Caro direttore, le iniziative volte al ricordo delle vittime di Nassiriya, vittime del tempo di pace, non devono far dimenticare l’altresì doveroso ricordo per le vittime del dovere (militari e civili in tempo di pace). E’ assolutamente inaccettabile che vi siano delle vittime di serie A e delle vittime di serie B. Non può fare differenza se la morte sia dovuta alla esplosione di un’autobomba come è accaduto a Nassiriya o alle radiazioni di armi all’uranio impoverito, come è accaduto in Kuwait, in Somalia, nei Balcani e altrove, o al fuoco di brigatisti come accadde a via Fani dove persero la vita i cinque agenti della scorta dell’on. Moro. Si tratta di militari e civili che sono morti senza potersi nemmeno difendere. Queste vittime del dovere in tempo di pace non sono “rappresentate” dal monumento al Milite Ignoto che si riferisce a chi ha perso la vita in tempo di guerra. Solo una piccola stele, quasi invisibile, fatta erigere dall’Anavafaf, Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti, a Villa Glori a Roma, ricorda i caduti in tempo di pace. Ben venga allora, se si stabilisce una data, ad esempio il 14 novembre, per commemorare questi morti, ma tutti e non solo alcuni e che le autorità si rechino in quella data a Villa Glori a deporre le loro corone, magari in attesa di una più significativa sede, che peraltro nessuno finora ha ritenuto opportuno dedicare a chi non è morto in guerra.
Falco Accame presidente Anavafaf
Fonte: www.liberazione.it
17.11.06