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Marò,a bordo un capo del nucleo militare,perchè mai citato?


marcopa
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La protezione di navi mercantili con militari è stata disciplinata dal decreto n. 107 del 12 luglio 2011 che rifinanziava le missioni militari nel secondo semestre del 2011.

Questo decreto stabiliva che tra i componenti di ciascun NMP (nucleo militare di protezione), che ha il compito di proteggere mercantili battenti bandiera italiana, c'e' un comandante "al quale fa capo la responsabilità esclusiva dell' attività di contrasto militare alla pirateria". A questo militare sono attribuite le funzioni di ufficiale, agli altri invece di agenti, di polizia giudiziaria riguardo ai reati......

Quindi tra i sei militari imbarcati sul mercantile (così mi sembra di ricordare) uno aveva la responsabilità dell' operato dell' intero Nucleo.

Di questa figura invece non si è mai parlato.

Probabilmente per non creargli problemi, ma qualunque sia il motivo, parlare di questo avrebbe fatto risaltare la superficialità e l' approssimazione con la quale è stata gestita questa funzione delle nostre Forze Armate.

Superficialità e approsimazione che sono costanti nell' operato del nostro Ministero della Difesa, dall' acquisto degli F-35 al radar Muos di Niscemi.

Marcopa

Capo II
Missioni internazionali delle forze armate e di polizia

Art. 5
Ulteriori misure di contrasto alla pirateria

1. Il Ministero della difesa, nell'ambito delle attivita'
internazionali di contrasto alla pirateria al fine di garantire la
liberta' di navigazione del naviglio commerciale nazionale, puo'
stipulare con l'armatoria privata italiana e con altri soggetti
dotati di specifico potere di rappresentanza della citata categoria
convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana
in transito negli spazi marittimi internazionali a rischio di
pirateria individuati con decreto del Ministro della difesa, sentiti
il Ministro degli affari esteri e il Ministro delle infrastrutture e
dei trasporti, tenuto conto dei rapporti periodici dell'International
Maritime Organization (IMO), mediante l'imbarco, a richiesta e con

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oneri a carico degli armatori, di Nuclei militari di protezione (NMP)
della Marina, che puo' avvalersi anche di personale delle altre Forze
armate, e del relativo armamento previsto per l'espletamento del
servizio.

2. Il personale militare componente i nuclei di cui al comma 1
opera in conformita' alle direttive e alle regole di ingaggio emanate
dal Ministero della difesa. Al comandante di ciascun nucleo, al quale
fa capo la responsabilita' esclusiva dell'attivita' di contrasto
militare alla pirateria, e al personale da esso dipendente sono
attribuite le funzioni, rispettivamente, di ufficiale e di agente di
polizia giudiziaria riguardo ai reati di cui agli articoli 1135 e
1136 del codice della navigazione e a quelli ad essi connessi ai
sensi dell'articolo 12 del codice di procedura penale.

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Al medesimo
personale sono corrisposti, previa riassegnazione delle relative
risorse versate all'entrata del bilancio dello Stato ai sensi del
successivo comma 3, il compenso forfetario di impiego e le indennita'
previste per i militari imbarcati sulle unita' della Marina negli
spazi marittimi internazionali e si applicano le disposizioni di cui
all'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2009, n. 12, e
all'articolo 4, commi 1-sexsies e 1-septies, del decreto-legge 4
novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29
dicembre 2009, n. 197, sostituita alla necessita' delle operazioni
militari la necessita' di proteggere il naviglio di cui al comma 1.
3. Gli armatori che fruiscono dei servizi di protezione di cui al
comma 1 provvedono al ristoro dei corrispondenti oneri, comprensivi
delle spese per il personale di cui al comma 2 e delle spese di
funzionamento, come definiti nelle convenzioni di cui al comma 1,
mediante versamenti all'entrata del bilancio dello Stato,
integralmente riassegnati, entro sessanta giorni, ai pertinenti
capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero della
difesa, in deroga alle previsioni dell'articolo 2, commi 615, 616 e
617, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
4. Nei casi in cui non sono previsti i servizi di protezione di cui
al comma 1, i servizi di vigilanza privata, disciplinati dagli
articoli 133 e seguenti del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e
successive modificazioni, e dagli articoli 249 e seguenti del
relativo regolamento di esecuzione, di cui al regio decreto 6 maggio
1940, n. 635, e successive modificazioni, possono essere svolti con
l'impiego di particolari guardie giurate armate, a protezione delle
merci e dei valori sulle navi mercantili e sulle navi da pesca
battenti bandiera italiana negli spazi marittimi internazionali a
rischio di pirateria.
5. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il
Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto, sono stabiliti le caratteristiche, le
condizioni e i requisiti per il possesso, l'utilizzo, l'acquisizione
e il trasporto delle armi e delle munizioni il cui porto e'
autorizzato per la prestazione dei servizi di protezione di cui al
comma 4.
6. Si applicano le disposizioni di cui all'articolo 5, commi da 2 a
6, del decreto-legge n. 209 del 2008, convertito, con modificazioni,
dalla legge n. 12 del 2009, e successive modificazioni, riferite alle
navi e alle aree in cui si svolgono i servizi di cui ai commi 1 e 4.


Citazione
marcopa
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Nel dibattito che alla Camera dei Deputati ha discusso le comunicazioni di Terzi e Di Paola è uscito il tema che avevo posto nel mio post di qualche giorno fa:

"chi comandava il nucleo di sei persone che era presente a bordo della nave mercantile ?"

La legge indica chiaramante che un militare del nucleo era il comandante di questo.

Marcopa .

....ALESSANDRO DI BATTISTA. (del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  .......Vogliamo sapere se alle ore 17 circa la nave Enrica Lexie era o non era in acque internazionali, ad oggi, a quanto ne sappiamo, le uniche certezze sono i dati recuperati dal GPS della petroliera italiana, le rilevazioni del Maritime Rescue Center di Mumbai e l'esame balistico effettuato dai periti indiani che confermerebbero un posizionamento della nave di 20,5 miglia al largo dell'India, ovvero nella zona definita contigua e quindi di pertinenza dello Stato costiero. Voi, signori Ministri, sostenete altro. Bene, fornite prove circostanziate e pubblicatele online, perché lo dovete ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Vogliamo sapere inoltre se a bordo della stessa nave vi erano solo i due fucilieri della Marina Latorre e Girone, o se invece la scorta era composta da altri uomini, e vogliamo saperlo qui.

...................................................................................................................................................In tale eventualità vogliamo sapere chi era il comandante responsabile di questo reparto e cosa abbia fatto per tutelare i suoi sottoposti. Vogliamo visionare i documenti che regolamentano l'utilizzo di professionisti militari italiani su navi private, vogliamo sapere dettagliatamente le disposizioni di ingaggio consegnate ai militari a bordo, vogliamo sapere, signori Ministri, quale sia stata l'autorità che, consultandosi con gli armatori della Enrica Lexie, ha consentito l'inversione di rotta della nave come intimato dalle autorità indiane (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e dei deputati La Russa, Meloni e Corsaro), inversione effettuata dopo circa due ore dall'incidente.
  Inoltre, vogliamo conoscere il nome, il cognome e il grado dell'autorità militare che ha ordinato ai nostri due fucilieri di scendere a terra e di consegnarsi di fatto alle autorità indiane dello Stato del Kerala, violando le norme a tutela dei diritti umani secondo cui nessun individuo deve essere consegnato ad un Paese dove rischia di essere sottoposto a pena di morte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà). ...........................................................................................................
  Cicchito (Popolo della Libertà)

  ................Aggiungo un altro dato e questo è un interrogativo che io pongo, così come altri interrogativi sono stati posti poco fa dal rappresentante del gruppo del MoVimento 5 Stelle. Sulla base di procedure che vedono, per quello che riguarda le navi, due autorità, l'autorità rappresentata dal comandante della nave e
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della società armatrice, ma anche l'autorità di chi comanda il nucleo operativo presente sulla nave, il quale a sua volta si pone in contatto con il Ministero della difesa e con la Marina, a noi risulta che la decisione, certamente sbagliata, che è alle origini di tutta questa vicenda, quella di ritornare nel porto, non è stata una decisione presa soltanto dall'armatore e dal comandante della nave, ma è stata una decisione presa, o comunque coperta e condivisa, anche dal centro operativo della Marina e quindi, come dire, non c’è stato, onorevole Pistelli, un errore derivante da norme abborracciate. C’è stato un errore, casomai, che è stato commesso anche a livello del Ministero della difesa.
  Dopo di che, io sono d'accordo con l'onorevole Pistelli che tutta questa vicenda, che vede esposti tuttora in molte navi dei militari italiani, vada regolata in un modo assai preciso........


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marcopa
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Cerco di riproporre ancora questo mio post perchè sembra che la legge pochi vogliano leggerla con attenzione...

la legge parla di "comandante di ciascun Nucleo" quindi mi sembra evidente che il comandante sia un componente del nucleo, non avrebbe senso che "ciascun nucleo", cioe' tutti i nuclei avessero un loro spefico comandante non presente però sulla nave scortata.

Se il comandante non fosse imbarcato sulla nave scortata potrebbe essere responsabile di più nuclei e non di un solo nucleo.

La legge (DL del 12 luglio 2011) tra l' altro autorizzava il finanziamento per la guerra in Libia fino al 30 giugno 2011, 180 milioni presi dalle ascisse della benzina e fissava anche le regole,penali ed economiche, per i militari impegnati nella guerra alla Libia fino al 30 giugno.

Ma mentre il trattamento economico dei militari sicuramente può essere stabilito da una legge retroattiva

probabilmente le norme penali riferite ai militari non possono essere retroattive.

Insomma se un militare bombarda e uccide ad aprile non si può dire a luglio che può farlo.

Questo dubbio è stato esposto anche da qualche deputato nelle commissioni difesa, ma il pressapochismo e i pasticci sono una costante delle nostre leggi che trattano di materia militare.


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