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Maledite Jovanotti così pulite le coscienze!


Maria Stella
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Perchè volete salvarvi la coscienza maledicendo Jovanotti?

Scrive Cherubini , e leggete attentamente, se siete capaci

"Francesco e’ uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative.

Francesco e’ morto per una fatalita’ davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente. "

Se voi doveste organizzare una festa del patrono non andreste, se onesti cittadini, alla cooperativa che vi fornisce i ragazzi ad ore? regolare, ha ragione Cherubini, regolare, legittimato da uno Stato che legittima quello che fa comodo. E le Cooperative piacciono, abbassano il costo del lavoro: lo sappiamo bene cosa sono : sono i vecchi "padroncini "di buona memoria, padroncini legittimati o sbaglio?

Assumono di tre mesi in tre mesi, se non ti conformi, non ti assumono più. Se hai bisogno per il lavoro del casco, per esempio.. te lo compri, e così i guanti. sono anni ed anni che operai sub appaltati, lavoratori anche delle pulizie e non solo, vivono questa vita da sfruttati, e bisogna cercarli col lumicini gli articoli che deprecano la schifezza di simili contratti, eppure li abbiamo sotto gli occhi nei supermercati, tutti i giorni, si sa poco, ma quel poco che trapela parla di sfruttamento, di periodi forzosi a casa, di lavoratori che evngono " chiamati più spesso" di altri che fanno la fame, e così tra gli operai, ad alcuni i lavori comodi , ad altri quelli pericolosi.

Chi fa uno spettacolo si avvale di mano d'opera locale, e se vuole assumere al volo, a norma, va dalle cooperative ad hoc.. loro sono legittimate a pagare 1 ora di lavoro 5 euro, dalle quali trattengono presumibilmente una percentuale per "Il padroncino legalizzato". Beh, fin ora non fregava niente a nessuno, il commento comune contro chi se ne lagnava era : "è un lavoro, meglio di niente.."

Ora vi chiedo e mi chiedo , davvero è meglio di niente rinunciare a tutto , orgoglio, sicurezza, autostima, per arricchire i padroncini di ogni tipo ?

Dobbiamo rivedere cosa stiamo diventando e soprattutto ritrovare la capacità di VEDERE il mondo che ci stanno tessendo intorno per ammazzarci come persone, per distruggere i nostri figli.


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dana74
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straquoto marista, abbiamo svenduto anche la coscienza è ovvio che "il meglio che niente" sia diventato "gratificante"...che pena


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Levdtrotzkij
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Ma non lavorano per lui i padroncini di ogni tipo?
Puah!


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Tao
 Tao
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La Lettera di Jovanotti sulla morte di Francesco

Francesco Pinna e’ morto lavorando al montaggio di una struttura fatta per far divertire migliaia di persone.

La sua morte è una immensa tragedia per una famiglia e per il mondo dei concerti.

Il suo era un lavoro a giornata ed era assunto con contratto regolare.

Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era cosi.

Il mondo dei concerti e’ un settore serio dove non c’è approssimazione e improvvisazione e nei miei tour c’e totale rispetto delle leggi e delle persone.

A Trieste si stava lavorando come sempre quando prepariamo un evento.Non c’e’ giornata in cui una serie di funzionari pubblici non verifichino il corretto montaggio e non si presentino ad approvare i metodi di costruzione della struttura.

La tragedia di Trieste ha lasciato a terra feriti e un ragazzo morto,Francesco Pinna,di soli 20 anni,e noi tutti siamo sconvolti per quello che e’ successo.

I ragazzi come lui non sono in tour con la squadra itinerante (composta di tecnici specializzati) ma lavorano localmente agli allestimenti che passano nella loro città.Aspettano l’arrivo dei camion e fanno la loro parte. Si tratta di lavori di supporto alla squadra itinerante. Questi ragazzi io li incontro spesso quando arrivo al palazzetto e capita che ci si scambi due parole,che ci si scatti una foto.

Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata.

Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa e’ la tragedia.

Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perche’ inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato.

Io so ,e mi e’ stato confermato anche in questo caso,che in un tour come il mio (e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l’italia) ogni lavoratore locale e’ assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato.Anche in questo caso era cosi.

Francesco e’ uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative.

Francesco e’ morto per una fatalita’ davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente.

E’ una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire “una festa”,un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera.E invece stavolta tutto si e’ ribaltato e ora c’e’ solo dolore sul mio palco distrutto.

Ho appena saputo che i feriti coinvolti nel crollo sono fuori pericolo. Queste persone sono con me sempre,ci vediamo tutti i giorni per mesi interi. Finito il periodo insieme vanno a lavorare con altri tour importanti.Sono un mondo popolato di poche centinaia di tecnici altamente specializzati che rendono possibile l’esistenza dei concerti e degli spettacoli che ci fanno divertire.

Siamo gente seria,appassionata,facciamo una vita e un lavoro gratificato dall’idea di accendere l’entusiasmo e l’emozione del pubblico.

Francesco Pinna è morto costruendo una festa.La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che abbraccio con tutta la mia forza insieme a tutto il mondo dei concerti e dello spettacolo,che lui amava,come tutti noi.

Lorenzo Jovanotti – su Facebook
Fonte: https://www.facebook.com
Link: https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini/posts/10150451661979322
13.12.2011


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Tao
 Tao
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Due cose: la prima, di certo ovvia, è che del giovane 20 enne ,Pinna, se non fosse morto, nessuno forse ne avrebbe parlato, nessuno lo avrebbe conosciuto a livello nazionale. E purtroppo, credo, che così come è arrivato alla ribalta della cronaca nazionale, come tanti altri verrà risucchiato nell'oblio. Con ciò non accuso i cantanti, perchè lascio che il loro fare e sopratutto il non fare, "canti" e giustifichi il loro lassismo in questa delicata fase della vita della nazione. Vabbè che loro si considerano cittadini del mondo, che loro stanno bene dovunque, perchè hanno di che vivere ...e bene. Infatti mi pare che nessun finto rapper abbia cantato, a Monti o Napolitano, "cancella il debito" oppure "non pagare il debito", mentre anni fa qualcuno, per rubare la scena e farsi pubblicità lo ha fatto. Ma ormai che si è raggiunta la vetta si può solo volare altrove,e secondo che aria tira penso che gli aerei saranno pieni di intellettuali, cantanti e artisti che andranno altrove, abbandonando la nave.

La seconda cosa è riferita a questo pseudo governo che non parla mai dei nuovi posti di lavoro, della crescita del tenore di vita della nazione: mi ricorda come alle assemblee generali o di classe qualcuno cercava di far passare qualcosa che, per ignoranza e incompetenza, era stato inserito nelle varie ed eventuali. Dovresti sapere che non può essere messo ai voti.Questo il governo lo sa, i parlamentari fanno gli indiani e non ascoltano i 40 enni e gli over in genere, mentre i sindacati catalizzano l'attenzione dei pensionati sui c/c mentre dovrebbero fare battaglia per portare a 1.000 euro la minima e adeguare,di conseguenza, le altre e far abbassare quelle più elevate (come quelle che prende Amato o quell'altro che ha 90mila euro al mese). Ma tanto non lo fanno e al massimo avranno la loro vittoria di Pirro.

illupodeicieli


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Tao
 Tao
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Lavorano per service o cooperative

Si arrampicano su tubi innocenti, trasportano mixer, cavi e amplificazione. Sono maestranze qualificate ma perse nel sottobosco dell'outsourcing

Francesco Pinna, vent'anni, studente, lavorava nell'economia dell'evento.
Come il 40% degli studenti italiani, anche Francesco alternava libri e lavoro e rientrava nel 23,2% degli studenti che firmano un contratto a brevissimo termine, quello necessario per costruire l'impalcatura del concerto di Jovanotti al Palatrieste e morire. Poco o nulla si sa di questa economia, della sua logistica e del precariato strutturale che si vive nelle sue articolazioni interne costituite da service o cooperative che montano e si arrampicano su tubi innocenti, trasportano cavi, mixer e amplificazione. O, almeno, nulla sa il diritto del lavoro che non ha strumenti per comprendere la natura di un impiego precario che si svolge in un'impresa la cui esistenza è temporanea e intermittente. Come Francesco, e i 6 feriti per il crollo, ciascuna delle cento persone che ieri lavoravano all'allestimento è parte di una forza-lavoro flessibile in un'organizzazione instabile. Davanti a quella cattedrale accartocciata per il crollo del ground support che copre il palco e alloggia gli altoparlanti e i riflettori, 15 metri di altezza e 20x30 di larghezza, è possibile ricostruire il sistema di appalti e di subappalti che governa il lavoro postfordista e, ormai lo si può dire, il lavoro in quanto tale in Italia.

Al centro c'è un'azienda, in questo caso la Azalea production, che produce concerti e grandi eventi, vende biglietti, rifornisce le prevendite abituali nel Triveneto, organizza l'ufficio stampa. È possibile che questa azienda sia il terminale di una rete di piccole e piccolissime aziende di catering o di logistica, i tir che trasportano in tutta Italia il palco, oppure la cena per lo staff della star. Questa rete, tanto più ampia e complessa quanto più grande è l'evento da realizzare, viene quasi sempre attivata dalla produzione dell'artista di turno, oppure da una internazionale interessata a «piazzare» un evento a Catania o a Belluno. Ieri, davanti a quella maledetta cattedrale progettata da un «ingegnere abilitato», le 100 persone che lavoravano a progetto (si spera) erano abituate a essere pagate «a corpo», cioè ad assumere commesse da un privato, così come dal pubblico. È questa l'organizzazione del lavoro diffusa in tutti gli «eventi» culturali in Italia. Di forza-lavoro intercambiabile, spesso di ottima preparazione tecnica o musicale, ne fa uso l'amministrazione pubblica, a partire dagli assessorati alla cultura. Nell'economia dell'evento la presenza del governo locale è invasiva perché è dall'allestimento di una processione, di una mostra sul tartufo o sul fungo cardoncello che dipende la riuscita di una politica del «marketing territoriale» che attrae il turismo. A questa stessa organizzazione si rivolgono i sindaci, e le maggioranze di ogni colore, per risollevare le pericolanti sorti dell'economia di un territorio.

Francesco è una delle vittime di un mercato del lavoro strutturalmente precario dove la gestione di un evento viene affidata a terzi. La chiamano «outsourcing».

Roberto Ciccarelli
Fonte: www.ilmanifesto.it
13.12.2011


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cavalea
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Comunque la si guardi, siamo in presenza di una economia che si sta strutturando sempre più in funzione di uno sfruttamento dei lavoratori precari, i quali attualmente sono una percentuale consistente rispetto a quelli a tempo indeterminato.

E' chiaro che la voglia matta del turbocapitalismo imperante, è quella di portare al 100% la quota di precariato tra i lavoratori, giungendo così all'azzeramento di ogni residuo diritto del lavoratore, il quale alla fine, si porrà a metà strada tra la figura del bracciante agricolo e il servo della gleba.
Davvero splendide le prospettive future dei nostri giovani.


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Firenze137
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credo a quello che ha scritto Lorenzo perchè so che lui è una persona seria. Quello che bisognerebbe invece dire è il tipo di "approccio" dei giovani al mondo del lavoro ed in particolare quando questo mondo è quello della musica o dell'intrattenimento.

Il mondo del lavoro "attrae" irresistibilmente tutti i giovani che il lavoro non ce l'hanno e per conservare o mantenere una sorta di "dignità" senza la quale ogni uomo che sia o si senta degno di chiamarsi tale, si è disposti a lavorare anche e 5 euri l'ora. E questo è il primo "trabocchetto" . Col passare del tempo e dei mesi che il lavoro non si ha siamo disposti a qualsiasi "proposta" anche quella che immagino sia stata fatta al povero Pinna.

Se a questo "desiderio" di avere un lavoro si aggiunge la circostanza di andare a lavorare con la troupe di Jovanotti, magari con l'idea che - io che sono un musicista .. un cantante - vado lì lo conosco e non si sa mai. Allora la cosa diventa ancora più appetibile. E quindi benvenga il "sacrificio" di spostare attrezzi o montare strutture alla classiche "due lire".

Niente di male che uno vada a lavorare anche gratis. Se lo vuole fare padrone lui della sua vita. Ma quello che si dovrebbe eliminare è la possibilità - per le mega-organizzazioni che gestiscono eventi da 30 mila paganti ed oltre - di avere della manovalanza "a due lire" andando a "pescare" fra giovani quasi disposti a tutto pur di lavorare. Sarebbe la stessa cosa che in un cantiere edile si accettasse qualsiasi tipo di addetto.

Il montaggio delle strutture di un concerto è comunque un cantiere di lavoro e quindi dovrebbe "escludere" personale improvvisato.

Quanto sopra lo dico senza avere la minima idea di quello che è successo in realtà ed ho il massimo rispetto per la professionalità di tutti. Sono solo considerazioni di ordine generale.


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bonaveri
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Teo scrive: " Ma ormai che si è raggiunta la vetta si può solo volare altrove,e secondo che aria tira penso che gli aerei saranno pieni di intellettuali, cantanti e artisti che andranno altrove, abbandonando la nave. "
Esiste un pubblico miope. Così pigro da non sapersi guardare attorno. Che si lamenta delle globalizzazioni ma va a cercarsi gli artisti di radio Uno, o rete 105. E un sacco di artisti veri fanno la fame, in Italia.
E sono straincazzato anche per questo, e sai perché? Perché ahime' faccio questo fottuto lavoro. Finisco i concerti e le persone mi dicono "che paese di merda, perché non ti fanno ascoltare in giro?" ...per lo stesso motivo per cui il sistema ci taglia costantemente i coglioni, quando non siamo funzionali alle sue procedure.
Veniteci a cercare, ad ascoltare.


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nuvolenelcielo
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Beh, l'unica cosa è che è ridicolo prendersela con Jovanotti - se qualcuno intendesse farlo. E se il ragazzo avesse preso il doppio di stipendio sarebbe morto lo stesso. Non è che lavoravano approssimativamente o senza seguire le norme di sicurezza... La gente specializzata che si occupa del montaggio e che segue tutte le date c'era, non è che si improvvisa...
Poi tutti gli altri discorsi benissimo, ma poco c'entrano con questa storia.


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dana74
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e giù i partiti ci si fiondano a nozze, qugli stessi partiti che hanno firmato la precarietà e ribadiscono la necessità della "flessibilità"

http://www.refusi.it/news/in-arte-precari-giovedi-15-a-padova-il-precariato-nella-cultura/

Il precariato non esiste solo nella cultura è ovunque.Legge 30 si chiama.


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yakoviev
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Mio cugino ha 50 anni, e fa da sempre questo lavoro (quando c'è, ora ce n'è meno), per una cooperativa: monta stand per le fiere e le mostre, ma anche palchi per concerti. Spesso è fuori città, o addirittura all'estero. Una vitaccia. Non è che sono tutti "ragazzi"...


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Maria Stella
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A me sembra che sia focale, fra i tanti motivi di polemica che si possono evocare, un punto: la sicurezza sul lavoro.

Ci saranno ancora una volta delle indagini che presumibilmente stabiliranno le eventuali responsbilità, ma non tutte: si farà fumo, si esprimerà dolore spesso di circostanza, più spesso ipocrita, man mano l'argomento si allargherà esamineremo i corollari, ed il punto focale sparirà.

I CONTROLLI. Viviamo in una società opprimente, di noi sanno tutto, ci controllano, non gli sfugge se un piccolo commerciante non batte lo scontrino di 1 caramella, siamo schedati, ci frugano nelle tasche, nei gusti, fin nei sogni, epperò poi sfuggono i capitali, poi sfuggono i terroristi, e sfuggono i papponi e sfuggono i grossi spacciatori e così via. E sfuggiranno coloro che avrebbero dovuto controllare e non lo hanno fatto o lo hanno fatto male.. responsabilità, finchè non ci sentiremo responsabili, ma davvero e non a parole, saremo solo subissati da grida, leggi complicate e regolamenti inapplicabili fatti per non essere applicati e si morirà sul lavoro e si accetteranno lavori insicuri e perchè no, sottopagati, mentre pagari il piccolo operatore trova la strada sbarrata da quegli stessi regolamenti fatti per non essere applicati, per lo meno non da tutti. Ecco mi piacerebbe si chiedesse luce su certe disfunzioni, invece le si accettano, ed è gravissimo, chi non le vede, ove aprisse una attività, continuerebbe a non vedere la necessità di certe accortezze, chiamiamole così. Salvo protestare ed imprecare quando i morti non lo toccano


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fernet
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Non si farebbe prima a creare un database con tutti i salari e stipendi e quante ore si lavora? Chessò: cassiera Coop, Pincopallo prendo tot dopo tot anni di lavoro e faccio tot ore, lavoro all'Ikea anche di domenica e prendo tot per tot ore, commessa, muratore, impiegato, maestro, coccocccccooo, call center e rompo i coglioni a tutti alle 8 di sera e prendo tot, etc etc etc etc.............


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