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L'intolleranza sociale...l'ultimo dei peccati!


tatotripodo
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
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Attraverso un piccolo esame di autocoscienza chi di noi si è mai posto una semplice domanda: ma chi sono veramente io? Merito il rispetto degli altri? Infatti spesso ci sentiamo fin troppo degni del rispetto degli altri dimenticando ciò che meno ci piace dei nostri comportamenti.

Voglio parlare di una piaga sociale che spesso ci macchia di ridicole ed inutili colpe: l’intolleranza.

Dal punto di vista della morale cattolica l’intolleranza si considera virtù qualora essa si fonda in una convinzione sincera e genuina, si considera invece viltà quando è dettata da un pregiudizio in connessione con interessi di ordine pratico e/o egoistico.

In relazione a questa tesi come si deve intendere il comportamento di chi, per esempio, da più parti osteggia la creazione di nuove moschee in Italia?

Dalla coscienza dello stato di tutelare gli interessi dell’istituzione religiosa cattolica nasce l’intolleranza pratica che si manifesta nel campo della politica e del diritto attraverso la negazione a coloro che hanno un altro credo religioso dei diritti di eguaglianza sociale e di pari opportunità.Ciò può avvenire in diversi modi che consistono appunto nel creare difficoltà alla pratica religiosa fino a considerarli uomini diversi, stranieri e addirittura espellerli dal territorio.Questa è una forma di intolleranza legata ad una particolare concezione dello stato il quale afferma implicitamente ed ipocritamente la propria dipendenza , diretta o indiretta, dall’autorità religiosa alla quale il politico sente di non poter sottrarre il proprio aiuto istituzionale contro gli infedeli. L’ipocrisia di fondo sta nel fatto che lo Stato, in quanto laico, dovrebbe affermare non solo a parole la propria assoluta indipendenza dalle autorità religiose! Quindi perché lo fa? Ovvio e cioè per il grande bacino d’utenza che le collettività religiose sono in grado di apportare al fine politico. E questa è l’intolleranza dello stato. Poi ci sono le intolleranze delle religioni le quali presuppongono l’ortodossia. Si parte cioè dal convincimento che i principi banditi da esse stesse costituiscono la verità assoluta, unica sola verità oltre la quale non ne esistono altre. Il problema della natura e dell’origine del male e il modo per sottrarsi ad esso costituisce la fondamentale missione di tutte le religioni che possiedono un’escatologia intrisa di principi etici.

Alla luce di quanto detto come può un cittadino sottrarsi dall’intolleranza collettiva se le condizioni esterne lo avviluppano ai due lati influenzandolo sulla naturale considerazione che dovrebbe avere del proprio simile?

Tato tripodo
www.imparzialeoforseno.blogspot.com


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