

E rende ridicola l'idea del "complotto" occidentale ...

Ma non c'è nemmeno il complotto "orientale" ... i russi, per sabotare l'accordo DC-Pci, avevano fatto arrivare a Paese Sera la notizia, poi successivamente mai più indagata ma a mio giudizio molto verosimile proprio per questo .... che era proprio Moro l' "antelope cobbler" dello scandalo Lockeed ... e probabilmente, giocando anche sulla insoddisfazione di mezzo Pci per come erano stati del tutto esclusi nella composizione del governo, sarebbero riusciti nell'intento ... se Via Fani non avesse del tutto spiazzato anche loro ...

In realtà io non ho mai parlato di complotto, forse ne hai parlato tu ... io non credo ai complotti, credo nelle dinamiche della storia, che sono molto complicate e complesse, e quindi vanno studiate attentamente ... e il giudizio che ne deriva dipende necessariamente dalle letture che abbiamo fatto e dalle esperienze che abbiamo avuto ...

quindi in quel periodo storico non c'era alcun complotto, ma semplicemente un ordinario e neanche eccezionale procedere degli eventi precostituitisi da Yalta in poi, "accordi" che appunto daranno inizio alla "guerra fredda" tra Usa e Urss, e che non potevano permettere che il Pci in Italia prendesse il potere, anche con un banale "compromesso" ...

perché
è un complotto il Gruppo Bilderberg?
è un complotto l'Euro?
è un complotto l'Europa?
è un complotto il neoliberismo finanziario?
è un complotto l'usura esercitata dalle banche sull'economia?

quindi i fantomatici complotti sono semplicemente dinamiche complesse e complicate, che magari vengono oscurate dal potere, che vuole impedirne la corretta comprensione da parte dell'opinione pubblica ... sempre più ebete e sempre più incapace di leggere, documentarsi e argomentare ...


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