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Noi la crisi non la paghiamo! Sciopero contro Equitalia !


radisol
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Sardegna: Noi la crisi non la paghiamo! Sciopero contro Equitalia !

12 / 5 / 2011

Una giornata storica per la Sardegna: più di 30mila persone stanno manifestando a Cagliari fin sotto la Regione contro la crisi, i pignoramenti di Equitalia e i politici che non fanno nulla per risolvere la situazione.

Cronaca SMS del 12 maggio 2011

13.20 Cagliari:dal camion i racconti di vita di chi vessato da equitalia rischia di perdere la casa e guarda al futuro dei propri figli con il terrore dell’incerteza....

13.13 Cagliari: la delegazione ha concluso l’incontro, a breve anche il responso. La richiesta e’ quella di un decreto esecutivo per bloccare i pignoramenti imposti.

13.12 Cagliari: oggi e’ solo l’inizio, basta parole vogliamo i fatti!

1 3.08 Cagliari: dalla Sardegna a tutta l’Italia perchè uniti ce la possiamo fare

13.07 Cagliari: applausi alla notizia che Quirra e’ stata messa sotto sequestro

13.01Cagliari: "fuori, fuori" gridano i manifestanti rivolti al presidente della regione.

12.48 Cagliari: e’ giunta la notizia del sequestro della base militare di Quirra, oggetto di molte iniziative di contestazione.

12.23 Cagliari: il popolo delle partite iva non molla.

12.15 Cagliari: proseguono gli interventi sotto la sede della regione, mentre si attende l’uscita della delegazione.

11.46 Cagliari: davanti alla sede della regione parte la contestazione sonora ai politici!

11:39 Cagliari: il corteo sfila ora sotto la regione: "lavoro, lavoro, lavoro!"

11:36 Cagliari: una decina di metri alla regione, ci si arriva all’ urlo di "stiamo arrivando".

11:30 Cagliari: il corteo a poche decine di metri dalla regione: "equitalia non la paghiamo più’!!"

11.27 Cagliari: il corteo arriva sul mare a poche centinaia di metri dalla sede della regione

11.23 Cagliari: "presidente stiamo arrivando" è l’urlo dei tanti in piazza!!

11:19 Cagliari: dal camion: "siamo 30mila e non staremo più’ zitti!"

11:17 Cagliari: tra poco l’arrivo in regione, la delegazione si prepara all’incontro con presidente della regione, un tavolo di discussione che vuole risposte chiare

11:08 Cagliari: "e’ inutile che tentiate di bloccarci, la benda dagli occhi ormai l’abbiamo tolta!"

11:05 Cagliari: interventi dal camion: "il 30 marzo eravamo in 10mila, oggi saremo più’ di 30mila! Continuiamo a farci sentire!"

11:04 Cagliari: equitalia ci hai preso la dignita’, le banche i soldi e i politici non fanno nulla ma noi li butteremo giu’ dalla loro sedia!!

11:02 Cagliari: uniti insieme non ci ferma più’ nessuno!

11:00 Cagliari: mentre il corteo si avvicina alla sede della regione dal camion ribadiscano che se non bloccano le cartelle esattoriali le blocchiamo noi!

10:59 Cagliari: e in miglia saltani allo slogan " chi non salta un politico e’"

10:54 Cagliari: ne bandiere di partito ne dei sindacati, ma quelle dei no al nucleare per vincere la consultazione del 15

10:53 Cagliari: il corteo si muove per le strade della citta’.

10.36 Cagliari: un unico coro che echeggia per le strade: "noi equitalia non la vogliamo più’!"

10.33 Cagliari: la dignita’ che resiste da oggi la Sardegna esiste!

10.14 Cagliari:con i propri mezzi di lavoro, furgoni, camion, rimorchi arrivano nuove delegazioni.

10.10 Cagliari: una manifestazione che non vuole simboli di partito e sindacati. Una manifestazione di un movimento che nasce in forma spontanea e che mette insieme diverse figure professionali unite nel dire no a questa crisi e al ruolo che equitalia sta assumendo

10.04 Cagliari: al passare di un camioncino elettorale parte la contestazione! Questo e’ un movimento libero dalle logiche di partito

10.03 Cagliari: il corteo si aprira’ con la delegazione che proprio nelle scorse settimane avevano manifestato in più’ di 8 mila

9.58 Cagliari: il piazzale si riempie, il corteo e’ pronto a partire c’e’ determinazione e rabbia e voglia di cambiare questa situazione tutti insieme!

9.37 Cagliari: fischi, slogan, e cori il corteo si prepara alla partenza.

9.33 Cagliari: fischi e slogan in queste prime ore della mattinata, donne uomini lavoratori autonomi, p.iva artigiani e commercianti oggi qui per dire no alle vessazioni di equitalia

9.30 Cagliari: mentre contiuano ad arrivare in carovana dal piazzale antistante la fiera i primi interventi al megafono

9.23 Cagliari: l’appuntamento e’ per le 9. 30 vicino alla fiera. Le prime bandiere del movimento commercianti e artigiani liberi riempiono la piazza in carovana arrivano da tutta la sardegna

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Il corteo davanti alla Regione :

http://www.youtube.com/watch?v=PEYVm5JQomE&feature=player_embedded

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Cagliari - Partenza del corteo :

http://www.youtube.com/watch?v=-ltvCzQFS94&feature=player_embedded

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Intervento dal furgone durante il corteo :

http://www.youtube.com/watch?v=lTzjjAoB3bE&feature=player_embedded

da globalproject.info


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radisol
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aggiornamento da globalproject.info :

13.55 Cagliari: la delegazione sta raccontando gli esiti positivi dell’incontro: ottenuta l’apertura di un tavolo permanente per affrontare i problemi connessi alla crisi e i costi imposti da Equitalia. Dal camion fanno sapere che se i patti non saranno mantenuti torneranno qui, uniti e molti di più.

http://globalproject.info/it/in_movimento/Sardegna-Noi-la-crisi-non-la-paghiamo-Cronaca-multimediale-dello-sciopero-generale-del-12-maggio/8501


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dana74
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Giovedì 12 maggio 2011 11.59
In diecimila contro Equitalia
Cappellacci: fondo anti crisi
Alcuni manifestanti protestano contro Equitalia (foto di Giuseppe Ungari)

E' un Consiglio regionale completamente circondato e blindato dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa quello che gli oltre diecimila manifestanti, in corteo a Cagliari per protestare contro le cartelle di pagamento Equitalia, si sono trovati davanti nella sede di via Roma.

Durante la protesta, che ha letteralmente paralizzato il traffico cittadino, vengono gridati diversi slogan non solo contro Equitalia ma anche contro i politici regionali e nazionali colpevoli di "pensare solo alle poltrone". Fra i simboli che vengono portati dai manifestanti, che chiedono anche futuro e lavoro, tre avvoltoi stilizzati con su scritto Equitalia - Politici - Stato, ma anche una cassa da morto in cui giacciono le "Partite iva", e cartelli con la scritta "Uniti possiamo cambiare". Il corteo ha fatto una breve sosta davanti agli uffici di Equitalia Sardegna per poi spostarsi verso il Consiglio regionale.

LA RISPOSTA - La Regione, oggi stesso, con un provvedimento della Giunta, chiederà al Governo di dichiarare lo stato di crisi territoriale proponendo una moratoria per le cartelle fiscali di Equitalia. Lo ha annunciato il governatore Ugo Cappellacci incontrando una delegazione dei manifestanti. La Giunta si appresta anche a creare un fondo anti crisi di 10 milioni di euro destinato alle imprese indebitate con Equitalia. Ulteriori 10 milioni saranno invece riservati alle famiglie meno abbienti per far fronte agli obblighi di natura tributaria (500 euro al mese a famiglia dal Fondo povertà della legge regionale 1/2009), mentre 30 milioni confluiranno in un pacchetto di garanzie che, attraverso la sfirs, possa ridare fiato alle imprese del Sulcis-Iglesiente, le più colpite dalla crisi, consentendo l'accesso al credito in maniera più semplice e diretta (co-garanzia).

Già la settimana prossima Cappellacci incontrerà i vertici nazionali dell'agenzia delle Entrate, Equitalia e Inps per definire un sistema di accompagnamento delle imprese ai pagamenti, mentre un ulteriore confronto è previsto con il sistema bancario per superare alcune rigidità. "Porteremo avanti questi provvedimenti con determinazione - ha assicurato il governatore - perché è un diritto del territorio ottenere un aiuto per risolvere il problema. E' una situazione che ben conosciamo - ha aggiunto - con il ricorso di strumenti, talvolta sono a dir poco abnormi, all'interno di un sistema totalmente iniquo". Parzialmente soddisfatti i rappresentanti dei manifestanti che hanno chiesto da subito il blocco della "svendita delle prime case con le aste" e lo sblocco dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, attivando la compensazione tra debiti e crediti.

http://www.unionesarda.it/Articoli/StampaArticolo.aspx?id=222800


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dana74
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CAGLIARI. L'avamposto è partito ieri, alle 20, da Carbonia, a piedi. Novanta chilometri in notturna, poi per i primi della carovana comincerà l'attesa, nel piazzale della Fiera, degli altri ventimila promessi al prefetto. «Di meno non saremo», è l'annuncio del popolo delle Partive Iva. È il loro giorno di protesta, contro Equitalia, da scaricheranno addosso a chi finora li ha lasciati soli ad affogare fra case sequestrate, ganasce fiscali, famiglie sul lastrico e aziende all'asta.

Andrea Impera, uno di loro, è il capopopolo che giovedì scorso ad «Annozero» se l'è presa con tutti, destra e sinistra, governo e opposizione, Agenzia dell'Entrate, Inps e Comuni.

- Perché?
«C'è da chiederselo? Siamo disperati. Vogliono portarci via tutto, ma non ci riusciranno. Se ci provano, finirà male. Devono sapere che alcuni di noi hanno già tentato il suicidio, che altri non sanno più a quale Cristo votarsi per non finire sul lastrico. Vogliono lasciarci morire strangolati dalle banche, o peggio ancora dagli usurai e dagli sciacalli?».

- L'unica vostra parola d'ordine è ribellione.
«Certo. È il Movimento artigiani e commercianti liberi del Sulcis a ribellarsi, a guidare questa rivolta dopo che nessuno ha fatto nulla per fermare lo strapotere di Equitalia, la nostra rovina».

- Ma non avete pagato tasse e contributi: dunque, siete soltanto dei colpevoli in cerca di condono. «Sbagliato. Non siamo un popolo di furbi e ai fuorilegge di professione diciamo di non porovare neanche a infiltrarsi, o sarà peggio per loro».

- Ma voi chi siete?
«Siamo degli evasori per fame. Perché fino a quando c'è stato almeno un po' di lavoro, abbiamo fatto di tutto per rispettare le scadenze. Poi c'è stata la crisi, che ha spazzato via tutto, anche la speranza».

- Siete dei morti che camminano.
«Esatto. Perché adesso invece di darci una mano, vogliono condannarci a morte con una montagna di cartelle
fiscali».

- Dica la verità, non volete pagare.
«Mai. Chiediamo soltanto di non essere cannibalizzati dallo sporco gioco al raddoppio, se sei fortunato, che hanno organizzato dall'Agenzia dell'Entrate all'Inps con gli interessi, mostruosi, e le sanzioni, pazzesche. Meglio che si sappia da subito e così mandiamo a quel paese le malelingue: vogliamo pagare, ma il giusto».

- Cioè?
«Prima di tutto chiediamo la sospensione per almeno un anno delle cartelle in esecuzione. Poi che siano levate le ganasce fiscali ai mezzi di lavoro, qualcuno mi deve spiegare come faccio a mettermi in regola, se poi non posso usare l'auto o il trattore».

- Ci sono anche le case pignorate.
«Le aste devono essere subito fermate. C'è addirittura gente che rischia di perdere la casa per un debito con lo Stato di appena ottomila euro. È disumano».

- Altre richieste?
«Aumentare il periodo di rateizzazione. Siamo in emegenza e settantadue mesi, che adesso è il massimo, non bastano più. Devono essere almeno centottanta».

- Siete anche contro gli studi di settore.
«Sono un'altra rovina. A Roma continuano a credere che viviamo in paradiso, quasi non sappiamo che la Sardegna è invece murata viva. Disoccupati e cassaintegrati, è un disastro nel Sulcis. L'industria è morta e nel pozzo nero ha trascinato il commercio e l'artiginato. O cambiano gli studi di settore, o andrà sempre peggio».

- Chi deve salvarvi?
«È un dovere della politica trovare una via d'uscita, noi da soli non possiamo riuscirci. Dal presidente Cappellacci e dal Consiglio regionale pretendiamo che chiedano al governo di fermare Equitalia».

- Possono farlo?
«Lo può fare il ministro Tremonti. Bisogna chiedeglierlo subito. Perché questa emergenza è peggio di una calamità naturale e se qualcuno non interviene, saremo travolti dal dramma sociale».

- Sarà una manifestazione pacifica?
«Abbiano il sangue alla testa, ma non siamo violenti. Marceremo fino al palazzo della Regione, in viale Trento, dove una delegazione sarà ricevuta da Cappellacci».

- Ma in televisione avete minacciato che farete tremare il Palazzo.
«Lo faremo se l'incontro finirà con un nulla di fatto. Basta con le promesse. Siamo stati da Equitalia e ci ha detto che non può far nulla. Dice che la colpa non è sua ma dagli enti creditori e allora bisogna intervenire sui mandanti di quello che sta per essere un olocausto».

12 maggio 2011
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/05/12/news/ventimila-scendono-in-piazza-contro-equitalia-4162723


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radisol
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Le riflessioni sulla giornata di Vilma Mazza :

http://www.youtube.com/watch?v=Wucm_F3cafY&feature=player_embedded


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ty
 ty
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......continua

Uno stato potere politico a due INI-quita'

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=35208


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marcopa
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IN 20 MILA A CAGLIARI CONTRO LA CRISI

Più di ventimila persone hanno sfilato questa mattina a Cagliari in occasione del corteo contro Equitalia, l’agenzia di riscossione tributi dello Stato italiano. La manifestazione è stata indetta dal Movimento artigiani e commercianti liberi del Sulcis e dal Movimento politico indipendentista Irs. Obiettivo della mobilitazione: protestare contro le cartelle fiscali di Equitalia. I dimostranti, provenienti soprattutto dalla zona del Sulcis Iglesiente, messa in ginocchio dalla crisi, chiedono una moratoria per il pagamento dei debiti dovuti allo Stato, alle amministrazioni locali e agli enti previdenziali, nonché diverse modalità di riscossione ed oneri più adeguati. Il corteo, partito dalla Fiera del capoluogo sardo, è arrivato in tarda mattinata davanti al Consiglio regionale. Qui una delegazione ha incontrato il presidente regionale Ugo Cappellacci. La Regione ha annunciato che chiederà al governo di dichiarare lo stato di crisi territoriale, proponendo una moratoria per le cartelle fiscali di Equitalia. La Giunta si appresterebbe anche anche a creare un fondo anti crisi di 10 milioni di euro destinato alle imprese indebitate con Equitalia. Ulteriori 10 milioni saranno invece riservati alle famiglie meno abbienti per far fronte agli obblighi di natura tributaria, mentre 30 milioni confluiranno in un pacchetto di garanzie che possa ridare fiato al Sulcis-Iglesiente, una delle zone della Sardegna più colpite dalla crisi. Parzialmente soddisfatti, i manifestanti hanno chiesto da subito il blocco della “svendita delle prime case con le aste” e lo sblocco dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, attivando la compensazione tra debiti e crediti. Se i patti non saranno rispettati, hanno detto i manifestanti, torneremo con più determinazione.

Da Sinistra Critica Livorno Fonte Radio Onda d' Urto


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radisol
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L'anatema di Emiliano su Equitalia
"Sta distruggendo l’impresa al Sud"

L’ira del sindaco: un luogo della prevaricazione. Il Comune di Bari ha deciso di sospendere la convenzione che lo lega all'agenzia di riscossione, dopo le tante segnalazioni arrivate da parte di cittadini ma soprattutto dei titolari delle aziende

di PAOLO RUSSO

"Equitalia è un luogo della prevaricazione". Per questo il Comune di Bari ha deciso di sospendere la convenzione che lo lega all'agenzia di riscossione e di provvedere in altro modo alla riscossione volontaria e coattiva di tributi e contravvenzioni.
La decisione è stata assunta dall'amministrazione comunale dopo innumerevoli segnalazioni arrivate da parte di cittadini baresi ma soprattutto di titolari di aziende che ritengono di essere stati vessati da Equitalia. Così mentre nel resto d'Italia fioccano le proteste, a volte sfociate nella violenza fisica ai danno dei dipendenti, contro i metodi utilizzati dalla società di riscossione, a Bari il sindaco Michele Emiliano decide di chiudere il rapporto tra il Comune e l'ente di riscossione: "Equitalia - ha tuonato ieri su Facebook - tiene atteggiamenti intollerabili nei confronti delle aziende del Sud praticando metodi che stanno provocando il fallimento di molte aziende agricole. Per questa ragione il Comune di Bari non intende più servirai dei suoi servizi ed invita tutti i sindaci d'Italia a fare la stessa cosa".

Lo scorso hanno il Comune di Bari ha già internalizzato i servizi di riscossione dei tributi comunali. Ma in questi giorni la giunta ha scelto di andare oltre. L'assessore al Bilancio Gianni Giannini sta approntando il bando per affidare ad un'altra società la riscossione coatta delle tasse delle contravvenzioni arretrate. Il servizio attualmente gestito da Equitalia sta suscitando numerose polemiche. "In pochi anni - protestava ieri un cittadino sulla bacheca online di Emiliano - una multa da 80 euro è diventata di 210 euro. Siamo allo strozzinaggio". Un altro cittadino barese lamentava ieri: " Mi hanno chiesto di pagare tutte le tasse dal 1995 ad oggi evase da mio nonno. Ma mio nonno nel '95 è morto". Ma il fenomeno che più preoccupa il Comune è quello ai danni degli imprenditori. Come già denunciato da Repubblica nei mesi scorsi sono innumerevoli le imprese che, dopo aver deciso di regolarizzare la propria posizione con il Fisco, sono state portate da Equitalia fino all'orlo del fallimento.

Il problema, come ha segnalato Paride Lo Muzio, consulente legale dell'Arcon, l'associazione regionale contribuenti ed ex Direttore Regionale di Equitalia, è legato alla rateizzazione del debito. L'opportunità prevista dalla legge si trasforma in boomerang per gli imprenditori che appena decidono di parcellizzare il proprio debito subiscono il pignoramento di conti correnti e beni mobili e immobili. Una strategia che ha portato al dissesto decine di imprese locali. Per il sindaco Emiliano l'avvio di questa strategia che ha tagliato le gambe a numerosi imprenditori pugliesi è coinciso con una serie di avvicendamenti operati da Equitalia nella sua pianta organica. "A Bari - ha denunciato Emiliano - Equitalia ha sostituito i suoi dirigenti con dirigenti del nord che hanno smesso di rateizzare i debiti delle nostre aziende ed hanno provocato il fallimento di decine di aziende che non torneranno mai più a produrre reddito e a dare posti di lavoro".

Un atteggiamento che ha portato ad una esasperazione degli animi che in altre parti d'Italia è già sfociata in veri e propri agguati ai danni di impiegati e dirigenti della società di riscossione: "Condanno fermamente le violenze e le minacce nei confronti dei funzionari di Equitalia e chiedo a tutti di cambiare strategia - ha denunciato Emiliano - chiedete ai vostri sindaci di disdire i rapporti con Equitalia fino a che l'azienda non torni ad essere il luogo della giustizia e non della prevaricazione. La crisi delle entrate dello Stato non si risolve facendo fallire le aziende italiane. Così si uccide il futuro economico del Paese".

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/05/11/news/l_anatema_di_emiliano_su_equitalia-16113984/


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