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pastori sardi in fermento


paolodegregorio
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- pastori sardi in fermento -
di Paolo De Gregorio, 23 agosto 2010

Non può che farmi piacere se una categoria produttiva si organizza e si fa sentire per rivendicare attenzione dalla politica che, mai come in questo periodo, è inchiodata dai problemi giudiziari del premier e non si occupa delle cose vere che riguardano interi settori produttivi.
La questione principale portata in piazza dai pastori è il prezzo del latte, ovino, sotto un euro al litro, prezzo che viene imposto dagli industriali caseari, che lo trasformano in formaggio.
E’ una lotta senza speranza. Nessuno, nemmeno il governo, ha il potere di imporre agli industriali caseari un prezzo del latte considerato remunerativo dai pastori.

La situazione dei pastori è identica a quella dei contadini che arrivano ai mercati generali con gli ortofrutticoli caricati sul camion, merce deperibile che se non viene ritirata la butti, e trovano una situazione in cui il prezzo lo fa il grossista, spesso collaterale alla mafia, con il risultato di lavorare spesso in perdita. Per il pesce è lo stesso.
Da almeno 40 anni ho visto le cose andare così e le organizzazioni sindacali di questi settori non hanno mai ottenuto nulla, e sembrano più vicine agli speculatori che ai loro assistiti.

Eppure la strada c’è, anzi è una autostrada spalancata e senza traffico, è la via maestra della vendita diretta sul territorio.
Non invento nulla. In molte realtà, al Nord soprattutto, ci sono già diverse forme di vendita diretta sul campo, vi sono gruppi di acquisto che dalla città una volta a settimana vanno in campagna a fare provviste, vi sono mercatini rionali e domenicali dove i contadini vendono in città in spazi comunali, vi sono contadini che con un camion frigorifero girano per le frazioni a vendere per strada, altri sono in internet e mandano i prodotti con il corriere (io compro arance sanguinelle dell’Etna da un produttore siciliano che me le manda in Sardegna).

L’ho visto fare anche con il latte: una cisterna refrigerata viene parcheggiata la mattina in un posto fisso e la gente va a prendere il latte con la bottiglia, latte munto da pochi minuti.
Abito in Sardegna, ma qui è difficilissimo trovare latte ovino o caprino venduto direttamente appena munto, è difficile trovare formaggio artigianale, trasformato direttamente dal pastore secondo tradizione, e agnelli e porcetti spesso sono di importazione e spacciati come prodotti locali.

L’attuale situazione, stabile da secoli, sta benissimo a industriali, commercianti, sindacati addomesticati. Solo un forte legame col territorio, la vendita diretta, la trasformazione artigianale, l’orgoglio di produrre cose uniche, la dignità di non andare a chiedere nulla con il cappello in mano, possono invertire la storia.
Per cambiare veramente, in profondità, e far sparire speculatori e sfruttatori, bisogna prendere il destino sulle proprie spalle, riuscire, vincere le difficoltà, e fondare una nuova civiltà e un’altra cultura sociale.
Non c’è un’altra strada! Chiedere al governo una integrazione assistita del prezzo del latte è un favore agli industriali e presto i vantaggi vengono vanificati da giochetti di prezzi e operazioni di mercato.


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14340
 

son contenta che almeno qualcuno noti il disagio dei pastori, la stampa ha drammatizzato ed enfatizzato i disagi per i viaggiatori che poveretti hanno faticato un pò di più per raggiungere le località balneari e ha minimizzato in modo veramente disgustoso sui disagi (che purtroppo disagi per queste persone che con l'allevamento intenderebbero giustamente mantere le famiglie e continuare una sana tradizione) che patiscono ogni giorno, nel silenzio, nella pazienza che "qualcuno" metterà una pezza.
Son stati sbeffeggiati, persone che vogliono il giusto riconoscimento del loro lavoro ridicolizzati e lasciati senza interlocutore alcuno, dato che non si può dire niente alla grande distribuzione che IMPONE i prezzi.
La legge sono loro, come se i pastori non avessero diritti.


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Saysana
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 530
 

La soluzione al problema mi sembra giusta e fattibile... ma lorsignori lasceranno il popolino libero di farlo?


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paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
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la situazione dei pastori sardi è solo peggiorata con la globalizzazione che fa arrivare latte da Polonia, Romania, .etc. per non parlare dei maiali e maialetti fatti passare per sardi e l'esasperazione è anche diretta verso politici che negli anni hanno dimostrato indifferenza e incapacità


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