Bisogna sempre rispettare le sentenze?
In Italia come in Turchia come dappertutto la magistratura non è un corpo purissimo di custodi della Legge, la Legge cn la L maiuscola.
Desta sconcerta apprensione la sentenza di una Corte di Appello sulla natura della Mafia di Ostia, natura che viene negata e ridotta a mera associazione delinquenziale.
Le conseguenze sono dirompenti: le pene sono state tutte ridotte ed i beni sequestrati restituiti. La sentenza di Ostia avrà ripercussioni importanti sul processo "Mafia Capitale" Se non è mafia quella di Ostia perchè dovrebbe essere Mafia quella di Roma??
Applicando il principio giurisprudenziale dei giudici di Ostia all'Italia può darsi che i mafiosi che controllano Bologna o Milano non siano tali ma semplici delinquenti. I commercianti di Ostia pagavano il pizzo ad una semplice cosca di delinquente. Naturalmente lo stesso si dirà per tutta la mafia esterna alla Sicilia alla Campania ed alla Calabria.
Ciao, Pietro, ben tornato.
Bisogna sempre rispettare le sentenze?
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Certo che no!
Sono da rispettare solo quelle favorevoli a saccoccia propria.
Tutto il resto é discutibile.
Bisogna sempre rispettare le sentenze?
Le sentenze devono essere formalmente rispettate, applicando la decisione, ma possono e devono essere criticate nel contenuto.
E' un problema soprattutto culturale.
Nel settore penale è più evidente, la decisione del giudice NON è presa cercando la verità storica ma solo quella processuale, quella che risulta dall'applicazione delle regole del giudizio in relazione alle prove acquisite.
Non vi è nessuna ragione di aspettare, e poi subire, la sentenza per farsi una propria idea o per scrivere la storia o un articolo di giornale (l'esempio della denuncia contro un pedofilo, in attesa della sentenza definitiva è consigliabile comunque non affidargli i nostri figli...).
Spesso si delega alla magistratura, o se ne aspetta i risultati, anche per formulare giudizi che non dipendono (solo) dal contenuto delle carte del processo ma da tante altre circostanze. Questo lo si fa o per debolezza culturale o per una scelta ipocrita mentre sarebbe sano per tutto il sistema avere menti capaci di una critica liberamente ragionata.