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Le “nuove verità” su Moro, tutte bufale ...

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GiovanniMayer
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@ GiovanniMayer

Off topic.

Sai, gli inglesi sono in genere più riservati (o vaccinati) di quanto siamo noi, e sono pragmatici. Quindi ascoltano, seguono i vaniloqui dei politici di turno senza battere ciglio, ma quando hanno bisogno dell'NHS (l'assistenza sanitaria), abituati ad uno standard e ad una disponibilità e flessibilità inimmaginabili ad altre latitudini, se qualcosa non quadra ne prendono buona nota, pur essendo allevati "alla dura", lo stesso vale per tutto il resto, sono di bocca buona ma annotano e ricordano.

Così, celebrano le imprese del loro esercito, ma hanno contezza delle prepotenze perpetrate e ne sono inorriditi o scandalizzati.

Non posso, evidentemente, spiegarti l'Inghilterra in quattro righe, e forse neanche in quattromila ma, se arriva in fondo Corbyn sarà una sorpresa, ha certamente più seguito tra la gente di quanto ne abbia nel partito e di quanto si potrebbe rilevare da i sondaggi, ad esempio. Lo sanno tutti, ed é per quello che, temo, cercheranno di tagliargli le gambe.

Un suo successo annullerebbe un mondo, quello che ha fatto capo a Blair, per intenderci, con annessi e connessi (finanzieri, alti magistrati, servizi, grand commis, giornalisti, ecc.), e credo darebbe il là ad un cambiamento culturale per l'intero continente (come é stato per Blair, d'altronde). Perché l'Inghilterra, piaccia o non piaccia, non é "un" Paese.

Allora viva Corbyn! E speriamo che l'eventuale cambiamento culturale arrivi in Italia abbastanza velocemente, ma ho il dubbio che finché il grosso di una certa generazione non si sia estinto, sarà dura.


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fourfive19
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Siamo decisamente "off topic" ma le cazzate sono cazzate ...

Mah....... qui le uniche cazzate sono quelle che dici tu .............

Vedo che si continua a seguire l'immaginario collettivo "sui bombaroli neri" e baracconi processuali montati dai mass media, sempre per propagandare un "terrorismo nero" e golpista creato ad arte.

Sempre le "sinistre" hanno opportunamente fregato il "popolino" antifascista e beota ripiegando sulla favoletta di Servizi e Massonerie deviate ed eversione nera, che non poteva condurre da nessuna parte e men che mai alla individuazione dei veri colpevoli, ma erano favolette utili a non spezzare la continuità del potere "massonico & antifascista" allineamento fin dal 1945 col potere atlantico. Il Pci, in particolare, ha sapientemente sfruttato lo stragismo per "fini politici".

Diciamo subito che dopo la Strage di Brescia i cosiddetti "sindacati rossi", e uomini della "sinistra comunista", vennero sdoganati, anche ufficialmente (ufficiosamente il PCI, sdoganato lo era già da anni, visto che non si trattava di un partito rivoluzionario, ma dal 1943, ben interno alle logiche del sistema parlamentare), il PCI fece un "gran balzo" nel consenso elettorale, solo il contesto di Jalta, impediva al Pci, oramai "occidentalizzato" dall'operato dei vari Napolitano, Berlinguer & soci, di poter arrivare direttamente al governo, non prima della caduta del "muro" (come puntualmente avverà dopo la fine della guerra fredda e la caduta della "prima repubblica" in Italia).

Purtroppo una "giustizia carente" e l'utilizzo dello stragismo per "fini politici", non ci consentono di escludere a priori il coinvolgimento di ambienti "rossi", di quella "sinistra antagonista" controllata dalle strutture di Intelligence occidentali e dal Mossad (quegli stessi ambienti che probabilmente da Parigi, diressero sottilmente l'assassinio di Moro).

Come spieghi inoltre:
- la presenza di un brigatista, Piero Morlacchi a Brescia proprio il giorno della strage di Piazza della Loggia? Subito dopo la strage di Brescia si dà alla fuga verso la Germania dell’Est, ma i servizi segreti ...."comunisti"..... d’oltrecortina lo respingono, motivando la scelta ........."col suo coinvolgimento in un attentato dinamitardo.... delle Br in Italia dove ci sarebbero stati numerosi morti e feriti"....
- che il "brigatista" Arialdo Lintrami (facente parte del gruppo brigatista sotto l'influenza e la guida del famigerato Superclan), nel giorno della strage di piazza della Loggia si trova a Brescia? Il numero di telefono dell’appartamento di Lintrami in via Inganni, zona Lorenteggio, centro nevralgico delle Br milanesi, viene scovato nell’agenda del "neofascista"... infermo di mente Ermanno Buzzi, condannato e poi assolto per la carneficina. Nella stessa via in quegli anni abita Pierino Morlacchi, uno dei fondatori del primo nucleo delle Br.
- il nome di un "ex partigiano gappista" che ricorre fra le vittime della strage di piazza della Loggia, ...."trovato con un arto spappolato"..... che stava collocando la bomba che avrebbe dovuto esplodere a comizio finito ma gli scoppiò tra le mani......
- la "telefonata registrata" tra la moglie dell’ambasciatore cubano e la direttrice dell’"associazione comunista" Italia-Cuba che le dice letteralmente ... "di essere a conoscenza fin dalla vigilia dell’attentato in preparazione" ..... Le carte" con la registrazione della telefonata sarebbero finite “per errore” in un cassetto sbagliato e, quando infine sarebbero venute alla luce, i giudici avrebbero ritenuto irrilevante interrogare "Margherita Ragnoli", la segretaria che aveva fatto quell’ammissione....

........Tutti questi elementi sono stati finora totalmente ignorati........

La stessa piazza della Loggia, dopo la strage, venne immediatamente lavata con gli idranti, facendo scomparire preziosi elementi di prova, specialmente sul tipo di esplosivo utilizzato e per coprire le possibilità di arrivare ai veri ideatori della strage..........

Per ordine di Taviani (ex partigiano bianco e capo di Gladio), all’epoca Ministro dell’Interno, viene abbandonata la "pista rossa" e imboccata la "pista fascista".
Fu il Segretario di Stato americano Henry Kissinger a intervenire su Taviani, a cui chiese di impedire che la verità sull’attentato (la matrice "rossa" & "gappista") venisse a galla: pena l’impossibilità per il Pci di approdare nell’area di governo.


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helios
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Mah....... qui le uniche cazzate sono quelle che dici tu .............

😆 😆 😆

Purtroppo una "giustizia carente" e l'utilizzo dello stragismo per "fini politici", non ci consentono di escludere a priori il coinvolgimento di ambienti "rossi", di quella "sinistra antagonista" controllata dalle strutture di Intelligence occidentali e dal Mossad (quegli stessi ambienti che probabilmente da Parigi, diressero sottilmente l'assassinio di Moro).

Nemmeno tanto sottilmente lo diressero.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2989&mode=&order=0&thold=0

Di questo gruppo di persone capeggiato da Corrado Simioni, un ex militante del PSI espulso per “indegnità morale”, facevano parte Prospero Gallinari e Mario Moretti che avrebbero assunto la guida delle BR nella fase violenta culminata col sequestro Moro.

A detta del brigatista pentito Antonio Savasta, proprio Simioni, insieme a Duccio Berio e Giovanni Mulinaris, saranno poi i coordinatori di una struttura internazionale di collegamento tra tutte le organizzazioni terroristiche, marxiste o nazionaliste, nel periodo della “seconda stagione” delle BR, quella militarizzata ed egemonizzata operativamente da Mario Moretti (che era in pratica l’unico a prendere le decisioni durante il sequestro Moro). Tale struttura e i suoi coordinatori clandestini avevano sede a Parigi dove Moretti si recava spesso, aveva una abitazione ed aveva come contatto diretto un certo Louis, pur avendo rapporti anche con i “superclandestini” italiani. Nonostante Moretti abbia sempre smentito questi contatti, essi sono comprovati da numerose testimonianze ed acquisiti agli atti delle inchieste riguardanti l’ ex capo BR. Qui incontriamo forse l’ infiltrazione a livello più alto, e quindi decisivo, dell’ organizzazione terroristica. Tale Louis (identificato in Jean-Louis Baudet) è infatti un esponente dell’ agenzia privata di intelligence denominata “Le Group” protetta dai servizi segreti francesi e in contatto con tutte le realtà clandestine e di intelligence, d’ Europa e non solo.

Oltre al legame con i servizi francesi Le Group lavorò, tramite la RAF tedesca, con il Mossad rendendo possibile l’ uccisione di militanti palestinesi accusati di avere progettato l’ attentato alle olimpiadi di Monaco del 1972.[/b
......

[b]Incrociamo qui per la prima volta il celebre Abbé Pierre. Infatti due anni dopo la cattura dei primi capi BR, Curcio e Franceschini, Simioni insieme ad altri, i citati Berio e Mulinaris, e Francoise Tuscher nipote proprio dell'Abbé Pierre, fondò a Parigi la scuola di lingue Agorà che prenderà poi il nome di Hyperion.
Sul conto di questa scuola i sospetti si sprecano in quanto pare accertato che fosse appoggiata dai servizi francesi e dal servizio segreto vaticano Pro Deo il cui fondatore, padre Morlion, era a libro paga della CIA : ciò emerge da inchieste giudiziarie.Dichiarazioni di brigatisti pentiti sottolineano il ruolo della “scuola” nel portare avanti rapporti con le organizzazioni terroristiche di tutta Europa.

In più Duccio Berio era da anni un informatore del servizio segreto militare italiano (SID) che, come egli stesso ammette, aveva iniziato a ricattarlo già nel 1972.

La Commissione Parlamentare sul delitto Moro osserverà come gli introiti della scuola erano inadeguati all’ affitto dei locali in cui aveva sede e in generale alle spese che doveva sostenere,
] mentre gli incaricati della scuola al momenti di organizzare viaggi culturali e altre attività ‘ufficiali’ dell’ istituto, si dimostravano così incompetenti da destare profondi sospetti.

Oltre al legame di vecchia data tra i fondatori della scuola e Moretti, a legare l’ Hyperion al caso Moro saranno anche testimoni oculari dell’ agguato di via Fani che riconobbero uno dei fondatori della scuola, Innocente Salvoni, come facente parte del commando brigatista. Le testimonianze vennero dichiarate infondate, pare dopo l’interessamento proprio dell’ Abbé Pierre, zio della moglie di Salvoni (e fondatrice anch’essa dell’ Hyperion). L' Abbé Pierre andò addirittura in visita alla sede nazionale della DC a Piazza del Gesù e subito dopo, strana coincidenza, le testimonianze a carico di Salvoni vennero dichiarate infondate.

L’ Hyperion aprì una sede a Roma all’ inizio del 1978 nello stesso edificio in cui vi erano sedi di società usate dal Sismi. La sede romana iniziò a essere smobilitata già nel Giugno del 1978: un mese dopo la morte di Moro, e quando il giudice Pietro Calogero ottenne prove che implicavano il coinvolgimento della scuola nell’ attività delle BR, una provvidenziale fuga di notizie pubblicata dal Corriere della Sera, allora controllato dalla P2, rese inutili le perquisizioni a Parigi, mentre, secondo il brigatista pentito Michele Galati, Moretti, che aveva contatti frequenti con i dirigenti della scuola anche in Italia e dopo la morte di Moro, era preoccupato dagli esiti di queste inchieste giudiziarie .


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Rosanna
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Mah....... qui le uniche cazzate sono quelle che dici tu .............

😆 😆 😆

Purtroppo una "giustizia carente" e l'utilizzo dello stragismo per "fini politici", non ci consentono di escludere a priori il coinvolgimento di ambienti "rossi", di quella "sinistra antagonista" controllata dalle strutture di Intelligence occidentali e dal Mossad (quegli stessi ambienti che probabilmente da Parigi, diressero sottilmente l'assassinio di Moro).

Nemmeno tanto sottilmente lo diressero.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2989&mode=&order=0&thold=0

Di questo gruppo di persone capeggiato da Corrado Simioni, un ex militante del PSI espulso per “indegnità morale”, facevano parte Prospero Gallinari e Mario Moretti che avrebbero assunto la guida delle BR nella fase violenta culminata col sequestro Moro.

A detta del brigatista pentito Antonio Savasta, proprio Simioni, insieme a Duccio Berio e Giovanni Mulinaris, saranno poi i coordinatori di una struttura internazionale di collegamento tra tutte le organizzazioni terroristiche, marxiste o nazionaliste, nel periodo della “seconda stagione” delle BR, quella militarizzata ed egemonizzata operativamente da Mario Moretti (che era in pratica l’unico a prendere le decisioni durante il sequestro Moro). Tale struttura e i suoi coordinatori clandestini avevano sede a Parigi dove Moretti si recava spesso, aveva una abitazione ed aveva come contatto diretto un certo Louis, pur avendo rapporti anche con i “superclandestini” italiani. Nonostante Moretti abbia sempre smentito questi contatti, essi sono comprovati da numerose testimonianze ed acquisiti agli atti delle inchieste riguardanti l’ ex capo BR. Qui incontriamo forse l’ infiltrazione a livello più alto, e quindi decisivo, dell’ organizzazione terroristica. Tale Louis (identificato in Jean-Louis Baudet) è infatti un esponente dell’ agenzia privata di intelligence denominata “Le Group” protetta dai servizi segreti francesi e in contatto con tutte le realtà clandestine e di intelligence, d’ Europa e non solo.

Oltre al legame con i servizi francesi Le Group lavorò, tramite la RAF tedesca, con il Mossad rendendo possibile l’ uccisione di militanti palestinesi accusati di avere progettato l’ attentato alle olimpiadi di Monaco del 1972.[/b
......

[b]Incrociamo qui per la prima volta il celebre Abbé Pierre. Infatti due anni dopo la cattura dei primi capi BR, Curcio e Franceschini, Simioni insieme ad altri, i citati Berio e Mulinaris, e Francoise Tuscher nipote proprio dell'Abbé Pierre, fondò a Parigi la scuola di lingue Agorà che prenderà poi il nome di Hyperion.
Sul conto di questa scuola i sospetti si sprecano in quanto pare accertato che fosse appoggiata dai servizi francesi e dal servizio segreto vaticano Pro Deo il cui fondatore, padre Morlion, era a libro paga della CIA : ciò emerge da inchieste giudiziarie.Dichiarazioni di brigatisti pentiti sottolineano il ruolo della “scuola” nel portare avanti rapporti con le organizzazioni terroristiche di tutta Europa.

In più Duccio Berio era da anni un informatore del servizio segreto militare italiano (SID) che, come egli stesso ammette, aveva iniziato a ricattarlo già nel 1972.

La Commissione Parlamentare sul delitto Moro osserverà come gli introiti della scuola erano inadeguati all’ affitto dei locali in cui aveva sede e in generale alle spese che doveva sostenere,
] mentre gli incaricati della scuola al momenti di organizzare viaggi culturali e altre attività ‘ufficiali’ dell’ istituto, si dimostravano così incompetenti da destare profondi sospetti.

Oltre al legame di vecchia data tra i fondatori della scuola e Moretti, a legare l’ Hyperion al caso Moro saranno anche testimoni oculari dell’ agguato di via Fani che riconobbero uno dei fondatori della scuola, Innocente Salvoni, come facente parte del commando brigatista. Le testimonianze vennero dichiarate infondate, pare dopo l’interessamento proprio dell’ Abbé Pierre, zio della moglie di Salvoni (e fondatrice anch’essa dell’ Hyperion). L' Abbé Pierre andò addirittura in visita alla sede nazionale della DC a Piazza del Gesù e subito dopo, strana coincidenza, le testimonianze a carico di Salvoni vennero dichiarate infondate.

L’ Hyperion aprì una sede a Roma all’ inizio del 1978 nello stesso edificio in cui vi erano sedi di società usate dal Sismi. La sede romana iniziò a essere smobilitata già nel Giugno del 1978: un mese dopo la morte di Moro, e quando il giudice Pietro Calogero ottenne prove che implicavano il coinvolgimento della scuola nell’ attività delle BR, una provvidenziale fuga di notizie pubblicata dal Corriere della Sera, allora controllato dalla P2, rese inutili le perquisizioni a Parigi, mentre, secondo il brigatista pentito Michele Galati, Moretti, che aveva contatti frequenti con i dirigenti della scuola anche in Italia e dopo la morte di Moro, era preoccupato dagli esiti di queste inchieste giudiziarie .

Molto interessante helios, infatti uno dei segreti chiave del caso Moro consiste proprio nel capire i frequenti rapporti tra Moretti e l'Hyperion, rapporti del resto mai approfonditi in sede legale, ma invece esistenti e molto significativi.

Perché le Br, se è vero che furono una banda terroristica disorganizzata, però è anche vero che vissero diverse stagioni, e soprattutto l'ultima stagione, quella del sequestro guidata da Moretti subirà un'accelerazione violenta e un salto di qualità in ambito di competenza militare, tant'è che il sequestro Moro sarà portato a termine in 3 minuti, cioè 180 secondi ...

3 minuti, cioè 180 secondi ...

ci vogliono dei professionisti per l'esecuzione così veloce di un sequestro in cui erano presenti 5 agenti della scorta armati ...

un altro filone di indagine molto interessante è quello del memoriale di Moro, ritrovato molto dopo la sua morte e su cui non si è mai indagato nel modo giusto ... e poi è molto strano che un gruppo armato che aveva come intento quello di colpire al cuore la Dc e lo stato, non abbia mai reso noto quel memoriale ... penalizzando in tal modo, non tanto la DC, quanto proprio il PCI ...


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GiovanniMayer
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[...]quanto proprio il PCI...

Ahahahahah...ancora il pistacchio!!! 🙂 🙂 🙂
C'eri quasi riuscita... 🙂 🙂 🙂
Vabbé dai...e pistacchio sia...


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MarioG
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[...]quanto proprio il PCI...

Ahahahahah...ancora il pistacchio!!! 🙂 🙂 🙂
C'eri quasi riuscita... 🙂 🙂 🙂
Vabbé dai...e pistacchio sia...

Che ci vuol fare! Quando da piccoli si e' cresciuti a pane e pistacchio... Poi la nostalgia dei sapori dell'infanzia non va piu' via.


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helios
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si parla di tutto il contorno ma del contenuto mai.Chissà perchè a nessuno interessa na cippa di questo:

Incrociamo qui per la prima volta il celebre Abbé Pierre. Infatti due anni dopo la cattura dei primi capi BR, Curcio e Franceschini, Simioni insieme ad altri, i citati Berio e Mulinaris, e Francoise Tuscher nipote proprio dell'Abbé Pierre, fondò a Parigi la scuola di lingue Agorà che prenderà poi il nome di Hyperion.
Sul conto di questa scuola i sospetti si sprecano in quanto pare accertato che fosse appoggiata dai servizi francesi e dal servizio segreto vaticano Pro Deo il cui fondatore, padre Morlion, era a libro paga della CIA : ciò emerge da inchieste giudiziarie.Dichiarazioni di brigatisti pentiti sottolineano il ruolo della “scuola” nel portare avanti rapporti con le organizzazioni terroristiche di tutta Europa.

quindi l'abbè pierre fonda di fatto l'Hyperion che prima lo aveva chiamato agorà, li non c'erano solo i servizi francesi ma anche la Pro Deo di Morlion cioè il vaticano, e Morlion era a libro paga anche della cia.Cioè il vaticano era implicato con la cia.

Moro non per nulla nelle lettere dice che la chiave ce l'ha il vaticano ....

Mi raccomando non parlatene che altrimenti potreste scoprire veramente come sono andate le cose.Quindi trastullatevi fra PCI,DC,URSS e pistacchi vari. Non andrete lontani però.


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fourfive19
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si parla di tutto il contorno ma del contenuto mai.Chissà perchè a nessuno interessa na cippa di questo:

Incrociamo qui per la prima volta il celebre Abbé Pierre. Infatti due anni dopo la cattura dei primi capi BR, Curcio e Franceschini, Simioni insieme ad altri, i citati Berio e Mulinaris, e Francoise Tuscher nipote proprio dell'Abbé Pierre, fondò a Parigi la scuola di lingue Agorà che prenderà poi il nome di Hyperion.
Sul conto di questa scuola i sospetti si sprecano in quanto pare accertato che fosse appoggiata dai servizi francesi e dal servizio segreto vaticano Pro Deo il cui fondatore, padre Morlion, era a libro paga della CIA : ciò emerge da inchieste giudiziarie.Dichiarazioni di brigatisti pentiti sottolineano il ruolo della “scuola” nel portare avanti rapporti con le organizzazioni terroristiche di tutta Europa.

quindi l'abbè pierre fonda di fatto l'Hyperion che prima lo aveva chiamato agorà, li non c'erano solo i servizi francesi ma anche la Pro Deo di Morlion cioè il vaticano, e Morlion era a libro paga anche della cia.Cioè il vaticano era implicato con la cia.

Moro non per nulla nelle lettere dice che la chiave ce l'ha il vaticano ....

Mi raccomando non parlatene che altrimenti potreste scoprire veramente come sono andate le cose.Quindi trastullatevi fra PCI,DC,URSS e pistacchi vari. Non andrete lontani però.

Nel dicembre 1973, durante il sequestro Imerio, il Mossad incontra il nucleo storico delle BR, esprime apprezzamento per le loro azioni, confessa che la destabilizzazione politica italiana conviene a Tel Aviv perché fa passare Israele come unico alleato sicuro degli Usa; l'agente israeliano offre perciò sostegno logistico e militare ai brigatisti.
Per provare la serietà della proposta il servizio segreto israeliano fornisce ai BR i nomi degli infiltrati tra gli operai della Fiat e l'indirizzo di Friburgo, in Germania, dove si nasconde il pentito Pisetta. Curcio e Franceschini, che hanno capito che altrimenti diventerebbero marionette, declinano l'offerta. Moretti, invece la proposta dei mediorientali l'aveva già accettata qualche mese prima. Il 28 giugno 1973, durante il sequestro-lampo dell'ingegnere dell'Alfa Romeo Michele Mincuzzi, sul tradizionale cartello applicato al collo della vittima, stavolta la stella delle BR è disegnata da moretti per errore a “sei punte” e non a cinque. Il messaggio è chiaro e non v'è dubbio che venga recepito.

Nel settembre del 1974, i carabinieri di Dalla Chiesa cattureranno Curcio e Franceschini, attirati in un tranello dall'infiltrato Silvano Girotto detto "frate mitra". Franceschini esprimerà in seguito davanti alla Commissione stragi la convinzione che proprio "quel rifiuto" abbia procurato l'azzeramento del vertice brigatista aggiungendo che chi, dopo l'arresto del nucleo storico e la morte di Mara Cagol, prese la direzione brigatista, quella proposta l'aveva invece accettata... All'agguato è infatti sfuggito Mario Moretti grazie all'avvertimento di qualcuno (chi?). Si guarda però bene dall'estendere l'allarme ai suoi compagni, dopo l'arresto dei quali diviene il boss terrorista e le BR iniziano a subire "l'eterodirezione israeliana" nonché a moltiplicare le azioni cruente fino ad allora non frequenti.
Franceschini riflettendo su chi potesse essere l'anello di congiunzione fra il Mossad e le BR è giunto alla conclusione che la scelta sia da limitarsi fra due persone: Franco Piperno, leader sessantottino, cofondatore di Potere Operaio, o Duccio Berio, genero dell'avvocato Malagugini, potente responsabile della giustizia per il PCI. Berio insieme a Corrado Simioni ha fondato sia il famigerato Superclan definito da alcuni capi brigatisti come "buco nero del terrorismo" sia l'istituto parigino Hyperion, che secondo alcuni sarebbe un'antenna della Cia ed avrebbe svolto un ruolo centrale nella promozione della lotta armata in Italia.
Simioni (il braccio destro di Simioni, Duccio Berio, era figlio di un collaboratore del Mossad) faceva capo (e la coodirigeva) alla scuola di lingue parigina Hypérion che fu il crocevia tra i gruppi della lotta armata e i servizi internazionali e che ebbe un ruolo centrale nel sequestro Moro. L’Hypérion raggiunse l’apice della sua attività durante il settennato di Giscard d’Estaing che fu, al contempo, un mandato di gestione politica della Commissione Trilaterale, vero e proprio direttivo mondialista creato nel 1973.

Del Superclan faceva parte, fra gli altri, Françoise Tucher, nipote dell'Abbé Pierre. Il medico milanese che avrebbe dovuto mettere in contatto le BR con il Mossad fu più tardi individuato in Rolando Bevilacqua, medico di Sovico, un paesino vicino Milano, agente confesso dei Servizi israeliani nonché in stretto rapporto con il sociologo Aldo Bonomi.
Raccontando agli inquirenti il suo passato, Bevilacqua narrò che durante la sua esperienza partigiana sugli Appennini aveva aiutato molti ebrei a passare le linee. Dopo la creazione dello stato d'Israele nel 1948, fu contattato da agenti del Mossad, svolgendo per essi attività informative. Nel 1969 estese la sua collaborazione al SID tramite un colonnello dei carabinieri di Sondrio. Tra i compiti assegnatigli ci fu quello di infiltrarsi tra gli anarchici fornendo notizie sulle loro attività. Si iscrisse quindi al circolo "Sacco e Vanzetti" di Milano scrivendo per le riviste anarchiche "Umanità Nova" ed "Internazionale" e partecipando a un congresso anarchico europeo.


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Rosanna
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Condivido quanto dice fourfive19,

soprattutto molto interessante il rapporto tra Hyperion e Trilateral, che conferma quello che dcevo prima, il '79 segna l'ingresso dell'Italia nello Sme e nell'anno 1981 avverrà il Divorzio tra Bankitalia e Tesoro, operazione altamente auspicata da Trilateral, centro di potere delle multinazionali e facente parte del progetto di demolizione della sovranità dello stato nazione ...

e il suo intervento mi ha fatto trovare altre informazioni ...

Il 14 marzo 1972 il miliardario, editore e guerrigliero rosso Giangiacomo Feltrinelli saltava in aria a Segrate, in provincia di Milano. Con il suo gruppo, i GAP, stava dinamitando un traliccio per causare il black out nel capoluogo lombardo. (Ma non erano i fascisti i bombaroli?)
Quarant’anni dopo sulle pagine del Corriere abbiamo avuto diritto a “rivelazioni” che confermano l’ipotesi che il miliardario insurrezionalista sarebbe stato aggredito, stordito, ferito e legato al traliccio sul quale sarebbe poi stato fatto esplodere.
Difficile stabilire se queste tesi sensazionalistiche siano fondate o meno.

Israeliani o Superclan
Di certo Feltrinelli si diceva minacciato e precisamente dal Mossad, uno dei servizi segreti israeliani.
E di certissimo sappiamo che il timer utilizzato dall’editore per l’attentato, un Lucerne, era difettoso come altri del medesimo stock. Un suo gemello era stato usato il 2 settembre 1970 per un attentato comunista ad Atene terminato anch’esso in tragedia con la morte dei suoi autori, Elena Angeloni e Georgios Tsikouris (Ma non erano i fascisti i bombaroli?)
Ambo gli attentatori facevano parte di un gruppo terroristico definito in gergo Superclan.

Il fatale timer utilizzato da Feltrinelli quel 14 marzo gli era stato anch’esso fornito dal Superclan.
Cos’era questo Superclan? Un direttivo insurrezionalista che aveva contatti spregiudicati negli ambienti Nato, nell’Internazionale socialista, con i gruppi della lotta armata comunista e con una serie infinita di servizi dell’est e dell’ovest.

Il suo boss, Corrado Simioni, sognava di prendere la testa della lotta armata in Italia ma le figure guerrigliere di punta diffidavano di lui. Dopo la morte di Feltrinelli, che rese i guerriglieri orfani di contatti internazionali e di fondi, Simioni poté giocare un ruolo significativo grazie ai suoi contatti.
Egli faceva capo (e la coodirigeva) alla scuola di lingue parigina Hypérion che fu il crocevia tra i gruppi della lotta armata e i servizi internazionali e che ebbe un ruolo centrale nel sequestro Moro.

Hypérion e Trilateral
L’Hypérion raggiunse l’apice della sua attività durante il settennato di Giscard d’Estaing che fu, al contempo, un mandato di gestione politica della Commissione Trilateral, vero e proprio direttivo mondialista creato nel 1971.
Si pensa solitamente, ma a torto, che l’operato delle formazioni armate in Francia sia stato favorito dalla Dottrina Mitterrand che, al contrario, intervenne per disarmare e pacificare i gruppi guerriglieri o, eventualmente, per teleguidarne le schegge su posizioni ben diverse da quelle originarie (il rapporto tra servizi francesi e Br di Senzani lo attesta).
Fu invece durante la presidenza Giscard che Hypérion e il Superclan ebbero carta bianca. E la copertura era nata ancor prima, sotto il primo ministro di Pompidou, Chaban-Delmas (centrodestra).

Tornando a quel 14 marzo, dopo la morte di Feltrinelli e il rientro in gioco di Simioni, tutti i vertici della lotta armata vennero eliminati in modo diverso. Il partigiano Lazagna, che assicurava la congiunzione con l’apparato “rivoluzionario” del Pci ebbe problemi legali e fu tolto dalla scena. Curcio e Franceschini, che avevano appena rifiutato l’offerta di cooperazione espressa proprio dal Mossad, vennero arrestati. Moretti invece l’accolse e si mise, di fatto e senza nemmeno nasconderlo, al servizio di Hypérion.
Hypérion a chi faceva capo? Alla Francia? Alla Nato? Ai tedeschi dell’est? Ai sovietici? Agli israeliani?

Un po’ a tutti perché fu il primo laboratorio mondialista nel quale ogni attore recitava un copione d’interesse comune e sistemico e, al contempo, i propri particolari.
L’Italia no: i suoi servizi come le sue istituzioni servivano solamente le gerarchie internazionali e non i propri vantaggi: dal settembre ’43 è sempre stato così.

Ingerenze ed internazionali
Torniamo al 14 marzo e ai timori del guerrigliero.
L’ingerenza israeliana in Italia e il ruolo nella lotta armata operaista è fatto documentato. Del resto il braccio destro di Simioni, Duccio Berio, era figlio di un collaboratore del Mossad.

E di sicuro quell’ingerenza venne accettata, anche formalmente, durante la gestione brigatista di Moretti, che non esitava a far capo a Hypérion né al “misterioso” gruppo toscano che gestì l’esecuzione di Moro e la cui composizione risale con tutta probabilità agli anni quaranta con coperture francesi e inglesi, allargatesi nel dopoguerra ai sovietici e agli israeliani.
Le paure di Feltrinelli dunque non erano delle paranoie.

In quanto a quell’internazionale armata operaista, per certi versi contigua alla trozkista e per altri organica all’Internazionale socialista, si è ramificata in Africa e in America Latina offrendo asilo a svariati guerriglieri in più paesi. In Brasile ha accolto Achille Lollo, autore del rogo assassino di Primavalle, e in seguito Cesare Battisti che non ha neppure avuto il pudore di tacere sulle coperture internazionali e sugli accordi franco-brasiliani riguardo alla sua persona.

E’ necessario tenere bene a mente il quadro di quali forze si mossero e come, di quali furono le coperture e i burattinai, non soltanto per interesse storico e per rigettare riletture pilotate generalmente omertose su certe ingerenze, e quindi devianti, ma perché le strutture protagoniste di quei giochi sussistono almeno parzialmente e le mentalità che le animarono sono oggi dominanti e, quindi, minacciose. In guardia dunque: da burattini e da burattinai!

Che ne è stato dell’inchiesta Br?
Infine un dubbio. Sappiamo che Feltrinelli era stato inizialmente indagato per la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) così come lo furono ambienti anarcomunisti. Dopo una serie di depistaggi e di inquinamenti di prove quella strage non ha mai trovato un colpevole ma la storiografia, supportata da qualche sentenza inapplicabile, l’ha liquidata come strage fascista.
Sappiamo però che proprio le Br compirono un’indagine nell’area milanese per venire a capo della verità e, sorprendentemente, non ne rivelarono mai l’esito che, evidentemente, non collimava con la versione ufficiale e non doveva essere molto utile alla causa comunista.

Non s’intende affatto qui suggerire che ci fosse una responsabilità di Feltrinelli in piazza Fontana ma far notare che sulla strage è rimasta una cortina fumogena cui hanno contribuito gli stessi brigatisti. Che questi avessero un terreno su cui indagare non è sorprendente visto che furono due militanti dell’ultrasinistra a fornire il logistico all’anarchico Gianfranco Bertoli quando costui si dette latitante per rapina e si recò per qualche mese in un kibbutz in Israele dal quale fece ritorno con armi israeliane senza esser perquisito alla frontiera di un paese in guerra e si recò a Milano in via Fatebenefratelli dove il 17 maggio 1973 commise una strage davanti alla questura (Ma non erano i fascisti i bombaroli?)

Insomma tutta la storia di quegli anni sanguinosi andrebbe riscritta e, benché ci siano gli elementi per chiarirla in modo sufficiente, ciò non avviene e non solo per colpa dei burattinai, dei loro complici e di chi fu coinvolto in quelle manovre ma anche per il servilismo e la superficialità di chi appartiene ad ambienti che quella strategia subirono sulla propria pe
lle ma che oggi non chiede altro che di compiacere i più forti e non esita, quindi, a stravolgere la verità a piacimento altrui.

Chi tra tutti costoro, burattinai, complici e ricostruttori ammaestrati, sia il peggiore è davvero difficile da stabilire.

Un minimo di bibliografia da non cestinare:
Giovanni Fasanella, Giuseppe Rocca – Il misterioso intermediario - edizioni Einaudi
Giovanni Fasanella, Rosario Priore – Intrigo internazionale – edizioni Chiare Lettere
Giovanni Fasanella, Alberto Franceschini – Cosa sono le Br? – edizioni Rizzoli
Silvano De Prospo, Rosario Priore – Chi manovrava le Br? – edizioni Ponte alle Grazie
Filippo Ghira – Dominio incontrollato – edizioni Fuoco
Valerio Cutonilli – Strage all’italiana – edizioni Trecento
Valerio Cutonilli, Luca Valentinotti – Acca Larentia quello che non è stato mai detto - edizioni Trecento
Gabriele Adinolfi – Quel domani che ci appartenne – edizioni Barbarossa

http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=17043storiaasorte&Itemid=19&el_mcal_month=5&el_mcal_year=2014


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radisol
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Cazzate a gogò ...

Semplicemente Moretti, scrivendo un cartello di corsa e a mano ... oltretutto era ed è "dislessico" ... fece male la stella ...

Quanto agli israeliani, peraltro non direttamente ma tramite alcuni militanti del Psi filo-Israele ... non dimentichiamo che allora in Israele governava Golda Meir, dirigente anche dell'Internazionale Socialista ... che si presentarono come compagni socialisti e non certo come inviati di Israele ... contattarono Levati, che era peraltro iscritto al Pci e non delle BR ... che a sua volta contattò Lazagna che nemmeno lui era delle BR anche se aveva con esse contatti di confronto politico ... per far sapere alle BR dove si nascondeva la spia Pisetta a Friburgo ... e probabilmente contemporaneamente contattarono anche i protettori di Pisetta, cioè il Sid ... per far scappare Pisetta all'ultimo momento ... prima dell'arrivo di Alfredo Bonavita, incaricato di controllare la notizia e vedere, se la notizia fosse risultata vera, se e come farlo fuori ...

La classica operazione per acquisire benevolenza ... ma al tempo stesso evitare le peggiori conseguenze del proprio gesto ...

Gli stessi ambienti socialisti ... ma di questo non c'è prova, mentre nell'altro caso c'è almeno la testimonianza di Bonavita, poi "pentito" ... sembra avessero di nuovo contattato in epoca successiva sempre Levati ... che aveva innescato lo stesso giro informativo tramite Lazagna ... per avvisare le BR dell'operazione Girotto e dell'agguato dei CC a Curcio a Pinerolo per arrestarlo ... la notizia arrivò a Moretti in notevole ritardo e non riuscì ... allora mica c'erano i telefoni cellulari ... ad avvisare Curcio messosi già in viaggio, oltretutto insieme a Franceschini la cui presenza all'incontro con Girotto non era prevista ... per cui furono arrestati tutti e due ...

Ed è una minchiata tutta di Franceschini, da quando è diventato "fonte privilegiata" di Flamigni, cioè da quando lavora all'Arci ed è quindi un dipendente diretto del Partito Democratico ... prima ste cose, anche nel suo famoso libro scritto già da "dissociato", non le aveva mai dette ... quella che Moretti lasciò perdere di avvisare Curcio perchè voleva diventare lui il "capo" ... sia perchè Moretti non sapeva assolutamente ... non lo sapeva proprio nessuno .... che con Curcio c'era pure lo stesso Franceschini ... Franceschini che in caso di arresto del solo Curcio, per come stavano le cose allora nelle BR, certamente gli sarebbe succeduto nel ruolo ... sia perchè, dopo pochi mesi, Moretti organizzò con la Cagol l'evasione di Curcio dal carcere di Casale Monferrato ... Curcio che sarà poi riarrestato a Milano soltanto nel 1976 ... quindi il discorso di Franceschini non regge di una virgola ... ma piace tanto a chi parte da una tesi pre-costituita e poi cerca di adattare fatti, circostanze ed anche ignobili minchiate alla tesi pre-costituita iniziale ... il classico appunto del "complottismo" ...

Nessun contatto diretto tra israeliani e brigatisti ... ed ogni rapporto, anche indiretto, finì lì ...

Vero che Israele aveva realisticamente interesse a "destabilizzare" l'Italia .... per così ergersi ad unico bastione "occidentale" nel Mediterraneo .... ed in questo senso probabilmente le provavano tutte ... dagli strani rapporti coi "nazi" veneti di Zorzi fino alla questione, mai chiarita, della vicenda dell'anarchico Bertoli e del suo attentato del 1973 alla Questura di Milano ... Bertoli che proveniva direttamente da Israele con tanto di bomba ananas d'ordinanza, del tipo in uso all'esercito israeliano, poi usata a Milano ... e che aveva stranamente pernottato la notte prima nella casa di uno dei "nazi" milanesi strettamente legati ai loro camerati veneti di cui sopra ... ed altre questioni quantomeno "strane", anche se anche queste mai chiarite, sono emerse in tempi più recenti a carico di ambienti "con la kippa" anche nella vicenda della morte di Giorgiana Masi a Roma nel maggio 1977 ... ma da questo a dare per scontate chissà quali "eteroguide" da parte di Israele in Italia ce ne corre assai ... e comunque prove certe non ce ne sono di nulla .... soltanto vaghissime illazioni ... persino Bertoli avrebbe potuto, in teoria, trasportare tranquillamente una bomba ananas dal kibbutz dove viveva fino a Milano ... vero che Israele era allora ed è tuttora il top del "securitarismo" alla propria frontiera ... ma Bertoli da Israele era in uscita e non in entrata ... e certo, per ovvi motivi, i controlli in uscita sono assai meno scrupolosi di quelli in entrata ...

L'Hyperion era roba russa, altro che cazzate, lì c'era un via vai soprattutto di palestinesi ... e saranno proprio i palestinesi conosciuti tramite Hyperion a fornire poi un ingente arsenale di armi sofisticate alla Brigate Rosse .... come poteva quindi essere roba collegata ad Israele ? .... e, peraltro, anche se nel frattempo ha cambiato nome, l'Hyperion roba russa lo è tuttora ... informatevi ...

E comunque ... vale sempre il discorso del "treno tedesco" di Lenin ...

L'"aiutino" tedesco alla rivoluzione bolscevica è un dato storico acclaratissimo ... ma non per questo Lenin era un "agente tedesco" ... nè tantomeno il Kaiser era "comunista" ...

E soprattutto vale il discorso più specifico sul compromesso storico .... se il compromesso storico lo si considera ... chissà mai perchè ... una cosa positiva ... allora è normale pensare che era negativo opporsi a questo .... e pensare tutto il male possibile anche di eventuali, ma comunque mai provati, contatti "spuri" o "innaturali" delle Brigate Rosse ...

Se invece lo si considera una cosa negativa ... e questo pensavano allora non solo le Brigate Rosse e gli altri gruppi armati di sinistra ... ma anche tutta la sinistra extraparlamentare, compresi gli ultramoderati del Pdup ... e nell'ambito della sinistra parlamentare la stessa cosa pensavano allora pure radicali e socialisti ... ed anche i filosovietici e gli ingraiani interni allo stesso Pci .... allora diventa del tutto legittimo anche qualche eventuale, anche se comunque mai provato, rapporto "spurio" o alleanza di fatto "innaturale" delle Brigate Rosse per raggiungere lo scopo di farlo saltare ...

Come, appunto, nel caso del "treno tedesco" di Lenin ...


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MarioG
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Ne so ben poco, magari quella stella non significa cio' che dice fourfive, ma non e' che uno "sbaglia" un cartello di quel tipo!
Una stella a sei punte (ben fatta) NON e' una stella a cinque punte 'sbagliata'.


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The_Essay
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Ciao!
Per vari motivi non ho proprio letto tutti i post!
Anche in tale topic si respira "una cosa strana",proprio come anni fa,
passò e passa sottotono che "l'ultimo patriota"(leggi Craxi) non era per la linea della fermezza. Perchè tale fatto?
Oggi è comprensibile perchè l'astante è deceduto,ma da vivo era pure potente....ergo?
Che ne pensi Gentile Radisol?
Bye,Bye The Essay


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radisol
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Penso semplicemente che in quel frangente Craxi avesse ragione da vendere ... che era possibile la liberazione "umanitaria" e del tutto unilaterale di un detenuto dei Nap gravemente malato ... circa un anno dopo sarà comunque lo stesso scarcerato ... per ottenere così la liberazione di Moro da parte delle Brigate Rosse ...

Penso che Craxi, insieme a Pannella e pochi altri ... forse anche Fanfani che però peccò di vigliaccheria e fece passare troppo tempo prima di prendere l'iniziativa ... furono gli unici esponenti del quadro politico istituzionale ... a non perdere completamente la testa in quella occasione ...

Certo Craxi, in una soluzione incruenta della vicenda Moro, aveva anche la sua oggettiva convenienza politica .... non c'è dubbio che un Moro tornato libero sarebbe diventato naturale alleato di chi aveva contribuito a salvarlo ... ed invece nemico giurato di chi invece, la maggioranza della Dc e soprattutto il Pci, avevano cercato di impedire ogni trattativa e possibile salvataggio ... il che avrebbe sicuramente significato la fine dell'accordo Dc-Pci .... e quindi un ruolo centrale per Craxi e per il suo partito, che quell'accordo aveva un pò messo all'angoletto ... oltre ovviamente al "figurone" per Craxi che ne sarebbe comunque scaturito rispetto all'opinione pubblica ...

Ma anche se queste possibili convenienze politiche indubbiamente c'erano tutte ... perchè non pensare che Craxi avesse anche e soprattutto una vera spinta di tipo umanitario nella vicenda ? Spinta che del resto poi ribadì con coerenza nei casi Cirillo e D'Urso .... dove tutta questa convenienza politica diretta per lui non c'era ... e dove invece, incoerentemente, la Dc trattò, senza particolari problemi di principio, con le Brigate Rosse, in entrambi i casi e così salvando gli ostaggi ...ed in quello Cirillo persino col tramite della camorra di Cutolo ... ed anche l'opposizione del Pci ad ogni tipo di trattativa fu certamente, in quegli altri due casi, meno tenace ed irriducibile rispetto invece al caso di Moro ...

Sinceramente non mi ha mai troppo convinto certa retorica su Craxi "ultimo patriota" ed altre amenità del genere ... e certamente non ho mai provato, nemmeno da lontano, particolari simpatie politiche per Craxi e meno che mai per il suo partito, in generale una ignobile accozzaglia di leccapiedi per convenienza personale oppure ignobili intrallazzatori ... lavoravo in quel periodo in una grande azienda pubblica gestita da loro e so quindi bene che tipo di merdacce fossero perfino nella base militante ... non c'è dubbio però che Bettino Craxi sia stato il politico italiano più lungimirante di quella epoca storica ... soprattutto sui temi internazionali .... visto il livello medio, non ci voleva molto ... ma indubbiamente lo è stato ... e nel caso specifico del sequestro Moro, direi anche molto di più che in altre occasioni ...


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Rosanna
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Penso semplicemente che in quel frangente Craxi avesse ragione da vendere ... che era possibile la liberazione "umanitaria" e del tutto unilaterale di un detenuto dei Nap gravemente malato ... circa un anno dopo sarà comunque lo stesso scarcerato ... per ottenere così la liberazione di Moro da parte delle Brigate Rosse ...

Penso che Craxi, insieme a Pannella e pochi altri ... forse anche Fanfani che però peccò di vigliaccheria e fece passare troppo tempo prima di prendere l'iniziativa ... furono gli unici esponenti del quadro politico istituzionale ... a non perdere completamente la testa in quella occasione ...

Certo Craxi, in una soluzione incruenta della vicenda Moro, aveva anche la sua oggettiva convenienza politica .... non c'è dubbio che un Moro tornato libero sarebbe diventato naturale alleato di chi aveva contribuito a salvarlo ... ed invece nemico giurato di chi invece, la maggioranza della Dc ed il Pci, avevano cercato di impedire ogni trattativa e possibile salvataggio ... il che avrebbe sicuramente significato la fine dell'accordo Dc-Pci .... e quindi un ruolo centrale per Craxi e per il suo partito, che quell'accordo aveva un pò messo all'angoletto ... oltre ovviamente al "figurone" per Craxi che ne sarebbe comunque scaturito rispetto all'opinione pubblica ...

Ma anche se queste possibili convenienze politiche indubbiamente c'erano tutte ... perchè non pensare che Craxi avesse anche e soprattutto una vera spinta di tipo umanitario nella vicenda ? Spinta che del resto poi ribadì con coerenza nei casi Cirillo e D'Urso .... dove tutta questa convenienza politica diretta per lui non c'era ... e dove invece, incoerentemente, la Dc trattò, senza particolari problemi di principio, con le Brigate Rosse, in entrambi i casi e così salvando gli ostaggi ...ed in quello Cirillo persino col tramite della camorra di Cutolo ... ed anche l'opposizione del Pci ad ogni tipo di trattativa fu certamente meno tenace ed irriducibile rispetto al caso Moro ...

radisol, credo che tu sia molto documentato sul piano delle vicende nazionali, ma credo anche che tu perda di vista le vicende internazionali, perché lo stesso Moro dice in alcune occasioni di sentirsi vittima di interessi internazionali incrociati, e su questo sono concordi tutti gli storici che si sono occupati del problema,

insomma le BR non sono state un affare solo italiano, ma divennero ad un certo punto ostaggio di interessi sovranazionali incrociati ... anzi se fosse stato come dici tu un affare solo italiano e se la Cia fosse stata così favorevole al "compromesso storico", allora perché uccidere Moro?

Certo che la sua salvezza ad un certo punto sarebbe costata l'implosione della DC, soprattutto quando le sue rivelazioni cominciarono a svelare scandali e misfatti (GLADIO, soprattutto, che era ancora presente, confermato da TUTTI GLI STORICI), e questo non era possibile permetterlo, infatti tutta la vicenda ha potenziato guarda caso il potere dei soliti noti ...

insomma le BR, ripeto, erano più bianche che rosse ...


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radisol
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No, le BR erano invece irriducibilmente, ed io direi anche stupidamente, rosse che più rosse non si poteva...

E semplicemente, avendo già ceduto senza condizioni con la liberazione di Sossi 4 anni prima ... ritennero che farlo una seconda volta sarebbe stata una sconfitta inaccettabile ... tutto qua ... la classica stupidità politica di tutti gli stalinisti quali erano ... non di Stalin, che aveva altri gravissimi difetti ma era tuttaltro che stupido ... ma gli stalinisti della storia successiva invece si, tutti stupidi ...

Si potrebbero fare esempi a go-go di questa stupidità congenita degli stalinisti ... ma a quest'ora non mi sembra proprio il caso ...

Non sottovaluto la "caratura internazionale" del personaggio Craxi ... ed infatti vedrai che in una ulteriore aggiunta al commento precedente, gli riconosco una grande lungimiranza proprio soprattutto su questi temi ... ed ancora di più nella vicenda Moro ...

Sulla "caratura internazionale" della vicenda Moro, almeno quella specifica dei 55 giorni propriamente detti, permettimi però invece di dubitare moltissimo .... l'incrocio un pò perverso di iniziative internazionali arriverà solo dopo, intorno alla gestione in un senso o nell'altro del "memoriale", che certamente non era solo la parte che conosciamo ...

Ma, a quel punto, se ti vai a rileggere i miei precedenti interventi, credo proprio che le BR non avessero più alcun ruolo decisionale in merito ... si erano affidate mani e piedi all'Est europeo ... ma appunto parliamo del dopo, dal 1979 in avanti ... i 55 giorni, invece, furono tutta roba loro, nel bene e nel male ... e comunque, pressochè tutta roba italiana anche nella gestione della cosa da parte degli apparati istituzionali ... al massimo qualche pressione amerikana e tedesca nel senso della non trattativa ... e qualche timido tentativo, invece in senso opposto, del Vaticano ... ma le decisioni, anzi direi le non-decisioni perchè rimasero sostanzialmente immobili, le prese invece la italianissima dirigenza della Democrazia Cristiana di allora ...

E dico questo a ragione veduta ... e non perchè considererei scandalosi "aiutini", anche a prima vista innaturali, in una ipotesi COMUNISTA RIVOLUZIONARIA, che nella storia, per un motivo o per un altro, ci sono sempre stati ... non mi far citare per l'ennesima volta la storia di Lenin e del treno del Kaiser ... ma perchè invece "aiutini" e ancora meno "eteroguide" alle Brigate Rosse nei 55 giorni non ci furono proprio ...


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